Emma T., Ancona: Gli integratori alimentari sono utili o inutili?
Maddalena D, Sassari: Nel caso delle Malattie Cardiovascolari servono gli integratori?
Una dei grandi dibattiti della Medicina odierna è l'uso degli integratori alimentari, per alcuni utili per altri no, in tutto questo c'è il consumatore con una pillola in mano che non sa cosa è bene fare.
Maddalena D, Sassari: Nel caso delle Malattie Cardiovascolari servono gli integratori?
Una dei grandi dibattiti della Medicina odierna è l'uso degli integratori alimentari, per alcuni utili per altri no, in tutto questo c'è il consumatore con una pillola in mano che non sa cosa è bene fare.
Eppure il mercato degli integratori alimentari parla chiaro, su una cosa non c'è alcun dubbio che gli integratori alimentari fanno molto bene a chi li produce e li commercia, il settore è in crescita: i ricavi segnano un +7,3% nel 2017, arrivando a valere quasi 3 miliardi di euro, in modo particolare grazie alle vendite in farmacia, che da sole fatturano 2.572 milioni di euro., questo secondo un indagine del Centro Studi di FederSalus .
Il profilo del consumatore elaborato nel 2013 dall'Istat vede prevalente le donne come maggiori consumatrici (56% rispetto agli uomini), laureate, che vivono nelle grandi città, praticano attività fisica in modo regolare.
Queste consumano più integratori di vitamine e sali minerali rispetto ad altri integratori, ai quali sovente aggiungono integratori di fibre e di probiotici. Negli uomini sono più consumati integratori a sostegno dell''attività fisica o sportiva
La principale motivazione del consumo è la ricerca di un migliore stato di salute e benessere, mentre l'autoprescrizione vince sul consiglio medico mentre una certa influenza lo hanno i coach e gli allenatori in palestra.
Dalla prevenzione clinica alla promozione della longevità
Se fate caso alla pubblicità per ogni piccolo problema di salute c'è un integratore alimentare per superarlo, questo in una società del benessere dove le carenze sono piuttosto rare.
Questo perché oggi l'interesse per i micronutrienti si è spostato dalla prevenzione degli stati di carenza clinica alla promozione della salute e della longevità utilizzando vitamine e minerali supplementari.
Sono proprio le persone sane le maggiori consumatrici d' integratori alimentari, al mattino la capsula di lievito di birra per rinforzare i capelli, a mezzogiorno la vitamina D e la sera il Magnesio per conciliare il sonno.
Rischio Cardiovascolare e integratori
Nel caso del rischio cardiovascolare, una meta analisi canadese sostiene che i 4 più comuni integratori alimentari come multi vitaminici, Vitamina D, Calcio e Vitamina C, non hanno alcuna utilità nei pazienti a rischio cardiovascolare, non producono alcun effetto.
Rischio Cardiovascolare e integratori
Nel caso del rischio cardiovascolare, una meta analisi canadese sostiene che i 4 più comuni integratori alimentari come multi vitaminici, Vitamina D, Calcio e Vitamina C, non hanno alcuna utilità nei pazienti a rischio cardiovascolare, non producono alcun effetto.
La ricerca conclude ampliando lo studio e sostenendo che gli integratori alimentari non hanno nessun effetto significativo sugli esiti cardiovascolari e sulla mortalità come: Vitamine A, Vitamina B 6 e beta-carotene; zinco; ferro; magnesio; selenio e le varie formulazioni di multi vitaminici presenti sul mercato.
Alcune di questi sono controproducenti è il caso della Vitamina B3 (niacina), quando è associato all'uso delle statine, dove il rischio di mortalità cardiovascolare aumenta del 10%. La Food and Drug Administration (FDA) nel 2016 ha ritirato l'approvazione della combinazione prolungata di niacina e statine.
L'unica indicazione che sembra sia utile è Vitamina B9 ( l' acido folico) il suo apporto è associato a una diminuzione del 20% del rischio cardiovascolare, ma c'è un solo studio a sostegno di questa tesi.
Il caso della Vitamina D
Nell'uomo la carenza di vitamina D è associata a: disfunzione vascolare, irrigidimento arterioso, ipertrofia ventricolare sinistra e alla possibilità di sviluppare diabete, ipertensione e iperlipidemia. La carenza di Vitamina D è inoltre associata a peggior morbilità e mortalità cardiovascolare.
Però le meta-analisi degli studi di supplementazione con vitamina D non hanno mostrato chiari miglioramenti della pressione sanguigna, della sensibilità all'insulina o dei parametri lipidici, suggerendo quindi che il legame tra carenza di vitamina D e malattia cardiovascolare può essere un epifenomeno. Tuttavia nuovi studi sono in elaborazione per il ruolo della Vitamina D nella protezione cardiovascolare.
Sintesi
Gli integratori sono più utilizzati dalle persone con un buono stato di salute, ricordiamo che è sufficiente avere un'alimentazione equilibrata e varia per raggiungere tutti i livelli raccomandati di vitamine e sali minerali.
Proprio per questo a livello internazionale per la riduzione del rischio cardiovascolare oltre che a uno stile di vita sano con adeguata attività fisica si raccomanda una dieta tipo mediterranea più vegetale con basso contenuto di grassi saturi, carne rossa e ricca in frutta e verdura per raggiungere facilmente i livelli raccomandati di vitamine e sali minerali si tende a non fornire alcun integratore alimentare tranne casi particolari.
Gli integratori alimentari dovrebbero essere utilizzati sono in caso di carenze nutrizionali dovute a scelte personali di diete restrittive, a patologie come l'anoressia, la bulimia, a seguito di un intervento di chirurgia bariatrica per Obesità, di prevenzione come la gravidanza o per evitare possibili carenze nell'età della crescita.
Riferimenti:
A.A.V. V. "Vitamine e minerali supplementari per la prevenzione e il trattamento di CVD" Journal of the American College of Cardiology, Volume 71, numero 22, giugno 2018