martedì 28 febbraio 2012

Siate indulgenti! Philadelphia Indulgence

Girovagavo per il web, in cerca di nuovi spot, noi in Europa abbiamo Philadelphia Milka in Usa hanno lanciato questo mese Philadelphia Indulgence al cioccolato al latte, al cioccolato bianco e al cioccolato nero fondente.

Negli Usa abbiamo l'amministrazione della città di New York che crea spot contro le bibite  zuccherate che contengono troppi zuccheri, vengono banditi i Fast Food, vengono banditi i prodotti con i grassi trans, in alcuni paesi vogliono tassare i prodotti che contengono più grassi saturi , le stesse aziende di dichiarano in favore della salute dei consumatori e sono tutte disponibili a ridurre contenuto di zucchero, sale e grassi, ma l'altra faccia della medaglia potrebbe essere rappresentata da questo spot.

In Philadelphia Indulgence abbiamo delle generose signore che ci presentano il prodotto, in una confezione extralarge per famiglie, sembrano delle vaschette di gelato più che di philadephia.

Si saranno chieste, come presentare al meglio il prodotto? Con la frutta cosi facciamo educazione alimentare!

E così tra affondi di fragola dentro alla vaschetta del cioccolato,una fettina di mela sottile con la faccia furbetta che se potrebbe ci metterebbe tutta la vaschetta su quella fetta di mela. 

L'ultima prende un biscotto piccolo e ci spalma una generosa porzione di prodotto  e dice, si tra un pasto e l'altro, quanto ti viene voglia,  rilassati e sii indulgente, al limite puoi anche consumarla come porzione di dessert nel pasto se viene un tornado. Siete pronte per essere indulgenti?


Ingredienti :Pasteurized Nonfat Milk And Milkfat, White Chocolate [Sugar, Cocoa Butter, Milk, Nonfat Milk, Soy Lecithin (Emulsifier), Natural And Artificial Flavor], Sugar, Whey Protein Concentrate, Whey, Salt, Carob Bean Gum, Vanillin, Xanthan Gum, Guar Gum, Sorbic Acid (As A Preservative), Cheese Culture, Vitamin A Palmitate. Contains: Milk, Soy

Nutrition fact di Philadelphia Indulgence, cioè la tabella nutrizionale, 1 porzione  cioè 2 tbsp che equivale ai nostri  28,3 grammi.  Kcal 110

Ahhh (se avete sentito un urlo di disapprovazione è il mio!)

Opinione: in questo spot nemmeno troppo velatamente al fine di stimolare il gradimento e l'acquisto del prodotto, si invita al consumo fuori pasto, si invita durante il giorno a prendersi una pausa per premiarsi e ad essere indulgenti con se stesse per un peccato di gola. 

Qualcuna di voi si ricorda il post, perchè le donne sono più attirate dai dolci rispetto agli uomini?  Dove avevamo spiegato quale tipo di meccanismo utilizzava non positivamente la comunicazione pubblicitaria. 

Il prodotto rientra in quella categoria che qualche tempo fa avevamo chiamato alimenti  multi sensoriali , che rischiano la possibilità di stimolare l'appetito senza avere necessariamente fame, se posso permettermi in persone, che nello spot si vede bene, molto felici e sorridenti ma non hanno bisogno di stimolare l'appetito. 

Saremo indulgenti?

Info: Philadelphia Indulgence

sabato 25 febbraio 2012

La dieta vegetariana mette di buon umore?

Ho una buona notizia per i miei lettori vegetariani, vengono qui più per contestare a dire il vero, ma va bene così non c'è problema rendono più vivace la discussione. La notizia arriva da uno studio pubblicato su Journal Nutrition 2012, secondo cui la dieta vegetariana mette di buon umore.

La Dieta Vegetariana
Una dieta vegetariana è una dieta in cui si limita il consumo di prodotti animali, sia per scelta, per ragioni etiche e non.  Ci sono i Vegetariani in senso largo che escludono solo la carne, poi ci sono Ovo lacto vegetariani che escludono anche il pesce, i Ovo vegetariani che escludono anche il latte e i derivati del latte, i Lacto vegetariani che escludono uova, pesce e carne e poi i Vegani che si alimentano sono con frutta, verdure e fecole, credo che la classificazione sia più o meno corretta, non sono un esperto, ma se che ci sono anche diverse altre forme di dieta vegetariana.



Omega 3 e Omega 6
Lo studio indaga sui acidi grassi essenziali Omega 3 e Omega 6. Sovente coloro che seguono una dieta non vegetarina cioè carnea hanno un alto livello di Acido Arachidonico . Un elevato consumo di Acido Arachidonico, della famiglia degli Omega 6, stimola processi infiammatori nel cervello che  disturbano l'umore.

Coloro che seguono una dieta non vegetariana cioè onnivora e che mangiano pesce regolarmente aumentano il loro apporto di acido eicosapentaenoico (EPA) e acido docosaesaenoico (DHA), della Famiglia degli Omega3 i grassi che si oppongono gli effetti negativi dell'Acido Arachidonico Omega 6 nel cervello.

I risultati dello studio
Lo studio ha esaminato cosi l'impatto dell'alimentazione sull'umore. Per questo 39 persone divise in tre gruppi: un gruppo ha avuto una dieta onnivora inclusa di carne e pesce, il secondo gruppo ha mangiato il pesce più volte alla settimana, limitando carne e il terzo gruppo ha seguito un dieta vegetariana, senza carne e povera di pesce.

Dopo 15 giorni tutti i partecipanti sono stati sottoposti ad alcuni test per valutare il loro stress e il loro umore. Nessun cambiamento è stato osservato nel gruppo onnivoro o il gruppo che ha mangiato pesce. Tuttavia, il gruppo vegetariano ha visto un significativo miglioramento nel suo stato d'animo.


Qualche dubbio e qualche perplessità
Personalmente anche se non nego l'importanza del ruolo dell'alimentazione sull'ansia, depressione e lo stress, ritengo che sia molto difficile fare delle valutazioni , perchè sono stati che dipendono da più fattori che possono anche non essere connessi con alimentazione.

Quello che mi lascia perplesso di questo studio è il secondo gruppo che invece mangiava pesce, dal momento che il pesce apporta Omega 3 è stato equiparato al gruppo consumatore di carne. Esistono diversi studi noti che dimostrano la relazione tra carenza di Omega 3 e l'umore e la depressione.

In particolare, il cervello in diverse situazioni produce citochine in eccesso, che sono composti infiammatori. Nei pazienti affetti da depressione il livello di citochine è molto elevato.

Il livello dello citochine è sensibile ai acidi grassi polinsaturi in particolare gli Omega 6 che alzano il livello di chitochine mentre gli Omega 3 gli diminuiscono.

Questo principio è ben noto ai farmaci antidepressivi che mirano a tenere basso le citochine pro infiammatorie.


Dal mio punto di vista:
Se posso permettermi , 39 persone e soli 15 giorni sono pochi per fare un test, bisognerebbe avere un numero maggiori di persone e seguirle per un tempo maggiore, tuttavia la ragione dei risultati positivi ai test non è nota, si mette sullo stesso piano carne e pesce nonostante l'assunzione di omega 3, si ritorna al fatto che un eccesso di Omega 6 fornito da grassi animali ha un influenza negativa sul buon umore. 
Andava valutato il rapporto Omega6/Omega 3 e l'assunzione di altri nutrienti dati magari da frutta e verdura che avrebbero potuto avere forse un impatto benefico sull'umore.

Per dire mi sarei aspettato di più delle conclusioni tipo frutta e verdure sono colorate e il loro colore può  influire sul buon umore o tipo essere vegetariani rende più equilibrati più etici più virtuosi e quindi più felici, discutibili se si vuole ma avrebbero avuto un senso.

Forse essere vegetariani non è solo una questione di privarsi della carne è una questione di stili di vita, di scelte di vita che possono condurre al buon umore.

Noi non siamo il Journal Nutrition, scusate anche la domanda che vi faccio ma qualcuno di voi ha notato se essere vegetariano rende più di buon umore? E al contrario quelli che mangiano la carne si sentono più di cattivo umore?

Riferimento: Bonnie L. Beezhold, Carol S. Johnston. Restriction of meat, fish, and poultry in omnivores improves mood: a pilot randomized controlled trial. Nutrition Journal 2012, 11:

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mercoledì 22 febbraio 2012

Quanto zucchero c'è ?

La cosa più difficile per molte persone è avere un alimentazione equilibrata, capita di non sapere valutare alcuni prodotti alimentari e i suoi ingredienti come lo zucchero. Non parlo solo dello zucchero che aggiungiamo a un the o un caffè ma di quella incluso in alcuni prodotti alimentari.
Mi rivolgo a tutti ma in particolare a tutte quelle persone a dieta ipocalorica, che sono tentate dagli snack tra un pasto e l'altro, snack che non hanno un indice di sazietà elevato e che rischiano di rendere vani tanti sacrifici.

OMS Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di non superare circa i 75 g di zucchero  al giorno negli uomini adulti e non superare i circa 50 g di zuccheri nelle donne, in alcuni paesi occidentali abbiamo gruppi di popolazione che ne consumano 3/ 4 volte in più.  
Inutile dire che gli zuccheri in eccesso si trasformano facilmente in grasso, l'eccesso di zucchero lo si ritiene uno dei co-fattori dell'Obesità.

Un ottimo accorgimento chiedetevi prima dell'acquisto, ma quanto zucchero aggiunto c'è?

Tabella 1. Quanto zucchero c'è in un : Tarallucci del Mulino bianco, Digestive, Tronky, Cornetti al cioccolato Mulino Bianco, Duplo, Kinder Bueno, Sojasun dessert alla frutta, Kinder Cereali, Crostatina albicocca Mulino Bianco, Yogurt alla frutta, Budino Creme Delì Cameo, Succo e polpa di frutta Esselunga, Magnum Algida, Coca Cola, San Pellegrino Aranciata, Mars, Sundae Cacao Mcdonald


Nella tabella che qui vedete alcuni prodotti che comunemente vengono consumati, non c'è  indicazione generica per 100g ma per singolo pezzo dal biscotto Tarallucci del Mulino Bianco alla lattina Coca Cola alla porzione di  Dessert Sundae Cacao di McDonald.


Quello che emerge è l'attenzione alla bevande una bottiglia di Coca cola o Aranciata sono 27-28 g di zucchero oppure Sundae Cacao una porzione di dessert da Macdonald 49 g.


Morale del post  avete visto come è facile superare i livelli consigliati? Attenzione quindi alla quantità di  zucchero nei prodotti che acquistate ma anche ai prodotti che consumate nei fast food, nelle mense, nei ristoranti, in pizzeria dove le quantità di zucchero non vengono mai indicate. Un invito a valutare delle possibili alternative ( es. meglio una macedonia di un dessert gelato ) nelle scelte sia dopo il pasto ma sopratutto nello spuntino  o nella merenda.

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Si chiamano affinità elettive il nostro amico Scienzato del cibo ha appena fatto un post sullo stesso argomento, un punto di vista diverso ma poi neanche tanto. Quanto zucchero c'è nel cibo?

lunedì 20 febbraio 2012

Diabete: Ereditarietà, Genetica, Prevenzione Alimentazione e i benefici dell'Attività fisica

Diversi anni fa' per quanto riguarda alcune patologie si parlava  di "fattore ereditario"che stava ad indicare l'insieme di caratteri e di potenzialità  che ogni individuo riceve dai propri genitori ma anche il medesimo contesto, cioè tutta quella serie di abitudini, comportamenti e stili di vita che si trasmettono attraverso l'educazione e dove alcuni ricercatori hanno individuato delle possibili cause di alcune patologie che vedono più parenti coinvolti. 
Oggi si parla sempre più spesso di genetica, sono state individuati che alcune patologie possono avere una trasmissione genetica, tra queste il diabete.

Questo ha condotto la maggior parte delle persone a considerare le patologie una fatalità, anche alcuni medici e ricercatori a sottovalutare le abitudine e gli stili di vita. Ho sentito dire " tanto è genetico qualsiasi cosa faccio non serve a nulla". E invece no, anche se si può avere una genetica che predispone ad alcune patologie, questa indica un campanello d'allarme, bisogna iniziare a prestare attenzione e sopratutto fare della prevenzione perchè la terapia genica è ancora in fasi sperimentazione con risultati non sempre positivi. 

Il tema della genetica è un tema che va di moda, ben vengano le ricerche forse nel futuro ci aiuteranno ma noi oggi dobbiamo lavorare sul presente, sulle conoscenze certe che abbiamo e che siamo in grado d'applicare.


Genetica o stile di vita?

La mia esperienza mi ha portato a conoscere due popoli singolari quella degli Hmong in Vietnam, incidenza delle malattie renali sul 40% della popolazione e gli Hunza in Pakistan famosi per la loro longevità e bassa incidenza di tumori. 
In entrambi i casi la genetica aveva un ruolo importante ma oltre alla genetica lo stile di vita incideva molto di più. Attraverso la modifica degli stili di vita negli Hmong è diminuta l'incidenza delle malattie renali (bevevano molto poco) mentre negli Hunza, il cambiamento dello stile di vita e abitudini alimentari portati dal progresso ha reso questa popolazione meno longeva e ad maggiore incidenza di tumori. 

NB: quello che seguirà non è una dieta ma sono delle semplici indicazioni magari con qualche dritta, un blog non può fare di più, perchè una dieta personalizzata e i comportamenti da adottare ve li devono dare un medico e i centri ospedalieri che si occupano di prevenzione e cura di questa patologia.

Post correlati dove trovate ulteriori informazioni: 


Quale peso ha la genetica nel diabete?
Avere il padre o una madre diabetica incide per il 30%. In sintesi la malattia si traduce come una disfunzione del pancreas, che non secreta più insulina necessario al controlo del glucosio sanguigno all'interno delle cellule. Bene ricordare che per il 70% non ha causa genetica o ereditaria ma altre..



Strumenti di prevenzione in caso di "ereditarietà" o genetica: Alimentazione e attività fisica

L'alimentazione
Ricordate mantenere il peso nella norma diminuisce il rischio di sviluppare diabete, L’obesità aumenta la resistenza all’insulina prodotta dal pancreas. Essere normopeso diminuisce del 30% la possibilità del rischio di sviluppare il diabete. 

- Prediligere un' alimentazione leggera ma equilibrata di nutrienti, alimenti ad basso indice glicemico, una dieta ricca di frutta, verdura, legumi, pesce e prodotti derivati del latte limitare le carni (preferire i tagli magri) e i grassi animali.
- Prediligere i grassi vegetali ma in particolare l’olio d’oliva extravergine (tranqulli ne parlo bene ma non mi paga nessuno) perché esercita un azione antinfiammatoria e diminuisce il rischio di sviluppare la resistenza all’insulina
- Ricordate nella cucina ayurvedica si insaporisce le pietanze con pepe, timo, curcuma poiche aiutano a diminuire il tasso di glucosio nel sangue le spezie hanno proprietà sia antiossidanti che antinfiammatorie


- Attenzione all'apporto giornaliero di: 

Omega 3, scegliere alimenti che contengono omega 3 in quanto secondo alcuni studi migliorano la resistenza organica all’insulina, dove trovare gli omega3

Vitamina B9, la troviamo nei cavoli, spinaci, erbette nelle verdure a foglia ma anche nel lievito di birra, secondo alcuni ricercatori (Dr. O Coudron) un apporto di 400 µ g/die rispetto ai 200 µ g/die che sono i livelli raccomandati giornalieri contribuisce a ridurre il rischio di sviluppare il diabete del 30% nel casi eridarietà.  

Zinco, un oligoelemento che è indispensabile della secrezione dell'insulina, si trova nelle uova, pesce , latte derivati dei cereali e nelle carni.

- Importanza del riposo

Il sonno (sono strano forte he)
Dormire poco aumenta la resistenza all'insulina e il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, almeno otto ore per notte è una buona norma di comportamento, un ora in più di quella che dormiamo in media attualmente.


I benefici dell'attività fisica nella prevenzione del diabete (e malattie cardiovascolari, cancro e invecchiamento )

I benefici dell'attività fisica non ancora stati ben compresi di come il semplice movimento fisico è in grado ci proteggerci dalla comparsa di diabete o insulino-resistenza.

Un gruppo di ricercatori ha compiuto uno studio per vedere da cosa nascevano i benefici hanno così determinato che l'attività fisica produce un meccanismo di autofagia
L'autofagia è un processo durante il quale la cellula distrugge le parti danneggiate o inutili da solo per produrre energia.  Il ruolo benefico di autofagia è documentata per malattie cardiovascolari, il diabete, il cancro o l'invecchiamento.

Questo nuovo studio convalida ancora una volta le raccomandazioni dell' attività fisica nella prevenzione delle malattie stile di vita che includono diabete, infarto e ictus. Secondo questo studio le malattie possono essere se non eliminate essere almeno molto limitate.

Riferimenti:



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martedì 14 febbraio 2012

Chiacchiere, frittelle, tortelli, castagnole e bugie, fritti si ma con un buon olio d'oliva


In questo periodo su tutti i blog è un viavai di fritti, uno più buono dell'altro, siamo nel periodo del Carnevale, è un occasione unica, capita una volta all'anno. C'è una buona notizia per quanto riguarda il fritto.

Si è sempre sconsigliato di consumare cibi fritti perchè associati ai rischi cardiovascolari a causa dei grassi che possono condurre all'aumento del colesterolo, della pressione sanguigna e dell' obesità. Invece uno studio pubblicato su British Medical Journal fatto dall' Autonoma Università di Madrid, indica che mangiare cibi fritti non è necessariamente negativo per la salute per quanto riguarda i problemi cardiovascolari, a patto che di usare l'olio di oliva .

Tutti dovremmo sapere che gli alimenti che vengono fritti diventano più calorici  perché assorbe il grasso dell'olio di cottura.  Questo assorbimento associato ad un'alimentazione poco equilibrata e a poco movimento fisico può diventare nel tempo un fattore di rischio per la salute

Per vedere se gli alimenti fritti fanno male i ricercatori presso l'Università Autonoma di Madrid hanno monitorato nel dettaglio la dieta di 48.000 adulti per undici anni, dai 29 anni ai 59. Inizialmente, nessuno di loro aveva avuto problemi cardiaci. Undici anni dopo si erano avuti 606 decessi e 1134 con problemi cardiovascolari .


L'esame accurato della dieta e di come gli alimenti venivano cucinati non ha mostrato alcuna differenza tra coloro che mangiavano frequentemente cibi fritti e coloro mangiavano cibi fritti saltuariamente. Non vi è alcuna relazione tra il cibo fritto e gli attacchi di cuore, almeno questo in questo gruppo di popolazione  in Spagna.

Gli autori hanno pubblicato la loro ricerca sul British Medical Journal, spiegando questa relazione con il fatto che in Spagna si frigge con l'olio di oliva (qualche volta con olio di girasole), mentre in altri paesi come l'Inghilterra  i famosi fish and chips utilizzano invece olio di palma o altri mix di olii.

Conclusione: gli alimenti fritti sono da mangiare ogni tanto, Carnevale viene una volta all'anno, si può mangiare un fritto senza farsi problemi, meglio però se in olio di oliva, non è solo un problema di colesterolo,  importante valutare qualità degli ingredienti , l'alimento da friggere e tipo di olio adoperato (alto punto di fumo e buona qualità di grassi), della modalità della cottura ma sopratutto della frequenza e della quantità che si consuma.

Non è vero che l'olio di oliva è molto più caro si possono trovare olii di oliva a un prezzo solo leggermente superiore di qualche decina di centesimi di euro rispetto agli olii per friggere speciali.

Riferimento: Pilar Guallar-Castillón, Associate Professor, Department of Preventive Medicine and Public Health, School of Medicine, Madrid University, Spain



Per saperne di più

Punto di fumo:
Olio di girasole   - 130 °C  
Olio di arachide 180 °C  
Olio di oliva  210 °C  
Olio di palma raffinato 240 °C  

Composizione  Olii vegetali Acidi grassi polinsaturi in g/100g
Olio di girasole : 65 
Olio di arachide : 30  
Olio oliva:   10
Olio di palma 8,3

Acidi grassi monoinsaturi
Olio di girasole : 24 
Olio di arachide : 50  
Olio oliva:   75
Olio di palma 41,6

Acidi grassi saturi
Olio di girasole 11,9
Olio di arachide 20
Olio di oliva 14
Olio di Palma: 45,3

- ridurre gli alimenti da friggere in piccole dimensioni per abbreviare i tempi di cottura
- asciugare bene gli alimenti prima di immergerli nell’olio;
- scaldare l’olio senza mai superare i 180°C;
- non friggere cibi freddi o congelati portateli prima a temperatura ambiente;
- cercare di mantenere costante la temperatura di frittura;
- scolare bene la frittura e asciugatela su carta assorbente
- non salare né zuccherare durante la frittura
- non riutilizzate mai lo stesso olio per friggere

Personalmente indipendentemente dal gusto è preferisco usare olio di oliva, poichè olio di palma è ricco di grassi saturi mentre olio di girasole invece ha un punto di fumo basso, anche se lo studio spagnolo lo indica come modalità secondo me ha un punto di fumo troppo basso per delle frittelle. Olio di  arachidi ha un punto di fumo più basso rispetto all'olio di oliva, potrebbe essere un alternativa ma necessita delle regolazione delle temperatura del fritto, olio di oliva a 210° offre maggiori garanzie anche perchè non ho una friggitrice che regola la temperatura, io friggo ancora in padella.

Post Correlati: Quale olio migliore per la dieta? 
Chiacchiere allo champagne

Il nostro chef  Marco ci suggerisce un vino con il quale abbinare i fritti con un muller thurgau

Ps: le foto sono sempre di casa mia all'ora dell' High Tea della domenica pomeriggio come a Londra.

giovedì 9 febbraio 2012

I prodotti più sensibili e meno sensibili al prezzo al supermercato nelle scelte dei consumatori


Il problema del potere d'acquisto dei consumatori è tornato a farsi sentire negli ultimi mesi. La tendenza registrata è l'allontananento dai marchi preferendo prodotti di Private Label o dei prodotti a basso costo per cercare di rimanere inalterato il potere d'acquisto, tuttavia questa scelta non è indifferenziata ma riguarda alcune categorie di prodotti.

Nell'indagine fatta da GKF sono sopratutto i prodotti di base, cioè quei prodotti con maggiore frequenza d'acquisto ad essere colpiti dalle scelte dei consumatori, quei prodotti d'uso quotidiano.

Tabella 1 prodotti più sensibili al prezzo


Non è il caso che i due prodotti dove si cerca di spendere meno sono latte ed acqua minerale. Si sceglie il  prodotto che costa meno, dove si percepisce meno la differenza. Questa sensibilità ai prezzi nelle scelte è fortemente aumentata dopo il primo trimestre del 2011 ed è una tendenza che proseguira per tutto il 2012.

Il latte sembra essere il prodotto più indefferenziato, in parte perchè la guerra del latte tra produttori e distributori ha portato a un' immagine negativa, in secondo luogo nessuno dei marchi di latte cerca di essere differente, ricordiamo però che per i 0,30-0,40 centesimi al litro il costo al supermercato supera 1,20 al litro spesso anche 1,50, il consumatore lo ritiene un prezzo troppo alto non giustifica il 400% o il 500% in più, questa sembra essere una delle ragioni per cui si rivolge un prodotto a basso costo.


Per le insalate già pronte, il discorso è diverso pur apprezzando il prodotto già pronto il consumatore prende solo quello in offerta, spesso manca la varietà fresca la proporzione è di 1 a 50, cioè per una insalta fresca ci sono 50 insalate gia pronte all'uso, per cui la scelta al prodotto che costa meno è condizionata dall'offerta.

Gli altri prodotti invece dagli yogurt alla frutta all'acqua minerale sono i prodotti dove i consumatori meno percepiscono le differenze tra il prezzo e un altro e tra una marca e altra.

Tab.2 prodotti meno sensibili al prezzo


I prodotti a cui i consumatori sono meno sensibili ai rincari sono quei prodotti che beneficiano di un'immagine legata al piacere, tanto che sono il 19% desidera acquistare spumate, champagne  e vino a basso costo. per questi prodotti i consumatori si rivolgono ai prodotti di marca, ai prodotti della pubblicità ai prodotti di qualità.

Nella classifica non mancano gli snack dolci e salati, le creme alla nocciola e la patatine fritte, questi prodotti i consumatori sono meno sensibili agli aumenti. Ma anche i gelati, i salumi e la birra


Questo spiega come mai i cosidetti spazi dell'acquisto gourmand del lusso come Excelsior o la Rinascente Food Market hanno spazio a quei prodotti dove a cui i consumatori sono disposti a spendere di più, come abbiamo visto nel post delle crema alla nocciola e cacao dove le creme gourmand costavano più di 50 euro al kg rispetto alla media di 6,00 Euro del Supermercato. 

Conclusioni: un osservatore attento noterà che i prodotti dove più siamo disposti a spendere sono quelli ricchi di zucchero, cacao, caffeina, sale e alcool tutti prodotti che in qualche modo si consiglia di non abusare. Il quadro devo dire non è edificante perchè si dovrebbe guardare alla qualità di tutti i giorni e non solo all'acquisto per il piacere.

Devo dire che senza accorgermi io in questa schema mi sono un po' ritrovato, nel latte più che il prezzo guardo la provenienza e la scadenza, nei prodotti come il cioccolato guardo invece la varietà da scegliere più che il prezzo e voi?

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martedì 7 febbraio 2012

Lo sciroppo di glucosio- fruttosio dannoso per la salute degli adolescenti

In questi giorni sui media si parla molto di una ricerca pubblicata su Nature, dove lo zucchero cioè il saccarosio viene considerato pericoloso per la salute, si invita a tassare prodotti che ne contengono in  maggiore quantità per favorire la prevenzione di alcune malattie dovute all'eccesso del consumo di zucchero. 

Personalmente l'iniziativa mi lascia perplesso, è vero che  oggi si consumano più prodotti che contengono zucchero, ma la tassazione non mi sembra la migliore soluzione . 

Una  lettrice dalla Martinica, Monique Hiltpold, mi ha scritto indicandomi che nelle isole caraibiche per soddisfare la domanda del mercato nord americano nella produzione di dolci vengono aumentate le percentuali dello zucchero, probabile che in Usa, l'eccesso di zucchero sia un problema più sentito che in Europa.

Quelle che non mi piace è questa eccessiva attenzione allo zucchero cioè il saccarosio e poco all'uso di edulcoranti artificiali e sciroppo di glucosio fruttosio, che dal mio punto di vista sono più dannosi per la salute. Gli edulcoranti per esempio hanno rispetto allo zucchero un potere dolcificante più alto  adoperandone molto meno. Si vuole tassare lo zucchero e gli edulcoranti e lo sciroppo di glucosio-fruttosio no? Perchè uno fa male e gli altri due fanno bene?


Proprio in questi giorni uno studio pubblicato sul numero di Febbraio su The Journal of Nutrition, di cui nessuno parla, dimostra che  l'elevato consumo di sciroppo di glucosio-fruttosio predispone al diabete, problemi cardiovascolari e obesità gli adolescenti.

Lo sciroppo di glucosio-fruttosio è un'ingrediente utilizzato nel settore industriale per dare il sapore dolce, che viene ricavato dai cereali, sopratutto mais, che costa meno del saccarosio, alle critiche di consumatori e specialisti in scienze dell'alimentazione, le aziende hanno sempre risposto che non ci sono studi sufficienti, ma intanto alcune aziende hanno cambiato il nome in etichetta sostituendo sciroppo di glucosio fruttosio in sciroppo di mais e spalmando lettermente lo sciroppo di glucosio-fruttosio sulla maggior parte dei prodotti rendendo più difficile da parte dei consumatore potere fare una selezione.

Oppure ho visto diverse etichette sospette che parlavano di solo sciroppo di glucosio, per dei biscotti? Non è un po' sprecato? Una svista avranno dimenticato magari la parola fruttosio? Oppure la dicitura  di " sciroppo di fruttosio". Indicato più in gelateria che per merendine!

A volte capita che vengono inseriti sostituti dello zucchero al solo scopo di non rendere lo zucchero il primo ingrediente nella lista, dovete sapere che gli ingredienti nelle confezioni di biscotti per esempio sono in ordine decrescente:


es farina, uova, burro, zucchero

se ovviamente vi capita di leggere,
 farina, zucchero, uova, burro, sciroppo di glucosio

è più rassicurante di
zucchero, burro, farina, uova

Sono certo che se lo zucchero fosse il primo ingrediente molti non avrebbero mai scelto quel prodotto.


Per capire la differenza leggetelo in questo post differenza tra sciroppo di zucchero, sciroppo di glucosio, sciroppo di glucosio-fruttosio.


Nello studio pubblicato su Journal of Nutrition su 559 adolescenti dai 14 ai 18, i ricercatori hanno scoperto che gli adolescenti che consumano più prodotti contenenti sciroppo di glucosio -fruttosio,  la pressione sanguigna e insulino-resistenza tende ad aumentare. Gli esami del sangue hanno anche evidenziato una riduzione del colesterolo HDL ("colesterolo buono"). Si è osservato un aumento del grasso corporeo nel livello viscerale, vale a dire, nell'addome intorno agli organi e non solo sotto la pelle. Tutti questi fattori favoriscono lo sviluppo di gravi problemi di salute in età molto precoce ma che diventano dei fattori predisponenti allo sviluppo di gravi patologie nell'età adulta.

Il vero problema è nella quantità incontrollata, il consiglio secondo alcuni specialisti in Scienze dell'Alimentazione è quello di non superare i 25g al giorno, ma lo sciroppo di glucosio - fruttosio, lo troviamo dall'inizio della mattina nei prodotti da prima colazione come lo yogurt alla frutta, biscotti e prodotti dolci come brioche, succo di frutta per proseguire con bibite, dessert e snack sia dolci che salati, non viene indicata la quantità nelle confezione in grammi, molti difficile se non impossibile rendersi conto della quantità sia che tu sia un adolescente o un adulto. 
Non è tanto la quantità che c'è in un singolo prodotto ma dell'insieme, per superare i 25g al giorno a volte basta poco negli adolescenti è molto facile che possa accadere.

Come genitore di ragazzi adolescenti avverto la responsabilità di mostrare esempi corretti, tuttavia già sono nella fase del peluccamento ed è difficile gestirli, perchè sono attirati da un certo tipo di sapori e di prodotti grazie alla pubblicità.  A degli adolescenti parli di colesterolo, diabete e malattie cardiovascolari, non prestano attenzione, evito di acquistare prodotti che contengono sciroppo di glucosio fruttosio ma poi vanno a scuola dove ci sono i distributori automatici di snack dolci, vanno nei fast food con gli amici, dove i  dessert lo contengono proprio perchè costa meno dello zucchero, (specie se devi dare un dessert a 0.99).

Mali estremi e rimedi estremi mi sono messo daccordo con mia suocera e a mio figlio maschio quello in sovrappeso abbiamo detto che lo sciroppo di glucosio fruttosio fa venire l'alito cattivo e non fa funzionare il pirillo, non è vero lo so (non è detto che in futuro qualcuno non pubblichi qualcosa in merito). Meglio avere un papà con il naso lungo  ma con un figlio in salute. Sbaglierò? Si (lo sto vivendo con senso di colpa, prometto che prima o poi gli dico la verità). 

Riferimento: Pollock NK, Bundy V, Kanto W, Davis CL, Bernard PJ, Zhu H, Gutin B, Dong Y. Greater fructose consumption is associated with cardiometabolic risk markers and visceral adiposity in adolescents. J Nutr. 2012 Feb;142(2):251-7

mercoledì 1 febbraio 2012

Pubblicità suonate: Nutella torna con Tata Lucia, Philadelphia Milka, Danacol, Capitan Findus

Quando sono polemico a molti non piace e quindi mi scuso in anticipo, però io quando vedo certe cose mi  sento preso in giro e divento polemico. Negli ultimi giorni mi è capitato di vedere sulle reti Mediaset e Rai dei spot pubblicitari che ho chiamato pubblicità suonate, nel senso che il loro suono al mio orecchio arriva fastidioso. Non sembra ma a volte quando ci sono degli aspetti non chiari del prodotto questi si trasferiscono sulla comunicazione e di conseguenza sulla pubblicità, più qualcosa si vuole nascondere più questo si nota e si amplifica trasformando il messaggio della comunicazione da positivo a negativo.


1) E' tornata Tata Lucia con Nutella
Erano mesi che non ci dormivo la notte, mi svegliavo con gli incubi, chiedendomi come mai avessero tolto una cosi opera d'arte della storia della comunicazione, pregavo tutte le notti perché questo spot tornasse e cosi le mie preghiere sono state esaudite, sono certo che mancava molto anche a voi. Lo spot era stato ritirato su intervento dello Iap e ora rimesso in rete con una variazione nel testo.

Amici di Ferrero io non so per quale motivo delle società scientifiche hanno voluto includere una crema alla nocciola nelle varianti di una prima colazione equilibrata e non lo voglio neanche sapere, va bene così, avrei solo il piacere che qualcuno mi spiegasse perché la nocciola si  e la mandorla o il pistacchio no, non sono anche loro prodotti della tradizione mediterranea? 

Tuttavia le modalità di queste pubblicità sulla prima colazione, hanno tutte qualcosa che non va, sono eccessive, pretendere d'insegnare qualcosa ai genitori, siete proprio sicuri? Io da papà provo fastidio, mi indispone lo trovo fuori luogo, se specialmente chi mi vuole insegnare qualcosa produce dolci. Nutella è il prodotto più amato, ci piace e lo compriamo ma non spingetevi oltre si rischia di non essere compresi.

La cosa divertente è che in Italia utilizzano dei spot "suonati" mentre in Germania  nessuno deve insegnare niente a qualcun altro, non mi piace neanche questo spot sia chiaro per la prima colazione e nutella, però comunica le stesse cose ma con una modalità decisamente più gradevole.

Lo spot dice "la mattina fa il giorno"

Ps: Ringrazio Roberto La Pira del il fatto alimentare che ha condiviso on line in mio post sulle nutelle gourmand




2) Philadelphia Milka "meno di cento calorie a porzione"
Di questo prodotto ha già parlato in termini poco felici, la comunicazione mi è sembrata molto grossolana, poco coinvolgente "esiste davvero" con lo yeti, si poteva fare di meglio, negli ultimi giorni è comparsa una scritta strana "meno di cento calorie" anzi "meno di cento calorie per porzione".

Amici di Philadelphia Milka peccato che la porzione l'avete decisa voi è con 30 grammi pensate di farci merenda e prima colazione? Le calorie per 100 g sono 295. Se consigliavate una porzione di 10g potevate dire meno di 30 calorie per porzione! Il concetto di porzione è un po' troppo elastico.

L'altro giorno leggevo un libro di ricette per dimagrire c'era scritto prendere 20 g di gambero pulitelo a fatelo a fette, ma mi ci vuole il microscopio per fare a fette 20 grammi di gambero e per cuocerlo devo chiedere in prestito le padelle ai puffi? No amici miei di Philadelphia Milka non ci siamo.






3) Danacol , il Colesterolo, la Carrà e  Castell'Arquato
Spiace vedere una professionista come la Carrà, che per essere presente in televisione deve fare solo la pubblicità, a un prodotto piuttosto discusso come Danacol di cui abbiamo già parlato tanto sulla controversia del colesterolo. Tuttavia la novità è nel testimonial il sindaco di Castell'Arquato.

Pochi lo sanno ma c'è una vera e propria guerra tra i sindaci per apparire in televisione, ci sono comuni che pagano le partecipazioni alle trasmissioni televisive.  Le redazioni delle trasmissioni televisive sono intasate di proposte.

Attenzione non è una promozione turistica del paese ma una promozione politica del sindaco del paese, cioè la ricerca di legittimazione del proprio ruolo, ma quello te lo hanno dato gli elettori non la televisione e neanche Danacol.




4) Findus, Capitan Findus i bastoncini di pesce al salmone ricchi di omega 3
Un bello spot, molto bello una bella storia, chi non si coinvolge dal capitano Findus. Non è altrettanto interessante questa "nouvelle vague" della valorizzazione dell' Omega 3. Che coinvolge anche altre aziende di produttori di bastoncini di pesce surgelati come Pescanova. Sono un po' perplesso . 

Facciamo un esempio quanto Omega 3 c'è nei bastoni di pesce al salmone di Capitan findus
Iniziamo nel dire che la quantità di pesce in queste preparazione è del 60%, se noi facciamo un confronto fra del pesce fresco di salmone che contiene 1,8 g di omega 3 in 100g mentre invece in 100 g di Bastoncini capitan Findus al salmone in etichetta al supermercato (differente scritta rispetto a quella on line) si parla di g. 0,031 di Ala cioè acido α-linolenico e 310 mg di Epa + Dha (tutti e tre della famiglia degli omega3,) ma perchè non esprimere anche questo in g. invece che in mg,?  

Certo un valore diverso rispetto a un filetto di pesce di salmone, che troviamo al supermercato già pulito e senza spine, ovvio direte uno e il 100% pesce e l'altro no, già !  Possiamo trovare quantità interessanti di Omega 3 in altri pesci come sardine, sarde, sgombri ma anche noci, semi di lino, chia. Un messaggio anzi meglio un invito a più fonti di omega 3 anche per i bambini e ragazzi che non sia solo un bastoncino di pesce.

Tabella dal sito Findus




Fabbisogno giornaliero di nutrienti LARN (1997):
omega 6: 1-2 % dell'energia/die (circa 5-6 g/die)
omega 3: 0.2-0.5 % dell'energia/die (circa 1-1.5 g/die)
il rapporto ottimale tra omega 6 e omega 3 è 6 a 1.

Fonte di Omega 3
Un un prodotto si può dire che è fonte di omega 3 se contiene il 15% dell'apporto nutrizionale consigliato.

Ricco di Omega 3
Un prodotto si può dire che è ricco di Omega 3 se contiene il 30% dell'apporto nutrizionale consigliato.



Tabella contenuto di 100g di Epa e Dha della famiglia di Omega 3 di alcuni pesci


Mentre gli Ala della  famiglia degli omega 3 sono più presente nelle specie vegetali.


Forse non avrei dovuto metterli tutti e quattro insieme....l'immagine iniziale è solo la pubblicità di un canale televisivo,. mi piaceva l'idea dei polli e delle galline davanti alla Tv, un po' pollo mi sono sentito anche io.