La Fao e le Nazioni Unite hanno decretato il 2013 come l'Anno Internazionale della Quinoa, secondo molti una scelta politica secondo altri una pura e semplice strategia di marketing. Nel giro di pochi anni la quinoa è diventata un alimento molto in voga tra i sostenitori degli alimenti biologici e i sostenitori della dieta vegetariana tanto che la superficie di coltivazione nei paesi del Sud America (Bolivia, Perà ed Equador) è raddoppiata dal 2003.
Quinoa e l'esperienza con le mediatrici culturali
La prima volta che ho sentito parlare della quinoa era il 1995, allora tenevo dei corsi per mediatrici culturali, erano della figure create negli anni 90 nelle strutture sanitarie, per l'elevato numero degli immigrati che si rivolgevano alle strutture ospedaliere, clandestini, non parlavano la lingua, c'era una vera e propria difficoltà non solo linguistica perché non capivano le prescrizioni mediche.
Questi corsi non sono hanno solo formato le mediatrici culturali ma mi hanno aiutato a capire il legame che c'è con il cibo nelle diverse culture, riuscendo a formulare delle piramidi alimentari a secondo dei paesi di provenienza dal Magreb, alla Cina, alla Filippine al Sudamerica.
Quando chiesi cosa era d'abitudine nel proprio paese d'origine dare da mangiare alle giovani puerpere, una signora che proveniva dalla Bolivia mi indico la quinoa, mi spiegò che era tradizione del popolo quechua, discendenti degli Inca, dare da mangiare la quinoa per riprendersi le forze dal parto a favorire la montata lattea, così ho scoperto per la prima volta la quinoa.
Questo mi ha aiutato a capire il perchè la quinoa era riuscita ad arrivare fino ai nostri giorni, dal momento che i conquistatori spagnoli, proibirono la coltivazione della quinoa, in quanto secondo loro piccola e poco interessante, ma ogni contadino nel proprio campo ha lasciato un po' di spazio per la quinoa, perchè rappresentava da una parte il legame con il passato e da una parte il mondo il nuovo, la maternità la speranza del futuro.
Dal cibo per i poveri alla nuova Eldorado
Si torna a parlare di quinoa negli anni '70 all'epoca dei Hippies meglio noti come i figli dei fiori che alla ricerca di un nuovo stile di vita, erano approdati in Sud America alla ricerca del dio sole, questa loro ricerca gli ha portato a conoscere la cultura popolare tanto da integrarsi in qualche modo con la popolazione locale, integrazione anche a tavola, alcuni di questi gruppi avevano scelto di essere vegetariani, alcun problema con la popolazione locale che non poteva permettersi di consumare carne, cosi scoprirono la quinoa, che veniva consumata dai ceti sociali più poveri.
Da alimento a cibo per poveri, oggi la quinoa è diventata un cibo per ricchi, la quinoa è conosciuta il tutto il mondo, ma negli ultimi anni il suo prezzo è diventato cosi alto che in Bolivia e Perù la quinoa costa cinque volte di più del riso, tanto che il consumo locale di quinoa è diminuito negli ultimi 5 anni del 30% perchè la maggior parte della popolazione non può permettersi d'acquistarla.
L'impatto ambientale e sociale della coltivazione della Quinoa
La zona di coltivazione più vocata alla coltivazione della quinoa è il sud-ovest della Bolivia, vicino al deserto di sale di Uyuni, dove viene coltivata la Quinoa Real , la varietà più pregiata, dove il paesaggio agrario già precario oggi deve affrontare le conseguenze di un agricoltura intensiva.
Il prezzo della quinoa negli ultimi dieci anni si è triplicato per gli agricoltori, se i vantaggi
economici della quinoa sono innegabili, la ricerca del profitto ha
anche incoraggiato gli agricoltori boliviani per aumentare la produzione e lasciare meno tempo per rigenerare la fertilità
del suolo.
Non c'è nulla di meglio per la rigenerazione dei terreno che il letame di lama, ma con l'espansione delle aree coltivate, che sono quadruplicate dal 1980, le aree a pascolo si sono molto ridotte e molti contadini non allevano più i lama, che erano anche una riserva economica per i momenti difficili. non allevando più i lama non rigenerano più i terreni, inoltre la monocoltura di vaste aree facilità al diffusione di parassiti, tutto questo vuole dire raccolti più poveri e meno abbondanti.
Questo non fa molto bene in questa zona dove soffia un vento molto forte e dove la disertificazione avanza, l'agricoltura intensiva in questa area rischia di impoverire ancora di più il terreno.
Gli agricoltori nella zona di produzione di Quinoa Real, si lamentano che in seguito all'erosione del terreno c'è stata una netta netta diminuzione della qualità e della quantità della quinoa nel corso degli anni. Al momento la diminuzione della produzione a livello generale non si percepisce in quanto sono aumentate le aree di superficie di coltivazione, ma questo sarà possibile fino a quando?
Diverse organizzazioni internazionali sono intervenute a sostegno dei contadini ( con finanziamenti da 50 milioni di euro ) di queste aree sia a livello nazionale che internazionale , tanto che sono state impiantate delle barriere
di vegetazione attorno ai campi per opporsi all'azione del vento .
Anno Internazionale della Quinoa, quali effetti sull'economia locale?
Se l' 'obiettivo primario è stato quello di
mettere in evidenza il valore nutrizionale di questo "pseudo-cereali"
e il suo ruolo nella biodiversità, questa scelta rischia però di avere sul sistema agrario, ambientale e sociale locale un impatto negativo.
Se da una parte è vero che la fortuna della quinoa è che può crescere in aree semidesertiche nonostante si stia sperimentando la sua coltivazioni in altre aree dall'Asia all'America all'Europa i risultati sono alquanto deludenti, dal sperimentare coltivazioni e sfamare il mondo come scritto dei media, c'è una certa differenza, ma la domande crescente di quinoa alimenta la fame di terreni coltivabili, che ha scatenato in Bolivia una vera e propria guerra sulle proprietà dei terreni, non di rado polizia ed esercito devono sedare le diatribe tra i diversi villaggi (per dirla in modo semplice quello che succede quando la torta si fa sempre più piccola e la fame aumenta).
La coltivazione della quinoa al momento è possibile solo in alcune aree specifiche, la coltivazione quindi al momento è limitata, l'operazione "Anno internazionale della Quinoa 2013" pur partendo da buoni propositi rischia di generare a livello locale non pochi problemi, quello che voglio evidenziare è la mancanza di senso di responsabilità da parte delle autorità, che prima di diffondere un messaggio a livello globale dovrebbe pensare alle ripercussioni che si possono avere sul territorio.
Se il 2012 è stato l'anno della patata questa aveva più senso in quanto la patata è coltivata in più continenti, invito a conoscere più varietà, promuovere invece un alimento limitato per la coltivazione non si può non pensare alle cause che questa iper valutazione rischia di generare a livello locale.
Quinoa, una sintesi dell'aspetto nutrizionale il minimo sindacale
In questo periodo ne avete sentito anche troppo della quinoa, non si tratta di un super alimento anche se può avere diversi aspetti positivi, ne traccio solo i punti più importanti, non è un cereale è una pianta erbacea come gli spinaci, ma in cucina utilizziamo i grani come un cereale l'interesse nutrizionale riguarda il contenuto di proteine d'alta qualità, acidi grassi polinsaturi e molti micronutrienti.
La quinoa ha un buon contenuto proteico, aumenta il senso di sazietà e indirettamente potrebbe favorire il maggiore controllo del peso e o favorire il seguire una dieta ipocalorica.
Ha buon contenuto di fibra importante per il funzionamento del nostro intestino, un adeguato apporti di fibre è correlato ai schemi alimentari nel trattamento della malattie cardiovascolari e del diabete di tipo 2, e stato più volte dimostrato che un buon apporto di fibre nella dieta è correlato alla prevenzione del cancro al colon.
La quinoa si distingue per un buon contenuto di Manganese e Ferro e piccole quantità di zinco e vitamina B2. per il contenuto di ferro è molto apprezzata dai vegetariani ai quali consiglio di associare duramente i pasto con alimenti ricchi di Vitamina C.
Una porzione di quinoa cotta di 100g apporta 120 kcal, la quinoa ha un indice glicemico medio (53), un indice di sazietà alto (4,7) un carico glicemico moderato (10), è povero d'antiossidanti e non contiene nè omega 6 , nè omega 3.
La quinoa è senza glutine per cui si rileva un alimento molto interessante per i nostri amici celiaci
All'interno di un alimentazione equilibrata i grani di quinoa possono essere inseriti come alcuni cereali riso, miglio, amaranto.
All'interno di un alimentazione equilibrata i grani di quinoa possono essere inseriti come alcuni cereali riso, miglio, amaranto.
"Quinoa, nè pas donè"
Il costo però della Quinoa non è relativo, non è nobile perlarne ma sono andato al supermercato Coop, ho trovato la quinoa Pedon a 12,23 euro al kg mentre i cereali come il grano saraceno a 6,60 euro al kg piccole differenze ma che contano perchè vuole dire che la Quinoa costa il 100% in più rispetto ad altri prodotti in grani.
Sono andato in negozio bio ho trovato la quinoa Rapunzel sempre a 12 euro al kg mentre quella di Altro Mercato 8,80 euro al kg. la Quinoa Real Bio.
La più conveniente che ho trovato è stato ai supermercati Unes invece ho trovato la Quinoa gialla a 6,60 euro al kg.
Avrà anche tante qualità ma non non è proprio regalata ma vuoi non pagare i poveri contadini boliviani? Per amore del cielo! Per cui all'interno della varietà di grani e cereali nell'alimentazione ogni tanto la quinoa, può essere un ottima idea per diverficare l'alimentazione, ma non è necessario mangiare solo quinoa.
Domandi di Simona S. perché non hai inserito nei trend alimentari del 2013 la quinoa?
Per le ragioni indicate in questo post, non perché non apprezzi la quinoa ma pure semplice senso di responsabilità di cercare di dare dei messaggi più obiettivi possibili, magari non ci riesco sempre come vorrei ma ci provo.
Dati Forniti dall' Iniaf
Area complessiva coltivata in Bolivia 70.000 ettari, con una produzione stimata intorno alle 44 000 tonnellate. Solo dieci anni fa erano 35 000 ettari la superficie coltivata.
La Bolivia è il secondo produttore (dietro Perù) e il più grande esportatore mondiale di quinoa, con una quota di mercato del 70%. I prezzi attuali variano tra 2500 e 3000 dollari per tonnellata. Due terzi della produzione sono esportati , il 54% negli Stati Uniti, il 32% in Europa e il 6% in Canada . Zone di coltivazione principali sono nelle vicinanze di due deserti di sale, Uyuni vicino a Potosi, Oruro e Coipasa.
In Europa la coltivazione della Quinoa ha raggiounto un certo successo in Francia nella valle della Loira con 200 ettari di superficie coltivata e 216 tonnellate raccolte nel 2010.
Dati Forniti dall' Iniaf
Area complessiva coltivata in Bolivia 70.000 ettari, con una produzione stimata intorno alle 44 000 tonnellate. Solo dieci anni fa erano 35 000 ettari la superficie coltivata.
La Bolivia è il secondo produttore (dietro Perù) e il più grande esportatore mondiale di quinoa, con una quota di mercato del 70%. I prezzi attuali variano tra 2500 e 3000 dollari per tonnellata. Due terzi della produzione sono esportati , il 54% negli Stati Uniti, il 32% in Europa e il 6% in Canada . Zone di coltivazione principali sono nelle vicinanze di due deserti di sale, Uyuni vicino a Potosi, Oruro e Coipasa.
In Europa la coltivazione della Quinoa ha raggiounto un certo successo in Francia nella valle della Loira con 200 ettari di superficie coltivata e 216 tonnellate raccolte nel 2010.