giovedì 23 ottobre 2008

“Jìanchì” o jianchi la nuova bevanda di Coca Cola

Una nuova bevanda (un'altra!!) che si rifà alla tradizione cinese anzi all’oriente, sarà a base di frutta, tè ed estratti vegetali, appena sarà distribuita torneremo a parlarne. Tiro a indovinare, dal momento che il prodotto non l'ho ancora visto, ma io sono un segugio, mi diverto troppo, avrà probabilmente il 20% di frutta e quindi 80% di acqua (tiro a indovinare: arancia, limone, kunquait, litchi, pera o mela), thè verde (che non ce lo mettono loro ce lo mettiamo noi, non si parla di altro ) e sicuramente qualche radice indoviniamo (zenzero, ginseng,?) qualche aroma (gelsomino,?) stiamo a vedere, vero CoCa Cola che non è come Fruit Therapy della Parmalat o Elisir di Acqua Rocchetta? Non sono un indovino, per gli ingredienti ma è la tendenza di tutte le aziende, cambiano qualche ingrediente ma la base è sempre la stessa, mancanza di creatività e tendono a copiarsi l’uno con altra tanto che diventano prevedibili.

Quello che mi incuriosisce è che dopo il lancio poco fortunato di Alixir, Vitasnella fit drink, Fitness San Pellegrino , Cola cola fiuta l'umore e decide di cambiare strategia, intuisce che non il momento del mass market e cerca nuovi canali distributivi per garantirsi valore aggiunto, dal momento che il canale tradizionale è guerra sul prezzo, saranno le farmacie, erboristerie e i centri benessere i luoghi di distribuzione. Sicuramente troverà un pubblico più attento ma anche più preparato, bisogna sapere reggere il confronto con la cultura del consumatore. Non è sufficiente dire che una bevanda da benessere se associata a esercizi di cultura orientale.

L'approccio del marketing ultimamente lo trovo discutibile, frutto di una cultura per cui nel marketing vince chi la racconta più grossa, non è cosi, non è cultura di marketing ma cultura dell'improvvisazione del marketing, non a caso abbiamo sempre più frequentemente, resposabili marketing di aziende molto grandi di un età che va dai 24 anni ai 28 anni, nulla da dire i geni qualche volta esistono ma non sempre, occorre capire che dall'altra parte ci sono dei consumatori che sono delle persone non dei beoti, ma a 24 anni non lo si può capire.

Questi canali richiedono preparazione e cultura, ci sono delle signore che sono informatissime e documentatissime, attenzione a cosa si racconta, è un attimo perdere la credibilità, inerboristeria si trovano delle persone molto preparate, il cliente dell'erboristeria è un cliente colto alla ricerca di prodotto che hanno un forte valore aggiunto dalla dalla particolarità naturale o di lavorazione . Spero mi auguro che non diventi un nuovo canale distributivo per alimenti così, perché visto letteralmente la fame di molto aziende che non riescono a rientrare degli investimenti sui alimenti funzionali, sovraccaricheranno le farmacie e le erboristerie del tutto e del più? Che il canale distributivo conferisca valore al prodotto è una teoria originale, a questo punto suggerirei le gioiellerie. Un prodotto venduto insieme ai fiori di bach e alle alghe per dimagrire, non mi convince molto(o forse è la posizione giusta!). Acquisteremo le bevande dal gioiellere, le lavatrici dal salumiere? Io un farmacista che vende una bevanda che si chiama jianchi trasparenza millenaria o Jìanchì serenità millenaria voglio vederlo in faccia e guardarlo negli occhi!!

martedì 21 ottobre 2008

Expo 2015, volano i coltelli?

Leggo dal Il sole 24 ore del dibattito tenutosi a Milano, sulla povertà e alimentazione, quello che mi chiedo è cosa ci fanno Giandomenico Auricchio, Giovanni Rana, Grandi salumifici Italiani, Conad, Lidl, Assica e altri imprenditori del settore alimentare, quanto la fiera più importante del settore è in corso a Parigi? Una nuova strada dal settore alimentare in Italia che pensa meno al mercato e più alla politica, forse si guadagna più facendo politica che facendo gli imprenditori? Visto il numero di associazione cresciute negli ultimi anni, del loro finanziamento e della massiccia presenza dei dirigenti delle aziende, tali che molti si sono assicurati doppio reddito e qualcuno anche un terzo, si abbozza qualche retro pensiero (e pensare che ce l’avevano tanto su con i medici e il doppio ruolo, ci hanno fatto anche una legge!!).

Oramai è divenuto d’uopo che ci siano aiuti al settore sotto varie forme dalla promozione alla comunicazione, tra l’altro strumenti spesso fantasma sulla cui utilità preferisco glissare. In uno stesso giorno a New York tre regioni diverse erano impegnate a promozionare i loro prodotti gastronomici ogniuna per conto proprio, solo con amici e parenti. Pertanto tale presenze al Festival dell’alimentazione, vanno viste come prospettiva della possibilità di "accedere" a Expo 2015, come “Consorzio Italia del gusto”, vedono all’orizzonte un altra occasione per ...come dire.... “aiutare il settore”.

Intanto a Roma .........“per me va bene qualsiasi cosa non ci tengo e non ci ho mai tenuto” con questa frase Tremonti ha fatto capire di come il Governo ha delle forti e imbarazzanti riserve sull’Expo 2015 e soprattutto sulla sua gestione, la fiducia che si ha della Moratti è invers. proporzionale alla sua autostima, quello che si avverte è la volontà di disimpegnarsi da parte delle forze politiche del suo stesso partito, un prendere le distanze molto allargato, la firma del decreto è ferma oramai da mesi, ci sarà una ragione?

D'altronde come non capirli, il progetto fa acqua, dietro slogan e pubblicità, c’è solo il vuoto, cosi per mettere dentro si mette dentro quello che già c'è in Italia, dovunque sia, tante “furbate”che accontentano tanti “sostenitori” per nulla interessati, (si sà meglio le briciole di qualcosa dell'Expo che una botta in testa) si allargano accordi con Genova, Firenze, pur di allargare il consenso sono disposti a fare accordi e promettere finanziamenti perfino a Città del Capo, situazione che inizia a imbarazzare più di un componente del Governo. Per fine mese avremo fotografie sorridenti con baci e abbracci e botto di spumante ma intanto consiglio di camminare rasoterra sulla direzione Milano Roma non si sa mai! Anche se sarebbe più sano, fare un fuori gioco e rimettere la palla al centro se posso usare una metafora calcistica, visto l’aria che tira.

domenica 19 ottobre 2008

Sial d'or : Italia presenta Santal Parmalat 5 colori

Come ho gia annunciato in questi giorni sono al Sial, la fiera dell'alimentazione, uno degli eventi più interessanti è il Sial d'or una rassegna dedicata alle ultime innovazioni di prodotto, ogni paese presenta le migliori novità. Quest'anno partecipa anche l'Italia, io non so a chi è venuto in mente, di candidare Santal Parmalat 5 colori, ma se qualcuno mi dice qual' è l'innovazione a livello internazionale lo ascolto.
Il prodotto è stato condannato dallo Iap lo scorso anno per pubblicità ingannevole. A parte il fatto che non sono succhi ma bevande composte alla maggior parte d'acqua al quale oltre che ai succhi di frutta sono state aggiunte altri ingredienti come il licopene del pomodoro, è vero hanno cambiato le diciture in.... favoriscono..., possono offrire un valido aiuto per.... vi siete accorti che si tratta di un prodotto oramai superato?
In tutta Europa da diversi anni ci sono i smoothie a breve anche in Italia Chiquita da gennaio comincerà a distribuirli, avremo i succhi al 100% , in Italia c'è già Zuegg con Frulli, senza aggiunta d' acqua, ma che futuro potrà avere questo prodotto? Forse dieci anni fa poteva essere un innovazione non oggi, Parmalat per favore trovatevi un manager che sia aggiornato sui trend del mercato. Io comprendo le sventure ma non chi se le va cercare!

giovedì 16 ottobre 2008

Dal 16 al 22 ottobre a Milano il Festival dell'Alimentazione

Dal 16 al 22 ottobre ha luogo a Milano il Festival dell'alimentazione, è quanto di più banale si sia visto come programma, se è una preview dell' Expo 2015, non siamo su una buona strada. Un programma che per mancanza di idee è stato fatto con contenuti di altri eventi, che si svolgono altrove da Pavia ad Alba (scusate ma cosa c'entra la fiera del tartufo con la fame nel mondo?), un vuoto di contenuto, tanta presenza politica, tanti ospiti internazionali di terzo livello (chissà chi li paga?) tanti sponsor (in realta sono tutte aziende municipalizzate dove il comune di Milano è unico se non il maggiore azionista) ma le riunioni tra amici al bar sono più entusiaste.
La strategia è chiara dal momento che Milano non ha idee, inglobiamo idee e contenuti che si svolgono altrove, sotto un unico cappello, trattenendosi per se la parte finanziaria me sopratutto l'esposizione politica e cosi più che il festival dell'alimentazione sembra il Festival del presenzialismo dell' Alimentazione.

Il nuovo modo di fare eventi, dove la modalità di comunicazione conta più di tutto il resto, un elenco di nomi, un elenco di numeri, titoli d'argomenti d'effetto, come la fame nel mondo, facendo credere di avere sottomano soluzioni, mangiando e bevendo gratis. Con i soldi dell'organizzazione dell'evento il mondo si sarebbe sfamato! Ci vuole altro di due parole, un sorriso e due tacchi a spillo, l'evento si svolge mentre è in corso a Parigi, l'unica e vera Fiera Internazionale dell'Alimentazione il Sial, e tra qualche giorno inizia Il salone del Gusto di Torino, è sufficiente guardare i loro programmi per rendersi conto della pochezza dell'evento milanese, io non dico che a Milano bisognava fare altrettanto ma almeno evitare questo approccio da sagra di paese, travestito da appuntamento impegnato e solidale, diamine siamo a Milano capitale economica di uno dei paesi più ricchi del mondo. Visto che vi mettete in concorrenza con Parigi e Torino almeno non dico con competenza ma almeno fatelo con più passione e più dignità.

lunedì 13 ottobre 2008

Alixir Barilla contro i Blog (Ma va! Hanno di molto meglio da fare)

Nell’ultimo numero di Mark up, di Settembre 2008, a pagina 70 si parla di Alixir sul web e si parla "non bene" dei blogger, attraverso un' interpretazione di uno “studio” sui commenti web, si precisa che “si è preso un numero limitato di commenti e che quindi non può essere rappresentativo del bacino di utenza”, ma intanto sufficienti a formulare giudizi poco lusinghieri, ringrazio per la gentile cortesia, ma stavamo bene anche senza. Ma perché scomodarsi cosi tanto? Posso solo dire che mi sfugge la logica di questo articolo che indica nei detrattori i blog mentre invece per chiarezza e la profondita dell’informazione, non fa alcuna menzione del provvedimento dell’antitrust sulla pubblicità ingannevole inflitto a Alixir di Barilla, da una rivista che si pone leader del mensile d’economia in Italia, ci si poteva aspettare di meglio.

Si sostiene nell’articolo che l’origine delle critiche sia stato il prezzo, ed elementi aggiuntivi sono stati ricercati appositivamente per pignorare tesi negative.

1. L’antitrust è intervenuta con un procedimento non per il prezzo alto ma per la non sufficiente documentazione presentata in merito al rapporti comunicazione slogan e promesse salutistiche, dubbi espressi dalla maggior parte dei blogger e che l’antitrust con parere documentazione presentata dal Ministero della Salute ha condiviso fino a questo momento.

2. Non abbiamo avuto bisogno di ricercare elementi aggiungiti per pignorare tesi negative, bastavano quelli che c'erano.

3. Nell’articolo dice“ la maggioranza dei detrattori non ha assaggiato il prodotto e che una volta provato in particolare il pane, preoccupa la velocità con cui è consumato”!!! In questo caso voglio difendere Barilla , che il pane in questione non genera alcuna dipendenza di nessun tipo e di nessun genere, può semplicemente piacere magari piacere anche molto, ma non “preoccupare ”.

4. Nella nebbia in cui viaggiava la comunicazione, alixir decide di dedicare una serata ai blogger a Roma, per ricercare commenti più vicini alla filosofia di Alixir, qualcuno poi ci ha preso la mano e ha ricoperto di commenti anonimi e iperpositivi il web, generando in persone sospettose e maliziose più di un dubbio.

5. In merito al fatto che non lo abbiamo comprato, vuole che le mandiamo i scontrini del supermercato? Contrariamente ai giornalisti che ricevono i prodotti in omaggio, ma non c’è nulla di male, i blogger se li devono acquistare, quanti giornalisti farebbero altrettanto? Lei ne ha mai acquistato uno dei prodotto Alixir? Lo ha mai provato? Le piace? Ne ha tratto giovamento? Lei presuppone che i blogger non lo abbiano provato ma non può affermarlo con sicurezza certa.

6. Deve fare uno sforzo per capire i consumatori, abbiamo uno yogurt che fa diventare belli, uno yogurt che fa diventare intelligenti, yogurt brucia grassi , biscotti che fanno diventare alti, l’acqua che è il tuo corpo che te la chiede, l’acqua ricca di fibre per farti bella, non è che si può credere a tutto incondizionatamente, non possiamo avere qualche dubbio? Non è corretto se chiediamo un chiarimento? Se chiediamo di dimostrare quello che ci viene promesso? Non passa giorni che non arrivi notizia di provvedimenti o dello IAP o dell’Antitrust su questo tipo di alimenti, non è mica responsabilità dei blogger.

7. Vorrei cercare di tranquillizzarla Internet in realtà non è un luogo di sedizione e di delinquenti, ma anzi è un luogo dove finalmente le aziende possono ascoltare cosa si dice di loro nel bene e nel male. I bloggers non hanno causato alcun danno anzi senza di loro il prodotto sarebbe passato inosservato, insistere sul fatto che i blogger non lo hanno acquistato, non fa buona comunicazione, per essere cosi sicuri vuole dire che si sono più commenti del prodotto che prodotti acquistati. I bloggers non hanno alcuna influenza un esempio su tutti, le ultime elezioni, nonostante quello che si diceva sul web, il Sig. Berlusconi ha vinto le elezioni .

Leggo la notizia che verranno tolti i fondi all’Antitrust, un vero peccato, ed è probabile la chiusura del call center aperto per le denuncie dei consumatori e un ridimensionamento dell’attività, certo che nella vita a volte le coincidenze sono ben strane.
Cordialmente

giovedì 9 ottobre 2008

Mila Benessere Attivo cade nella rete dell'Antitrust per pubblicità ingannevole

Questa volta Autorità garante della concorrenza e del mercato con il procedimento 1873 del 21.08.08 ha preso in esame la comunicazione dello linea di yogurt mila benessere azione, oltre che a sanzionare di 100.000 euro ha ordinato la rimozione delle seguenti diciture

- “Mila benessere attivo ai frutti rossi - Bruciagrassi”, l’eliminazione delle indicazioni Bruciagrassi”, “interviene sull’assorbimento degli zuccheri e dei grassi”, “può regolare il metabolismo e aiutare il controllo del peso” e “può intervenire sull’assorbimento dei glucidi e facilitare l’attacco delle riserve di grasso” presenti sulle confezioni del prodotto;

- “Mila benessere attivo al the verde - Antiossidante”, l’eliminazione delle indicazioni neutralizzano i radicali liberi rallentando i processi di invecchiamento cellulare” e “molecole responsabili dell’invecchiamento cellulare” presenti sulle confezioni del prodotto.
La Mila potrà fare ricorso.

Cosa dire oramai è una che canzone che sentiamo sempre più di frequente, di prodotti che fanno promesse che in realtà non sono suffragate al momento da alcuno studio che ne dimostri l'efficacia, quello che non capisco è le aziende che insistono su questo tono. Il futuro è degli alimenti funzionali sono daccordo ma di quelli che hanno delle proprietà dimostrabili e certificate che sono utili per l'organismo per quelle promesse che sono indicate nei claim pubblicitari.

martedì 7 ottobre 2008

Nettare di yogurt, Latteria Sociale di Merano

La cooperativa Latteria sociale di Merano è un azienda molto piccola, ma molto attiva e innovativa nel settore dello yogurt. Il latte arriva direttamente dai masi di montagna della zona intorno a Merano, come la Val d'Ultimo, Val Senales, Val Venosta . L'ultima novità che ha colto il mio interesse è "Nettare di yogurt" uno yogurt da latte intero, senza nessun probiotico (meno male non se ne poteva più), ma solo yogurt al quale viene aggiunto il 20% di polpa di frutta e non preparazioni di frutta, che contengono solo frutta in una piccola percentuale. La maggior parte degli yogurt in commercio non raggingono percentuali di frutta sia in preparazione che in polpa del 8-10%. Hanno sostituito lo zucchero, che è presenti in tutti gli yogurt, con zucchero di canna grezzo che ha minore calorie. Uno yogurt per il gusto questa volta, per una buona e sana colazione e merenda.

venerdì 3 ottobre 2008

Sciroppo d’agave



A breve sui mercati europei arriverà lo sciroppo d’agave. In sintesi possiamo definirlo un dolcificante naturale estratto dalla linfa di una pianta, l’agave blu provenienti dal Messico, ha il colore che ricorda il miele, ma meno denso, un discreto potere zuccherino, un basso indice glicemico e ha un gusto neutro che facilita il suo utilizzo e secondo alcuni è il candidato ideale per sostituire lo zucchero raffinato.

Lo zucchero che noi conosciamo deriva dalla lavorazione della canna da zucchero o dalla barbabietola; l’uso eccessivo di zucchero è una delle cause del diabete e dell’Obesità. In questi anni si è andati alla ricerca di alternative allo zucchero sia naturali che artificiali, dal miele allo sciroppo d’acero allo zucchero di palma, di cui vi avevo già parlato. Lo sciroppo d’agave, contiene una grande quantità di fruttosio (90%) e un indice glicemico basso IG 27. (sciroppo d’Agave 27, Fruttosio 32, Lattosio 65, Miele 83) .Neanche lo sciroppo d’agave secondo me sostituirà lo zucchero, ma può costituire un alternativa. Il suo costo non è economico sarà più o meno 10-12 euro al litro. Esistono tuttavia delle riserve per la coltivazione in quanto le foglie d’agave mettono dai 7 ai 10 anni per crescere, è quindi una pianta che non si adatta a un uso intensivo, è la stessa pianta da cui si ricava la Tequila.

Ha un potere dolcificante superiore allo zucchero, anche se meno calorico. Dopo il fruttosio, estratto industrialmente che ha lo svantaggio di elevare a il tasso di trigliceridi nel sangue, lo sciroppo d'agave è un dolcificante adatto per un diabetico, in quanto non contiene saccarosio e presenta una ridottissima quota di glucosio . Bisogna prestare un po di attenzione all'uso perchè non è uguale allo zucchero, risulta un sapore più delicato che alla fine allappa un po' in bocca, è facile da mischiare a freddo, bisogna ricordarsi di usarne meno, un esempio se dovete sostituire 100 gr di zucchero usate 75 gr. di sciroppo d'agave. Per le preparazioni dolci tipo creme e gelati, io consiglio di sostituire solo una parte della quantità con lo sciroppo d'agave magari 50% zucchero 50% sciroppo d'agave.

Chiedo scusa è gia presente sul mercato italiano in piccole quantità, lo trovate nei negozi naturali o biologici, dal 2009 sarà presente in alcuni supermercati.

Tabella indice glicemico per gentile cortesia di Montignac e Natex Ingredient