giovedì 31 ottobre 2013

Efsa, Sicurezza Alimentare Europea sempre meno credibile? Esperti in conflitto d'interesse

Il 23 ottobre è stato pubblicato un dossier dal Corporate Europe Observatory (CEO, Osservatorio Industriale dell'Europa ), che rivela pubblicamente per la prima volta, ma noi lo avevamo già detto, che il conflitto d'interesse tra gli esperti dell' EFSA, cioè ente europeo della sicurezza alimentare, è molto alto. Secondo la CEO che ha sede a Bruxelles, quasi il 59 % dei membri dei gruppi di lavoro dell'EFSA sono in una situazione di conflitto d' interessi (122 su 209).

Già nel 2012 l'agenzia EFSA è stata fortemente criticata da parte del Parlamento Europeo e della Corte dei conti Europea per il comportamento degli esperti tanto che nel Giugno 2012 l' EFSA ha dovuto rinnnovare l'80% dei suoi esperti, pena la perdita di credibilità e la sua dissoluzione.

In questo periodo dal CEO sono state registrate tutte le dichiarazioni pubbliche dei 209 esperti dell'agenzia ed esaminate una per una e sono state trovate ben 850 collegamenti al conflitto d'interesse, che sono dai banali contratti di consulenza, intestati a nome proprio o a persone della cerchia di famiglia, a finanziamenti a laboratori privati degli esperti.

L'Efsa ha 10 gruppi scientifici, il gruppo dove più alto è il conflitto d'interesse, secondo il documento dell'  Corporate Europe Observatory, pensate ben 17 dei 20 membri a più di 100 collegamenti di conflitti di interesse, esattamente 113, è quello relativo alla Nutrizione prodotti dietetici, l'alimentazione e le allergie.

Questo però nasce da un presupposto sbagliato dal momento che gli "esperti", mi piacerebbe sapere chi li ha definisce tali, non sono dipendenti dell'Efsa ma "esperti che offrono consulenza scientifica agli organi decisionali europei nei settori della sicurezza degli alimenti e dei mangimi"a cui hanno diritto solo a un rimborso spese. 

Se ci offriamo noi come consulenti, non ci prendono nemmeno in considerazione ma quale interesse hanno gli esperti nel fornire la consulenza gratuita, se non per rappresentare qualcuno, si potrebbe pensare che sono messi li dalle aziende per tutelare il loro interesse e non quello dei consumatori e della Comunità Europea.


Errori dell'Efsa, dalla comunicazione alle non comprensione della trasparenza e del conflitto d'interesse.

Quello che secondo me l'EFSA sbaglia a dire è che :

a) "Non ci sono esperti indipendenti", come dire siamo tutti concussi e conniventi, non è vero l'Europa è piena se non ricca di ricercatori senza finanziamenti, questi non rappresentano le aziende è ben diverso o l'Efsa proprio perchè non rappresentano le aziende coinvolte non li conoscono.

b) "Non è corretta la definizione di conflitto d'interessi", dice l'Efsa e che farsi finanziare da una società non preclude la partecipazione alla competenza del giudizio di un prodotto della  società stessa e inoltre la decisione è collettiva, un giudizio personale non può essere un giudizio collettivo.

Se mi posso permettere, sarà anche collettiva ma se, come scritto nel documento della CEO su 20, ben 17 hanno conflitto d'interesse, che decisione vuoi che venga presa Efsa a tutela dell'azienda che finanzia, del consumatore, della Unione Europea?

Cosa bisognerebbe fare: 
Efsa se vuole esistere deve recuperare credibilità agli occhi non delle aziende ma dei consumatori, non deve essere Autorità ma Autorevolezza.

La cosa migliore sarebbe mandare tutti a casa anche in Borsa chi controlla non può essere tra quelli che devono essere controllati, non è una novità giuridica, un' iniziativa che nasce ed è stata impostata male non darà mai buoni frutti.

Questo indipendentemente dal conflitto d'interesse ma se sei professore universitario esperto dell'Efsa ricorda che lo stipendio di professore universitario contributi compresi sono pagati da tutta collettività e non dalle aziende che invece cosi si potrebbe per equivoco pensare che tu rappresenti!

Il problema è che l'industria tende a costruire dei rapporti a lungo termine con alcuni personaggi, portandogli verso i loro interessi e facendoli diventare  testimonial marketing della comunità scientifica. Lecito ma che possono presiedere a organismi decisionale della Comunità Europea questo decisamente per noi consumatori potrebbe essere discutibile.


Il problema del poco senso di responsabilità 
Il problema sono i comportamenti di taluni esperti, che vanno in giro a parlare in eventi sponsorizzati con la maglia dell'azienda con il marchio davanti e di dietro presentandosi come esperti dell'Efsa, ora una persona normale secondo voi cosa deve pensare?

Che sei sponsorizzato dall'azienda X per parlare e per fare approvare un prodotto Y, questo autorizza chiunque a diffidare dell'obiettività dell'esperto, dell'Efsa e dell'Unione Europea ma soprattutto del prodotto. Lo so noi consumatori siamo troppo malpensanti, ma qualcuno potrebbe essere indotto a pensarlo.

Il mio cane che ha una mente semplice, se rientro a casa e ha combinato qualche cosa che non va, tipo avere fatto pipì sul tappeto, avere rotto un vaso, avere mangiato il pranzo di mia suocera, quando arrivo si nasconde perchè si vergogna, non mi fà le feste, ho reso l'idea? 

Non a caso a redigere il documento è stata Osservatorio Industriale Europeo preoccupato dalla credibilità che gira intorno all'Efsa e a cosiddetti esperti, se le decisione dell'Efsa non hanno condivisibilità e autorevolezza non saranno accettate dalla comunità e rischiano di non avere alcun valore.

Un autorità alimentare Europea è giusto che ci sia ma non gestita cosi e con queste modalità, penso che i consumatori europei meritino di meglio.

Fonte:  Unhappy Meal, Corporate Europe Observatory

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martedì 29 ottobre 2013

Chi mangia bio? Un target colto ma soprattutto normopeso

Questi sono tempi in cui si riduce la spesa alimentare, inutile nascondere le difficoltà eppure c'è un gruppo di popolazione che ha deciso di scegliere la qualità del prodotto biologico e acquista prodotti certificati bio, dalla frutta e verdura fresca ai prodotti confezionati.

Sognatori o consumatori responsabili? 
Sono quello che in molti si domandano ma al di là delle polemiche è stata recentemente pubblicata una ricerca che ci fa notare alcune caratteristiche di coloro che acquistano bio che mi hanno molto incuriosito.

Contrariamente a quello che le persone comuni pensano o per lo meno quello che io pensavo, non sono i più ricchi che acquistano bio, ma sono i più colti cioè coloro che hanno un titolo di laurea e la percentuale sale ancora in coloro che hanno fatto un dottorato di ricerca a un master. Bisogna però anche aggiungere che il prodotto bio non è sempre più caro del prodotto convenzionale o per lo meno la differenza si è molto assottigliata.


La salute la principale motivazione d'acquisto
Tuttavia stiamo sempre parlando di un mercato di nicchia, piccole superfici di vendita anche se talvolta è possibile trovarli anche nella grande distribuzione, ci sono anche alcune piccole catene di prodotti bio. Io personalmente li acquisto qualche volta al mercato dei contadini e qualche volta anche al supermercato, qualcosa bio l'acquisto ma non tutto.
Dato curioso è la motivazione d'acquisto che oltre al tema ambientale, la principale motivazione d'acquisto dei prodotti bio è la salute, io personalmente acquisto le mele perchè mi sembrano più buone è una questione di gusto. 

Pesticidi influenzano l'obesità?
Altro dato curioso è che chi mangia bio non è obeso o in sovrappeso, si è registrata tra gli acquirenti una forte minore incidenza dell'Obesità. Questo dato viene interpretato in modo diverso secondo alcuni è dovuto al fatto che i prodotti biologici hanno meno utilizzo dei pesticidi e che questi in qualche modo i pesticidi stimolano l'obesità. Effettivamnte c'è nella letteratura medico scientifico alcuni studi che sottolineano questa possibilità anche se però secondo me ci sono ragioni diverse più legate al target che acquisisce prodotto biologico.


Target che segue uno stile di vita sano e comportamenti corretti.
Da quello che ho potuto notare da osservatore, facendo la spia al supermercato per vedere cosa le persone mettono nel carrello della spesa o chi frequenta i mercatini bio o i piccoli supermercati ho notato che il livello d'istruzione superiore, fa in modo che il target del biologico ha maggiori informazione sull'origine degli alimenti ed è un gruppo molto informato sull'alimentazione di conseguenza consumano più  prodotti non raffinati, frutta, verdura, legumi, cereali integrali, frutta secca, ma consumano meno carne, salumi, latte, bevande zuccherate o alcoliche .

Il tipo di alimentazione seguito da questo target è possibile che porta. secondo alcune fonti, ad acquisire maggiori sostanze nutritive come i polifenoli e beta-carotene (consumano molto frutta e verdura fresca, più delle 5 porzioni consigliate) che sembra possano avere un effetto negativo sulla capacità d'immagazzinare i grassi.
Secondo me però è che il target è un un gruppo che hanno uno stile di vita attivo e una maggiore pratica di almeno un attività fisica costante, che secondo me aiuta molto di più.

Sintesi: indipendentemente dal biologico, è un target molto attento all'alimentazione, alla salute e che ha uno stile di vita attivo che gli permette di avere una bassa percentuale d'Obesità, perchè so che qualcuno scriverà in questi giorni che mangiare biologico fa dimagrire, sappiate che non basta.

Riferimenti: PlosOne Ottobre 2013

lunedì 28 ottobre 2013

Che relazione c'è tra Diabete mellito e la malattia celiaca?

Laura M: Volevo sapere che relazione c'è tra il diabete mellito e la malattia celiaca? In che percentuale? Quale terapia?

Si, cerco di semplificare perché è un argomento complesso e in fase di studio e ricerca, bisogna subito dire che la relazione però riguarda non tanto il Diabete Mellito di tipo 2 ma tra il Diabete Mellito di tipo 1 e la Malattia Celiaca.

Ricordo per la cronaca che c'è il Diabete Mellito di tipo 1, caratterizzato da carenza assoluta d'insulina e il Diabete Mellito di tipo 2 caraterizzato da insulino resistenza, deficit d'insulina o difetto secretorio. La maggior parte del Diabete Mellito sono il tipo 2 al 90% e il Diabete Mellito di tipo 1 al 5%-10% (ci sono poi i casi di diabete gestazionale e diabete secondari).

Statisticamente è difficile dare delle percentuali delle persone assistite con Diabete Mellito di tipo 1 che hanno sviluppato la Malattia Celiaca, diversi studi di parlano di percentuali che vanno dal  dal 3% al 16%, è più frequente nei soggetti femminili che nei soggetti maschili, secondo alcuni studi è più frequente quando viene introdotto il glutine nei primi 4 mesi (in genere si inizia a 6 mesi)  sovente la diagnosi di Diabete mellito 1 è precedente la diagnosi di malattia celiaca, tuttavia il loro rapporto non è di causa ed effetto.


Stessa predisposizione genetica
Quello che invece è importante è che entrambe condividono la stessa predisposizione genetica per gli alleli DR3/4 e DQ2/8 del sistema maggiore di istocompatibilità di II classe, il 90% dei pazienti con Diabete mellito di tipo 1 presenta il DQ2 o il DQ8 contro il 30% della popolazione generale.

Oltre alla comune predisposizione genenetica, esistono tra le due patologie più ipotesi anche se sono in fase di studio e ricerca:

a) sembrerebbe che l' introduzione precoce del glutine nel divezzamento aumenta il rischio di sviluppare tali patologie (ricordo che nei bambini a rischio dopo i sei mesi ma solo farine senza glutine).

b) sembrerebbe che la mucosa intestinale dei soggetti diabetici presenta una risposta infiammatoria molto simile alla malattia celiaca

c) sembrerebbe che il glutine agisce agisca da trigger cioè innesca un procedimento d'autoimmunità nel Diabete Mellito di tipo 1, cavie in laboratorio con una dieta senza glutine hanno manifestato una tardiva insorgenza del diabete mellito di tipo 1.

d) abbiamo sempre detto che non è sufficiente una predisposizione genetica infatti è stato più volte ipotizzato che la causa scatenante d'entrambe siano di natura ambientale come un infezione virale e/o alcuni cibi, che si comportano come eventi scatenanti.


Diagnosi e terapia delle persone assistite Diabete di tipo 1 e Malattia Celiaca
Oggi non esiste un programma di screening sulla popolazione generale per la Malattia Celiaca, anche se le diagnosi di celiachia sono in forte aumento negli ultimi anni, tuttavia è consigliato in soggetti ai quali è stata già diagnosticato Diabete Mellito 1 effettuino una serie di esami nella possibilità di sviluppare la Malattia Celiaca per i primi 4 anni e poi ogni due anni, ma in genere in tutti i centri per il Diabete questo viene fatto, Può capitare cha la diagnosi di Celiachia sia fatta anche prima della Diagnosi di Diabete e comtemporaneamente, ma spesso dopo qualche anno.

In quei soggetti con Diabete mellito di tipo 1 e Malattia celiaca la dieta è molto limitate e le scelte alimentari anche, c'è uno schema alimentare specifico una terapia dietetica del diabete senza glutine, molto vicino alla dieta mediterranea con frutta e verdura (più fibre), olio d'oliva e cereali senza glutine, che rappresenta l'unica strategia per prevenire le complicanze

Entrambe le patologie richiedono la stretta collaborazione di pazienti e professionisti della salute, nella maggior parte dei casi ad accompagnare le persone spesso bambini con i genitori è un team multidisciplinare Medico, Dietista e Psicologo, quindi un supporto dietetico unito ad un supporto psicologico perchè riguarda persone assitite giovani anzi molto giovani spesso adolescenti che si ritrovano a gestire una dieta piuttosto complessa.

La gestione di una persona assisitita con Diabete mellito di tipo 1 e Malattia Celiachia, richiede un maggiore controllo in quanto vi è una possibilità di sviluppare alcune patologie come Retinopatia, Nefropatia, Alterazioni del Metabolisco e della struttura ossea. 

Riferimenti: F. Quintarelli, A. Fabbri, M.Silano " Diabete mellito di tipo 1 associato alla malattia celiaca: clinica, epidemiologia e patogenesi" Pediatria Preventiva e Sociale

mercoledì 23 ottobre 2013

Danio Danone, il nuovo prodotto della Danone: latte fermentato concentrato (yogurt colato)

Ancora yogurt? Di nuovo Danone? Ebbene sì, la multinazionale dei prodotti derivati del latte, è tutto un  fermento. Qualcuno di voi ricorderà che di Danio abbiamo parlato nell' Aprile 2013, come uno dei possibili nuovi prodotti che sarebbero stati lanciati sul mercato prima della fine dell'anno (non fate gli spiritosi non leggo le carte e non faccio gli oroscopi, però ogni tanto dò i numeri).

Possiamo dire che Danio sembra una delle interpretazioni di Yogurt Colato tipo Yogurt Greco di Danone, insieme con Oykos e Ilios, io però a questo punto lo avrei chiamato Danios.
Insomma amici di Danone un po' più di creatività, non dico di chiamarlo Ulisse, Zeus o Zio Poseidone, ma potevate avere un minimo più d'attenzione, più fantasia almeno nel nome. 


Dalla strategia di chi fugge a quella di chi insegue
Questo prodotto come "L'arte delle yogurt" in Italia e Oykos in Regno Unito, segna un cambiamento di strategia dell'azienda Danone, se L'arte dello Yogurt, punta sul contenuto di Grassi e sul gusto, invece Danio, punta sul contenuto di Proteine (strizza l'occhio alla dieta Dunkan).

Messo da parte la Vitasnella, messo da parti i probiotici che favorivano un via vai alla toilette, Danone vuole puntare sul recupero del gusto e del prodotto che va più al momento dei suoi concorrenti come lo yogurt colato tipo yogurt greco.

Da una strategia da leader, a cui tutti facevano riferimento imitando i prodotti o meglio prendendo spunto, ora  è Danone che prende spunto dai concorrenti.

Nella maggior parte delle aziende quando questo avviene è un segno non positivo, vuole dire non avere la capacità di rinnovarsi con proposte originali e da leader del mercato, ci si mette a livello degli altri concorrenti, posso dire che mi aspettavo qualcosa di più interessante.

Forse Danone trova sempre meno interessante il mercato Europeo e i suoi sforzi più innovativi gli destina al mercato americano e asiatico, cioè verso quei mercati che sono in forte crescita.


Io per provarlo ho scelto Danio al gusto di fragola

Danio alla Fragola
Latte fermentato concentrato (yogurt colato) e preparazione alla frutta (così si definisce)
Una confezione 150g
Ingredienti: latte scremato, preparazione alla frutta 20% (fragole 46%, zucchero, addensanti: E 1442 E 407, gomma di guar, succo concentrato di carota nera, polvere di latte, succo di limone concentrato, correttore d'acidità E 33, aromi) fermenti, senza glutine.

Per curiosità vogliamo paragonarlo al Fruyo Fage alla Fragola?

Una confezione da 170g
Υogurt colato [latte scremato pastorizzato, fermenti lattici vivi (L. Bulgaricus, S. Thermophilus, L. Acidophilus, Bifidus, L. Casei)], fragola (9%), zucchero, amido, succo concentrato di ciliegia, aromi naturali


La tabella nutrizionale è molto simile a quella della Fage, non si può dire lo stesso degli ingredienti , la Fage specifica quali fermenti lattici vivi, invece Danio, si definisce latte fermentato concentrato e yogurt colato lo mette solo tra parentesi.

Ricordo che in Italia si definisce yogurt solo il latte fermentato con la presenza di due particolari batteri: il Lactobacillus bulgaricus e lo Streptococcus thermophilus, gli altri prodotti sono chiamati latti fermentati. 

La vicenda in Regno Unito come riporta Dairy Report, spiega perchè Danone non può utilizzare il termine yogurt greco, sembra per problemi legati più alla lavorazione che all'origine.

Nel Danio alla Fragola ci sono ben 3 addensanti e della polvere di latte tutti questi addensanti, mah!
Rispetto a Fruyo è più soffice più di dello yogurt greco della Fage, lo yogurt greco della Fage è decisamente più denso.

Ma come si ottiene uno prodotto untuoso senza grassi?
Danio un latte fermentato ricco di proteine ​​e povero di grassi, presentato come snack ultra fresco. Alla base c'è la volontà di creare un prodotto simile allo yogurt greco, cioè uno yogurt con una maggiore densità e un maggiore valore di proteine ​​del latte ma che riesce a rimanere untuoso nonostante un basso o nullo contenuto di grassi. 

Non so come sia stato ottenuto Danio, escludiamo qualsiasi dei due ingredienti citati di seguito, tuttavia sul mercato esistono più soluzioni da specialisti di ingredienti funzionali, che permettono di coniugare l'untuosità al basso contenuto di grassi, per esempio Ingredia Promilk 600 A, una proteina del latte che aggiunta, permette di raggiungere un alto livello di proteine nei latti fermentati, un simil yogurt greco (10% di proteine ​​e di grassi 0%) L'origine lattiara dell'ingrediente si adatta alle etichette nutrizionali e della lista ingredienti.  

Sul mercato è presente anche Novation Indulge 1720, un agente di tessitura che permette di ottenere lo stesso risultato del precedente con un prezzo basso, crea una buona untuosità e densità e permette vista l'origine d' evitare l'inserimento di un additivo n ° E nella lista degli ingredienti garantendo la dizione "senza additivi".



Da Danio UK a Danio ITA
Quello che però mi diverte di più è vedere di come cambiano gli ingredienti da paese a paese, possibile che producono diversamente a seconda del mercato? Facciamo subito un esempio questi sono gli ingredienti di Danio alla Fragola nel Regno Unito.

Danio Strawberry
Strained yogurt (skimmed milk, yogurt cultures), Strawberry (10%), Sugar (5.4%), Glucose-fructose syrup, Stabilisers (modified starch, guar gum, carrageenanan), Strawberry seeds, Lemon juice concentrate, Black carrot concentrated juice, Natural Flavouring, Milk mineral concentrate, Acidity regulator (sodium citrate). Contains milk.

Rispetto alla versione inglese in Danio Italia abbiamo meno fragole, non ci posso credere per il mercato italiano hanno tolto lo sciroppo di glucosio fruttosio, i stabilizzanti hanno messo le sigle  mentre la gomma di guar invece è uguale.

Ci hanno tolto i semini delle fragole (io lo compravo a Londra per quello), minerali del latte concentrati da noi è diventato polvere di latte quasi una poesia, in più abbiamo gli aromi è un cadeaux della Danone, la tabella nutrizionale è diversa dal momento che giustamente gli ingredienti sono diversi.

Danio Bianco invece? Rispetto al Fage bianco 0% più caro?

Danio bianco è una versione più semplice rispetto al Danio alla fragola, ha come ingredienti latte scremato e fermenti , come abbiamo detto non può chiamarsi yogurt, infatti lo fa tra parentesi ( si definisce yogurt colato).

Abbiamo fatto il confronto con yogurt greco originale Fage la versione 0% grassi le differenze apparentemente sono poche riferito a qualche grammo mentre invece quello che colpisce è il prezzo Danio 8,60 euro/kg Fage 6,98, la confezione da 500g, mentre quella da 170 8,45 euro al kg cioè Danio Danone sembrerebbe più caro . 

Prezzo rilevato nello store Esselunga a Milano


Ma quanto deve essere grande una confezione di yogurt o latte fermentato?
Danio 150g, Fruyo 170g, una volta c'erano le confezioni di standardizzate da 125g, indipendentemente dalla marca o dal tipo di yogurt se yogurt o latte fermentato.

Oggi invece abolita la normativa, abbiamo sul mercato una varietà di peso che va dai 100g ai 330g, ora io comprendo il marketing della porzione singola, ma quanto deve essere questa porzione? 

Perchè dai 100g ai 330g di quantità, c'è una bella differenza e poi una volta aperte le confezioni singole o vanno consumate o vanno buttate via, un bello spreco, specie se hai un bambino di 4 o 5 anni, una volta aperto il bambino non lo rivuole ma anche l'adulto.

Intanto oramai più che parlare di yogurt o latte fementato sembrano dei dessert, obesità sarà anche una responsabilità delle mamme e dei papà ma aziende mie veniteci incontro in qualche maniera.


Ma quanto bisogna spendere per uno yogurt o latte fermentato?
Una nota lo yogurt colato è uno dei più cari sui 8-9 euro al kg, siamo in tempo di crisi economica, io non voglio mettere in dubbio le scelte e le preferenze, perchè anche a me piace ogni tanto lo yogurt colato, però teniamo conto che ci sono molti yogurt  bianco da 2, 50 euro al kg, costano 1/3 sono buonissimi sono yogurt di qualità che fanno benissimo alla salute e sono prodotti anche da aziende locali.

Sintesi : detto questo nonostante una bella e accattivante confezione di Danio, indipendentemente se latte fermentato concentrato o se yogurt colato o greco, preferisco il classico greco anche lui ricco di proteine, Danio ho trovato il gusto deludente e pertanto Danio non rientrerà tra le mie preferenze d'acquisto!

Per saperne di più di Günther: intervista su Gluten Free Travel and Leaving, un magazine fatto da alcune blogger che conosciamo molto bene e a cui vogliamo molto bene, grazie a Simonetta Nepi del Glu-fri.com.
Intervista direttamente qui: Günther Intervista
Il prossimo post sarà proprio dedicato alla Malattia Celiaca

lunedì 21 ottobre 2013

Supplementazioni e Integratori di Vitamina D hanno scarsi effetti sull'Osteoporosi?


La scoperta della Vitamina D come un nutriente essenziale per lo sviluppo scheletrico è del 1919, circa un secolo fa, una tappa importante per la salute pubblica. 
L'attenzione a livelli di Vitamina D, attraverso  una maggiore esposizione al sole, una maggiore attenzione all'alimentazione e la possibilità di un'eventuale supplementazione per alcuni gruppi di popolazione, ha permesso di ridurre il numero dei bambini effetti da rachitismo.
Qualche decennio fa, diversi ricercatori hanno collegato la carenza o insufficienza di Vitamina D, allo sviluppo dell' osteoporosi, dando il via alle supplementazioni di vitamina D.

Chi segue la cronaca medico scientifica avrà notato che negli ultimi anni la carenza di Vitamina D viene collegata a diverse patologie, non solo quelle legate alla salute delle ossa, ma si è collegato la carenza di Vitamina D all'Alzheimer, alla Sclerosi Multipla, ad alcuni Tumori, perfino all'Obesità, non manca lo studio che invita alla supplementazione della Vitamina D per perdere peso.

Ricordo un episodio molto divertente durante un convegno a Como qualche anno fa, un professore di Verona, invitò altri medici alla prescrizione della supplementazione di Vitamina D alla popolazione generale, in quando sosteneva che in Italia, non si riesce ad avere sufficiente intake, un ragazzo molto giovane e divertente disse "Professore, scusi ma in Norvegia, ci sono solo zombi? Perché da quello che dice non è possibile vivere?"


La settimana scorsa sul giornale medico scientifico The Lancet è stato pubblicata un analisi svolta in Nuova Zelanda che non ha trovato alcuna prova significativa a sostenere l' importanza di questa supplementazione della Vitamina D .

La vitamina D si trova naturalmente in alcuni alimenti come il pesce azzurro, può essere prodotta dal corpo, se correttamente esposti al sole. Una normale esposizione al sole garantisce agli adulti un livello accettabile, è noto a livello scientifico che la vitamina D stimola l'assorbimento del calcio, ma quanto questo poi aiuti a prevenire l'osteoporosi non c'è consenso unanime a livello scientifico (vedi: il latte è un veleno? 2

Quello che è controverso all'interno della comunità scientifica se sia o meno necessario una supplementazione di Vitamina D a livello generale o solo in alcuni gruppi di popolazione (anziani, bambini e donne in gravidanza).

I ricercatori sono andati ad indagare visto l' ampio uso di supplementi di vitamina D nella prevenzione dell'osteoporosi. I ricercatori hanno condotto una revisione della letteratura medico scientifica sugli effetti della vitamina D sulla densità minerale ossea
Hanno selezionato 23 studi che hanno coinvolto più di 4.000 adulti , 92 % donne , età media 59 anni, con una supplementazione inferiore a 800 UI di Vitamina D.  L'unico risultato significativo trovato è stato un aumento del 0,8% della densità minerale ossea del collo del femore (negativo invece alla colonna vertebrale, all'avambraccio all'anca e a tutte le altre sedi indagate). 

Pertanto, questa nuova analisi suggerisce che l'uso diffuso di vitamina D per la prevenzione dell'osteoporosi in adulti , senza fattori di rischio specifici per la carenza di vitamina D sembra essere inappropriata.
Pur interpretanto con cautela questi risultati, non si può non porsi alcune domande, se queste supplementazione che vengono consigliate sono sempre necessarie?


Per quanto mi riguarda per esperienza personale ho qualche dubbio sul fatto che l'aumento della densità minerale ossea predispone a un minore rischio di fratture, dipende perchè il rischio frattura è individuale e andrebbe valutato soggetto per soggetto, ho dei dubbi sulla supplementazione di Vitamina D a livello di popolazione generale, mentre ci sono alcuni gruppi di popolazione come gli anziani che si muovono poco ed escono di rado al quale sicuramente vanno valutati i livelli di Vitamina D, tuttavia non si può non notare una forte pressione da parte delle aziende ai supplementi di Vitamina D che non è sempre molto convincente.

Le mie foto non sono molto convincenti su come assumere Vitamina D in modo naturale?

Riferimenti: Prof Ian R Reid MD a b , Mark J Bolland PhD a, Andrew Grey MD a b. Effetti di integratori di vitamina D sulla densità minerale ossea : una revisione sistematica ed una meta -analisi . Lancet . 2013 ott 10. PII : S0140 -6736 (13) 61647-5 .

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mercoledì 16 ottobre 2013

L'arte dello yogurt Danone, dal 0,1% dei grassi di Vitasnella all' 8,2% dei grassi di Vitalarga?

Nuovo yogurt della Danone sul mercato italiano ma anche nuove strategia di marketing dell'azienda più nota al mondo dello yogurt.
Il mercato quello italiano di Danone da qualche anno non regala molte soddisfazioni, sono in arrivo anzi si saranno a quest'ora già insidiati i nuovi manager provenienti dall'estero, i paesi del Mediterraneo sono quelli che in questo momento rendono meno per la multinazionale del settore alimentare.

Crisi economica e crisi creativa
La crisi che attulmente Danone vive sui mercati del sud Europa è dovuta a diverse ragioni, da una parte la crisi economica la spesa alimentare si riduce, dall'altra molti prodotti ritirati prima del loro ciclo di vita, nuovi lanci di prodotti poco felici (Danaos, funziona solo in Italia), il ritiro degli heath claims dell'Efsa così Danone non può vantarsi di avere gli allegati nutrizionali su quei prodotti che aveva più investito.

Questa storia è divertente, Danone ha un Istituto Scientifico pagato profumatamente che l'azienda ha sempre utilizzato come immagine garanzia dei suoi prodotti, solo che al momento d'approvazione degli heath claims gli hanno ritirati, secondo persone maligne e sospettose nei quali non mi riconosco, perchè non avevavo alcuna possibilità di essere approvati, è come se le certezze scientifiche si fossero sfumate in un battito di ciglia, diciamolo una figura di m.!

In questo senso Danone è stata vittima, capita quando ci si avvale di consulenti medico scientifici forse non proprio all'altezza delle aspettative di prodotto dei consumatori, l'errore potrebbe essere stato quello dell'avere puntato troppo sulle indicazioni della salute fornite dai consulenti ma poco "comprese" dai consumatori.


Nuova linea di Yogurt : L'arte dello yogurt
La ricerca di creare nuovi prodotti ha condotto più a cercare di soddisfare il gusto che la salute così è nato il nuovo yogurt chiamato L'arte dello yogurt, amici della Danone io capisco che dovete rinnovare l'immagine e darvi più valore ma "L'arte dello yogurt" dovevate scegliere?  E' un nome che può adoperare un azienda agricola un artigiano non un industria, ma forse intendevate dire un altro genere d'arte.


Quando ho visto la tabella nutrizionale ho detto io questo yogurt l'ho già visto e pensa che ti ripensa l'ho visto in Regno Unito con il nome Oikos il Luxury Greek Style, dove sia la tabella nutrizionale che ingredienti lo ricorda molto.
Certo proporlo come yogurt greco in Italia non sarebbe stato molto convincente mentre L'arte dello yogurt, lo è molto di più!


Dallo 0,1% dei grassi allo 8,2% dei grassi
La vera novità secondo me è che è finita l'epoca del senza grassi l'epoca della vitasnella dello 0,1% dei grassi adesso è "cool" 8,2% dei grassi, incredibile ma vero è come se nel mondo della moda basta modelle magrissime solo modelle XXL, tornano le maggiorate degli anni '50?

Abbiamo appena visto che Fage dello yogurt 0% hanno fatto la mousse con l'8% dei grassi, bellissimo rivaluteremo il contenuto di colesterolo, rivaluteremo il lardo e la pancetta per non parlare del guanciale, rivaluteremo il burro, la panna e il mascarpone.
Ci saranno nei negozi finalmente solo taglie a partire dalla XL quelli con Small saranno buttati fuori a calci dai negozi, torna quando sarai almeno una Medium, altrimenti non osare più entrare qui dentro che sembri un morto di fame. In pratica una rivoluzione, finalmente mi sentirò normopeso!


La crisi economica conduce a cibi più ricchi di calorie e grassi?
Però questo cambiamento nel contenuto dei prodotti alimentari vorrà anche dire qualcosa, non possono essere scelte e caso, forse che nei periodi di crisi il grasso fa piacere? 

Ricordo un episodio memorabile accaduto tanti anni fa negli anni '70 in un paese non molto fortunato dell'Est Europa, vedevo un ragazzino di 13/14 anni mangiare un pezzo di pane tutti i giorni alla stessa ora, davanti a un laboratorio della  pasticceria cioccolateria delle più rinomate di Budapest, incuriosito un giorno gli ho chiesto come mai veniva a mangiare il pane lì, lui mi rispose che così gli sembrava di mangiare pane e cioccolato tutti i giorni

Forse nei periodi di crisi le persone cercano di più alimenti più ricchi di calorie e più grassi, è l'istinto di conservazione che ci porta a scegliere cibi più ricchi di calorie, mangiamo oggi perchè domani non sappiamo se ne avremo, forse in questo c'è qualcosa che non sappiamo cioè che la crisi economica durerà molto di più di quello che pensiamo se ci mettono più grassi perfino nello yogurt!


Yogurt l'arte dello yogurt Danone alla Fragola 
ingredienti: Yogurt, preparazione di frutta 18% ( fragole il 65%, zucchero, addensanti E1442, E440, E 415, correttori d'acidità E330 E 331, colorante E 120, aromi) zucchero 7%.

In questa etichetta non vediamo la crema di latte come nel fage mousse, probabilmente dovendo andare per ipotesi in quella dizione Yogurt non specificata, ci potrebbe essere oltre che al latte e fermenti anche crema di latte o latte in polvere, un ipotesi non lo sappiamo. Poi con tutti i numeri degli E bisogna provare a giocarli al superenalotto non si sa mai.

Nonostante abbiamo puntato al gusto più che alla linea, la percezione del sapore non è così evidente

Il prezzo siccome è più ricco di grassi rispetto ad altri yogurt è anche caro, 4,30 in offerta è possibile che arrivi anche a 4,80.

Per tante ragioni è uno yogurt che non rientra nei miei gusti :-)

lunedì 14 ottobre 2013

Come fare mangiare ai bambini frutta e verdura?

Domanda di Giovanna B. Hai qualche consiglio su come fare mangiare ai bambini frutta e verdura?

"No, non lo voglio, non mi piace, non mi va" dice Massimo 6 anni davanti a un bel piatto di fagiolini verdi, comprati freschi al mercato, puliti e cucinati amorevolmente. Questa frase l'abbiamo sentita spesso, a volte troppo, spazientirsi è un attimo, ma meglio non insistere e cambiare strategia, ma quale?

Non è facile, bisogna prestare attenzione perchè le papille gustative del bambino non sono come quelle dell'adulto, ai bambini piacciono i gusti semplici mono sapore, preferiscono i gusti più tondi più dolci oppure al contrario molto salati, questo perché il loro senso del gusto non è sviluppato come quello di un adulto. Hanno una diversa percezione del gusto, alcune verdure come l'indivia, cavolini di Bruxelles possono risultare alle loro papille troppo amari e non gradevoli. 

Inoltre c''è un età in cui il bambino sviluppa una neofobia nei confronti di cibi nuovi o che lui non conosce in particolare in quell'età che va dai quattro anni ai sei anni.

Esperienza nella refezione scolastica
Qualche anno fa in una mio lavoro presso le scuole d'istruzione pre scolastica e le scuole d'istruzione primaria nel Vallese, avevamo visto che ai bambini dai 6 ai 10 anni non piacevano i grani come i cereali (orzo, grano, farro) specie se accompagnati con le verdure, il riso solo se risotto con le verdure. Non gradivano anche le verdure o frutta con semini come anche alimenti fibrosi, non gradivano i misti come i minestroni con più verdure a meno che non fossero passati, tante verdure a pezzettoni non erano gradevoli alla loro vista, preferivano ricette mono ingredienti in cui le verdure sono bene identificabili.

Le verdure meno apprezzate sono state peperoni, porri, indivia, melanzane mentre più apprezzate sono le verdure dolci come carote , patate dolci , zucca, pomodoro ciliegino, piselli .

Abbiamo anche scoperto che avevano una spiccata predilezione per le verdure croccanti  mentre non suscitavano alcun interesse le verdure molli, come le verdure lesse.

In sintesi possiamo dire che i bambini in mensa preferivano le verdure quando erano preparate in modo semplice, mono ricette meglio una verdura per volta, abbinamenti con alimenti già graditi, verdure inserite in preparazioni dove non erano riconosciute (polpette), verdure croccanti, verdure note erano preferite rispetto a verdure non note.


Familiarità con le verdure aumenta il gradimento
È emerso che la familiarità con la verdura ha un ruolo fondamentale, il bambino deve abituarsi gradualmente a questi sapori ancora sconosciuti. Diversi studi hanno anche rivelato che ci sono bambini che hanno bisogno dalle 8 alle 15 volte per provare ad assaggiare verdure inizialmente respinte.  
Quindi la creazione di una familiarità , sia visiva che gustativa è importante per abituare poco a poco il bambino a quel tipo di sapore. 

Utile coinvolgere il bambino nella preparazione del cibo per ridurre la neofobia e aumentare la loro motivazione ad assaggiare la verdura, portarlo al mercato, come fargli lavare le verdure. In altre parole, il bambino non deve avere paura della verdura in particolare coinvolgendolo nella preparazione del piatto sviluppa una maggiore familiarità contribuendo così a ridurre la diffidenza.

Verdure fresche meglio di verdure in conserva
I bambini ho notato che preferiscono verdure fresche, verdure per esempio in scatola non hanno molto appeal , sarà per il colore, spesso opaco, sarà per il gusto o il profumo a volte di conservante, ma non sono molto gradite.


Ai genitori dico che... perseveranza
Solo il 20-30 % dei bambini dai 3 ai 17 anni consumano almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, non vi racconto dell'importanza della frutta e verdure nell'alimentazione ma voglio aggiungere qualcosa della mia esperienza personale di genitore perché ogni bambino è diverso dall'altro, se una strategia funziona con il primo non è detto che funziona con il secondo figlio, anche se i bambini se hanno un fratello o una sorella più grande, più facilmente per imitazione, assumono quel comportamento in casa come a tavola. 
Esempio della famiglia influenza il suo comportamento anche a tavola.

A volte alcuni comportamenti sono dettati da altri motivi, la voglia di differenziarsi dagli altri fratelli per esprimere la propria personalità, io sono differente perché non mangio i piselli, a volte sono anche delle ripicche nei confronti dei genitori per non avere avuto qualcosa o anche per avere magari dato retta a un altro bimbo o cuginetto, bisogna imparare anche a intercettare questi segnali.

Può capitare se arriva un fratello più piccolo una regressione, un ritorno all'alimentazione di qualche anno prima in realtà nasconde un bisogno d'attenzione, d'affetto che crede di avere perso e lo esprime cosi, rassicuratelo in genere il clima sereno di casa e della famiglia aiuta, basta qualche attenzione in più da parte di tutta la famiglia che la situazione si normalizza.

Non bisogna spazientirsi ci vuole perseveranza e costanza ad educare un bambino a tavola come anche in altri ambiti.


Qualche consiglio:

Lasagne multicolore: salmone spinaci, pollo e funghi, zucca e funghi, ratatouille di verdure con tonno, zucchine e tonno, ricordate è sempre gradita la besciamella, con latte vegetale oppure latte vaccino e non dimenticate mai di mettere il formaggio. In alternativa i bambini gradiscono anche molto la parmigiana di melanzane.

Flan di verdure: broccoli, carote, cavoli, piselli, melanzane, zucchine, preparateli semplicemente verdure al vapore o cotte aggiungete poi latte o panna, formaggio e uova, Ai bambini piace la tessitura fondente del flan è più facile sedurre i bambini diffidenti, ricorda un po' la consistenza del budino con il quale hanno maggiore familiarità.

Pureè colorati: il purèè piace ai bambini per la sua tessitura, è facile da mangiare anche da soli, è un buon modo per familiarizzare il bambino con verdure si possono aggiungere alle patate, spinaci, carote, fagiolini, piselli, sedano rapa, zucca, un solo abbinamento per volta senza dimenticare un po' di formaggio sopra che aumenterà l'appeal.
Si può anche aggiungere del bianco d'uovo montato e si può mettere in forno viene più come dire soffiato leggero con una buona tessitura cremosa.

Verdure gratinate: ai bambini piace lo scricchiolio dei denti, quella crosticina del gratin, a vostra scelta le verdure che volete magari metà con quelle che già conosce e apprezza metà con quelle che apprezza meno, cotte prima a vapore, aggiunta di formaggio eventualmente della besciamella e poi gratinate in forno.
Largo alla fantasia anche negli abbinamento cavolfiore con qualche dadino di prosciutto, zucchine con melanzane e pomodori, broccoli con qualche fettina di pancetta.

Insalate: durante il periodo estivo anche i bambini preferiscono cibi leggeri e freschi, preferiscono in genere le verdure crude rispetto alle verdure cotte o lesse, le insalate sono l'ideale per loro soprattutto se li si presentano in un modo divertente e vario: palline di melone, pomodori, cuore di lattuga croccante, verdure a fette su  dei spiedini. Attenzione ai condimenti, devono essere leggeri non troppo forti, non accompagnare con salse tipo senape, soia, aceto balsamico, non sono molto adatte al loro gusto, carote grattuggiate con un po' olio d'oliva e limone possono essere un ottima base per capire i gusti dei bambini.

Fagottini di verdura: triangolini o fagottini tondi, quadrati di pasta sfoglia o fogli di bricks ripieni verdure già cotte, vapore o spadellate con aggiunta di olio o della ricotta cremosa

Omelette o frittata: semplice e veloce da fare alla omelette classica potete aggiungere piccole lamelle di fungo, verdure a julienne, foglie di spinaci

Creme colorate: non solo verdure ma anche legumi come lenticchie, ceci, fagioli, mixarlo con formaggio fresco morbido o ricotta, olio e sale, una crema liscia da mangiare sul pane  o anche con il cucchiaio, oppure barbabietola con ricotta e noci.

Polpette: sappiamo come per il pesce le polpette sono sempre graditissime i bambino non percepiscono la verdura singola, percepiscono le polpette come una cosa a parte, quindi ottimo veicolare sia le verdure che i legumi, come le melanzane, cavoli, broccoli, fave, piselli, fagioli, ceci, spinaci ecc ecc.

Torte salate: se le verdure come i porri non piacevano con la torta ai porri i miei figli andavano matti il ripieno molto cremoso con aggiunti di latte e formaggio piaceva molto, ma anche con zucchine, peperoni, piselli , fave sbizzarrite la vostra fantasia, le torte salate permettono più facilmente di introdurre sapori nuovi come per esempio il cavolfiore con alimenti già accettati dal bambino.


La frutta
Non è raro che un bambino preferisca un biscotto dolce invece di un mandarino, alcuni tipi di frutta sono troppo acidi per le papille di un bambino, i bambini preferiscono frutta già pronta da consumare facilmente mele e pera sono troppo impegnative vanno sbucciate e pulite non sempre è facile per loro prepararle infatti preferiscono in genere le macedonie, frullati, prodotti già pronti.
Spesso la frutta viene servita a fine pasto, in genere il bambino ha già mangiato molto se non la gradisce meglio non insistere e invece proporla a merenda.

Per aumentare la familiarità del bambino con la frutta, bisogna cercare di coinvolgere i bambini portandogli al mercato, spiegando la stagionalità e facendogli vedere tutti i vari tipi di frutta, se vivete in campagna o avete un giardino con alberi da frutta prendere confidenza con la frutta sarà più facile, dargli una piantina sua da accudire o da chiamare come lui vuole. Ottima cosa è anche coivolgerli in cucina con piccole mansioni cosi imparano i nomi dei vari tipi di frutta e come si preparano.


Macedonia: un classico che i bambini non rinunciano con una banana ancora meglio.

Frutta con un po' di cioccolato o miele, cubetti di melone, banana, mela e pera con un po' di cioccolato sciolto,

Frullati: un ottima idea per merenda

Spiedini multicolori con diversa frutta a pezzettoni magari con caramello

Le torte multi frutta: crostate alla frutta

Frutta al cartoccio al forno

Un pezzo di frutta con del formaggio bianco es albicocca con ricotta

Un frutta ricostruita con fette di mela, pera, arancia, anguria


Mettere frutta in primo piano
Snack dolci e salati non dovrebbero mai essere visibili in prima linea in cucina o in casa, mettere in primo piano facili di prendere delle mele e dei clementini per esempio mettere nel frigo i prodotti dolci in fondo lasciando davanti la frutta anche la facilità di vista e disponibilità gioca un ruolo importante, se poi i snacks dolci e salati non si comprano ancora meglio se hanno veramente fame mangiano la frutta.

Imparare a fare le domande giuste
Non bisogna mai dire ai figli "cosa vuoi per cena stasera?" oppure "vuoi i broccoli stasera?" ma stasera per verdura vuoi broccoli o carote? Di fronte a questa domanda non è naturale rispondere no ma dire una verdura a scelta.

Giocare con fantasia
I bambini amano il divertimento, giocare al menù a tema o con una lettera  oppure con un colore,  un pasto  "colore arancione" sarà costituito ad esempio salmone e puree di carote, zucca, seguito da un assaggio piccoli di formaggio Gouda e mandarini per dessert o Melone .

La "lettera C " Clafoutis salati piatto principale con Cavolini di Bruxelles oppure Cappelletti ricotta e spinaci, Capellini con verdure al vapore, Zuppa di Castagne e zucca, polpette di Ceci, formaggio Cheddar, Caciocavallo, Camenbert, Ciliegie, Caco.

Giocare con la fantasia anche con il nome delle ricette la crema speciale per il supereroe, crema speciale per la principessa è più gradevole di un passato di verdura e non solo per i bambini :-)

Ps: se qualcuno ha da dare qualche consiglio in più secondo la sua esperienza, ogni consiglio sarà bene accetto.

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mercoledì 9 ottobre 2013

Fage Mousse al cioccolato (si fa per dire)

Tutti conoscono il marchio Fage per l'ottimo yogurt greco, in modo particolare per la linea di yogurt greco 0% grassi, da qualche anno il marchio ha ampliato la sua gamma di prodotti con lo yogurt greco alla frutta. Nell'ultimo anno Fage si è aperto alla linea di dessert, perdendo in parte quella connotazione geografica tipica, come il dessert risolat, il motivo è abbastanza semplice sfruttare la buona reputazione del marchio Fage per proporre dessert da un gusto più internazionale, nasce cosi Fage Mousse al cioccolato.


Ingredienti Fage Mousse al cioccolato: latte vaccino scremato, latte vaccino scremato in polvere e crema di latte, zucchero, cacao, cioccolato 2,5%( pasta di cacao, zucchero, burro di cacao, emulsionante lecitina di soia, vaniglia), amido modificato, semola di grano duro, gelatina, stabilizzatore carragenina, emulsionante esteri lattici di mono e digliceridi degli acidi grassi, conservante nisina, aromi.

Valore energetico x 100g: 170 Kcal, proteine 3,3g Carboidrati 23,5g Grassi 8g.
La confezione è da 120g e non 170g come le altri prodotti Fage, mi ricorda molto la mousse al cioccolato di Mamie Nova.

Nonostante abbia una buona palabilità, certo rispetto alla mousse al cioccolato che si fa in casa è tutta un altra cosa, io per esempio metto solo 2 ingredienti cioccolato e uova, mentre invece la mousse al cioccolato Fage il cioccolato è solo il 2,5% (c'è anche il cacao ma non è il primo ingrediente ), avrà meno calorie rispetto a quella casalinga ma anche meno cioccolato, mentre invece c'è il latte vaccino scremato, con ingredienti che personalmente non gradisco. 
Io sono uno di quelli che ritiene che nella mousse al cioccolato non ci va il latte, come anche nel video della scuola di cucina atelier des chef, lo confesso mi faccio la mousse per mangiare il cioccolato, se voglio mangiare del cioccolato con il latte in genere mangio un budino non una mousse!

Posso dire che preferivo il marchio Fage quando faceva solo lo yogurt greco?

Tabella nutrizionale Fage yogurt greco classico, 2%, o%, Fruyo fragola, Fage Risolat, Fage mousse al cioccolato.



Tabella nutrizionale altre creme al cioccolato che si possono trovare sul mercato come dessert o merenda, Esselunga crema al cioccolato, Crema Deli Cameo al cioccolato al latte, Danette Danone al cioccolato, Crema al cioccolato Perugina, Fage Mousse al cioccolato.



Se confrontiamo la mousse al cioccolato Fage con altri dessert al cioccolato presenti nel banco frigo come Esselunga crema al cioccolato, Crema deli Cameo al cioccolato al latte, Danette Danone, crema al cioccolato Perugina, notiamo che è tra le più caloriche, tra le più ricche di carboidrati (zuccheri), una percentuale di grassi nella media (ma il doppio di Crema al cioccolato Esselunga).

Quello che salta di più all'occhio è la bassa percentuale di cioccolato tra gli ingredienti 2,5 g per 100g rispetto al diretto concorrente la crema perugina con 20g per 100 g, va anche precisano che Mousse al Cioccolato Fage contiene anche cacao ma non indica la percentuale, forse alla luce di questo dato sarebbe stato più felice il nome Mousse al cacao e cioccolato o Mousse al latte vaccino scremato che è il primo ingrediente.

Il dato della percentuale di cioccolato è particolarmente poco felice se confrontato con il prezzo, il prodotto più caro in assoluto con 11,50 euro/kg.

Info: Fage

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