martedì 31 marzo 2009

Guerra al cibo spazzatura nelle scuole


Ha destato un certo stupore in Svizzera la proposta della città di Zurigo di rimuovere i distributori automatici nelle scuole che contengono bevande con zucchero e snack, analoghe iniziative sono allo studio nei cantoni di Vaud e Ginevra. Iniziative di questo stesso tipo sono state intraprese in tutti i stati dell'Unione Europea, in Inghilterra hanno tolto nelle scuole i distributori automatici, in Francia era stato chiesto l'eliminazione di vendita alle casse di snack dolci e salati nei supermercati. In Italia se ne parla spesso, in alcuni casi sono state introdotte iniziative con distributori automatici con alimenti più sani ma sono stati ignorati dai ragazzi.

Il numero di bambini e adolescenti in sovrappeso è in aumento in tutta Europa, nonostate tutti i programmi di educazione alimentare. La decisione di elimininare i distributori automatici per togliere l'offerta del cibo come snack è un po' debole, con cosa fanno merenda? L'intervento deve essere supportato da un programma di promozione alla salute.

Un serio e studiato programma di promozione alla salute e di prevenzione è un processo che deve avere lo scopo di dare ai ragazzi la possibilità di esercitare un maggiore controllo sulla propria salute e di migliorarla. Eliminare i distributori automatici non è sufficiente se non si interviene sulle cause che determinano l'obesità, c'è la necessita di interventi normativi e interventi tecnologici nel settore agroalimentare, interventi economici, interventi educativi che siano in grado di facilitare processi di cambiamento individuale. Intervenire coinvolgendo la famiglia, scuola e la società, è sufficiente guardare le pubblicità dei programmi seguiti dai ragazzi un inno allo snack e alle bevande dolci.

L'esperienza inglese insegna che i ragazzi si mettevano daccordo e andavano a comprare fuori snack e bevande, si era creato un mercato nero dei snack e dei bevande gasate. Qualcosa devono mangiare per merenda sia nella mattina che nel pomeriggio, bisogna dare un alternativa. Tuttavia il fascino delle bevande gasate e degli snack è molto forte sopratutto in questa età dove il piluccamento e il mangiare continuo sono i comportamenti più diffusi. Non venderli a scuola non vuole dire eliminarli anzi ai loro occhi ne aumentiamo il fascino e l'appeal.

I ragazzi ricorrono a questi cibi perchè sono eccessivamente o salati o dolci, simolano le loro papille gustative, e sono a buon mercato. Ci vogliono programmi di educazione alimentare non coercitiva adatti alla loro età, che parli il loro stesso linguaggio, proporre dei stili di vita e dei modelli di comportamento corretti ma vicino alla vita dei ragazzi, per fare in modo che l'offerta di frutta o di merende sane siano scelte con disinvoltura, perchè ora dai ragazzi sono considerati i cibi per gli sfigati, allora dobbiamo dare a questa alternative dei valori positivi in termine di marketing e di appeal.

Vanno coinvolte anche le aziende devono proporre dei prodotti "sani", un esempio è stata proposta da Danone con Dizzy lo yogurt gasato con la bottiglia simile alla Cola Cola, dove però i risultati sono stati un po' sottotono, un po' perchè lo yogurt da bere in Europa, non piace molto, un po' perchè i ragazzi lo hanno subito classificato come un prodotto "fake" perchè imita ma non sostituisce il prodotto che loro desiderano, bisogna muovere altre leve del marketing e della comunicazione.

Un intervista di Gianna Ferretti su Trashfood, sempre su Trashfood negli ospedali in Galles vietano le vendita nei distributori automatici di snack e bibite, esempi di frutta snack,

giovedì 26 marzo 2009

Il rabadan dell' amenità dell'informazione e della disinformazione alimentare


È iniziata la corsa verso l’estate : perdere peso per mostrare un fisico da schianto in spiaggia è la preoccupazione più evidente. Su dieci e-mail che ricevo nove sono per chiedermi come evitare di tuffarsi su una torta Saint Honore o divorare scatole di cioccolatini dopo essere stati tutta la settimana e mangiare insalata. Quale dieta per non sentirsi frustrati?

Diete ipocaloriche, diete dimagranti, diete della banana, diete vegetariane, obesità e salute pubblica, siamo subissati da questi messaggi che ci mettono ansia e ci fanno sentire in colpa. La confusione che regna è globale, quasi come la crisi economica. Cinque porzioni di frutta e verdura ogni giorno ci dicono ogni ora, si ma quale frutta? La mela tenuta in atmosfera modificata o in atmosfera controllata? Quella refrigerata trattata con etile? Il contributo di vitamine e sali minerali o di calorie sarà uguale?

Il WWF ha fatto un giro in Andalusia presso i produttori di fragole invernali che hanno invaso i supermercati e le bancarelle di tutta Europa, e cosa hanno scoperto? Durante l’autunno i terreni sono stati trattati con bromuro di metile e cloropicrina. Il bromuro è largamente utilizzato in agricoltura come fumigante per la geodisinfestazione delle colture, nonostante sia stato bandito dal protocollo di Montreal, il secondo un veleno, che effetto avrà prodotto sui clandestini marocchini che vi hanno lavorato e sui consumatori che mangiano il prodotto? È vero forse anche io aumento l’ansia ma forse non è solo la carne che fa venire il cancro c’è anche dell’altro!


La città di New York ha imposto ai fast-food di mettere le calorie sulla lista dei prodotti, ma siamo in recessione e Mcdonald ha aumentato il fatturato solo in Europa si parla di 600 nuove aperture, i consumatori devono tagliare gli acquisti alimentari, un numero di calorie non vuole dire nulla se non sai quante al giorno ne devi assumere e da quali nutrienti. Gli alimenti meno costosi sono anche i più calorici o meglio più ricchi di grassi e meno ricchi di sostanze nutritive e i prodotti biologici bisogna anche permetterseli.

C'è chi riabilita tutto anche la trippa, il vino, il lardo e perfino i broccoli, che ogni volta che li cucino deve tenere aperta la casa per tre ore, invece degli Ogm non potete fare un broccolo, un aglio, una cipolla un porro che non puzza? Farà anche bene, aiuterà anche a prevenire il cancro, ma tutte le volte mi tocca oltre che prendere freddo, cambiare dalla testa ai piedi i bambini e pulire, profumare tutta la casa; e consumarmi le lagne a tavola "Oh no i broccoli". In Australia fanno dei prodotti da forno con nanotecnologie delle piccolo capsule di olio di pesce ricco di omega-3, che si rompono volta nello stomaco. Finalmente ce l’hanno fatta senza odore, olio di fegato di merluzzo per tutti! Saranno le nanotecnologie il nostro nuovo cibo?

Una preghiera al Corriere della Sera, al suo canale salute e nutrizione in particolare si può dirne un po' meno "la dieta degli uomini sposati è meglio delle dieta dei single" e mi fermo qua!!

La vera prevenzione per la nostra salute è rafforzare l'immunità naturale attraverso uno stile di vita e una dieta ma priva di agenti chimici, pesticidi e OGM, iniziamo da questo il resto si vedrà.

lunedì 23 marzo 2009

Acqua, una risorsa non evidente: 5 suggerimenti

Ieri era la giornata mondiale dell’ acqua e contemporaneamente in Istanbul si teneva il Forum internazionale dell’Acqua che non è riuscito nemmeno ad approvare un documento congiunto, peccato. Le Nazioni Unite hanno lanciato un appello ad intervenire affinché vengano promossi interventi di salvaguardia e tutela risorse idriche, come lo sono per l'economia, l'energia e la sicurezza ma al momento è inascoltato.

Alla situazione di scarsità stanno contribuendo la crescita della popolazione e il cambiamento climatico, con ripercussioni economiche e politiche, poiché il controllo dell’acqua rischia di creare nuovi e vecchi conflitti, ricchi e poveri di sempre, dove si può essere poveri ma si può stare senza bere? Egitto, Sudan ed Etiopia litigano per il controllo delle acqua del Nilo. In Cina il conflitto con il Tibet, nasce dal fatto che viene visto come risorsa idriche. India e Vietnam, temono l’inquinamento e la gestione privata e discrezionale delle loro fonti idriche proveniente dalla Cina.

Oltre al senso di individualità personale per il risparmio dell’acqua che aiuta, servono anche azioni politiche, ho letto questa mattina un articolo di Paolo Rumiz su Repubblica che i lavori dell’Alta velocità hanno inghiottito i torrenti e falde acquifere, non che la tendenze alla privatizzazione dell’acqua con delle bollette da capogiro, fanno capire di come viene affrontato questo argomento, c’è bisogno di una nuova consapevolezza politica e ambientale, perché altrimenti tra un po’ dovremo pagare oltre che l’acqua, che gia facciamo anche l’ossigeno per respirare?

Acqua, una risorsa che non è evidente! Nella vita quotidiana, dobbiamo imparare ad avere un buon uso e la conoscenza si costruisce prima di aprire il rubinetto. Con tutto il parlare che hanno fatto d'acqua i giornali nessun suggerimento, tante parole vuote io nel mio piccolo ne voglio dare qualcuno, se no perchè uno deve fare un post se non è propositivo?

  1. Pensate al prossimo come ai vostri figli. L'acqua dolce rappresenta solo il 3% delle risorse del nostro pianeta. Se la situazione non cambia, quasi la metà dell'umanità avrà meno di 1 000m3 di acqua all'anno.

  2. Ridurre il nostro consumo d'acqua: Risparmio. Circa il 30% del nostro consumo d’acqua passa attraverso i nostri servizi igienici. L’istallazione di una piccola valvola nei rubinetti permette di risparmiare il 20%. In casa ricordate di adoperare la lavastoviglie o lavatrice, l'uso dei programmi economici e di non fare funzionare la macchina quando è piena. Risparmiate energia risparmierete acqua.

  3. L'acqua di rubinetto la migliore acqua da bere. In particolare, l'acqua di rubinetto di risparmiare denaro ed evitare i rifiuti di imballaggio.

  4. Pietà per fogne! Non scaricare nelle fognature di sostanze inquinanti, come ad esempio residui di vernici, residui di solventi. L'acqua di oggi ora dipende da ciò che i nostri predecessori hanno fatto per quindici anni, che acqua avranno i nostri figli?

  5. Recuperare l'acqua piovana. L'acqua raccolta può essere utilizzata per per bagnare il giardino, servizi igienici e lavaggio pavimenti. Un risparmio sulla bolletta non indifferente.

venerdì 20 marzo 2009

Dieta vegetariana e cancro

(Immagine di proprietà del sito Canceropole )
Tutte le agenzie fonte di notizie come l’Ansa hanno battuto in settimana e poi ripresa da molti giornali, la notizia: “La dieta vegetariana non fa ammalare di cancro”. In genere non commento questi slogan, ma un paio di persone mi hanno scritto e chiesto un parere in merito, lo scorso anno avevo intervistato 2 ricercatori di fama internazionale D Schereiben e R. Beliveaur in Alimentazione e Cancro.
Bisogna per prima cosa dire che il cancro è una malattia cronica multifattoriale, non è stato ancora trovato un fattore responsabile, si pensa che può essere causato da fattori genetici, ormonali o fattori ambientali come l'esposizione a sostanze tossiche (tabacco, alcool ...) o virus.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista The American Journal of Clinical Nutrition condotto dal professor Timothy Key ha esaminato le abitudini alimentari di 63 500 uomini e donne britannici dal 1990. Esso mostra che l'incidenza del cancro in generale è inferiore di circa l'11% in meno, per coloro che non consumano carne, di tutti i tipi di tumore, ad eccezione di quelli del colon (entrambi i sessi) e della prostata nell'uomo.

I Vegetariani, più che altro hanno uno stile di vita più sano, generalmente non fumano, non bevono alcool, non assumono droghe, praticano attività fisica, tutti i fattori noti per i loro effetti protettivi contro il cancro, questi parametri nella ricerca non sono stati tenuti in conto. Pertanto credo che sia limitativo sostenere che il solo non mangiare carne riduce lo sviluppo del cancro. La novità di questo studio è che i vegetariani hanno la stessa probabilità se non maggiore di soffrire di cancro al colon e al retto, da diversi studi associato all'eccessivo consumo di carni rosse. È noto che il consumo di carne rossa può aumentare il rischio di tumore colon, il consumo di pesce lo può aiutare a ridurre, il consumo di carni bianche è indifferente.

Dovremmo diventare tutti vegetariani? Non necessariamente, però un minore consumo di carne è auspicabile insieme a un maggiore consumo di frutta, verdura e legumi. Io non sono contrario per gli adulti alla dieta vegetariana, sono per un alimentazione consapevole, che sappia riconoscere i plus e i deficit della propria dieta, qualunque essa sia, per cercare di avere un alimentazione il più possibile equilibrata di nutrienti, perchè un alimentazione equilibrata e varia di nutrienti impedisce alle cellule cancerogene di potersi sviluppare e di divenire clinicamente pericolose e aiuta a rinforzare i nostri meccanismi naturali di difesa contro il cancro.

mercoledì 18 marzo 2009

Il ritorno di Alixir di Barilla












Ritorna Alixir di Barilla, a un anno e mezzo dal lancio, dopo i commenti non proprio favorevoli di blogger e consumatori, ha perso per strada solo qualcosa per colpa della condanna dell’Antitrust per pubblicità ingannevole. Non è costato poco Alixir alla Barilla, oltre i famosi 10 milioni di euro dichiarati per la comunicazione (secondo me non veri, ma dichiarati solo per fare impressione), si è aggiunto il costo dello spot del marchio qui attraverso la storia dell'azienda per la necessita di ri acquisire la fiducia dei consumatori e dei partner commerciali.
Un ritorno contraddistinto però dai vizi di forma della precedente comunicazione. Personalmente mi auguravo che questo periodo finestra fosse servito per potere riflettere sulla linea, per innovare il concept del prodotto, della comunicazione, invece è cambiato poco.

Il packaging finalmente è divenuto più accattivante, più gradevole dell’aspetto inquietante che aveva prima (non ci voleva molto, è un po’ poco!). Rimane un difetto originale e lo si vede nel nuovo spot dove il punto luminoso si muove come la bacchetta di Mago Merlino nel film “La spada nella roccia”, il riferimento del prodotto alla pozione di Mago Merlino è molto evidente lo spot dice “Alto contenuto di antiossidanti, dona freschezza alle tue cellule, difendi la tua giovinezza” con la voce del tono della Maga Magò, cosa dire di più? Fanno tutto già loro, e poi dicono “i consumatori non capiscono non ci prendono sul serio” si può fare altrimenti?

Dal mio modesto parere mi sembra che si navighi nella "confusione" dallo spot come nel sito internet ci sono molto informazioni che fatico a collegare con i prodotti, news di medicina e linea Alixir sono pertinenti? C'è un nesso? Non ho compreso! Senza cattiveria ma credo che manchi coerenza nel messaggio, elementi di comunicazione che vanno in direzioni diverse mi creano confusione cosi come ieri anche oggi, sembra che abbiano sposato la filosofia se non gli convinci confondili.

Dal punto di vista strategico invece il trend degli alimenti funzionali oramai fa presa solo in Italia perché oramai in tutta Europa è il trend del naturale, dell' ecologico sono questi i plus che i consumatori chiedono al prodotto.

Nessuno vuole vietare a Barilla di entrare nel settore degli alimenti funzionali è chiaro, io penso che se vuole insistere nel volerlo fare, deve ripensare il concept del prodotto, va rivisto interamente, va aggiornato, oggi le tecnologie offrono moltissimo dove attingere a delle nuove conoscenze sia tecniche che medico scientifiche, dal momento che non mancano le risorse e le professionalità proprio nello loro immediate vicinanze (!), come le Università, cambiare i consulenti per questa linea di prodotti è il mio consiglio più sincero che vi posso dare.

Il mio parere sugli alimenti arricchiti è noto ai miei frequentatori e voglio rimarcarlo, sono alimenti che vanno a colpire un target di buone possibilità economiche e ne sfruttano il complesso di colpa di errate abitudini di vita, si offorno alimenti come “toccasana” dove lo slogan è un must e ti distrae dall’etichetta del prodotto, credo che l'uso generale di alimenti funzionali in modo generale sia giustificato solo c’è una carenza endemica della popolazione, sugli antiossidanti e la loro funzione poco credibile ho già scritto. Una buona, sana e corretta alimentazione unita ad un corretto stile di vita è più che sufficiente. Vi aiuterà anche a risparmiare visto che tutti i prodotti arricchiti sono piuttosto cari, come in questo caso per esempio i fiocchi al cioccolato euro 21 al kg e le barrette 47 euro al kg..
Si sa che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, cosi Barilla per tutelarsi si è inventata una nuova "anima"un nuovo slogan "il futuro dell'alimentazione cresce insieme con noi" con tanto di sito internet "Barilla food nutrition", io non capisco se ci sono o ci fanno!

domenica 15 marzo 2009

Alternative OGM? Basf e Cibus sperimentano

Questa è una notizia di servizio, gli Ogm non hanno una grande fama, ma spesso vengono indicati come unica via per combattere la fame nel mondo, mi è capitato sottomano questa notizia forse può essere una alternativa, non sono dotto in materia per formulare un giudizio, e ho visto siti che non ne parlano bene, pertanto riporto la notizia come l'ho ricevuta.
BASF un gruppo chimico tedesco, dichiara di avere sviluppato una nuova generazione di colture attraverso la manipolazione del DNA delle pianta stessa e senza l'inserimento di geni estranei come le classiche OGM. Questa tecnologia, nota in Germania come "mutagenesi diretta", ha avuto la possibilità di creare piante molte resistenti come le piante a cui hanno inserito geni esterni.

Questo progetto nasce da due multinazionali una la BASF e l'altra è Cibus, una società americana che è specializzata nel settore della biotecnologia. L'obiettivo da parte della due società è quella di sviluppare dei semi che possono essere competitivi con la Monsanto OGM ed essere sul mercato per il 2013. Le società BASF e Cibus, attualmente hanno ottenuto ottimi risultati con la canola e colza, si augurano al più presto di annunciare il successo con altre colture tra cui il riso e il sorgo. Le due aziende sostengono di dimostrare che è possibile ottenere buoni risultati con la tecnica della mutagenesi diretta invece con inserimento di geni esterni. Basf, Cibus

venerdì 13 marzo 2009

Nuova Dieta Nordica contro Dieta Mediterranea Italiana, competizione accademica o una guerra commerciale?

Ha sorpreso un po' tutti l'annuncio di un gruppo di ricercatori Danesi i quali dati alla mano sostengono che la nuova dieta Nordica sarà la dieta del XXI° secolo, come lo è stata la dieta mediterranea nel XX° secolo. Ho il vago sospetto che più che stabilire quale è la migliore dieta di riferimento sia una competizione commerciale. Con la globalizzazione molti prodotti di lavorazione escluva nazionali come il whisky, fegato d'oca, parmigiano reggiano sono perfettamente riproducibili in altri paesi tanto che il Giappone per esempio è noto per avere una serie di whisky che fanno concorrenza a quelli scozzesi, il miglior fegato d'oca viene prodotto in Madagascar, anche formaggi come emmenthal lo si produce in Europa dell'est, Pandori e Colombe dal Brasile. I paesi noti per le loro produzioni locali hanno dovuto tirare fuori dal cappelo la carta delle produzioni denominazione d'origine DOC IGP, ma non è stata sufficiente.
Lo scorso anno la Francia per creare valore aggiunto ai prodotti francesi, presenta all'Unesco l'attribuzione alla cucina francese della denominazione di Patrimonio dell'Umanità, segui la proposta della Dieta Mediterranea dell'Italia e sicuramente a breve ci scommetto quella della Nuova Dieta Nordica e poi di tutte le altre. In questi giorni sul giornali abbiamo anche assistito allo scontro tra la dieta vegetariana e non vegetariana al congresso nazionale degli Andrologi, oramai siamo a livello della curva sud!!!

Va precisato che nel terzo millennio ci troviamo di fronte a un diverso concetto di nutrizione: dall’analisi sulla adeguatezza di specifici nutrienti (proteine, ferro, calcio) siamo passati allo studio dell’impatto sulla prognosi (health outcome) relativa ad esempio alla qualità dello sviluppo neuro comportamentale e alla prevenzione delle patologie cronico-degenerative dell’adulto e dell’anziano. Un’adeguata alimentazione e un corretto stile di vita si rilevano indispensabili per raggiungere e mantenere un buono stato di salute, per tutti gli individui, non puo esserci una dieta globale, ma bisogna tenere conto della variabile ambientale, ovviamente sarà diversa a secondo se uno vive in Norvegia o a Palermo, queste differenze ci sono già e sono state studiate e rcionosciute e sono inserite nei LARN che vengono rivisti periodicamente, è in corso una revisione dei LARN (Livelli dei nutrienti raccomandati) da parte della SINU per l'Italia.

A parte il mio sarcasmo il progetto nuova dieta nordica è interessante, è stato condotto dall'Università di Copenhagen dal Prof. Arne Astrup , poichè mette in evidenza dell'importanza dell'utilizzo prodotti locali nella dieta di ogni paese, in linea con i nuovi slogan ambientali che invitano a mangiare prodotti locali, un programma serio, che ha visto il coinvolgimento delle scuole e della ristorazione collettiva. Giustamente si chiedono perchè pasta, olio d'oliva e pomodoro sono alimenti adatti per una dieta sana e pesce e frutti di bosco no? L'obiettivo dei paesi nordici è l'esportazione dei benefici per la salute degli ingredienti nordici a livello internazionale!

Utilizzare una dieta locale per contrastare Mcdonald e Burger King, non credo che sia sufficiente, la crisi finanziaria ho portato a incrementare in attivo tutta in Europa i bilanci di MacDonald (+ 20%) con nuove aperture e nuove assunzioni al dispetto della guerra della diete!

martedì 10 marzo 2009

Tendenze : Prima colazione fast o prima colazione slow?

È stata resa nota una ricerca sulla prima colazione in Italia, commissionata da Kellog’s e realizzata da GFK Eurisko, alla fine del 2008, da questa ricerca risulta che ben 83 italiani su 100 fanno la prima colazione, Il 46% fa una colazione veloce (colazione fast ) mentre il 54% (colazione slow) fa una colazione con tranquillità seduto a tavola. A essere sincero da Eurisko mi aspettavo qualcosa di meglio, ma voi di che colazione siete breakfast fast o breakfast slow?

Questa ricerca è in controtendenza, con precedenti analisi e studi che mi era capitato di leggere, dove veniva indicato la scarsa propensione alla prima colazione, un dato positivo, perché una prima colazione adeguata permette di avere una corretta ripartizione dei nutrienti nell’arco della giornata e può essere un ottimo strumenti di prevenzione dell’obesità. Indagini epidemiologiche hanno dimostrato che i bambini che non fanno prima colazione sono frequentemente obesi, rispetto ai bambini che invece fanno prima colazione regolarmente.

Curioso notare di come il tempo dedicato alla prima colazione e il numero degli ingredienti utilizzati è direttamente proporzionale a situazioni contingenti, infatti la colazione fast è la colazione che si fa durante la settimana diventa più slow man mano che si avvicina il weekend e la vacanza, perché abbiamo più tempo da dedicare alla famiglia e a noi stessi.

Ma cosa mangiano gli italiani a colazione? Nei dati forniti ci sono un po' contraddizioni di comportamento in generale, ma la vita è bella perchè è varia. Tè o caffè? Colazione fast è il caffè protagonista, nella colazione slow è il caffelatte o il , personalmente se non prendo un caffè la mattina faccio fatica a connettere, nel mercato del caffè un incremento significativo lo hanno avuto le cialde ne avevo parlato lo scorso anno.
Latte, non consumiamo molto latte di più lo yogurt in particolare lo yogurt alla frutta per la colazione slow mentre gli yougurt addizionati di flora batrerica (tipo Actimel, yogurt con prebiotici, ecc ecc) sono più per coloro che fanno una colazione fast. Strano a dirsi sarà per il complesso di colpa.

La prima colazione vuole dire merendina, crostatina, biscotti, pan di Spagna, torta, accompagna chi fa colazione fast di più la brioche (vuota, con marmellata, con crema, al cioccolato, con mela) mentre chi fa colazione slow forse perchè più attento alla salute preferisce: cereali, biscotti integrali, biscotti con apporto di zucchero ridotto, biscotti con farina di riso, biscotti arricchiti con fibre, vitamine e sali minerali.

Ahime la frutta fresca è rara nella prima colazione, non c'è slow e fast che tiene, eppure molte aziende hanno succhi di frutti e smoothie (Zuegg Frulli, Chiquita, Linea verde frullati Dimmidisi, dove siete?) che non collegano mai alla prima colazione, per non parlare delle spremuta d'arancia, ma anche la confettura, l'Italia e uno dei paesi con il consumo più basso di confettura, anche se sul mercato si sono registrate molte novita' come le confetture dolcificate con succo di mele (non con zucchero!)della Rigoni di Asiago, non quindi paura dello zucchero ma credo che sia proprio la desuetudine alla frutta nella prima colazione. Peccato che le aziende non utilizzano lo spazio della prima colazione per la comunicazione di frutta. Proprio per questa ragione non comprendo la proposta di Orogel di Virtù di frutta, un prodotto interessante, nonostante la comunicazione (tanto lavoro per Efsa!), frutta ed erbe officinali, ma per quale target? Diretto a quale consumatore? In quale occasione di consumo?

Io faccio una colazione forse abbondante in genere : caffe macchiato, yogurt bianco con "avanzo" della macedonia serale, spremuta d'arancia fresca o le banane che i miei figli scartano, qualche fetta biscottata ai cereali ogni tanto e voi?
Fonte news: Ansa Salute, Largo consumo

venerdì 6 marzo 2009

Una nuova frutta dall'amazzonia: Acai Berry

Dal Sudamerica arriva moltissima frutta, sotto forma di succhi concentrati e polpa di frutta, ad un prezzo relativamente basso, se fino a qualche anno arrivavano arance, mango, maracuja, ananas, banane, la nuova ricerca di un alimentazione sana, naturale, ricca di frutta e la richiesta di novità ha spinto ad apprezzare anche frutti meno noti, prima è stata la volta dell’acerola ricercato per alto contenuto di vitamina C che “rinforzava” le bevande e i succhi di frutta , da qualche anno sempre dal Brasile, è la volta dell’acai (si pronuncia assaì) o noto anche come Acai Berry, per la sua fama si antiossidante.
Acai è il frutto di una varietà di palme che cresce in Amazzonia (nome botanico: Euterpe Oleracea Mart), dal colore viola dal gusto che ricorda un po’ il cioccolato, chiamato anche acai berry ricorda molto il nostro mirtillo o il cranberry. In Amazzonia esistono circa tremila varietà di frutta di cui solo poche sono note in Europa. Il frutto veniva mangiato solo dagli indigeni fino a qualche anno fa, per la sua facile reperibilità e il basso costo, una sorta di zuppa fatta di manioca e acai è considerato un riempi stomaco. Le sue proprietà sono legate per lo più a leggende indios su cui si favoleggia molto.

Ana Vania Carvalho dell' Istituto di Agronomia Brasiliano dice “ i primi risultati mostrano che è ACAI è ricco di antiossidanti, che possono fornire un contributo contro l’invecchiamento, è ricco di fibra, ed è un alimento ad alta energia, che si adatta a una dieta per uno sportivo, non sono stati fatti studi sugli effetti dell'Acai sugli esseri umani". Altre virtù che gli sono attribuite non sono basate su alcun studio scientifico è frutto di marketing, io aggiungo cattivo marketing. Proprietà che invece sono al momento presunte sono : la ricchezza di acidi oleici monoinstauri, che secondo alcuni potrebbero avere effetti benefici per combattere il cancro e nella prevenzione dell’arteriosclerosi, contribuire ad aumentare le lipoproteine del metabolismo e velocizzare l’integrità del sistema immunitario. Oramai Acai o Acai Berry viene pubblicizzato per curare l'obesità o dimagrire, per curare lo stress, per aumentare la potenza sessuale, di tutto di più, non c'è nulla di vero o di scientificamente dimostrato e dimostrabile.
A inserirlo nella loro alimentazione sono stati prima i surfisti brasiliani all’interno dei frullati, ma il suo successo popolare è dovuto all' associazione della dieta dei giocatori della squadra nazionale di calcio brasiliana, l’anno dopo è stato utilizzato come ingrediente per i gelati e sorbetti sulle spiagge di Ipanema, poi è divenuto un succo da bere, ingrediente per dolciumi e alcolici. Le principali marche di bevande a base di soda stanno creando delle bevande nuove ma sopratutto visto le proprietà è entrato a fare parte dei Smoothie come Mysmoothie e Innocentdrink , più come ingrediente che "arricchisce" in termini esotici e nutritivi. Negli Stati Uniti che non mancano di iniziative, il Mona Vie un "acai blend" (?) che costa come uno Chateaux Margheau, qui il video della storia del prodotto qui (da notare la grande enfasi nelle immagini e nelle parole).
È come un onda che ha prima coperto il Sudamerica poi gli Stati Uniti e ora arriverà in Europa. Sono molto fieri i brasiliani di questo frutto, tanto che ne vogliono incrementare la produzione si parla di un progetto progetto per impiantare 1 miliardo di alberi. La fama dell’acai sta conquistando anche altri paesi sudamericani come Colombia, intenzionati ad investire in piantagioni. Personalmente andrei cauto perché i consumatori di acai, per la maggior parte sportivi o praticanti e i fan dell'alimentazione sana e naturale sono due target piuttosto volubili, sempre alla ricerca di “super alimenti”, con un ciclo di vita breve, quattro anni fa la papaya, poi l'aloe, il cranberry, il melograno e ora l'acai, strategie a lungo termine potrebbero essere economicamente svantaggiose e la monocoltura dannosa per l'ambiente.

Video un reportage americano sul Acai Berry , la tabella nutrizionale, Interessanti su questo argomento le riflessioni di Meristemi che colgo e condivido.

mercoledì 4 marzo 2009

La dieta mediterranea alla ricerca di marketing o di fondi (€ € €)?


Qualche giorno fa' il presidente di Federalimentare, Gian Domenico Auricchio, ha illustrato a Roma i dati del settore agroalimentare, notizie contrastanti, la produzione in totale è scesa del -1,5% mentre invece il fatturato è aumentato + 5,7%, per un totale di 120 miliardi di euro. Le previsioni secondo Federalimentare vedono una contrazione delle esportazioni per (2,3% - 5% ). La crisi sta modificando i comportamenti e i consumi i paesi tradizionali dove si concetra più del 65% delle esportazioni italiane come USA, Germania, Regno Unito, Francia. La crisi economica riduce la spesa alimentare sopratutto di qualità, inoltre strategie “buy local” per la sostenibilità ambientale indeboliscono i prodotti italiani.

Il mercati di cui tanto si era investito (con programmi di promozione) negli ultimi cinque anni come India e Cina, funzionano poco, molto meglio vanno i paesi come Turchia, Polonia, Brasile. Auricchio chiede lo sblocco dei 52 milioni di euro per la promozione dell’agroalimentare per la diffusione della cultura alimentare legata alla dieta mediterranea assegnati a Buonitalia (società istituita dal Ministro Zaia) come se tutto questo non bastasse, Auricchio chiede la creazione di catene di distribuzione per la GDO, alleggerimento degli oneri per le materie prime, scusi signor Aurichio, nient’altro? Possiamo fare altro per lei e per chi rappresenta? (fonte Italia Oggi)

Non sono mai stato daccordo con la presentazione presso Unesco della domanda di patrimonio culturale della cucina francese, come nemmeno di quella della Dieta Mediterranea. Che il settore agroalimentare italiano con 120 miliardi di euro, abbia bisogno della protezione dell'Unesco, fa un po' ridere. Come fare a stabilire che tutti i prodotti agroalimetari italiani siano per una dieta mediterranea? In Italia le aziende agroalimentari in medio investono in comunicazione il 5% del loro fatturato all'estero il 15%, possono imparare a promozionarsi da sole, i miliardi di euro che sono stati dati (denaro dei contribuenti che pagano le tasse) al settore attraverso ICE, Ismea, Union Camere, Regioni, Provincie come sono stati adoperati? Con quali strategie? Ammetendo che ce ne sia stata una! Personalmente proprio perché vedo delle iniziative organizzate senza capo e ne coda, non vi darei nulla altro che 52 milioni di euro in nome della dieta mediterranea!

In tutto questo bailame di parole sulla dieta mediterranea non poteva mancare un articolo del rapporto tra dieta mediterranea e erezione spiegare come fare una dieta mediterranea per vivere sani era troppo banale, per fare arrivare il messaggio in modo corretto!

lunedì 2 marzo 2009

Prezzi troppo alti della pasta, antitrust condanna i produttori pasta e le associazioni di categoria

Lo scorso anno avevo "ipotizzato" che l'aumento di prezzo di alcun generi alimentari di prima necessità, erano frutto di accordi tra le aziende produttrici, con in prima linea le associazioni di categorie che coordinavano l'aumento dei prezzi. Ricordiamo che alcuni aumenti hanno addirittura superato il 30% . L'Antitrust ha sanzionato il 90% delle aziende che producono pasta e le associazioni di categoria con una multa complessiva di poco inferiore ai 12,5 milioni di euro, per quello che si considera sia un cartello nella determinazione del prezzo .
Le aziende condannate : Amato, Barilla, Colussi, De Cecco, Divella, Garofalo, Nestlé, Rummo, Zara, Berruto, Delverde, Granoro, Riscossa, Tandoi, Cellino, Chirico, De Matteis, Di Martino, Fabianelli, Ferrara, Liguori, Mennucci, Russo, La Molisana, Tamma, Valdigrano, insieme all'Unipi, Unione Industriali Pastai Italiani.

Le multe si parla di 5 milioni di euro per Barilla,1,4 milioni di euro per De Cecco, 1,2 milioni per Divella, 364mila euro per Amato, 474mila per Garofalo, i 748mila euro per Colussi e cosi via.
Alcuni produttori come Barilla hanno già annunciato ricorso (Barilla, tutti sti ricorsi alle decisioni dell'antitrust!!) . Questa decisioni di auguriamo che sia da monito, anche se preferirei che si entendesse anche ad altri generi alimentari come per esempio il latte. Si tratta di un rituale che si consuma spesso negli ultimi anni, l'aumento delle materie prima giustifica l'aumento del prodotto, casualmente alla diminuzione di queste, il prezzo del prodotto non diminuisce. Un prezzo elastico solo da una parte. Le lamentele dei produttori relativi ai costi di gestione non sono giustificabili, le lacrime di coccodrillo fanno ridere, sono solo strategie volte a garantirsi margini di guadagno più alti, in un momento tra l'altro di crisi economica. Al di là del mio facile sarcasmo, ci si chiede, cosa vuole dire per queste aziende l'attenzione al consumatore, solo premi e cotillons? I produttori sono capaci di lavorare in un libero mercato? O vogliono solo cavalcare l'onda della speculazione?