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sabato 14 aprile 2018

Foodora e i ciclisti imprenditori fattorini per passione

La notizia è comparsa su tutti i quotidiani, garantendo a Foodora una bella pubblicità, tuttavia si impone da questa vicenda una riflessione.

Quello che emerge è un vuoto legislativo, politico e sociale dal ricorso rigettato dal tribunale e presentato dai .. come chiamarli ciclisti imprenditori che volontariamente consegnano pizze a domicilio per passione.

Tutti, ma proprio tutti a una certa ora precisa gli veniva la voglia di consegnare cene e pizze a domicilio, imploravano di farlo, non importava la neve, la pioggia, il vento, erano sempre li a chiedere qualcosa da portare.

Vuoi rimanere insensibile a queste richieste? Gli si dava qualcosa da portare a qualcuno per fargli felici mica per lavorare! Anzi sono i ciclisti che devono pagare foodora perchè soddisfa il loro bisogno irrefrenabile di andare in bicicletta e portare pasti a domicilio sotto la pioggia.

Un po' come se il cameriere paga il ristorante perchè gli fa portare i piatti al tavolo!

Stampa tremenda e sempre superficiale ma il nome e la foto del giudice bisognava anche metterla  per completezza dell'informazione.


Dal lavoretto occasionale al lavoratore autonomo

Io non uso queste App, c'è talmente una quantità e varietà di ristoranti a ogni passo che dal mio punto di vista è inutile, ci sono supermercati nelle grandi città aperti 24 ore su 24, torte dolci e torte salate fresche 24 ore, i surgelati, i prodotti di quarta gamma già pronti e solo da scaldare.

Personalmente ho un passato da studente di consegna di pizze a domicilio, stiamo parlando di 35 anni fà', devo dire che ho trovato tante persone molto generose dal proprietario della pizzeria che mi ha versato anche i contributi previdenziali ai clienti che mi lasciavano sempre qualcosa "domani hai un esame all'Università non venire stasera, recupererai un altra volta" non dovevo nemmeno chiederlo.

Oggi il mondo del lavoro è cambiato e fare i portatori di pizze, sono laureati ma anche persone che hanno bisogno di lavorare perchè hanno perso il lavoro o non lo trovano, ricollocarsi è quasi impossibile nel nuovo mercato del lavoro, se hai figli da mantenere meglio portare pasti a domicilio che il nulla.

La stampa sostiene che i fattorini ciclisti si erano lamentati delle condizioni del lavoro e l'azienda ha disattivato i strumenti di contatto non facendoli più lavorare.

In altre situazioni diremmo che sono stati licenziati e invece no, per il giudice non è un lavoro subordinato, pertanto non è licenziamento, bensì un invito a cercare la felicità altrove.

Ordinare di portare a qualcuno, un pasto da una parte all'altra della città, venendo geolocalizzati, fornendo tempi e modalità di consegna che cos'è? Un consiglio paterno? Volontariato?

La protesta oggi si è estesa anche a Deliveroo, altra App della consegna dei pasti a domicilio. Quello che mi chiedo è chi non ha un rapporto chiaro con i suoi "imprenditori fattorini" può avere un rapporto chiaro con i suoi clienti?


Se non rispetti il prossimo non puoi pretendere il rispetto

La cosa che più mi ha fatto ridere sono state le dichiarazioni dell'azienda che si lamentava della poca correttezza di 70 imprenditori fattorini per passione che erano scomparsi senza dare notizie, e ti chiedi pure come mai?

Magari sono morti sulla strada o dalla fatica, devono pedalare tutto il giorno, con qualsiasi tempo atmosferico, andare in giro con la loro bicicletta, un conto è farlo ad Amsterdam dove ci sono le piste ciclabili, un conto è farlo a Roma e Milano, città che non sono state fatte per le auto figurati per le biciclette, rischiano la vita tutti i giorni neanche i Lloyd's di Londra gli vuole assicurare.

Gli antichi romani mica hanno pensato a costruire la città per le biciclette, fatti tutti e sette i colli per consegnare una pizza! 

Per dire se uno ordina la pizza mentre si trova in Val Badia a Corvara, la pizzeria è in Val di Fassa per consegnare la pizza bisogna aspettare che passi il Giro d'Italia, tutto questo per 15 euro al giorno?

Aziende mondiali illegalità globale

Lavoro senza protezione sociale è inconcepibile in un paese industriale avanzato, senza malattia e senza pensione, di fatto le aziende utilizzano sempre di più lavoratori autonomi come dipendenti. La colpa è anche di noi consumatori che usiamo queste App con troppa superficialità.

L'altro giorno, giovedì ero in Francia, sciopero delle ferrovie non è partito un treno in tutta la nazione obbligando l'azienda a scendere a patti con i lavoratori.

Purtroppo non ci sono alternative alla "solidarietà sociale", perchè i controlli sul mondo del lavoro non esistono, la politica nemmeno il partito dei lavoratori è diventato il partito delle banche fallite, la giustizia se ne lava le mani, solo la mancanza di un ricavo può spingere le aziende a modificare atteggiamento.

Quello che non comprendo è che se dal momento che queste App vanno bene dato il numero dei ciclisti in giro durante il giorno, perchè non regolarizzare la loro posizione ?

All'estero come funziona?

In Regno Unito, il tribunale a cui si era rivolto un ciclista imprenditore ha riconosciuto la qualificazione di "worker" e non di imprenditore autonomo, come gli autisti di Uber, in quanto gli imprenditori ciclisti non avevano autonomia nel determinare il modo in cui svolgere il proprio lavoro e nessuna possibilità di definirne i termini.

Il worker è una categoria di lavoratori tra il lavoro autonomo e il lavoro subordinato, il quale comporta il riconoscimento di alcuni diritti per i lavoratori, come le ferie e giorni di malattia pagati ed un compenso e un orario minimo.

Secondo una sentenza del tribunale di Valencia in Spagna i rider ciclisti per Deliveroo sono dipendenti e non lavoratori autonomi.


Sintesi

Non sono un utilizzatore di queste App,  non solo perchè le trovo personalmente poco utili ma le trovo un modello di business globale molto discutibile. Non tiene conto del territorio, della conformazione geografica e della realtà sociale nel paese dove operano, sembrano dei modelli di business a zero etica, con dei risvolti sociali che mi lasciano perplesso, pensateci prima di ordinare qualche cosa. 

lunedì 30 ottobre 2017

Illusioni e illusionisti in cucina: la felicità e il cuore non bastano più

Da quando la cucina è diventata il principale argomento dei media, mi sembra d'essere uno spettatore al circo equestre, i numeri passano uno dopo l'altro, l'avvocato che diventa chef senza glutine, il geometra del catasto che diventa chef vegano, la laureata in energia nucleare che diventa maestra di sushi e il professore di chimica maestro di bignè, possibile che tutti siano richiamati solo dal sacro fuoco dei fornelli?

Mi piace chiamarli illusionisti di cucina, una volta gli illusionisti garantivano uno spettacolo professionale, io ricordo il Mago Silvan, persona di grande classe, un artista inimitabile.

Ora senza offesa per nessuno ma non vado a parlare con il professore di chimica di mio figlio se ho voglia di un bignè. Personalmente quest'illusionisti possono strapparmi qualche applauso, a volte qualche risata, ma mi fanno più tristezza.


Le cucine della Felicità

Difficile dare un concetto di felicità è più difficile del concetto d'amore sembra che nessuna definizione sia esauriente, ma quale sarà la felicità? E' quella scritta nei Baci Perugina o nel biglietto della Lotteria?

La felicità è di chi vende o di chi compra un libro ? Si vende la felicità come si vende il surrogato dell'amore la notte nelle periferie delle metropoli? Non si vende la felicità, perchè la felicità è un concetto troppo personale e soggettivo, come non si compra la felicità.

Ora, io non sono nessuno ma solo un lettore, perchè devi scrivere che vendi felicità e non dire semplicemente ricette di buona cucina, "ricette per la felicità" un po' come se in teleria si scrive "lenzuola per il chupa chupa"  (bastassero due lenzuola!).

Nel 2015 sono stati circa 1.200 i libri di cucina pubblicati in Italia, più o meno cento libri al mese,  l'impressione è che siano anche aumentati, cosa rimane di tutti questi libri? Nulla (tranne qualche rara perla).

In realtà i buoni libri di cucina non mancano solo che si perdono per merito di queste proposte come dire "surreali" che attirano attenzione per non meglio denominate qualità.

Una volta i libri di cucina duravano 10, 20, 30 anni anche di più, ora anche meno di una settimana in libreria ogni settimana rinnovano il banco delle offerte di cucina, scompaiono alla velocità della luce.

Ho l'impressione, sicuramente sbagliata che ci si trovi di fronte a dei progetti scarsi e quindi hanno bisogno di creare del valore aggiunto, di creare del fumo.


Certo le ricette non sono dei copia e incolla ma hanno molto del già sentito dire e ridere, non spiccano per originalità diciamo cosi: pasta aglio e olio e peperoncino, cacio e pepe, pasta al limone!

Visto la grande originalità le ricette da dove arrivano? Secondo me non c'è nulla di male nell'indicazione di una fonte, questo sarà testimonianza di cultura enogastronomica e non il frutto di una seduta spiritica con la buon'anima !

L'aspetto più divertente d' alcuni libri di cucina sono i ringraziamenti, chi ringraziano dopo avere scritto un libro di ricette di cucina?
Lo sponsor? No.
Il cuoco che ha aiutate? No.
Uno chef che ha ispirate? No!
Chi le ha fornito i servizio di piatti? No
Il fruttivendolo che le porta la spesa a casa gratis? No
Ringraziano la Parrucchiera e la Truccatrice, fondamentali per scrivere un libro di cucina! Sarà stato il sedano o la carota ad avere bisogno di una messa in piega al ciuffo prima di passare in padella?

Ma voi avete mai visto Umberto Eco che a fine libro ringraziava il barbiere?

Ricordo simpaticamente un ricettario di cucina dove nei ringraziamenti c'era perfino il chirurgo plastico, ecco le ricette del chirurgo plastico proprio mi mancavano!


Gare dei chef: la cucina del cuore

Io non apprezzo le gare e i talent show sulla cucina, tutti dalla Prova del Cuoco ai vari Master chef .

Chiunque usa una telecamera sa che deve essere tutto già pronto, i costi sono alti non è possibile improvvisare, si segue uno story board, un canovaccio, un testo, un racconto.

La sensazione che si ha però dopo dieci minuti di trasmissione è che non sanno più cosa dire, i silenzi in televisione sono come degli abissi, una mancanza che riempiono con frasi già pronte o suggerite da una lavagna, c'è perfino un programma che in diretta n TV cerca informazioni su internet, ma sei esperto di cucina o esperto di ricerca su internet?

Proprio l'altra sera ho visto uno di questi programmi di gara dei chef, dove dei "cuochi" molto giovani tra i quali un diciottenne venivano giudicati da due esperti di cucina, giornalisti d'enogastronomia di 20 e 23 anni, due autentici illusionisti hanno parlato del nulla, pontificato per dieci minuti.

Ai miei tempi ai ragazzi giovani  e non laureati li si mandava a portare i caffè o al limite a rispondere al telefono e non in televisione a lodarsi della loro ignoranza sopratutto messi a confronto con conduttori chef di 30 anni d'esperienza.

Non nutro alcuna simpatia per Cracco & C, tuttavia si tratta di persone d'esperienza di 30 anni di lavoro, non fanno nulla per generare empatia ma vederli come dire in secondo piano rispetto a due ventenni deliranti non sapevo se ridere o piangere.

Ripetevano incessantemente frasi fatte del tipo "non c'è più la mezza stagione", lascialo dire a chi di stagioni ne ha viste un po' di più per favore!


Una delle frasi più ripetute e " la cucina si fa con il cuore"

No, la cucina si fa con la tecnica, con la cultura, con la conoscenza, con l'esperienza. La cucina con il cuore la fai a casa se devi cucinare per la tua famiglia, ma se sei uno chef o vuoi diventare uno chef di un ristorante, non ti basterà solo il cuore.

Mi è giunta all'orecchio la possibilità che visto il calo d'ascolti molte termineranno, alcune stanno in piedi solo per gli sponsor e non per il numero d'ascoltatori.

Se chiudono non mi dispiace, fatevene una ragione, avete messo dei personaggi che non hanno nessuna cultura e nessuna dialettica, a riempire il video di frasi di luogo comune "bravo hai fatto questo bene perchè l'hai fatto con il cuore".

Questa frase può essere molto bella se detta una sola volta ma quando viene ripetuta ogni 5 minuti a 20 concorrenti diversi in tutti i programmi, ti scappa da dire ma datemi uno che cucina con ... la testa per favore!

Sintesi:
Quello che mi piacerebbe è che gli argomenti di cucina e food come si dice oggi fossero trattati da persone competenti, tutti mangiamo e magari buona parte di noi prepara da mangiare a casa ma questo non fa di noi dei chef di cucina.
Spero che torni nel settore della comunicazione il desiderio di contenuti e di competenza e non della spettacolarizzazione dei fenomeni da baraccone degli illusionisti della cucina.

lunedì 26 settembre 2016

Lorenzin, Fertility day la doppia figuraccia

Il Ministro Lorenzin, Ministro della Salute, criticato al punto tale da essere definito il Ministero della Salute peggiore della Storia della Repubblica Italiana, dopo la prima comunicazione giudicata di cattivo gusto, ha fatto una seconda comunicazione che ha scatenato più polemiche della prima, i giovani sono perfino scesi in piazza a protestare dal Fertility Day al Fertility Fake.

Come risponde il Sig. Ministro? Zitti basta polemiche.

Guardi Sig. Ministro, ma zitti basta polemiche a chi? Il popolo italiano le ha dato la delega a Ministro, del suo mandato deve rispondere, essere soggetti a critiche è qualcosa di normale..

Zitti basta polemiche lo diceva dalla loggia Ceaușescu in Romania che era un regime dittatoriale e venne fucilato in piazza dai suoi stessi concittadini, io capisco che sia nervosa e irritata, ma se non si sforza di capire quello che la piazza le dice non è atteggiamento di cui andare fieri.

C'è molto malumore per il suo mandato, sia dalla classe medica che dai suoi concittadini, io ho il dubbio che lei proprio non abbia capito quello di cui parla, come se leggesse qualcosa scritto da qualcun altro che lei recita.

Io credo che non sia un fattore d'incompetenza. un fattore di superficialità, credo che lei sia troppo giovane e priva d'esperienza senza la preparazione necessaria per affrontare un argomento cosi complesso.

Quello che si percepisce sentendola parlare è che le manca la sensibilità, le manca l'esperienza di vita per affrontare più argomenti, se non si è Medici con una carriera di responsabilità, il ruolo di Ministro della Salute lo deve coprire una persona che ha un età molto maggiore, una persona di grande cultura ( mi risulta dalla stampa che lei non abbia alcun titolo di Laurea), secondo il mio punto di vista una persona troppo giovane d'età non è in grado di comprende che la salute si intreccia con la vita privata, la vita sociale, il mondo del lavoro.

Il fatto che il Sig. Ministro elenca il numero delle persone che vogliono avere figli e che non ci riescono, è un forte limite alle considerazioni sulla fertilità, non è un problema di numeri, è un problema più complesso, d'opportunità, di vita, non è solo un problema medico, questo è limite del suo intervento.

Sono convinto della buona fede del Ministro, ma quello che lei vede e che reputa essere una verità assoluta è un punto di vista troppo piccolo e parziale del problema, invece le persone comuni hanno avuto un punto di vista diverso e più ampio del problema.

Quello che il ruolo di Ministro richiede è quello di andare oltre il proprio punto di vista, oltre la propria esperienza, altrimenti si è Ministro della Salute di se stessi e non del popolo italiano, bisogna avere il coraggio di mettersi nei panni di qualcun altro, avere esperienza politica non vuole dire dire avere esperienza di vita e di salute. 

In altri governi e in altri stati un Ministro, con un senso di responsabilità si sarebbe dimesso, la cosa che ho trovato più ridicolo è stato la dichiarazione "vogliono tutti fare i Ministri della Salute", questa frase se è anche vera, non deve pronunciarla peggiora la situazione, vuole di dire che più persone si sentono autorevoli a sostituirla, più persone la trovano fuori luogo, è come ammettere d'avere poca autorevolezza.

L'aspetto più divertente è l'unico Ministro che io conosco che si è indagato da solo, ha avviato un indagine al Ministero per il secondo opuscolo, scusi quello che tutti si chiedono è ma Lei dov'era?

Permetterle di non dimettersi è un grave errore!

Intanto per i contribuenti in particolare i contribuenti anziani sono in approvazione i nuovi Lea (livelli essenziali di assistenza) una serie di nuovi servizi a pagamento più interventi di microchirurgia che prima erano in Day Surgery cioè gratuiti o parzialmente gratuiti, saranno con l'anno nuovo a pagamento, come la cataratta, tunnel carpiale, ricostruzione del cristallino artroscopia, artroplastica, il Ministero pensa di ricavare 60 milioni di euro, sapranno già come spenderli?

sabato 3 settembre 2016

Lorenzin e il fertility day

Sembra che la Lorenzin abbia letto il mio post della fertilità dove sottolineavo il comportamento virtuoso del Ministro della Salute Svedese a quello meno felice del Ministro della Salute Italiano, sono unico che lo ha fatto.

Si vede che ha pensato perchè lo svedese si e io no! Se lo fa lui lo posso fare anche io, affrontare gli stessi argomenti non è una proprietà transitiva, se un Ministro affronta in modo intelligente una questione non è detto che un altro ci riesca altrettanto, sono situazioni completamente diverse, l'Italia non è la Svezia.

Questo è sinonimo di qualcosa che non va intorno al Ministero della Salute, critiche molto forti si elevano verso il Ministro Lorenzin, come il peggiore Ministro della Salute che l'Italia abbia mai avuto, perfino peggio del Ministro Donat Cattin.

Certo come opera l'entourage del Ministro non aiuta, sembra che la strategia sia quello di creare clamore per mettere un opzione sul Ministero della Salute per il prossimo governo e per le prossime elezioni, in definita il Ministro si sta facendo promozione elettorale con i soldi del Ministero, la campagna di comunicazione sulla fertilità è di cattivo gusto e ha creato molte polemiche, fa gioco a questa strategia.

Volevo solo fare due riflessioni, da il primo dei pirla e l'ultimo degli intelligenti

1) La situazione italiana e svedese è ben diversa, dall'altra parte abbiamo un paese ricco e stabile, dall'altro abbiamo gli ultimi dati dell'economia che sono sconfortanti, l'Istat conferma che la crescita è ferma, i dati sul lavoro sono sempre allarmanti, lavoro precario anche oltre i 40 anni, potremmo dire sempre più precario per tutti.

Questa è un contesto che non mette chi vuole avere un figlio in una situazione di serenità, ai figli bisogna dare un futuro per la crescita, se il futuro non lo si vede, i figli non si fanno o per lo meno ci si pensa molto prima di affrontare una gravidanza.

E' vero che il tempo per avere un figlio è un'arco di tempo limitato ma non per questa ragione si possono affrontare situazioni di disagio, per compiacere il Ministero della Salute.

Perchè Lei Ministro Lorenzin fa il Ministro, viene da una famiglia benestante, comprendo che è difficile capire, ma pensi a una giovane che lavora in precario, magari in un call center non può neanche pensare di potere affrontare i costi di una gravidanza, l'attesa di un bambino vuole dire perdere il lavoro quando non hai garanzie.

Non voglio metterla sul lato economico perchè è sbagliato, i figli sono una grande gioia pero richiedono d'affrontare molte spese dal latte artificiale ai pannolini, certo che ci sono i nonni che aiutano ci mancherebbe, io sono il primo ma sarebbe più normale che una coppia potesse avere la dignità e la sicurezza di poter affrontare queste spese da sola senza ricorrere ai genitori.

2) Come dicevo nel post il Ministro Lorenzin rispondeva a chi diceva che per fare un ecografia ci vogliono più di sei mesi, non si possono fare le nozze con i fichi secchi.

Lei Ministro non trova il budget per garantire a tutti gli esami, ma trova i soldi per fare una campagna per la fertilità, è un emergenza? Da quando? Certo non c'è budget ma invece i soldi ci sono quando si vuole! Quanti esami e quante ecografie avremmo fatto coi i soldi spesi per la campagna della fertilità? E per tutte le altre campagne a cacchio che sono state fatte ? Se siamo in un periodo di crisi, che non si possono fare le nozze con i fichi secchi, lo siamo solo per le prestazioni sanitarie e non per la campagne pubblicitarie?

Poi se per fare un ecografia ci vogliono più di sei mesi, rischiamo di andare prima in sala parto che in sala ecografia!

Caro Ministro dovrebbe più pensare a creare le condizioni d'assistenza sanitaria accessibile a tutti e poi al resto, perchè non tutti si possono permettere la sanità privata, la maggior parte dei giovani d'oggi che sono in età fertile sono in questa condizione.

Il problema non è solo la campagna di comunicazione di cattivo gusto, sono più preoccupato per la cecità del resto..

Dicono che Lei Ministro Lorenzin sia il peggior Ministro della Salute che l'Italia abbia mai avuto, io non lo so se sia vero, non lo posso dire però forse un comportamento diverso smentirebbe le critiche invece che confermarle.

Un Ministro della Salute discusso e discutibile non lo vuole nessuno anche se pluri sponsorizzato.

Post correlato: Governo svedese in crisi per poco sesso

mercoledì 16 dicembre 2015

La cucina della Pappagalla, dal post cosa non fare mai in un blog di cucina

Considerazioni al post i racconti di cucina della Pappagalla, dove alla blogger che mi chiedeva consiglio su cosa fare per avere successo ho preferito indicare cosa è meglio non fare, facendo l'esempio delle pagine di cucina, di uno dei maggiori quotidiani italiani, che io ho definito i racconti di cucina della Pappagalla, è uno dei post più letti ancora oggi dopo un mese, mi ha scritto una delle pappagalle, che si è riconosciuta nel post, incazzatissima!

In poche parole lei dice che nelle foto pubblicate, non ci sono solo torte acquistate in Pasticceria, come io avevo detto, ma anche in Rosticceria e piatti fotografati al Ristorante, ma non mi dire? 

Sostiene che l'editore la ricompensa con la visibilità gratuita, non la paga, riceve pochi contatti, quindi perchè deve sbattersi in cucina?

Ce lo chiediamo da mesi anche noi. Non entro in merito alle questioni di collaborazioni non retribuite, riguarda un rapporto privato professionale tra editore e collaboratrice.


Io sono solo un lettore trovo fastidioso leggere delle ricette copiate e incollate senza testa come quelle della pappagalla a che serve? Solo per mettersi in mostra? Senza alcun nesso, senza citare una fonte mai, neanche per sbaglio aggiungendo poi una foto di un piatto che non avete mai realizzato.

Ricette ovviamente impossibili da fare, non realizzabili, altro che perfette come voi dichiarate, ricette perfette se non le fai.

Care pappagalle giornaliste, non prendete in giro l'editore ma il lettore, quello che si percepisce è la mancanza d'interesse nei confronti del lettori, anzi la mancanza di rispetto.

Se i quotidiani perdono il 30% dei lettori in pochi anni, qualcosa vorrà anche dire.

La cosa più divertente che anche oggi una delle Pappagalle, ha pubblicato la ricetta del panettone che dice fatto da lei, con la fotografia del panettone avvolto nella carta con il colore e il simbolo di una nota marca di negozio di pasticceria di Milano.

Vi prego, da uno che non capisce nulla, secondo me fate più bella figura se dite la ricetta del dolce è della Pasticceria X, di Via Y a Milano, perchè non me ne sono accorto solo io.


Ho deciso di riassumere alcuni dei commenti più interessanti che sono venuti fuori dal post precedente, ovviamente ringrazio tutti i commentatori che sono la parte più bella di questo blog

Il mercato on line cresce, tariffari per commenti, mi piace e link

Interessanti del post sono stati i commenti, abbiamo imparato che i mi piace su Facebook e i lettori fissi di google + si acquistano, ci sono on line anche dei tariffari.
Se posso dire pensate che qualcuno si impressioni per il numeri di condivisioni su Facebook?

Contenuti meno originali per paura di plagio

Aspetto più infelice è che i blogger non mettono più le ricette di cucina originali, fatte con le proprie mani o ereditate dalla mamma, le ricette di famiglia perchè hanno timore del plagio. Io non sono molto d'accordo ma comprendo che il plagio, il furto dei contenuti e delle fotografie è molto diffuso.

Libri di cucina, No grazie abbiamo già dato

I food blogger non li vogliono, ogni settimana leggo le recensioni di almeno venti libri di cucina, sono 1040 all'anno, chi li compra? I food blogger sicuramente no o per lo meno poco. Dai commenti è emerso che i blog e i lettori di cucina li trovano ricchi d'errori tanto che preferiscono i vecchi manuali di cucina senza foto ritenuti più affidabili dei libri fotografici d'oggi, non si impara nulla, non c'è alcuna attinenza tra testo e foto, case editrici mie avete un po' rotto vogliamo libri di cucina e non di fotografi copia e incolla, siamo vicino al Natale per favore libri di cucina No grazie

Fuff blogger e fuff giornalisti

Come una nostra lettrice ci ha riferito, un giornalista ha coniato il termine fuff blogger, termine altamente dispregiativo, devo dire che ci sono anche i fuff giornalisti mica solo i fuff blogger.

Non c'è mai stata competizione, tra blogger e giornalisti, sono due cose diverse, il tutto nasce quando i giornalisti per essere più interessanti si sono finti blogger, riempendo le loro rubriche sui giornali di sola pubblicità, come se essere blogger autorizzasse a farsi sponsorizzare dalla testa ai piedi (io non ho mai avuto uno sponsor e vivo benissimo).

Sempre nella stessa casa editrice del giornalista che ha coniato il termine fuff blogger, l'ho visto dei servizi su delle appassionate di cucina al femminile, dove un terzo dell'articolo è dedicato a una borsa da donna, un terzo alla promozione di un agenda e solo un terzo, anche meno all'intervista di un povera sfigata che spadella, raccontata in modo negativo, come se fosse stata messa li dalle sorelle cattive di cenerentola.

Non capisco perchè per le giornaliste di cucina, chi è donna e fa da mangiare a casa è una povera sfigata, mentre se loro giornaliste si mettono ai fornelli sono superdonne e supercuoche, non ci saranno dei pregiudizi, no?

Blogger tra di loro si vogliono anche molto bene

Ascoltando la televisione, un giornalista in un TG ha detto i blogger di cucina si odiano tra di loro, non è assolutamente vero, ho tanti amici blogger anche persone che non lo sono più da ben otto anni, Ogni volta che li vedo o che mi scrivono faccio festa, si ha la stessa passione, le stesse affinità elettive, gli voglio tanto bene e loro me ne vogliono altrettanto, certe cose si sentono. Ci sarà anche qualcuno al quale non sono simpatico, ma questo anche nella vita normale.

Faccio un esempio bellissimo, in questi giorni non ho fatto in tempo a scrivere per il blog, più blogger mi hanno scritto per chiedermi se stavo bene e se era tutto a posto. Mi hanno fatto commuovere una bella testimonianza d'affetto, di calore umano altro che odio, quante persone si preoccupano per noi se non ci vedono più o se non ci sentono più? Ci può essere forse competizione qualche volta ma è un modo sano e stimolante che aiuta a crescere e a nutrire la nostra passione, non siamo giornalisti per fortuna.

Post correlati: Conviene fare un blog di cucina? La cucina della pappagalla.

martedì 6 ottobre 2015

Dall'Acqua di Marte a Grom

Facciamo un sunto delle principali notizie del fine settimana scorso, no so se per caso qualcuno di voi ha sentito che c'è Acqua su Marte, non si parla d'altro sui media, a dire il vero all'inizio si è detto di sali o meglio di salamoie sui pendi di Marte, che potevano fare pensare a qualcosa di stato liquido, poi dopo poche ore erano ruscelli, poi fiumi, poi mari e poi oceani in pochi giorni sembra che Marte sia ricoperto interamente d'acqua, c'è chi giura alla Nasa che ci visto anche dei pesci siluro grossi così ma il robot Curiosity non può andarci a verificare è fermo a 50 km perchè altrimenti contamina l'acqua di Marte.

Si è parlato cosi tanto d'acqua di Marte che qualcuno è andato a registrare all'ufficio brevetti il marchio Acqua di Marte, un po' come l'Acqua di Colonia, che tutti ne parlano ma nessuno l'ha mai vista, sono certo che prima o poi me la trovo in offerta speciale al supermercato, comunque qui sul pianeta terra le acque "marziane" non mancano, dall'acqua Vitasnella all'acqua che elimina l'acqua.

Se avessi vinto un euro ogni volta che ho letto dell'acqua su Marte, oggi sarei ricchissimo, un po' di cautela non sarebbe male, quante volte la Nasa ha pubblicato risultati spettacolari che sono stati dei flop?

Cercare segnali di vita nello spazio è un sogno che sembra vicino, trovare acqua allo stato liquido rimane un obiettivo entusiasmante, ma quello che a me sembra è che si voglia lanciare il film che uscirà tra qualche settimana con Matt Damon, Solo su Marte di Ridley Scott, il fine è quello di creare un contesto favorevole per assicurare la copertura finanziaria alla Nasa, che gravita non poco sul bilancio degli Usa e che negli ultimi anni ha subito molte critiche sul rapporto tra costi e benefici, in sintesi più che alla ricerca dell'acqua si va alla ricerca d'altro.

Chi invece il miracolo come quello dell'acqua su Marte l'ha provato sono stati i nostri simpatici amici di Grom, quelli del gelato non artigianale, siamo certi anzi gli auguriamo che saranno i primi ad aprire una gelateria su Marte, con frutta locale ovviamente a Km zero. 

Ora sono stati acquistati da Unilever una multinazionale anglo olandese quelli del marchio Knorr, Calvè, Lysoform e Algida per intendersi. Un business non tanto a km zero perchè Amsterdam e Londra sono un po' distanti da Cuneo ma pare che la liquidità accorcia le distanze. Siamo molto felici per loro ma a noi l'acquisto non stupisce molto avevamo notato più volte la somiglianza dei gelato Magnum con il gelato Grom, diciamo che c'era già un affinità elettiva tra i due, se è veramente amore o un fuoco di paglia staremo a vedere, non si sa chi dei due abbia fatto l'affare ..... insomma una settimana che per qualcuno inizia benissimo, vederemo d'iniziarla bene anche noi.

domenica 13 settembre 2015

La misura ideale del pene

L'argomento più discusso da 4000 anni, ne parlo per dare un punto di vista diverso, ogni tanto viene fuori una ricerca che indica le misure ideali, l'ultima è stata pubblicata dalla celebre rivista medico scientifica Plos One, ricerca fatta in California, che indica che la misura ideale in 16 cm x 12,5 cm.

Sulla metodologia dello studio ho le mie forti perplessità, ma scrivo il post perché è tra le domande più frequenti che mi vengono poste, quando deve essere lungo un pene? C'è inoltre una lunga lista d'attesa d'uomini che vogliono tramite l'intervento chirurgico rifarsi il pene, intervento che tranne per casi rari non è mai necessario. Vorrei dare un contributo più personale, perché mi sembra che si sia smarrita la strada. 

La ricerca della misura ideale, appare come la ricerca di un pezzo mancante di un motore, di una parte di una catena di montaggio, che deve avere delle misure precise altrimenti non funziona, non mi sembra questo l'approccio più indicato.


Per facilitare la comprensione ho deciso d'adoperare la metafora della chiave (intesa come organo sessuale maschile) e della serratura (intesa come organo sessuale femminile).

Nel mondo ci sono tante serrature diverse e altrettanto chiavi diverse,  non tutte le chiavi vanno bene per tutte le serrature, per esempio la chiave dell'automobile è diversa dalla chiave per aprire il cancello di casa.

Se si è fortunati è possibile trovare la chiave "giusta" per la serratura, mentre la magia dell'amore sta nel trovare quella chiave per quella serratura, che anche se non è perfetta, apre lo stesso la porta, perché chiave e serratura hanno la capacità per via dell'amore d'adattarsi l'uno all'altro e fondersi in una cosa sola.


L'amore e il sesso non è fatto solo di misure ma un insieme d'emozioni, di sensualità, di piacere, di sensibilità, d'affetto.

Questo per dire che in amore non ci sono misure giuste o sbagliate, perfette o imperfette ma è un insieme di cose, che fanno parte della sfera emozionale che nessuno studio può indicare precisamente quanto devono essere grandi.

Secondo me, anche se tutti non saranno d'accordo, per fare una coppia, per fare un progetto di una vita comune insieme, ci vuole ben altro che delle misure perfette ..... 

Riferimenti: Nicole Prause  , Jaymie Park , Shannon Leung , Geoffrey Miller "Women's Preferences for Penis Size: A New Research Method Using Selection among 3D Models" Plos One September 2015


mercoledì 22 luglio 2015

Nutella Amara, Mister Ferrero non è Mister Nutella?

Giusy L. da un po' non parli più di Ferrero e della Nutella, hai letto l'intervista di Ferrero su Repubblica?  Cosa ne pensi? Ci fai un post?

Si volevo evitare di parlarne, un po' per la mia vena polemica un po' perchè non sono argomenti da 40° all'ombra, ma sono in molti a chiedermelo, giusto per accontentare i lettori interessati all'argomento.

Credo che sia ora di fare un importante distinzione tra la Ferrero come azienda anzi come azienda multinazionale e il suo prodotto più noto la Nutella, una crema spalmabile molto piacevole, se vi piace la Nutella non è detto che vi deve stare simpatica per forza la Ferrero, anche perchè Ferrero non è solo Nutella . 

Qualche giorno fa Mister Ferrero ha "rilasciato" un' intervista al maggiore quotidiano italiano Repubblica. Rilasciato è un termine un po' riduttivo in realtà mi è sembrato un monologo, per la mancanza di una dialettica tra chi fa le domande e chi risponde, A colpirmi sono state le affermazioni di Mister Ferrero che mi hanno fatto riflettere non solo sul ruolo delle certificazioni ma del rapporto tra imprenditoria e il Made in Italy.

La polemica e la ricerca d'attenzione

Fino ad ora sulla polemica Nutella e Francia non ho detto nulla, perché si tratta di una vecchia strategia di Ferrero, io mi difendo da un accusa, per veicolare una serie di messaggi dai media, ve li ricordate? Unione Europea contro la Nutella, casalinga americana contro Ferrerofare il ruolo della vittima crea più appeal.

L'intervista inizia con la cosa più importante che preme da dire a Sig. Ferrero io viaggio molto mi trovo in Lussemburgo. Ecco guardi Sig. Ferrero il Lussemburgo, si trova lì o presumibilmente si trova in Lussemburgo (ammettendo che sia vero), perchè ha sede casualmente la Ferrero S.p.A. è posseduta al 100% dalla Ferrero International SA che ha sede a Findel di Sandweiler in Lussemburgo (fonte wikipedia).

E' noto dalla stampa che la maggior parte delle aziende che hanno sede in Lussemburgo, lo fanno per la possibilità d'usufruire d'eventuali agevolazioni fiscali, un diritto lecito sia ben inteso, non c'è nulla di male, un paese che fa parte dell'Unione Europea, ma che lascia molto perplessi, abbiamo ancora gli occhi puntati sulla crisi greca dove sembra che gli effetti negativi dell'economia gli pagano sempre e solo i cittadini.

Sull'olio di palma e la polemica con la Francia, ho affrontato questi argomenti gli anni passati, voglio dire solo che uno dei grandi stabilimento di produzione di Nutella in Europa è a Rouen in Francia, un altro è in Russia, la Nutella è più quella prodotta all'estero che in Italia, anche se molti italiani sentono la Nutella come un prodotto che fa parte della propria cultura alimentare come i spaghetti al pomodoro, la pizza e le lasagne alla bolognese.

La polemica secondo me è un po' stata montata ad arte, la Ferrero si difende dicendo di utilizzare solo olio di palma certificato, quale altro modo per comunicarlo a squarcia gola, e un po' come dire io uso il burro ma di quello certificato! Che vuole dire? Oggi tutti certificano tutto, vuoi che non ci sia l'olio di palma certificato? Ci sono anche i blog certificati mi è venuto da ridere quando l'ho visto per la prima volta, sono un blog pirla certificato, giuro!

Mi spiace ma il valore delle certificazione oggi giorno perde sempre di più valore. In questi anni ne abbiamo visti di tutti i colori. Chi non ricorda quelle aziende che dichiaravano che inquinavano ma che per bilanciare gli effetti del danno ambientale avrebbero salvato foreste. A distanza d'anni possiamo dire che se fosse stato vero avremmo nel sistema solare altri due pianeti come la Terra coperti da foreste. Le certificazioni di Ferrero sono anche vere per amore del cielo non vogliamo mica dire il contrario ma la certificazione è una giustificazione per le aziende ma non per i consumatori, un argomento superato che non colpisce. 

La cosa più divertente che mi è sembrato di capire è che Sig Ferrero motiva che la scelta dell'olio di palma perche è ipernutriente e che nel mondo ci sono 850 milioni  di persone sottonutrite, quindi cosa dobbiamo pensare che salverà la fame nel modo il vasetto di Nutella?

Sig. Ferrero ma da blog pirla autocertificato che sono, mi scuserà, ma mi viene da ridere.

Sig. Ferrero scusi ma una volta la Nutella non era buona, sana  e leggera per la prima colazione?


Ma l'aspetto dell'intervista più divertente e preoccupante per gli italiani è un altro

Si rimarca il fatto che Ferrero è orgogliosa di essere il fiore all'occhiello dell'Italia, si però in Italia non investe? Ferrero è proiettata verso l'estero lo dice lui stesso e lo sarà sempre di più un futuro, ci fa molto piacere a tutti  e nei stabilimenti di Ferrero in Italia stanno facendo i salti di gioia.

Io ho pensato che se Ferrero certifica l'olio di Palma e dichiara in qualche modo pagando o altro d'equilibrare la possibilità di un eventuale danno ambientale, non si può fare la stessa cosa con le aziende italiane che realizzano prodotti all'estero e giocano sul made in Italy?

Mi spiego meglio tutti riconoscono in Nutella un prodotto sì di Ferrero ma un prodotto italiano, anche se poi viene realizzato altrove.
Quest' atteggiamento riguarda moltissime altre aziende famose per il Made in Italy alimentare , per amore del cielo io sono contento che le aziende italiane vadano in tutto il mondo ma con prodotti italiani realizzati in Italia, non con prodotti realizzatii altrove che hanno solo la nomea d'essere italiani.

Faccio un esempio di fantasia, immaginate d'essere la più grande azienda di salumi in Italia, fate lo speck in Slovenia e in Ungheria, realizzate una bella comunicazione con le immagini del Sudtirolo, dell'Alpe di Siusi o delle tre cime del Lavaredo con lo Schutzen che balla e piazzate questo prodotto sul mercato come speck, un prodotto noto per essere italiano, quindi con un prezzo alto, perchè il made in italy ha valore sul mercato internazionale, certo se lo vendete come coscia affumicata di maiale sloveno vale il 50% meno.

Quanti comprerebbero una crema spalmabile al cioccolato e nocciole russa? Probabilmente nemmeno i russi! 


Non è il caso di Ferrero ma io ritengo che tutte quelle aziende che fanno realizzare prodotti dichiaratemente italiani all'estero e che vendono l'immagine di prodotto italiano, devono corrispondere all'Italia e sopratutto agli italiani un indennizzo, perchè gli italiani si sono fatti un mazzo tanto (scusate il termine, con rispetto parlando) per avere una buona fama sul mercato internazionale di prodotto di qualità a iniziare dal settore moda e dal settore del mobile e del design.

Non è il caso di Ferrero, non vorrei essere frainteso ma ora ora arrivano questi furbetti, che freschi freschi è il caso di dirlo del settore alimentare, vendono un prodotto e un immagine dell'Italia che non c'è perchè le aziende hanno sede alle Cayman, Antille Olandesi, aprono stabilimenti all'estero assumono lavoratori in quei paesi, pero sfruttano la nomea italiana e nello stesso tempo procurano un danno all'Italia d'investimenti mancati e di risorse perse.

Quando il settore moda ha iniziato e realizzare i prodotti all'estero ha perso competitività, si è persa la manualità e l'ingegno che caratterizzava i prodotti fatti in italia, molte di queste aziende di moda sono fallite, è illusione che tutto si può realizzare dappertutto.

Le aziende possono fare ciò che vogliono, anche trasferirsi al Polo Nord tra gli orsi bianchi, ma sfruttare la nomea d'essere italiane, solo per avere un ufficio in Italia, quando non c'è nulla italiano in quel prodotto io la ritengo qualcosa si cui non si può andare fieri.


Non è il caso di Ferrero, tutto questo sarebbe trascurabile se sempre quelle aziende che si reputano multinazionali nel fare investimenti, non fanno altro che piazzare il maggior numero di loro uomini nella federazioni alimentari italiane e nelle varie associazioni di categoria al fine di condizionare le politiche in Italia. ( esempio : la reazione di non ricordo il nome di quale ministro alla proposta dell'Unione Europea di limitare lo zucchero nelle merendine, si ma merendine realizzate altrove).

Potete piazzare i vostri uomini per favore alla Federalimentare delle isole Cayaman o della Antille Olandesi o della Repubblica dei Pinguini del Polo Sud? Sembra che le aziende italiane abbiano una mano lunga quando si tratta di prendere e una mano corta quando di stratta di dare, con anche la complicità della politica, che non si è inginocchiata alle aziende agroalimentari, scusate il temine ma si è girata mettendosi a 90°.

Si perchè queste aziende producono e danno lavoro altrove ma poi i finanziamenti per fare conoscere il prodotti li prendono dallo stato italiano e non piovono dal cielo perchè sono delle tasse che tutti gli italiani pagano, potremmo altrimenti dire che queste aziende sono italiane solo quando se lo ricordano e se gli serve qualcosa.

L'Expo 2015 è stato fortemente voluto dalle aziende agro alimentari italiane o sedicenti tali, quando è costato perchè a pagare sono stati tutti gli italiani e loro per ringraziare investono all'estero, non inteso come esportazione di prodotti italiani ma come sede, produzione vera e propria, che torna conto per gli italiani? Che per lavorare sono tornati ad espatriare come gli anni '50! Sono giovani è vero ma rappresentano il futuro, un futuro che in Italia nessuno vuole costruire.

Grazie Mister Ferrero per averci aperto gli occhi, di queste riflessioni ma da Mister Nutella ci aspettavamo qualche pensiero positivo, più dolce e meno amaro, proprio il caso di dire Nutella Amara.

giovedì 26 febbraio 2015

Le deviazioni culinarie 2.0: amatriciana con aglio e il pesto con il burro

Deviazioni culinarie in questi giorni più che sui fornelli e in cucina sui giornali, siccome oramai non si sa più come mettersi in evidenza, la comunicazione del settore food ha deciso di seguire il trend dell'informazione della politica, chi non ricorda quel partito politico che disse Giuseppe Garibaldi non è mai esistito è una menzogna storica, una dichiarazione che lascia basiti ma che coglie l'attenzione.

Ha funzionato così tanto che ha portato simpatia e voti al partito politico, cosi in un momento in cui alcuni media che si occupano di cucina hanno un audience basso, sono iniziate le dichiarazioni o meglio le deviazioni culinarie, per catture l'attenzione, tutte molto ben documentate dai media e dai social network.

Cosi è arrivata la dichiarazione dell' Amatriciana con l'aglio, dello chef che deve alzare gli ascolti della trasmissione del quale è giudice, ha risposto un altro jet chef , per non essere da meno, io per il pesto uso solo il burro, un altro demente chef ha risposto no il pesto viene bene solo con il lardo, ha continuato un altro, no nei pizzoccheri ci vuole l'olio d'oliva, è noto a tutti che la Valtellina è una nota zona di produzione d'olio d'oliva (!), ma tutto per promozionare quel programma televisivo di mezzogiorno che quest'anno ha gli ascolti più bassi di sempre, uno che lo guarda a fare?

Il tutto reportato e diffuso casualmente dal maggiore quotidiano, dove non sanno più come fare per vendere libri di cucina che nessuno vuole comprare e uno spazio di cucina on line che nessuno vuole leggere.

Ma la cosa che mi ha fatto più ridere è stata l'ultima intervista allo chef , quello dell' amatriciana con l'aglio" che ha detto " è tutta colpa del sindaco d'Amatrice che voleva farsi pubblicità"! Il sindaco d'Amatrice ha bisogno di farsi pubblicità? E' il sindaco che ha un giornale con il proprio nome di cucina? E' il sindaco che è tra i giudici di una trasmissione di cucina?

Io so bene che quando qualcuno è cosi presente in televisione e sui media, è perché c'è qualcuno che paga, persone o aziende che decidono d'investire sullo chef, ma siete sicuri che vi conviene investire su questo qua?

Partiamo dal principio che ognuno a casa sua cucina come vuole, ma se vado la ristorante mi aspetto di mangiare la versione classica, uno è anche libero di farne una versione diversa e più creativa ma deve chiaramente dire che è una sua personale re interpretazione.

Le ricette nel corso degli anni cambiano perché cambiano la qualità degli ingredienti, la disponibilità degli ingredienti, il gusto, ma un conto è cercare di ri creare quel mix di sapori e profumi un conto è farne uno diverso. Le ricette a volte sono un mix unico un'equilibrio di profumi e sapori che determinano la piacevolezza della degustazione, basta cambiare a volte un ingrediente per modificarne la percezione.

Pensiamo al risotto alla milanese, io ricordo quello originale fatto con il brodo vero e con l'aggiunta del midollo, rimandava una piacevolezza al palato unica, ora invece non lo ordino nemmeno più al ristorante, è divenuto una minestra di riso colorato di giallo (sempre più raramente con lo zafferano) e mantecato con quantità industriali di panna e mascarpone! Come fai a chiamarlo risotto alla milanese? Non basta un riso giallo per essere un risotto alla milanese come non basta una salsa verde per essere pesto alla genovese.

Post Correlato: Come scegliere un buon pesto alla genovese



domenica 31 agosto 2014

Ice bucket Challenge, la doccia gelata e Sla, beneficenza o cattivo gusto?

Questo sarebbe più un post da facebook, ma il tasto non mi piace non è previsto, è tutta l'estate che assistiamo alle docce gelate o pseudogelate dei vip e ultimamente anche dei non vip, tutti a riprendersi  a farsi una doccia gelata e a nominare qualcun altro, come la Tv del grande fratello ci ha insegnato.

Posso dire che a me questa cosa della doccia gelata fa... pena! Tutti che si mettono in mostra su tutti i quotidiani con tanto di filmati, se nessuno ti nomina vuole dire che non esisti in definitiva, così ci sono quelli che si auto nominano per sentirsi qualcuno e si docciano anche senza che nessuno glielo abbia mai chiesto.

C'è la coda di persone che vuole farsi riprendere mentre fa una doccia gelata!

Anche io ho fatto e subito i gavettoni in spiaggia, ma avevo sedici anni, si può a cinquat'anni stare ancora a fare gavettoni d'acqua gelata?

Lo scopo è benefico a favore della Sla, più docce gelate si fanno più aumentano le offerte alla Ricerca scientifica in favore della Sla.
Posso dire di non comprendere per quale meccanismo perverso io vedo uno che si fa una doccia gelata e poi metto mano al portafoglio?

Detto questo sarebbe più serio parlare della Sla, più che i fondi per la ricerca scientifica, vorrei ricordare un caro amico Raffaele Pennacchio, medico malato di Sla, che a Ottobre 2013 dopo la protesta a Roma per garantire l'assistenza domiciliare alle persone malate di sla, è purtroppo deceduto, il suo cuore non ha retto al troppo stress accumulato, grazie al governo al ministro e a tutti quanti per essersi cosi tanto adoperati.
Credo spero mi auguro che in un paese civile, persone con Sla non devono andare in piazza per ottenere l'assistenza domiciliare.

Il problema non è solo la ricerca scientifica ma il problema quella dell'assistenza dei malati, molto più seria di quello che sembra perché il numero dei malati aumenta anno per anno, la sclerosi laterale amiotrofica è una malattia molto invalidante.
Se si hanno delle persone vicine che aiutano nessun problema ma nella società d'oggi prevalgono famiglie costituite da una sola persona  e l'assistenza diventa un problema serio per le persone sole.

Una malattia che richiede anche essere benestanti, perché se te lo puoi permettere hai assistenza puoi fare i massaggi, persone che ti accompagnano quando sei sulla sedia non solo per strada ma anche in bagno, non devi attendere che qualcuno si interessi a te o avere i fondi per farlo.

Ben vengono i fondi per la ricerca, che speriamo siano adoperati con giudizio, ma l'assistenza ai malati è molto importante, se si potesse ottenere tutto questo e magari anche qualcosa meno senza fare i pagliacci sarebbe molto meglio!



martedì 19 agosto 2014

Effetti secondari di un farmaco per la cura del Morbo di Parkinson nelle cronache d'Agosto

Il post tratta un argomento un po' delicato, il piacere fisico, il mondo sembra diviso in due da una parte ci sono quelli che lo cercano disperatamente vanno dal sessuologo, si sottopongono a operazioni chirurgiche, acquistano a go go i farmaci per le disfunzioni erettili, ritrovi naturali per la potenza sessuale, creme e gel per aumentare la sensibilità delle zone erogene, tra breve sarà messo in commercio un farmaco per stimolare l'orgasmo femminile.

Dall'altra quelli che ne hanno troppo e ne vorrebbero meno, l'esempio di una signora americana che sentiva l'esigenza d' orgasmi ripetuti durante il giorno, si è scoperto che era una vera e propria patologia, sindrome da eccitazione genitale persistente che viene trattata dal dottor Marcel Waldinger, neuropsichiatra a Haga Hospital di Leyenburg (Paesi Bassi).

Negli Stati Uniti ci sono vere e proprie cliniche per disintossicarsi dal sesso in quelle persone che cercano sempre il piacere fisico 24 ore su 24.

Io ho sempre pensato che fossero casi inventati per la cronaca e che fossero utilizzati solo per vendere più copie di giornali.


In questi giorni l'effetto indesiderato di un noto farmaco per la cura del morbo di Parkinson è balzato alla cronache della stampa, è successo in Turchia  dove i neurologi dell'Università di Necmettin Erbakan Konya (Turchia), hanno riportato che una donna di 42 anni, di religione islamica, si è recata in ospedale lamentando orgasmi spontanei della durata da 5 a 20 secondi, dalle tre alle sei/sette volte al giorno.

Il morbo di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che prende di mira una particolare zona del cervello, che produce neuroni che rilasciano dopamina. Quando questi neuroni cominciano a non funzionare correttamente, vi è un deficit di questo neurotrasmettitore che causa la progressiva perdita di controllo delle funzioni motorie.

Il trattamento consigliato è quello di cercare di mantenere un adeguato livello di dopamina attraverso farmaci che agiscono sul sistema nervoso centrale. Proprio l'effetto secondario di uno di questi farmaci ha dato origine a questi orgasmi ripetuti, una volta interrotto il trattamento, la donna ha smesso di avere questo disturbo.

Non è un effetto secondario di poco conto, specie in un paese islamico, dove ci sono dei forti pregiudizi sulle donne e la sessualità, una donna che ha orgasmi ripetuti diverse volte al giorno magari in pubblico, al mercato, dal parrucchiere, sull'autobus, non aiuta certo.

Resta il fatto che avere un orgasmo in pubblico, in un paese occidentale o in un paese orientale non è una cosa molto bella, anche se si tratta dell'effetto secondario di un farmaco, sia se sei un uomo o una donna che si presuppone si abbia anche una certa età.


Si è cosi scoperto che non era il primo caso altri casi sono avvenuti in America e Canada, si racconta che un uomo di 78 anni, senza nemmeno il membro eretto aveva eiaculazioni ripetute, un fatto molto imbarazzante, in Florida la moglie di un uomo si era rivolta al medico perchè il marito, dopo avere preso il farmaco ha sviluppato una forte ipersessualità, mentre in Oregon una signora ottantenne ha chiesto il divorzio dal marito per le troppe continue richieste di rapporti.

Si è inoltre scoperto che alcuni assistiti per vergogna o per altro non lo sappiamo, non ne hanno parlato con il proprio medico. Quello che è noto che l' eccesso di dopamina possa essere con molta probabilità la causa di questo disturbo, ma non si è in grado di conoscere che cosa stimola cosi tanto l'appetito sessuale, è stato così avviato un nuovo studio che sono certo non mancherà di trovare un numero adeguato di volontari. 



L'aspetto se vogliamo più divertente è che la scena del film Harry ti presento Sally, è uno di quei casi in cui la fantasia e la creatività cinematografica è stata superata dalla realtà.

In semplice analisi se a voi in famiglia o un vostro caro è stato diagnosticato il Morbo di Parkinson e vedete dei comportamenti anomali, rivolgetevi senza vergogna al medico potrebbe essere un semplicemente l'effetto indesiderato di un farmaco.

Per tutti gli altri la vita è fatta di tante cose belle piacevoli, non bisogna mai dare importanza ad una cosa sola e farne il perno della vita, ci sono i piaceri della tavola, il piacere di aiutare il prossimo, il piacere di coltivare la propria interiorità, il piacere di ricevere degli amici in casa, il piacere di una bella passeggiata, il piacere di portare avanti un progetto di vita in due,  il piacere di una bella tazza di tè con dei pasticcini e quattro chiacchiere parlando del più e del meno.

lunedì 16 giugno 2014

Findus la pubblicità gay friendly



Con la vicenda che ha visto Barilla esprimere un opinione non positiva per i gay e le famiglie di fatto di qualsiasi tipo e genere, si è creato uno spazio all'interno del settore della comunicazione dove le aziende avrebbero potuto esprimere un opinione diversa.

Da Ottobre scorso nessuna azienda però ha cercato di colmare il vuoto, nessuna azienda ha preso le distanze da Barilla, tranne De Cecco primi giorni che aveva detto che loro facevano pasta per tutti.

In definita l'opinione di Barilla restava condivisa anche dalle altre aziende che non erano intervenute nel dibattito, in una motivazione di silenzio assenso.

Questo non depone molto a favore delle aziende italiane, non bastano le eccellenze produttive ci sono anche le eccellenze umane e sociali, senza l'una non ci sono nemmeno le altre.

Non voglio nemmeno pensare come vengono fatte le selezione del personale e di come possono essere trattati i gay nelle aziende o di quanto devono nascondere la propria omosessualità o anche solo la semplice convivenza eterosessuale senza matrimonio.

Ebbene si, sembra che il livello nelle aziende agroalimentari nel settore del lavoro sia questo e nessuno va mai a controllare le discriminazioni nel settore del lavoro, è un po' come l'evasione fiscale che ufficialmente non c'è, ma nella realta?


Lo spot Findus

A distanza di più di sei mesi, ecco arrivare lo spot della Findus gay friendly, non proprio tempestivo ma sembra più fatto per salvare la faccia al settore della comunicazione agro alimentare in Italia che in sei mesi non ha espresso nulla, questo nonostante il settore della comunicazione e tra i settori con il maggior numero di persone gay e gay friendly.

A me lo spot non piace, non perchè sia contro i gay o le coppie di fatto e le famiglie allargata, anzi io sono un esempio di famiglia più che allargata è xxl, ma perchè lo spot si rifà ad una società che oramai non esiste più.

1) Mancano i volti dei protagonisti, ci mancava solo che venissero incappucciati e fatti parlare, questo rileva l'indice di quanto sia indietro il settore della pubblicità, ho visto gente nei show televisivi dire cose più tremende a viso aperto, basta guardare le trasmissioni tipo "porta a porta".

2) Il messaggio gay friendly cannibalizza il prodotto, ammettendo che qualcuno sia interessato a sapere di che prodotto si stia parlando.

3) Spiace per la Findus ma io non conosco un gay che cucina male, poco credibile la coppia gay al micronde, i gay sono tutti in cucina bravissimi molto più di me (non ci vuole tanto, non fate gli spiritosi), ricordo un mio superiore che voleva sempre sapere se lo chef del ristorante era gay? Un giorno gli chiesi perchè, lui rispose che se lo chef è gay voleva dire che nel ristorante si mangiava bene.
La cosa mi fece molto ridere per l'approccio anche se io personalmente distinguo come uno vive la sua vita privata, che sono anche fatti suoi, dal suo lavoro.
E va bene lo confesso forse qualche volta ho mentito per mangiare un pranzo da chef, pagato dal mio capo!

4) Nello spot la mamma che di fronte alla comunicazione del figlio dice "lo avevo già capito" da genitore mi sarei aspettato più un "ah si", un attimo di titubanza è normale che ti viene, preferisco la sincerità della vignetta di Altan anni'80, Papà Papà sono gay! Attivo spero.


Figli e le loro scelte affettive condivisibili e non condivisibili

Molto difficile parlare di vita privata tra genitori e figli, ricordo un bel film con Meryl Streep dove lei impersonava una psicologa e aveva come cliente la ragazza del figlio, che gli parlava del pisello del figlio e lei dice io nemmeno pensavo ce lo avesse un pisello, perchè è cosi, si vedono i figli da un altro punto di vista.

Le scelte dei figli non sono sempre condivisibili specie quelle affettive che essendo irrazionali noi facciamo difficoltà a capire qualche volta. Io per esempio dove ancora digerire la scelta di mia figlia che a venti anni vive in in Olanda con due gemelli, felice perchè mi ha reso nonno di due fanstastici nipotini ma sono molto preoccupato per il suo futuro di genitori troppo giovani.

Se un giorno uno dei miei figli mi dice "Papà sono gay" un attimo di smarrimento ce l'ho, non mi viene spontaneo saltargli al collo e dirgli come sono felice per te, della preoccupazione mi viene, penso alla sua sofferenza, alle difficoltà, perchè che ne dica non c'è una società cosi permissiva, è il tentativo di proteggerlo è più forte.

Recentemente è venuta una mia collega di lavoro a casa e mi dice "che padre autoritario che sei, non lo avrei mai detto", la cosa mi ha fatto riflettere nel senso che stimolare i ragazzi a fare qualcosa, è sempre stata nella mia indole, se non hai un minimo di autorità con 4 figli, i salti in padella te li fanno fare loro.

Oggi la società è dura e difficile e li voglio vedere pronti ad affrontare qualsiasi situazione, anche nell'eventualità qualcuno di loro capisse di essere gay, o qualsiasi altra cosa,  nella vita la differenza non lo fa quello che ti capita intorno ma come tu ti muovi, le decisioni che prendi.  Devono essere coscienti del loro essere ma anche delle difficoltà e come poterle superare da persone adulte e responsabili senza rinunciare alla loro natura.

L'affetto quello non cambia assolutamente anzi con il tempo diventa addirittura più grande ma non perchè gay perchè figli.

scusate ma rileggendolo sembra un monologo di un papà sulla soglia di una crisi di mezza età, aiuto... :-)

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venerdì 23 maggio 2014

Expo 2015 per i tuoi figli e anche per i loro figli ?

Torniamo ad occuparci dell'Expo 2015, non parlo volentieri di questo argomento ma ne hanno parlato tutti i giornali dello scandalo delle tangenti sulla Città della Salute, non per vantarmi ma già ben cinque anni fa avevo criticato il progetto e fatto sorgere il dubbio che sarebbe stata si una città della salute ma per la salute di chi? Infatti si è visto ...


Però due cosine le voglio dire questo perché non vorrei essere preso per uno di destra, come non vorrei essere preso per uno di sinistra ma soprattutto non voglio essere preso per il .... bavero.

Quando vi prendete i soldi e ve li mettete in tasca potreste almeno non dire che lo fate per i nostri figli e per i nostri nipoti, grazie 

(Ps figli dei loro figli, si dice nipoti)


Quanto costa Expo 2015 nel suo complesso ai contribuenti italiani?

Tutt'ora a oggi non si è grado di conoscere il reale costo dell'evento Expo 2015, sembra il pozzo di San Patrizio, oltre al contributo del governo, ci sono i contributi delle regioni, della Provincia, della Camera di Commercio, del Comune di Milano, tutto danaro che non piove dal cielo ma danaro dei contribuenti perché Regione  e Comune non hanno pollai con le galline dalle uova d'oro, intanto siamo in un periodo di difficoltà economica e di crisi finanziaria, è un sacrificio per gli italiani, che hanno dovuto fare tante rinunce.

La politica delle larghe intese ha fatto in modo che si spartissero questa mole incredibile di danaro accontentanto tutti per generare consenso dall'Alto Adige alla Sicilia, cosi con Expo 2015 si faranno mille eventi , come la mostra di De Nitis a Foggia, ma soprattutto la grande ruota panoramica a Torino, scherzi vuoi vivere senza?

La versione ufficiale è che Expo 2015 è fatto per sostenere le aziende agroalimentari italiane, cosi aumentando la domanda, si generano nuovi posti di lavoro e gli italiani saranno tutti felici e contenti.


Il ruolo della aziende agroalimentari in Expo 2015

Prendiamo per esempio un' azienda italiana, Ferrero che è anche sponsor dell'Expo 2015, dove ha la sede? In Lussemburgo, ma ci ha fatto sapere che si sente italiana dentro al 100% e ne siamo molto felici, poi da quando ci mette il nome sul barattolo della nutella molto di più. Però continua ad aprire nuovi stabilimenti in tutto il mondo Mexico, Sud Africa e Russia, che bravi.

Non è la sola dobbiamo dirlo, l'altro giorno sono andato a trovare un azienda di confetture e mi dice
"Sa facciamo filiera corta"
"cioè?" (ho pensato avranno aperto stabilimenti in Centro Sud Italia)
 "Abbiamo aperto uno stabilimento direttamente in Bulgaria, da dove compriamo la frutta le ciliegie, cosi non dobbiamo portarle nemmeno in Italia, le produciamo direttamente sul posto" (!)
"Pensa, che bello", ho risposto, chissà come sono contenti i Bulgari e soprattutto l'Italiani.

La stessa cosa mi è accaduta in una nota azienda italiana produttrice di salumi, che ha aperto una stabilimento direttamente in Slovenia per produrre prosciutto crudo, speck, salami ecc ecc, sa mi dice il direttore, le cosce di maiale arrivano dall'Ungheria e la Slovenia è più vicina dell'Italia, certo il ragionamento non fa una grinza!

L'Italia è un paese trasformatore di materia prima, il valore aggiunto in più di prodotto italiano, viene dato dalla manodopera, dall'abilità della trasformazione, per questo si importano fese di manzo dal Brasile che diventano Bresaola in Valtellina, se tutte le aziende fanno "Filiera corta" cioè comprano all'estero la materia la lavorano sul posto dove creano anche posti di lavoro e le vendono senza neanche passare per l'Italia come prodotto del Made in Italy, gli italiani che non trasformano più e che hanno fatto sacrifici e pagano l'Expo con il proprio portafoglio, che cosa ci guadagnano?

Expo 2015 per i tuoi figli e i figli dei tuoi figli, sicuro?