La pubblicità dei Ferrero Rocher. in questi giorni mi ha fatto molto riflettere sui temi d'attualità evidenziati dal 51° rapporto Censis sull'Italia.
Ho osservato un cambiamento di strategia della comunicazione di Ferrero per questo Natale, si è passati dall'arroganza dei spot della Prima Colazione e di Buongiorno Italia, alla ricerca d'empatia di "nutella come te non c'è nessuno".
Uno spot che ho molto apprezzato è stato quello del Mon Cheri, moderno con le ultime raffinate tecniche di montaggio, una rivoluzione per un marchio come Ferrero che propone sempre pubblicità poco innovative.
Quello che mi ha fatto riflettere sono i spot Ferrero Rocher "La luce del borgo ". Una serie di spot che per sviluppare empatia utilizza i nuovi linguaggi dei social network, storie d' amiche che si rivedono, di compagni che si ritrovano, di ragazzi che tornano al paese d'origine e aprono un agriturismo, ma forse troppo in sottofondo ci sono le storie di chi abbandona il paese per la mancanza d'opportunità, storie che però nella realtà non sono a lieto fine ma ...
All'inizio del mese di Dicembre nel 51° rapporto sociale del Censis ha pubblicato i dati della statistica di ogni anno, si parla d'Italia del Rancore, dove la maggior parte dei giovani parte deve trasferirsi alla ricerca di lavoro Nord Italia ed estero, il 30% dei giovani dai 18 ai 29 anni, sono inattivi, non studia e non cerca un lavoro talmente alto è il pessimismo nei confronti del futuro.
In quanto inattivi nemmeno sono considerati nelle statistiche dei disoccupati ma in realtà lo sono, non voglio fare polemica ma i redditi di cittadinanza sono poco applicabili perché basta avere una casa eredità da un nonno in Italia molto comune e da un genitore con 500 euro di pensione dall'essere esclusi dal reddito di cittadinanza.
Una legge frutto della politica del miraggio nel deserto, tante parole pochi fatti sono certo che tutti più che un reddito di cittadinanza, sarebbero più felici d'avere un lavoro su cui contare.
Nel 2016 sono stati 114.512, i cittadini italiani che hanno richiesto la residenza all'estero, triplicati rispetto al 2010 (39.545). Il dato importante è che andare andare via sono i cittadini attivi in particolare i giovani che rappresentano il futuro.
Il ricambio generazionale non viene assicurato e il Paese invecchia: gli over 64 anni superano i 13,5 milioni (il 22,3% della popolazione)., le previsioni annunciano oltre 3 milioni di anziani in più già nel 2032, quando saranno il 28,2% della popolazione complessiva.
La città di Londra in quanto comunità d'italiani potrebbe essere inserita tra le dieci maggiori città italiane.
Questo per spiegare in termini numerici il fenomeno, la politica fa crescere l'attenzione sugli immigrati mentre in realtà l'Italia rimane un paese d'emigranti, fenomeno a cui la politica non presta alcuna attenzione, che oggi diversamente da ieri sono colti, laureati e molto preparati.
Ricordo qualche settimana indietro d'avere conosciuto una famiglia italiana a Monaco di Baviera, alla mia domanda se volevano tornare in Italia, mi dissero che non avevano alcune intenzione di pensarci, un paese che non ci ha voluto e che non ci ha dato opportunità. Rimasi un po' male della loro risposta.
Pure ben comprendo le buone intenzioni di Ferrero, c'è qualcosa che non mi convince in tutta questa nostalgia, la storia dell'antico borgo mi ricorda molto la favola del mulino bianco.
Ci sono un po' troppo stereotipi dell'Italia, come nel film la Grande Bellezza di Sorrentino, non è tutto oro quello che luccica, perché una domanda una solo domanda bisognerà anche chiedersela perché l'emigrazione cresce di nuovo al ritmo degli anni 60?
Se l'Italia è il paese dove va tutto bene, dove si vive bene, dove si mangia e si beve bene, perché si scappa?
Il sogno d'avviare un agriturismo in Italia, un idea da anni '80, se i 114.000 italiani che nell'ultimo anno si sono trasferiti all'estero avessero aperto un agriturismo, avremmo più posti in agriturismi che Ferrero rocher!
L'incremento della domanda turistica in Italia non è dovuta a una maggiore competitività ma al clima di terrorismo internazionale che condiziona il mercato e che spinge ad evitare le mete di Marocco, Tunisia, Egitto, Spagna, Grecia, Francia, Belgio, questa nuova domanda turistica è debole e poco affidabile per costruirci un futuro.
Sintesi:
Aziende italiane o per lo meno che si vantano d'essere tali solo sulla carta, abbiate un maggiore senso di responsabilità, meno spot e più investimenti in Italia, visto che il settore del food ha tanto successo all'estero perchè le aziende chiudono o aprono altrove? La stessa Ferrero ha più impianti produttivi all'estero che in Italia.
Aziende italiane o per lo meno che si vantano d'essere tali solo sulla carta, abbiate un maggiore senso di responsabilità, meno spot e più investimenti in Italia, visto che il settore del food ha tanto successo all'estero perchè le aziende chiudono o aprono altrove? La stessa Ferrero ha più impianti produttivi all'estero che in Italia.
Di questi giorni la notizia della Melegatti, quelli che hanno dato il via al pandoro industriale, lavoratori in cassa integrazione che non sanno se arriveranno a Pasqua.
Lo spot sentimentale dei Ferrero Rocher è un po' come dire "deviante" "che sposta l'attenzione", della politica dove va tutto bene, da paese di sogni e balocchi molto diverso dai dati reali del rapporto espresso del Censis,.
Credo che sia come azienda che come pubblicità per dei cioccolatini avrebbe dovuto portare per Natale altre argomentazioni.
Credo che sia come azienda che come pubblicità per dei cioccolatini avrebbe dovuto portare per Natale altre argomentazioni.
NB: Per tutti quelli che passano di qui nei prossimi giorni, auguri di Buon Natale, emigro anch'io, sarò nei Paesi Bassi a trovare mia figlia e miei nipotini.