Chiara C.; Asti: sono una tua lettrice da diversi anni, appassionata di cucina, volevo aprire un blog di cucina, tu che sei dal 2009 nei primi venti della classifica della Gastronomia di Teads, cioè da sei anni, uno dei pochi che è sempre li, che consigli daresti?
Era meglio se aprivo un kebab, in quella classifica ci sono per puro caso, mi sembra sia bloccata a Settembre 2015, devo ancora scoprire cos'è un backlink, se guardo la classifica la maggior parte sono blog di case editrici o d'agenzie web, per essere top blog, devi avere tanta gente che lavora per te.
Ci sono in quella classifica blog con 600 post in un mese, non può farne cosi tanti una persona sola, post che hanno 500.000 mi piace su facebook, io quando ne ho cinque o sei festeggio. Ci vogliono soldi per acquistare i premi dei migliori blog, se siete come me dei semplici blogger non potete competere è meglio che lasciate perdere classifiche e premi.
Quando io ho iniziato a scrivere il blog nel 2006, c'era solo questa piattaforma, avevo trovato un gruppo molto ristretto di persone che avevano il solo obiettivo di scambiarsi ricette di cucina, suggerimenti, volevamo tutti un modo diverso di raccontare la cucina. Ora ci sono un'infinità di social Facebook, Twitter, istagram, Google +, e tantissimi altri, cosi il gruppo originario dei blogger si è disperso.
Carissima Chiara devi distinguere se il tuo vuole essere solo un passatempo come il mio o un volano per una attività lavorativa. Se è per passatempo strafregatene di tutto e parti, sbagliando si impara non c'è nulla di male, anzi questo darà spontaneità. Diverso se invece vuole essere un volano per una futura attività nel settore conviene rifletterci sopra.
Cosa non bisogna fare, i racconti di cucina della Pappagalla!
Pìù che dirti che cosa bisogna fare, ti voglio consigliare cosa non bisogna fare e ti faccio un esempio dei racconti di cucina della Pappagalla, sono le pagine di cucina di uno del più noto dei quotidiani italiani, esempio di come intende l'editoria un prodotto che parla di cucina ma che in realtà è un vero esempio di cacofonia alimentare, con copia e incolla di tutto dal web e dai comunicati stampa delle aziende.
La stampa quando fa la pubblicità cioè pubblica un comunicato stampa dell'azienda dovrebbe avvertire comunicazione aziendale in modo che i lettori sanno che è un messaggio di pubblicità e non un redazionale, un comportamento che io trovo scorretto nei confronto dei lettori.
Andiamo al blog della Pappagalla, non è un blog racconti di cucina della pappagalla, lo chiama lei cosi per creare simpatia nei lettori, ma si tratta di una rubrica giornalistica.
Si è presentata come Blogger di cucina, sono una come voi diceva, no non sei come noi prendi più di 6.000 euro netti dal tuo editore, quindi non sei come noi, sei giornalista e responsabile delle rubriche di food del quotidiano nazionale tra i più importanti in Italia e in Europa (come lo è diventata dall'oggi al domani è un mistero).
La Pappagalla pubblica una ricetta a settimana, ho scoperto per puro caso che ha ben 15 collaboratori, si avete letto bene, passi l'Art Director, il fotografo, l'aiuto fotografo, l'assistente dell'aiuto, chi le fa spesa, ma ha anche chi le pre taglia le verdure, siccome ha come sponsor un azienda che fa coltelli, non può fare vedere che non sa tagliare, ma quello che mi ha più sorpreso è che ha un autrice dei testi.
Guarda io posso capire che hai uno chef che fa da mangiare al posto tuo, non è corretto nei confronti del lettore, ma passi ma un'autrice dei testi, non è proprio possibile!!
Ora sei giornalista e hai chi ti scrive gli articoli che tu firmi? E' come se si venisse a sapere che Giacomo Leopardi si faceva scrivere le poesie da qualcun altro e che Silvia non era Silvia ma Ugo, va a sapere!
15 persone per fare una ricetta alla settimana e quale ricetta? Un insalata di fagiolini olio e limone, il giorno che ci fai le lasagne che fai chiami l'esercito?
Ma magari avessi 15 persone che lavorano per me, sai quante cose farei, invece io come tanti altri blogger, devo fare tutto da solo dalla spesa, alle foto e perfino passare lo straccio per terra e buttare la spazzatura, altro che top blog io sono top mocho vileda!
Le bugie vengono sempre a galla
Faccio altri esempi della pagina dei Racconti di cucina della Pappagalla, per farvi e farti capire carissima Chiara cosa non bisogna fare se vuoi creare un prodotto editoriale di cucina, bisogna costruire un rapporto di fiducia con il lettore:
A settembre nei Racconti di Cucina della Pappagalla scrive la ricetta della marmellata di fragole, con misure inglesi per nulla copiato da un sito inglese, lei vive in Italia ma usa le misure inglesi, non sempre, ogni tanto, non tutti i giorni, a seconda da dove copia, perchè anche trasformare le ricette dalle misure inglese alle nostre è per la pappagalla una fatica, lei è una giornalista mica un pallottoliere!
A parte che una massaia può dire marmellata ma una giornalista, esperta di cucina, che vuole insegnare ad altri la cucina, responsabile della enogastronomia dei più importante quotidiano italiano, non sa che si dice confettura che solo gli agrumi si chiamano marmellata, questa è normativa sulle preparazioni a base di frutta, non è cosa da poco per quel tipo di mestiere, e poi la marmellata di fragole a settembre?
Alle proteste dei lettori la Pappagalla 1 risponde come chi va contromano in autostrada "Siete tutti matti, le fragole si trovano in vendita al supermercato anche a settembre", se è per questo Pappagalla mia anche le ciliegie a Natale ma costano 35 euro al kg e vengono dal Cile, certo che se una guadagna 6.000 euro al mese senza sudarli, può anche non guardare il prezzo e farsi la confettura di ciliegie a Natale!
Chi si loda s'imbroda
La cosa più divertente che secondo alcuni commenti se li mette la pappagalla stessa, che non sono riferiti alla ricetta ma al suo aspetto (quando le hanno detto che doveva migliore la rubrica di cucina, lei si rifatta il viso), ma come è bella la pappagalla, che belli occhi che ha la pappagalla, che bel vestito che la pappagalla, che bel trucco che ha pappagalla, che bella collana che ha pappagalla, a voi questo vi sembrano un commenti di una rubrica di ricette di cucina? Almeno che ... non volete fare la pappagalla al forno?
Il commento più frequente dei lettori è che la pappagalla cucina con le mani sporche ed è purtroppo vero. Dovrei anche scrivere di quale colore, ma per buona sorte è meglio non dire il colore, se qualcuno mi dice a me che cucino con le mani sporche io mi vergognerei, invece lei ostenta, non è cattivo gusto, è proprio io posso e tu no, ci si vanta delle cose belle e virtuose al limite e non della cattiva igiene e del senso della maleducazione !
La Pappagalla 1 (number one) si circonda nella stessa redazione di altre Pappagalle superior, con cui ha affinità elettive, come la Pappagalla 2 quella che copia tutte le ricette dal giornale Zeste, della casa editrice Hachette. Il problema è che non copia solo le ricette ma anche le foto, rifà le stesse foto del giornale, uguali uguali, io posso capire tradurre la ricetta ma anche rifare la stessa foto? Almeno metti qualcosa di tuo! Un comportamento che rasenta la patologia!
La Pappagalla 3, abita a Venezia, belle le foto di Venezia per amore del cielo, è il migliore sfondo, anche una mela cotta, sembra un capolavoro. A Febbraio pubblica la torta di more, c
he lei sottolinea more raccolte da lei, (a Febbraio si raccolgono le More a Venezia?) e che ha realizzato con la sua
frolla speciale, peccato che non abbia tolto l'etichetta della
Pasticceria Tonello, buona la Pasticceria Tonello, ci vado anche io tutte le volte che
vado a Venezia insieme con
la Pasticceria Rizzardini, ma la prossima volta almeno
ci puoi togliere l'etichetta della Pasticceria sulla torta che hai fotografato!
I Pappagalli 4, ma sono 3 come i tre porcellini, sono quelli che girano il mondo fotografando le ricette dei ristoranti, pubblicano dei libri, ma sul quotidiano le ricette che sui libri sono realizzate dagli chef, qui sono invece a detta da loro, realizzate da loro. Qualche perplessità avanza, ma insomma da dove arriva la foto e la ricetta? Non potete scrivere sulla stessa foto delle cose diverse sui libri e sui giornali, ma chi l'ha fatta questa ricetta? Voi o il ristorante, magari anche da nessuno dei due, chissà da dove viene? Ma chi pensate di prendere in giro?
La Pappagalla 5, ha fatto le madeleines non gli sono venute per la ricetta farlocca, perchè i chef sono stronzi, siccome sanno che ci sono le pappagalle giornaliste che non citano mai le fonti, cosa fanno, danno le ricette sbagliate, una donna di casa che sta in cucina tutto il giorno se ne accorge subito e si fa una risata, ma la pappagalla no, ci casca con tutte le scarpe!
Per rimediare la
pappagalla furba cosa fa? Le manda a comprare per fotografare! Solo che non si sono capite con la pasticceria e le inviamo le madeleines invece che al cacao
alla vaniglia, la Pappagalla grande professionista non s'accorge che sono bianche invece che nere. Come risponde ai commenti? "Ho un forno strano (il forno!) nella cottura si sono schiarite"
Usi il forno del Mago Zurlì?
Possibile che non ci sia un controllo sui contenuti? Le ricette ve le danno durante un viaggio a Lourdes per compassione oppure più semplicemente di notte vi compare il fantasma di Escoffier e che vi suggerisce le ricette? La linea editoriale del quotidiano sembra che sia copiare copiare copiare e incollare incollare incollare. è questo il quotidiano italiano più importante immaginate gli altri!.
Il problema che non è una replica di una ricetta che piace, non citano mai le fonti e copiano parola per parola dal web ma mettono proprietà riservata su tutto quello che scrivono. Fanno diventare loro la proprietà intellettuale di una ricetta copiata da un altra parte, questo non è copiare per passione e fare una ricetta perchè è buona ma è rubare il contenuto e truffare i lettori!
Insultano i lettori ma è mai possibile?
Questo per dire il livello basso del settore dell'editoria, per amore del cielo ci saranno anche tanti bravi professionisti ma questa è la professionalità della pagina di cucina di uno dei più importanti gruppi editoriali italiani, se non il più importante, non di un giornale della parrocchia, senza offesa ai giornali della parrocchia, che vive di copia e incolla dal web, incapaci di creare qualcosa di loro pugno ma nemmeno di riconoscere il valore culturale eno gastronomico del loro paese.
Alle proteste dei lettori le Pappagalle rispondono con superiorità ma ce ne sono tante di ricette dal web, come fate a dire che la mia l'ho copiata, con superbia sfidano i lettori, più di un lettore ha citato nome, pagine e libro di provenienza.
Di fronte ai giudizi negativi dei lettori e alle 15 persone da pagare della Pappagalla 1 premier, il quotidiano decide di spendere altri soldi per migliorare il giudizio del lettori (devono avere un pozzo senza fondo) e copre di commenti positivi le pagine di cucina, solo che hanno fatto molta pressione all'agenzia che ha riempito d'identità false e commenti iper positivi le pagine esempio, una ricetta viene pubblicata alla 7,30 e casualmente alle 7,40 compare il commento, una ricetta buonissima, l'ho appena fatta è la cosa più buona che io abbia mai mangiato.
Peccato che i lettori normali possono commentare solo dalle 10,00 in poi allora il commento alle 7,40 può essere partito solo dalla redazione, inoltre Pappagalla, almeno aspetta che aprono i supermercati, altrimenti spiegami come fai ad avere tutti gli ingredienti a casa già pronti inclusi il baccalà pronto ammollato. Chi non ha un pezzo di baccalà in frigorifero direte voi? Io no, ma secondo voi devo mangiare alle 7,40 del mattino il baccalà alla livornese? Come pensate che possono essere credibili questi commenti?
Siamo ormai alla follia
Secondo me oggi grazie a queste esperte di tutto tranne che di cucina, c'è spazio se una persona ha cultura e volontà, perchè peggio di cosi non si può fare, quello che manca, perchè si vedono solo fotografie di cucina come se si fotografano pali della luce e ricette straniere, è l'aspetto della cultura della cucina e della piacevolezza di un buon pasto.
Parliamoci chiaro se non lavoravate per questo editore, pappagalle mie, sareste a spasso in un ristorante non vi farebbero nemmeno lavare i piatti con quelle mani sporche.
Ai Sponsor dico, perchè le pappagalle hanno anche tanti sponsor, ma siete certi che vi conviene affiancare il vostro marchio con queste pappagalle, pensate che i lettori siano scemi? Che non si accorgono che è tutto falso e che non sanno cucinare?
La differenza tra Giornaliste e Blogger
Alle pappagalle giornaliste di cucina dico, siccome il rapporto con il lettore è un rapporto di fiducia, sarebbe meglio invece che scrivere curriculum falsi sulle vostre esperienze culinarie, lunghi che nemmeno il presidente dell'Accademia della Cucina Italiana può vantare, scrivete
sono una giornalista e non una pasticcera e nemmeno una cucinera, mangio fuori tutti i giorni e quando torno a casa trovo il piatto pronto a tavola,
la ricetta che riporto è del libro X, l'ha realizzata lo
chef Y, siccome ho paura di rovinarmi lo smalto alle mani,
l'ha scritta Z, se vedete delle mani sporche è perchè hanno finito il sapone nel bagno delle signore.
Che bisogno avete di farsi passare per chef, tranquille nessuno pensa leggendovi che ha di fronte una che sa fare da mangiare!
Ci sono invece molti blog guarda almeno più di cento che io frequento che sono bravissime ma nessuno le valorizza, hanno creatività, fantasia e sanno fare da mangiare molto bene, una grande manualità, io vorrei che ci fosse un editore più coraggioso e che abbia occhio e palato, vorrei che queste blogger che fossero più note e conosciute rispetto a quell'autentica impiastro della Pappagalla 1 di cui ho parlato al quale io personalmente a fine mese darei 6.000 calci nel culo con rispetto parlando.
Con i nuovi media quello che si percepisce è la comunicazione non verbale
Quello che devi capire mia cara lettrice è che oggi tutto si vede, tutto si nota, più vuoi nascondere qualcosa e più si vede, se fai una faccia terrorizzata con in mano uno scola pasta, che non sai cosa farci, si vede e si capisce che a casa non fai tu da mangiare, se non sai adoperare un coltello, se non sai pulire un porro.
Perchè quelli come me che non sono esperti di cucina ma facciamo da mangiare tutti i giorni non per hobby ma perchè alle sette di sera se non mettiamo qualcosa a tavola, i salti in padella li fanno fare a noi, intuiamo subito quando abbiamo di fronte un altro impiastro.
Secondo me se si ha passione si possono trovare nuove strade per fare ricette di cucina, nonostante siamo stracolmi di ricette dappertutto ma siamo pieni di brutti e cattivi esempi editoriali, foto statiche più di piatti e bicchieri che di ricette di cucine, tutte uguali sembrano fatte dalla stessa persona, ricette dal sapore terribile e non replicabili, questo perchè non le devono mangiare ma solo fotografare!.
Aprire un blog oppure no?
Pensaci molto bene prima di aprire un blog, chiediti se hai abbastanza passione, se sei competente, bisogna avere molto tempo libero, guardati in giro, scegli il social network che ritieni più idoneo, pensa prima a diventare interessante per quel social network, fai delle prove e dei test, gira delle agenzie web, sii solo te stessa, vedi se riesci a trovare qualche azienda interessata ma deve essere una passione.
Se invece vuole essere un lavoro, lasciando da parte le giornaliste pappagalle, che imbrogliano solo se stesse, dove sembra contano più le relazioni sociali, ( non giudicate male ricordate che anche per questo ci vuole una vocazione vera e propria) e la destrezza del copia e incolla, fatti imprenditrice e apri un 'attività di chef a domicilio magari dopo qualche lavoro in cucina di ristoranti e laboratori di pasticceria, c'è anche chi apre un ristorante in casa, può essere una buona scuola per iniziare, il blog può essere la vetrina del tuo lavoro.