martedì 26 maggio 2020

Idrocolloidi, cosa sono? Perchè sono ingredienti in crescita?

Germana F, Mantova: Sento spesso parlare degli idrocolloidi tra gli ingredienti alimentari, cosa sono? A cosa servono? Sono pericolosi?

Per l' Istituto di ricerca Innova Market Inside, che studia il trend degli ingredienti alimentari, l'uso di idrocolloidi nei prodotti alimentari tra il 2018 e il 2019 ha segnato un aumento del 7%, in assoluto la categoria d'ingredienti con il più alto indice di crescita.

Contribuendo a generare una massa solida gelatinosa, l'uso degli idrocolloidi nell'industria alimentare aiuta a migliorare la consistenza degli alimenti e in alcuni casi anche l'aspetto e la palabilità.

Non sono degli ingredienti nuovi nel settore alimentare hanno avuto un grande successo negli anni 80' e negli anni 90', in quel segmento di prodotti denominati "alimenti light" dove per ridurre i grassi venivano adoperati composti gelatinosi per rendere più gradevoli le preparazione a ridotto contenuto di grassi.

Il trend di crescita degli ultimi anni è legato all'aumento della domanda di prodotti alimentari vegetali, di prodotti senza glutine, senza additivi e conservanti.

La varietà dei idrocolloidi permette alle aziende di presentare sul mercato prodotti più facilmente simili ai prodotti che conosciamo di cui abbiamo memoria, favorendone cosi l'accettazione e il gradimento.

Alcuni esempi d'ingredienti Idrocolloidi:

Agar-Agar, Amidi Modificati, Beta-Glucani, Carragenine, Semi di Carruba, Fibre di Bamboo, Fibre di patata, Fibre di Pisello, Gelatine, Gomma Arabica, Gomma Xantana, Guar, Inulina.


In quali prodotti è più facile trovarli:

Soprattutto nei prodotti da forno e da pasticceria, biscotti, gelati, yogurt, bevande sportive (in particolare maltodestrine)

Ingredienti più usati:

Amido di mais 15%, Maltodestrine 15%, Gomma di Xantan 13%, Gomma di Guar 10%, Pectina 9%

Tipo di prodotti

Privo di additivi e conservanti 16%, Senza glutine 15%, Fonte di proteine 9%, Vegetariano 9%, Kosher 8%


Sono pericolosi?

Gli idrocolloidi o meglio molti di questi sono classificati come additivi nella classe di addensanti, stabilizzanti ed emulsionanti, che migliorano le caratteristiche sensoriali degli alimenti.

L''industria ricerca ingredienti d'origine naturale per esempio la pectina ricavata dagli agrumi ha più successo della gelatina d'origine animale.

Ci sono pareri discordanti nella comunità scientifica sull'uso degli idrocollodi, alcuni ricercatori concordano con i benefici per la salute degli idrocolloidi di fibre alimentari che possono contribuire nell'intake di fibre nell'alimentazione quotidiana, altri esprimono perplessità.

Il rischio è che questi ingredienti possono aiutare a presentare e muovere consenso e gradevolezza in prodotti non sempre di qualità.

Per fare qualche esempio molte alternative vegetali allo yogurt presentano idrocolloidi tra gli ingredienti.

Chi scegli un'alternativa vegetale allo yogurt, deve sapere che non è come lo yogurt normale per gusto consistenza e sapore.

Idroccolodi lo fanno più sembrare simile allo yogurt normale, quanto questo sia corretto e giustificabile può essere decisamente opinabile.

Quello che non è opinabile è che ci troviamo di fronte a dei prodotti alimentari ultra trasformati che poco si coniuga con la scelta di un alimentazione naturale.



giovedì 14 maggio 2020

Distaziamento economico, alimentare e sociale

Iniziata da qualche giorno la Fase Due del Lockdown dovuta al Coronavirus Sars-Covid 2, nulla sarà come prima intitolano le testate dei quotidiani, ma sarà proprio cosi?

Questo periodo sarà caratterizzato dalla "distanza" che non è solo il metro fisico ma una distanza economica, sociale e alimentare a questo si aggiunge una crisi economica in tutto il mondo, con ripercussioni ancora difficili da valutare.

Quello che si è visto più immediato nel consumi è l'aumento delle vendite di prodotti legati alla sicurezza e all'igiene per la persona e per la casa (prodotti a base d'alcool e candeggina), l' accumulazione di scorte domestiche e la forte contrazione dei consumi fuori casa, che era divenuto il canale distributivo trainante.

Possiamo dire da subito che questo periodo di lockdown si sono rafforzati i trend legati alle nuove tecnologie tuttavia la ricerca di sicurezza ha portato a scoprire comportamenti alimentari più tradizionali come per esempio farsi il pane in casa.


1) Acquisti on line
Il distanziamento sociale ha fatto letteralmente moltiplicare gli acquisti on line, tutti coloro che avevano un sistema d'organizzazione per acquisti on line e consegna a domicilio hanno risentito meno della flessione dei consumi.

2) Boom della Pasta
Acquisti di pasta, dalla pasta fresca alla pasta fresca e perfino alla pasta in barattolo già pronta (in Inghilterra i supermercati sono rimasti senza scorta di pasta in barattolo).

Questo perchè nei paesi del Nord Europa non hanno le pentole per cuocere la pasta per non parlare dello scolapasta autentico oggetto di cult. In questi paesi è nato il trend della pasta risottata, cuociono la pasta in padella anziché in pentola.


3) Il riso
Anche le vendite di riso hanno fatto registrare un aumento considerevole non solo come alternativa alla pasta, anche per il suo indice di sazietà ed è facilità d'uso e conservazione.

4) Misti di cereali e legumi secchi
Aumento dell'acquisto dovuto all'esigenza di fare scorta, hanno una maggiore periodo di scadenza e sono nutrienti fonti di proteine vegetali.

5) Cibi e alimenti che aumentano le difese immunitarie e il microbiota intestinale
Sono tutta quella classe di prodotti che la comunicazione punta sull'aumento delle difese immunitarie e per mantenere in ottimo stato di funzione il microbiota intestinale (dalla fibre ai probiotici).


6) Integratori alimentari
Dai multivitaminici a tutti quelli a cui la letteratura medico scientifica attribuisce un stimolo all'aumento delle difese immunitarie.

7) Consegne a domicilio dei ristoranti
Si tratta di un trend che avevamo gia visto che coinvolge le app che ti portano il ristorante a casa.
Non avendo scelta i consumatori e nemmeno i ristoratori, la maggior parte di i ristoranti e le pizzerie fanno consegne a domicilio tanto che i camerieri si sono trasformati in fattorini.


Chi risente di più della crisi ?

1) Il settore di frutta e la verdura sicuramente
La chiusura dei mercati all'aperto e l'aumento dei prezzi, non favorisce alle fasce più deboli della popolazione la possibilità delle 5 porzioni di frutta e verdura giornaliere, che sono poi le fasce che più avrebbero bisogno di questi alimenti (anziani e bambini).
C'è sono problemi tecnico legati alla mancanza di personale per la raccolta e la chiusura delle frontiere che anche se non è commerciale di fatto rallenta i rifornimenti.

2) Vegetanismo, la rivoluzione vegetale
Si è fermato il trend della rivoluzione vegetale, nella fase di lockdown, nel bisogno di sicurezza, sono stati premiati i prodotti della tradizione. Tutte le  presentazione di nuovi prodotti a base vegetale sono state rimandate a data da destinarsi.


3) il Gelato
L'inizio dell'emergenza Covid 19 è coincisa con l'inizio della stagione del gelato, tanti che Unilever la parlato di forte contrazione della domanda.
Questo perchè il gelato è associato a fare due passi a piedi, essendo isolati in casa, questa esigenza è venuta meno ma siamo certi che i prossimi mesi il mercato si riprenderà, certo i mesi persi non si recuperano e questo incide sul bilancio annuale e sui rendimento degli investitori.

4) Industria del latte
Da più anni le stalle segnano aria di crisi, in tempo di Coronavirus ha aggravato al situazione di molte aree di produzione di latte, c'è da attendersi un calo di produzione che dovrebbe essere equilibrato da un calo della domanda.

5) Share Economy
Tutte quelle condivisione come l'automobile, la bicicletta, la casa non si coniugano con il distanziamento sociale imposto dal Coronavirus covid 19.
Costi di sanificazione troppo alti per tenere aperte delle piccole attività economiche che sono destinate a chiudere.

6) Settore del turismo
Tutte quelle attività economiche legate al settore del turismo, risentono fortemente del distanziamento sociale.

7) Ristoranti e pizzerie
Si usciva fuori a cena per vedere gente per passare una serata in compagnia, il distanziamento sociale impone una maggiore distanza tra i tavoli, vetri in plexiglass nuove regole che rendono lo stare in compagnia un esperienza ansiosa, difficile e complicata.


Distanziamento Alimentare

Si accentuerà sempre di più il divario tra classi sociali, tra ricco e povero, soprattutto sul piano alimentare. Con meno risorse le derrate alimentari fluttueranno nei mercati più ricchi e nelle classi sociali con maggiore propensione a spendere. Rivoluzionando di fatto i schemi alimentari e la prevenzione delle maggiori patologie che hanno nell'alimentazione uno dei fattori chiave.

Ho visto questo video fatto girare in Svezia, un paese che conosco per vicende familiari, è molto facile praticare il distanziamento sociale e alimentare, c'è già non se lo devono inventare, pochi abitanti tanto spazio, quest'idea del ristorante con un solo tavolo da loro è praticabile ma non conveniente, da noi assolutamente impensabile.

Un modello che è applicabile solo in Svezia o al limite a Napoli, dove sono più abituati a fare scendere i cesti dai balconi.

Si perde il senso di andare al ristorante, dal piacere al bisogno di mangiare qualcosa, come necessità.


La condivisione della tavola da sempre è stato il perno della società, dai Greci ai Romani, perfino nel Medioevo il periodo più buio della Storia, nelle tribù berbere del deserto si viene invitati a condividere il rito del tè.

Senza andare troppo lontano che senso ha prendere un aperitivo senza confrontarsi, quando si vuole conoscere qualcuno lo si invita a tavola, cosi si presentano o si presentavano una volta i fidanzanti dei figli e delle figlie.

Una volta, adesso te li trovi in casa.

"Papà fuori pioveva, potevo mica lasciarlo li!"
Perchè se prende l'acqua si ritira? Scade?
"Ha la mascherina e gli ho anche passato l'amuchina"
E speriamo solo quella!
"Uffa, Papà perchè ti arrabbi, che c'è di male è il mio fidanzato, un mio congiunto?"

Sul cancello di casa non scriverò più "attenti al cane" ma "attenti al fidanzato!"