mercoledì 27 marzo 2019

Il succo di pompelmo può influenzare il farmaco a base di levotiroxina per il trattamento della tiroide?

Anita G.: Per problemi alla Tiroide devo assumere Levotiroxina, quale tipo d'influenza può avere il succo di pompelmo in questa terapia?

Negli ultimi anni si è parlato molto dell'interiezione tra alimenti e farmaci. Nel caso del succo di pompelmo sono stati individuati circa 100 farmaci che potrebbero avere effetti avversi.

Al di la di quello che comunemente si può pensare o sentito dire la levotiroxina non fa parte di questo gruppo, o per lo meno il succo di pompelmo,  può ridurre anche se leggermente la capacità di assorbire il farmaco.

Il pompelmo non è il solo alimento che può interferire con la levotiroxina, ci sono anche la soia, i fagioli di soia per meglio dire, la papaia e secondo alcuni ricercatori anche il caffè in qualche modo può interferire con la capacita d'assorbimento del farmaco.

La cosa più curiosa è che a scoprire questa relazione tra succo di pompelmo e levotiroxina è stato negli Usa. Non so se qualcuno di voi è stato in Usa e magari in Florida dove vendono al supermercato dei bottiglioni grandi come fustini dei detersivi di succhi di pompelmo.

Io pensavo fossero succhi formato famiglia allargata non succhi per consumo individuale, chi avrebbe mai immaginato che ci sono persone che riescono a consumare 5 o 6 litri al giorno di succo di pompelmo.

Qualche volta anche io ho mangiato il pompelmo,  mi sono fatto qualche spremuta ma non ho mai consumato neanche in un mese cinque o sei litri di succo pompelmo.


Tuttavia ci sono alcuni farmaci in cui il succo di pompelmo può interferire in modo più importante come le statine, i fluidificanti, alcuni farmaci utilizzati per la terapia del cancro, farmaci per la terapia HIV, farmaci per la terapia dell'Obesità, immunosoppressori, antiaritmici, farmaci per la terapia dell'impotenza maschile, alcune pillole anticoncezionali.

Il succo di pompelmo non si comporta con tutti i farmaci allo stesso modo per esempio nei farmaci per il trattamento dell'HIV o in alcune farmaci antiaritmici, il pompelmo grazie al contenuto di  furanocumarine, queste inibiscono nel tratto gastro intestinale l'attivazione dell'enzima CYP3A4 che limita l'assorbimento del farmaco.

In questo modo si tende ad assorbire più principio attivo rispetto alla norma che a seconda del farmaco può causare insufficienza renale, crisi respiratoria, sanguinamento gastrointestinale, aritmia cardiaca anomala.

Ricordate che le furanocomarine esistono anche in altri agrumi come lime, pomeli e arance anche se in quantità inferiori.

Nel caso pero della Levotiroxina bere succo di pompelmo può ridurre l'assorbimento del farmaco, questo è importante perché è il medico a stabilire il dosaggio in base alle condizioni cliniche della persona assistita. Alcuni medici consigliano di prendere il farmaco a digiuno al mattino e aspettare un 'ora prima di mangiare e bere qualcosa.

La stessa accortezza viene consigliata per l'assunzione d'altri farmaci anzi molti medici consigliano d'attendere 4 ore prima di assumere integratori di vitamine, integratori di ferro e calcio, antiacidi.

La difficoltà è che l'impatto del succo di pompelmo nell'assunzione dei farmaci varia non solo per il tipo di farmaco,, il dosaggio del farmaco e dalla quantità di succo di pompelmo ma esistono anche delle predisposizioni individuali delle reazioni che differiscono da persona a persona.

Riassumendo

Se assumete qualcuno di questi farmaci leggere le controindicazioni che sono nel foglietto illustrativo, in particolare se avete la consuetudine di mangiare o beve succo di pompelmo, informarne il medico che valuterà caso per caso.

Il consumo di succo di pompelmo in Europa non raggiunge i livelli degli Usa, tuttavia è bene informare il Medico o l'equipe medica che vi assiste che valuterà cosa è meglio per la terapia.

La conoscenza dell'influenza del succo di pompelmo sulla levotiroxina è nota dal 2005, mentre con altri farmaci è più recente.

Se è il caso il medico potrà sostituire il farmaco oppure chiedervi di ridurre la quantità di succo di pompelmo o se il caso eliminarlo dalla dieta durante la terapia.

Per tutti gli altri consumate pompelmo come vostra abitudine e piacere.

Riferimenti:

Philippe Colucci, Corinne Seng Yue, Murray Ducharme,Salvatore Benvenga "A Review of the Pharmacokinetics of Levothyroxine for the Treatment of Hypothyroidism" Eur Endocrinol. 2013 Mar; 9(1): 40–47.

Michael J. Hanley, PharmD,1 Paul Cancalon, Ph.D.,2 Wilbur W. Widmer, Ph.D.,3 and David J. Greenblatt, MD1" The effect of grapefruit juice on drug disposition" Expert Opin Drug Metab Toxicol. 2011 Mar; 7(3): 267–286

AAVV " Fruit juice inhibition of uptake transport: a new type of food–drug interaction " Br J Clin Pharmacol. 2010 Nov; 70(5): 645–655.

Jari J Lilja, Kalevi Laitinen, and Pertti J Neuvonen " Effects of grapefruit juice on the absorption of levothyroxine " Br J Clin Pharmacol. 2005 Sep; 60(3): 337–341



martedì 19 marzo 2019

La pubblicità sui social media non è adatta ai bambini secondo OMS

L'Organizzazione Mondiale della Sanità invita gli stati membri a monitorare e a regolare le compagne pubblicitarie di Marketing Digitale dirette a bambini e adolescenti sui social media.

In considerazione del fatto che le malattie non trasmissibili (MNT) sono la principale causa di morte nel mondo (86%), stiamo parlando di cancro, diabete, malattie cardiovascolari, tutte patologie che hanno tra i fattori di rischio cattive abitudini come abuso di alcol, tabacco, prodotti alimentari ultra trasformati e poco sani, ricchi di grassi, zucchero e sale.

Secondo OMS buona norma sarebbe la prevenzione fin dalla più tenera età, assunzione di comportamenti corretti può condurre al rallentamento dello sviluppo di queste patologie nel mondo.

Oggi i bambini e gli adolescenti hanno una maggiore dimestichezza dell'uso delle nuove tecnologie, smartphone, tablet, computer vi passano molto tempo e sono soggetti di campagne di marketing digitale sui social media, come lo sono stati in passato i media più tradizionali.

OMS propone la possibilità della verifica dell'età degli utenti, campagna di marketing con limitato accesso secondo l’età, istituzione di regolamenti che limitino i messaggi rivolti ai minori.


Nei maggiori paesi europei come Norvegia, Irlanda, Regno Unito, Spagna si è percorsa la strada di un codice di autoregolamentazione cui agenzie e aziende dichiarano d'osservare per quanto riguarda le campagne di marketing digitale per escludere i minori di anni quindici.

Al momento l'autoregolamentazione sembra la strada più praticata perché conoscere identità dell'utente, non è sempre facile, salvo per i genitori attivare dei filtri come il filtro per il contenuto per adulti per gli strumenti in dotazione per i minori.


Se però seguiamo questa strada, ho qualche dubbio per la stessa ragione quando andiamo al supermercato, dovremmo coprire gli scaffali che hanno prodotti ricchi di sale, zucchero e grassi perché anche la vista e il posizionamento sugli scaffali sono uno strumento di marketing

La pubblicità per strada, avremmo cosi le vie per minori e via per adulti (non li faremo passare in alcune strade?), la pubblicità sugli autobus, in metropolitana, sui treni (gli facciamo andare solo a piedi?). 

Se seguiamo questo ragionamento anche le vetrine di pasticcerie e salumerie andrebbero coperte perché stimolano comportamenti poco sani.

Il vero rischio è di creare ancora di più una maggiore curiosità, il fascino del proibito che rende allettante tutto quello che non lo è.

Tra proibizionismo e liberismo, ci può essere secondo me una terza strada quella della ragionevolezza, del parlare ai ragazzi in modo sincero di queste abitudini, raccontando loro la verità, educando a tavola, farsi buon esempio e insegnando a sapere leggere i messaggi di marketing e pubblicità con la propria testa.

lunedì 18 marzo 2019

Bere collagene aiuta ad avere una pelle più giovane?

Domitilla M. R., Roma: durante un soggiorno in America mi è capitato di partecipare a un collagene party, si bevevano bevande a base di collagene per evitare l'invecchiamento della pelle, ma funzionano?

Chi può dirlo? Sinceramente anche se mi sono informato, i pochi studi esistenti sono delle stesse aziende che producono i prodotti "a pensare male si fa sempre torto ma qualche volta ci si azzecca" diceva un noto politico degli anni 70'.

I pareri sono discordanti tra coloro che ne parlano in modo entusiasta e coloro che esprimono un parere non positivo.

Personalmente ho come l'impressione che se ho un problema di calvizie se raccolgo e mangio i capelli questi ricrescono o meglio che la cheratina contenuta andrà a rinforzare i capelli rimasti e stimolare la crescita!

Tutti si premuniscono nel dire che integratori a base di collagene non sono pericolosi per la salute, va bene io ci credo tantissimo ma quello che io voglio sapere è: sono utili?

Ci sono alcune cose nella comunicazione che mi lasciano perplesso: 

La scelta di un target femminile molto giovane

Ho visto che a partecipare a queste feste a base di bevande al collagene, sono soprattutto ragazze molto giovani al quale credo che l'ultimo dei loro problemi la mancanza di collagene nell'epidermide.

Vedere un miglioramento su una ragazza di vent'anni rimane diciamo alquanto difficile è ancora nel momento in cui la produzione di collagene è al massimo.

Sentendo parlare di creme di bellezza di due amiche "io la crema antirughe a mia figlia glielo faccio già mettere anzi la prima volta che gliela ho fatto mettere aveva diciotto anni".

Quest'affermazione mi ha fatto molto riflettere di come il sembrare giovani sia molto importante nella società da spingere ragazze di diciotto anni a utilizzare creme antirughe.

La prevenzione della ruga viaggia molto più velocemente della prevenzione del tumore  e delle malattie cardiovascolari. 

Nella società odierna la vita media si allunga sempre di più, le persone fanno fatica ad accettare il ciclo biologico della vita, si vuole vivere a lungo e essere eternamente desiderabili, giovani e belli.

In tutti i mercati del medioevo si vendevano olii e elisir dell'eterna giovinezza la società non si è poi evoluta cosi tanto.

Origine e tipo di collagene

A prima vista quello che andrebbe meglio specificato è di quale tipo di collagene stiamo parlando, ce ne sono almeno 28, sono tutti utili per la pelle?

Qual è l'origine del collagene? Marino o animale, una precisione che le etichette potrebbero riportare.  
La tracciabilità degli integratori sembra sempre un problema poco interessante, visto gli scandali alimentari sulla carne qualche precisazione andrebbe fatta dal mio punto di vista.

Più che soffermarmi su una bella giovane mi soffermerai su una pelle sana

L'invecchiamento della pelle è un fenomeno complesso che coinvolge più fattori  come l'esposizione ai raggi solari, il fumo, inquinanti, alcuni ricercatori hanno anche individuato una causa genetica.

Al di la dell'utilità o meno dei prodotti come le bevande a base di collagene, per mantenere una pelle sana non deve essere sottovalutata, l'alimentazione una dieta sana ed equilibrata che prevede livelli adeguati di frutta e verdura che contengono betacarotene e Vitamina C ( una molecola antiossidante), di grassi buoni olio d'oliva e livelli adeguati Omega 3 sia d'origine animale (pesce) che vegetale, anche piccole quantità di frutta secca come noci e mandorle e semioleosi come semi di lino, zucca, girasole che contengono una discreta quantità di Vitamina E uno dei più ricchi antiossidanti.

Sintesi:

Il restare giovani è un mito che attraversa i secoli, oggi grazie a nuove conoscenze (inclusa la  chirurgia estetica) sembra che sia più facile avere un aspetto giovane.

La cosa che rimpiango dei vent'anni più che l'aspetto sono l'allegria, l'entusiasmo e la spensieratezza.

Le bevande al collagene non sono ancora sul mercato in tutti i paesi Europei, ci sono pochi studi indipendenti sull'utilità delle bevande al collagene per avere una pelle più giovane.

L'invecchiamento cutaneo è un fenomeno complesso che coinvolge più fattori, anche uno stile di vita attivo ed una dieta equilibrata unito ad adeguata idratazione può contribuire nel tempo ad avere una pelle più sana, aspetto che non deve essere trascurato. 


venerdì 8 marzo 2019

Quando un dolce aiuta a seguire una dieta

Durante una cena ho detto di mangiare un dolce tutti i giorni, tutti i commensali mi hanno guardato male, a dire il vero a volte capita che ne mangio anche due !

Non incide sul mio peso, sarà il metabolismo che mi aiuta? Sarà l'attività fisica? Camminare tutti i giorni per più di un'ora? Andare in piscina due volte alla settimana? Sarà che a casa mia il dolce non manca mai, tutti rigorosamente fatti in casa, dalla crostata di mele alla torta di yogurt, non compro brioches al bar o nemmeno torte in pasticceria.

La dieta è sempre vista come una privazione, la domanda più frequente che mi si chiede è " posso mangiare un dolce se sono a dieta ipocalorica?" Ovviamente si, una dieta di solo insalata non ha mai fatto dimagrire nessuno.

Nell'immaginario collettivo lo zucchero viene collegato all'obesità e alle malattie come il diabete di tipo 2 e al cancro, non solo molti dolci contengono quantità di grassi saturi che possono potenzialmente danneggiare il sistema cardio circolatorio.

Si ingrassa perché non si mangia in modo equilibrato, perché si assumono più calorie di quante se ne consumano, l'esperienze delle diete restrittive oltre che a portare cattivo umore e nervosismo, sovente hanno un effetto solo transitorio sulla perdita di peso, perché non soddisfano il senso del gusto e aumentano la fame.


Una ricerca pubblicata di recente sul Journal of Experimental Psychology, ha evidenziato che coloro a cui veniva dato la possibilità di mangiare un dolce all'inizio del pasto, hanno scelto piatti più sani  e hanno assunto meno calorie nel complesso del pasto e hanno limitato gli episodi dei fuori pasto.

A portare a questo risultato ci possono essere state più ragioni, il senso del gusto soddisfatto ha permesso di fare scelte più sane, inverosimilmente il complesso di colpa d'avere mangiato un dolce ha portato a scelte meno caloriche.

Il Prof. Reimann responsabile dello studio sostiene che il 70% delle persone seleziona un menù si fa influenzare dal primo piatto scelto. Nel nostro caso la scelta del dolce ha portato i commensali a fare scelte più virtuose e sane assumendo nel complesso 250 kcal in meno.

Bisogna però anche dire che questo ha funzionato solo per il dolce, non ha avuto lo stesso effetto quando la prima scelta era la frutta o l'insalata. Sono più portato a pensare alla soddisfazione di piacere del palato che al complesso di colpa che ha spinto a scegliere piatti meno calorici.

Pertanto strategicamente sono convinto che anche una piccola porzione di dessert può effettivamente essere utile a seguire una dieta ipocalorica, magari riducendo poco per volta la frequenza e la quantità.

Post correlati: 


Riferimenti: 
Flores, D., Reimann, M., Castaño, R., & Lopez, A. (2019). If I indulge first, I will eat less overall: The unexpected interaction effect of indulgence and presentation order on consumption. Journal of Experimental Psychology: Applied. .

martedì 5 marzo 2019

Abuso d'alcol genera 43.500 decessi all'anno

Valeria S, Padova: Come mai si parla poco dell'abuso d'alcol e dei suoi effetti sulla salute e sulla società?

In una recente ricerca Eurispes Enpam (ottobre 2018) in Italia è stato calcolato che l'abuso d'alcool ha provocato 435.000 decessi in dieci anni, circa 43.500 all' anno (il 7,25% dei decessi), la terza causa di mortalità dopo ipertensione e fumo.

Il problema dell'alcol è spesso sottovalutato poiché il consumo procapite negli ultimi anni è precipitato, si beve sempre meno a livello generale questo però non si traduce ancora in un beneficio statisticamente rilevante per la salute.

In parte dovuto alla carenza di statistiche negli anni passati e in parte generate dal fatto che solo adesso le nuove conoscenze scientifiche hanno messo in relazione l'abuso di alcool con alcune patologie, di conseguenza i dati non sono confrontabili.

Non si tratta di solo un problema di salute legato all'abuso di alcol per delle patologie, seconde il sito alcol.info , l'abuso di alcol in Italia è responsabile del 47% degli incidenti stradali e del 41% degli omicidi.


Possiamo affermare con certezza che se dal punto di vista statistico si beve meno, quelli che bevono però abusano più facilmente.

In particolare i giovani per i quali l'alcol rappresenta una sorta di rito d'iniziazione dal passaggio dell'età adolescenziale all'età adulta, il gioco preferito la gara tra amici a chi beve di più in quel target giovane  dagli undici ai diciannove anni.

C'è nella società la volontà di normalizzare l'ubriachezza, di coniugarla con il mito del buon vivere e di giustificarla semplicemente come ricerca d'evasione e divertimento.

Abuso d'alcol riguarda soprattutto gli uomini piuttosto che le donne  in rapporto di 3:1, anche per le conseguenze legate alle patologie per l'abuso d'alcol, tranne  per le malattie cardiovascolari dove a rischiare sono più le donne degli uomini nonostante queste rappresentino un numero molto inferiore. 

Le principali patologie legate all'abuso di alcol sono la cirrosi epatica, il cancro, le malattie cardiovascolari secondo alcuni ricercatori l'abuso di alcol può essere collegato anche ad altre patologie che possono riguardare l'apparato digerente, il rene, diabete, le malattie neuropsichiatriche e tutte quelle patologie che l'abuso di alcol porta a modificare la percezione della realtà e dei comportamenti ( per esempio le malattie sessualmente trasmissibili e i comportamenti violenti).

Chi abusa d'alcol spesso non si accorge o per lo meno è bravissimo a mascherarlo, sull'alcol c'è mancanza di controllo sociale, l'ubriaco è simpatico, chi non ha preso una sbronza una volta nella vita, si tende troppo a giustificare l'abuso.

Invece va fermato, la sera quando vado in giro e vedo persone che abusano d'alcol al bar, intervengo non riesco ad essere indifferente, la vita sicuramente non è piacevole sempre per tutti, porta anche dispiaceri, momenti tristi e poco felici ma l'abuso d'alcol non è un modo per renderla speciale.



Sintesi

Si parla poco dell'abuso d'alcol perché  c'è nel comportamento dell'ubriaco una sorta d'accettazione sociale, di giustificazione e di simpatia, bisogna invece rimarcare che si tratta di un comportamento non sano e non corretto nei suoi confronti e nel confronti del prossimo.

Purtroppo la mia deformazione professionale mi ha portato a conoscere che dietro un uomo che abusa d'alcol c'è una storia familiare di violenza, una donna, un figlio o una figlia che subiscono in silenzio.

Fonti: 
The Lancet, August 2018, Eurispes Enpam Ottobre 2018, Oms, alcol.info, Centro Nazionale di Epidemiologia Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS).