Anche quest'anno eccoci ai food trends per il 2015, molti dei trends individuati lo scorso anno sono in corso anche nel 2015 a fare il driver della situazione dei consumi alimentari in particolare in Italia, sono in primo luogo l'economia, la televisione e le nuove tecnologie.
L'andamento non positivo dell'economia si riflette sui consumi
Quest'anno ad anticipare i trend è stato il Sig. Caprotti d'Esselunga quando ha dichiarato a Ottobre che a causa della contrazione dei consumi, la sua catena di supermercati avrebbe avuto un 30% in meno di fatturato.
La notizia è rientrata negli ultimi due mesi ma che fatto notare c'è un grande numero di consumatori che acquista solo prodotti di base, un trend che avevo ampiamente previsto e che avevamo chiamato cipolle & patate e per il prossimo anno non sarà diverso per una parte della popolazione.
Poco rosee le prospettive di crescita per le economie europee, bassi livelli d'inflazione non sono un segno positivo, le economie lottano contro la deflazione, un contesto negativo che si riversa sui consumi in generale e sui consumi alimentari.
Industria e consumatori in un' atteggiamento d'attesa
Anche quest'anno la spesa complessiva alimentare in Italia è in negativo un trend iniziato qualche anno fa, per la prima volta nel dopoguerra, la paura di spendere d'acquistare il superfluo è l'atteggiamento più diffuso.
In questo contesto diventa più difficile lanciare nuovi prodotti per l'industria, non c'è un contesto favorevole. le aziende si limitano a rinnovare nella forma e nel contenuto qualche prodotto, riducendo il peso e facendo attenzione alla sensibilità del prezzo del consumatore.
In un paese che cambia l'inconciliabilità aumentano
Eppure i cambiamenti di comportamento ci sono anche se impercettibili di fronte di un tasso di disoccupazione giovanile del 44%, ma sono anche aumentati del 16% in alcune aree del paese coloro che dichiarano più di 100.000 euro.
Da una parte abbiamo le file che crescono per il pacco alimentare di sostentamento dell'associazione no profit Pane Quotidiano, dall'altra sono capitato a Eataly a Milano, dove l'ingresso veniva contingentato a causa della troppa gente e ho visto persone con carrelli pieni di prodotti premium nel prezzo.
I trend non possono non tenere conto di questi fattori, perchè il mercato agro alimentare è come se fosse una grande mela e parlare di mode e consumi di lusso e come fare delle analisi su una sola fetta.
Personalmente quello che mi preoccupa è stato un dato diffuso dall'associazione
Coldiretti, che comunicava che quest'anno la produzione d'agrumi e d'olio extra vergine d'oliva, sarebbe stata di gran lunga inferiore rispetto all'anno precedente, ma che non avrebbe inciso sui consumi perché tanto gli
acquisti di frutta e verdura fresca e di vendita d'olio sono in netta diminuzione da diversi anni, due generi di prodotti che sono il fulcro della dieta mediterranea e della salute.
Vediamola positivamente acquisteremo lo stresso necessario e non faremo spreco alimentare!
I food trends 2015, le tendenze del settore alimentare:
1) Cipolle & Patate
Titolo ironico che ricorda gli anni della guerra, quando per mancanza d'alimenti, cipolle e patate era il menù d'entrambe le trincee. Serve per segnare l'acquisto di basso profilo, prodotti di base qualcuno vede in questo delle migliori scelte alimentari per la salute.
Otre a cipolle e patate, della carne si preferisce la carne bianca o di maiale, che costa più del 50% meno della carne di vitello e manzo, del pesce si preferisce il pesce azzurro che costa sui 5-7 euro al kg., lasciano salmone e branzino a 15/20 euro al kg, pane e yogurt fatto in casa. Si acquistano i prodotti di base, lasciando in secondo piano o solo per l'offerte speciali prodotti più complessi.
2) Snacking, piccoli piaceri quotidiani
In questo momento di crisi economica globale e il calo del potere d'acquisto, il cibo diventa un veicolo privilegiato di piacere per tutti i giorni a tutte le ore. Sicuramente è più semplice cambiare uno snack da un euro o due che acquistare uno smartphone.
L'industria ha captato la domanda cosi i snack hanno fatto un salto di qualità nel senso che oggi sono più gourmet e rappresentano l'offerta di piacere ad un prezzo abbordabile.
I consumatori sono disposti a spendere di più solo per un piacere o per un divertimento, attenzione quel costo in più deve essere giustificato da tutte le leve del marketing.
L'azienda che ha captato prima degli altri questa tendenza è stata Ferrero che ha abilmente orchestrato quest'autunno una campagna di comunicazione di tutti i prodotti dal Kinder Bueno al Tronky e presentando anche la versione Nutella da Bar.
Sono prodotti che costano spesso meno di un euro, ma sono 50 o 60g il cui costa la kg supera i 30 euro.
Snacking dolci ma anche salati, avete visto quanto spazio hanno aumentato nei super alle patatine fritte, importiamo patatine fritte dall'Inghilterra, ho visto pacchi di chips a 3 e 4 euro, come nel post
Chips puttin'on the Ritz.
3) Surgelati : Verdure
Comodi e pratici sempre disponibili, se la maggior parte delle aziende guarda alla creazioni di piatti e ricette pronte, i consumatori acquistano di più: verdure già pronte, come se fossero i surgelati ad dovere assolvere la funzione delle porzioni di verdura, ma il prodotto più in è l'acquisto di purè surgelato.
Consumatore viziato potremmo dire, le verdure le preferisce acquistare surgelate perchè già pronte per l'uso, per esempio i spinaci ma anche carciofi, la zucca a dadini e perfino le zucchine affettate e le carote tagliate a rondelle, vuoi mettere stare lì a pelare carote e affettarle un masterchef non lo farebbe mai!
Tra le ragioni non va inserita la mancanza di tempo per la preparazione, ma la verità è che non sanno pulire le verdure, montare i spinaci per esempio, i broccoli, le cime di rape, tutti a guardare i programmi dei chefs ma poi di fronte a un cardo o di fronte a un carciofo ho visto gente avere una crisi di nervi è l'altra faccia della medaglia di una società masterchef che sa imitare la preparazione di un sushi ma non sa sbucciare una patata.
4) Televisione e giornali tra cattivo gusto e cattivo esempio
Oramai si parla di fare da mangiare e di ricette tutto il giorno e tutte le ore in tv, tutti che si sfidano a colpi di mestolo, non si può non essere influenzati, si parla solo di quello, chiaramente influenza le scelte dei consumatori.
Sempre di più i supermercati offrono quello che una volta si trovavo solo nei negozi specializzati per professionisti, strumenti dai vari termometri, pennelli, robot da cucina, forme e formine, sac a poche, abbattitori di temperatura. Giuro, ho visto single acquistare robot da cucina, che non hanno nemmeno i ristoranti a Rimini d'agosto!
Anche prodotti come massa di pistacchio, massa di nocciola, fondo bruno, fava tonka, lo sciroppo di glucosio, prodotti che si vendono più del pane, è l'emulazione che conta si imitano le tecniche degli chef in cucina ma nessuno si chiede del sapore, ci si riempie cosi la casa di prodotti e strumenti per l'occasione di una sola volta.
5) Il movimento anti foodista cresce o la richiesta di neo semplicità in cucina?
Ho individuato un target anti foodista o semplicemente stanco, di ricette d' evangelisti del gusto, o sei uno chef che le usi nel tuo lavoro o certe preparazioni nella vita di tutti i giorni non servono e non aiutano.
Certe ricette viste in tv causano senso di frustrazione, perchè richiedono, molto tempo per la preparazione, (chi ha tempo di stare mezzo giornata solo in cucina, devi essere almeno senza lavoro) ingredienti di difficile reperibilità, corsi di cucina, tecniche professionali, strumenti professionali, lontano dalla pratica di tutti i giorni, si vuole mangiare solo bene.
Tra le ricerche più cliccate in rete ci sono come fare un pollo arrosto della domenica con patate mica come fare i macaron, si cerca come cuocere le verdure al vapore, le scaloppine al vino bianco, come
fare delle polpette, come fare un risotto allo zafferano, come fare delle lasagne alla bolognese, non è comfort food, non è la cucina delle nonne, non c'entrano nè l'Artusi nè Petronilla, ma vogliono solo di una buona cucina semplice e fattibile, senza ingredienti strani, fronzoli e destrutturazioni.
6) Info e acquisti on line e mercato del contadino
Cambiano i comportamenti dei consumatori, non si parla più solo di internet ma di smartphone, un vero è proprio boom che ha modificato il modo di comunicare, le offerte del supermercato ti arrivano direttamente sullo smartphone, puoi scariche le app per i prodotti, per le ricette, per le calorie, per i ristoranti.
Nell'ultimo anno si è registrato un vero e proprio boom d'acquisti on line, secondo la stampa, in realtà ce ne parlano da quando è avviato internet, tuttavia per una sorta di legge dei contrappasso la verità è che on line si va sempre di più alla ricerca dei mercati del contadino, cioè la tendenza verso un prodotto genuino e non replicabile a buon mercato.
7) Expo Milano 2015
Se nell'area di Rho Pero Expo sarà l' Expo della vanità più che l' Expo dell'alimentazione, fuori si avvia la più grande operazione di riciclo di danaro sporco mai organizzato, secondo i bene informati della Questura.
L'occasione di Milano Expo 2015 si presta al lavaggio di proventi illeciti, alberghi, negozi d'alimentari e ristoranti che devono durare sei mesi, sarà più facile il riciclaggio, nemmeno il tempo tecnico d'intervenire per documentare il riciclaggio, il profumo di questo fenomeno lo si avverte già ad iniziare da Piazza Duomo!
Expo, potrà influenzare le scelte dei consumatori? Più che altro la comunicazione farà strizzare gli occhi fino a non poterne più sentire d'alimentazione ma nei consumi potrà cambiare poco o nulla, forse contribuirà a introdurre qualche nuovo alimento proveniente dall'estero, più che portarne qualcuno noi in più.
Come lo scorso anno siamo inondati d' esperti d'alimentazione d'ogni tipo e genere, dopo gli evangelisti del gusto sono arrivati gli evangelisti della nutrizione, con tanto d'aureola sulla testa auto prodotta.
Nelle ultime leve si sono uniti anche esperti in chimica, ma secondo te per fare una torta margherita devo leggere un trattato di chimica! Ma allora per fare un profiterol devo leggere Einstein? Ma il massimo è quell'Ingegnere Nucleare esperto d'alimentazione con tanto di libro di ricette, che personalmente a me uno cosi ... più che rassicurare mi ...preoccupa!
8) Cocco
Per quelli della mia generazione il cocco, è il "cocco, cocco bello" della spiaggia, che lo sentivi già da lontano urlare a squarcia gola e ti faceva venire l'acquolina in bocca.
Non c'è più il cocco bello fresco di una volta, ho fatto due passi tra i diversi stands del Winter Fancy Food negli Usa, dove mi è sembrato d'essere circondato dal cocco, è forse l'ingrediente più usato dalle industrie alimentari negli ultimi anni, il prezzo degli prodotti derivati dal cocco è basso rispetto ad altri ingredienti, facile da utilizzare è visto di buon occhio dai consumatori con lo spirito green dei prodotti naturali.
Da noi è già arrivata l'acqua di cocco, come bibita dissetante, ma sono tanti i prodotti derivati dal cocco oppure trasformati come la farina, il latte, le chips, biscotti, aceto di cocco e persino la birra .. magari l'ho visto solo io e da noi questa mania del cocco non arriva, no sicuramente no mica viviamo sull'isola di Tonga.
9) Zuccheri naturali
Sempre dal Winter Fancy Food sembra che continua la ricerca dei zuccheri naturali se da una parte l'industria alimentare cerca di sostituire lo zucchero con i
edulcoranti artificiali, una buona parte dei consumatori vanno alla ricerca dei
zuccheri naturali, non è più solo
Miele o
Stevia che non ha riscosso molti consensi fino ad ora.
Grande successo invece per lo
sciroppo d'agave, sciroppo d'acero, melassa di datteri e lo
zucchero di palma più noto come
zucchero di cocco che viene ricavato dal fiore del cocco, tra le sue proprietà più interessanti come lo sciroppo d'agave sembra avere un più basso indice glicemico rispetto allo zucchero, avevo fatto un
post su questo zucchero nel 2007, sarebbe più corretto chiamarlo zucchero da palma da cocco ed è originario dalla Cambogia.
10) Gli ingredienti più "in"
Il mio spirito d'osservazione filtrato dai dati della domanda d'ingredienti, mi ha fatto notare che ci sono degli ingredienti che stanno acquistando sempre più interesse da parte sia dei consumatori, dei ristoratori e dell'industria agro alimentare, per ragioni diverse tutti hanno il ruolo d'insaporitori per dare un gusto molto deciso oppure completo ad un piatto o una pietanza o a un prodotto alimentare.
Mandorle, è il raw ingredient cioè l'ingrediente base più richiesto, perchè ho visto che oramai lo si adopera dappertutto, non è solo legato al boom dei macaron o dei dolci, lo si usa dall'antipasto ai primi piatti, gli Stati Uniti detengono più del 50% della produzione di mandorle nel mondo, mentre in Italia le aree per la coltivazione diminuiscono la forte domanda di mandorla ha spinto nell'avviare coltivazione di mandorle in Cile e Australia.
Pistacchio, è il secondo ingrediente più richiesto, gli Stati Uniti, sono il secondo produttore al mondo dopo l'Iran, sembra che i dolci non vengono più bene senza pistacchio, creme al pistacchio, snack al pistacchio, yogurt al pistacchio, controllare sempre gli ingredienti perchè non tutto quello che è verde è pistacchio!
Verdure, radici e legumi dimenticati: Sedano rapa, barbabietola, pastinaca, rape, radicchio nero, sia il settore delle ristorazione che i consumatori hanno riscoperto queste varietà che non sono mai mancate ma sono state rivalutate, alla luce di proposte di green e locali, senza essere romantici è che sono prodotti che costano poco e rendono molto in cucina, hanno un sapore marcato a volte anche non piacevole ma che possono dare carattere alle pietanze.
Baccalà e stoccafisso: messi insieme perchè entrambi provengono dalla conservazione del Merluzzo, ma sono due prodotti diversi. Chi lo avrebbe mai detto fino a qualche anno fa, non li voleva nessuno erano sinonimo d'arretratezza, l'essicazione o il sotto sale erano metodi di conservazione primitivi degli alimenti, eppure sono metodi che riescono meglio a conservare il gusto del pesce anzi in alcuni cosi lo migliorano, una nuova valutazione che piacerà molto ai nostri amici Norvegesi, incremento delle richieste
non solo dall'Italia ma da tutto il mondo.
'Nduja: tra i prodotti italiani più richiesti, c'è proprio la 'nduja questo salume calabrese è sempre più apprezzato non solo in Italia ma anche all'estero, non è solo per il gusto molto piccante, ma per il suo sapore nel complesso, ne basta poco e riesce a insaporire molto bene piatti e pietanze.
11) Prodotti nuovi: Amaranto gluten free
Se lo scorso anno ha riscosso notevole successo il Teff e il Freekeh quest'anno sembra che sarà l'anno dell'Amaranto, non è proprio nuovo ma da diversi anni sembrava scomparso dalle tavole, non è un cereale ma viene utilizzato come un cereale, dopo la quinoa un altro prodotto che arriva del centro america, ricco di fibre ma privo di glutine, sarà tra gli ingredienti più utilizzato per i prodotti gluten free che negli ultimi anni hanno triplicato la presenza nei supermercati, un fenomeno sempre in crescita.
12) Prodotti nuovi: Brusselkale
Lo scorso anno abbiamo parlato della novita del cavolo
kale, del genere brassica, della predilezione del gusto amaro, ricorda molto il sapore e le foglie del cavolo nero, qualcuno in America ha pensato di creare un ibrido con i
Cavoletti di Bruxelles, che negli Usa vanno molto più che da noi, gli mettono dappertutto anche sulla pizza.
Cosi è nato il Brusselkale è una varietà di Kale Red Russian, comparsa negli Usa lo scorso anno ha avuto molto successo, sia mangia sia crudo che cotto e quest'anno arriverà anche sui mercato europei, come dire, che vuole capire capisce ... le foglie di cavolo sono sempre foglie di cavolo, sarà un anno del cavolo?