martedì 22 dicembre 2009

Tanti auguri da Lugano, news alimentari: il pane Kneipp, cioccolato bio, pastiglie di muschio islandese, marmellata di uva americana ticinese

Un post un po' diverso dagli altri, è Natale, basta parlare male è ora di papille più dolci visto che molte persone vengono a fare acquisti in Cantone Ticino dalla Lombardia, ma anche dal Piemonte, Trentino Alto Adige e Emilia Romagna, ho deciso di farvi vedere un po' di novità.


La Svizzera è nota per la qualità del suo cioccolato è vero, oggi accanto al cioccolato al latte, al cioccolato al caramello, al cioccolaro ai pistacchi è arrivato il cioccolato biologico etico e solidale, alla banana, al cranberry, al caffè, devo dire anche molto buono costa franchi 2,70 rispetto ad franchi 1,40 di quello convenzionale, vogliamo cercare il pelo nell'uovo a Natale?
A spasso per Lugano Novità da Merkur della Loderach per il mese di dicembre cioccolato fondente ai fichi e cannella così per rimanere in linea.Al porto è arrivato il buche de Noel, lamponi e panna come a Parigi da Fauchon, ma non dimenticate il Panettone Castagna fatto con solo marron glacè senza frutta candita e senza uva sultanina.


Il pane Kneipp, per chi non conosce l'azienda Kneipp è una delle aziende tedesche più note nel campo dei rimedi naturali, della fitoterapia, delle cure con le erbe e della cosmetica, fa il suo ingresso nel settore alimentare con un pane fatto da farina integrale, avena, erbe aromatiche e semi di lino, attendiamoci a breve una linea di prodotti bio di qualità.
Orgoglio nazionale insieme alla cioccolato è il latte anzi meglio lo yogurt, questa stagione è la volta dello yogurt pere e caramello, yogurt alle castagne, yogurt al mandarino, tutti fatti con frutta di stagione.

Gli olii speciali qualcuno mi aveva scritto, ma come non esitono olii di colza e lino, eccoli qua anche olii di sesamo, di zucca, di noci, di pinoli, di nocciole, sono degli olii da adoperare a crudo possono insaporire in modo diverso una insalata o una zuppa, costituiscono un alternativa.

Pastiglie di muschio islandese, per la tosse e il mal di gola, giuro è vero, sono delle caramelle con estratto dei licheni, devo dire che non sono male, c'è anche la menta e sono un alternativa alle erbe svizzere di montagna.

Marmellata di Uva americana Ticinese.
Un prodotto che mi riguarda molto da vicino, fa parte della serie "Nostrani del Ticino" sono dei prodotti che vengono creati con materie prime locali e realizzati nel Cantone Ticino, della serie prodotti a Chilometri Zero. Un prodotto che troverete alla Migros realizzato in collaborazione con la Fondazione la Fonte, a sostegno della persona disabile, il prodotto è stato realizzato presso l'azienda agricola della Fondazione dove sono occupati ragazzi con disabilità si trova a Vaglio nel comune di Capriasca. I prodotti dell'azienda agricola del laboratorio di trasformazione e della falegnameria sono venduti direttamente in azienda, sono tutti prodotti genuini di qualità e realizzati con passione dai ragazzi. Un esempio di come grande distribuzione e realtà territoriale possono incontrarsi tutto l'anno.

A tutti un mondo di auguri
Ps. a tutti quelli che mi conoscono ma che non mi vedono da qualche anno, nella foto non sono io ma Michael il mio collega d'ufficio. Tutti i prodotti in sono in vendita presso i Supermercati Migros in tutta la Svizzera, che ringrazio per la disponibilità.

venerdì 18 dicembre 2009

Anziani e malnutrizione

Siamo nel periodo del Natale, le vetrine sono sfavillanti, i supermercati sembrano offrire il meglio dei prodotti agroalimentari eppure in tutto questo contesto sono stati forniti dei dati sulla malnutrizione delle persone anziane durante un Simposio Internazionale sulla Nutrizione degli anziani organizzata dall'Istituto Francese di Nutrizione (IFN) non proprie esaltanti, ho letto di recente un indagine sulla rivista altroconsumo di Novembre 2009 sul rapporto alimentazione e terza età, ieri ero a Milano e mentre passavo su un autobus ho visto una coda lunghissima presso il centro pane quotidiano il 90% erano persone anziane, in genere ho sempre visto immigrati, vedere delle persona anziane fare la coda per prendere un po' di pane mi ha colpito, e mi ha posto un interrogativo, la malnutrizione è solo un problema economico?

Inutile negare i prodotti agroalimentari hanno avuto negli ultimi anni una serie di rincari spropositati sopratutto sui prodotti di base, tanto che notizia del Corriere della Sera della perquisizione presso le aziende agroalimentari per la vicenda della pasta, una considerazione personale dal momento che io stesso ne avevo parlato nel Marzo 2009 a Novembre 2009, dopo l'intervento dell'Anti trust e del Tar del Lazio, ma voi pensate che se c'erano delle prove di cartello, in questi due anni non le hanno fatto sparire?

In generale questi aumenti spropositati sono ricaduti sulla popolazione più debole sia fisicamente che economicamente, il famoso milione al mese di lire divenuto 516 euro non credo che sia una cifra dignitosa che possa garantire un fine vita dignitosa. Il prezzo per questa fasce d'età è il parametro principale delle scelte di acquisto. Tuttavia per esperienza posso dire che sono diverse le ragioni della malnutrizione dove è vero che l'aspetto economico incide ma ci sono anche altri aspetti legati alle abitudini alimentari, allo stato di salute, alle trasformazioni fisiologiche.

La prevalenza della malnutrizione tra anziani ha raggiunto il 50% rilevati nelle strutture ospedaliere, dal 15% e il 40% in case di cura, dal 4% al 10% tra gli anziani che vivono in casa. La malnutrizione è un segnale negativo, negli ospedali aumenta il rischio delle infezioni nosocomiali, fa diventare più fragili, può generare depressione, diversi studi hanno dimostrato che il rischio di demenza senile potrebbe variare in base a fattori legati all'alimentazione.

Quali sono i principali errori alimentari delle persone anziane?1) Meta degli anziani non consuma adeguate porzione di latticini
2) Consumo di carne superiore alle porzioni raccomandate poco consumo di pesce
3) Poco consumo di frutta e verdura (neanche una porzione)
4) Non bevono abbastanza (meno dei sei bicchieri al giorno)
5) Bevono troppo caffè il 42% beve più di 4 tazzine al giorno
6) Più del 60% di anziani dichiara di avere uno stile di vita sedentario.

Bisogna anche dire che con l'età l'appetito tende a diminuire, la sensazione di sazietà arriva presto. Invecchiamento può anche causare cambiamenti nel senso del gusto e dell'olfatto a causa dei cambiamenti fisiologici, a causa di patologie croniche, a causa di farmaci, a causa di problemi dentali, incide anche la condizione psicologica, l'umore, la solitudine non aiuta. Occore che sopratutto le persone più vicine abbiano capacità di osservazione, il segnale di allarme è la perdita di peso, ed a quelle che i medici di base devono prestare attenzione.

Durante il periodo delle feste si moltiplicano le richieste di danaro da mille e uno associazioni, io invece propongo una cosa diversa, sicuramente dove abitate ci sono persona anziane e sole che festeggeranno il natale da soli, invitateli a casa per pranzo, non risolverete i suoi problemi di nutrizione, nessuno ve lo chiede, ma sicuramente potete migliorare il loro umore, non ci costa nulla ma farete felice qualcuno, il significato del Natale può essere anche questo. Il mio si chiama Arturo e ha 92 anni abita al piano di sotto, vive solo da venti anni, è un signore gentile e colto, viene anche in altre occasioni, ci offre molti punti di riflessione, è un modo anche per insegnare ai miei figli , che nella vita il rispetto del prossimo e delle persone anziane è la base della società.

Fonte e foto: Lemonde, Altroconsumo, Dirpa,

lunedì 14 dicembre 2009

Uno studio dimostrerebbe la nocività di 3 mais OGM prodotti della Monsanto


Personalmente non ho nulla contro gli OGM ma quello che non mi piace è la cattiva comunicazione, sugli Ogm in particolare in qualità di consumatore pretendo sicurezza e chiarezza. È stato appena pubblicato uno studio da un comitato di ricerca indipendente (composto dall'Università di Caen e Università di Rouen) sull' Intenational Journal of Biologic Science, che dimostrerebbe la tossicità di tre mais OGM della Monsanto esattamente MON810, MON 863 NK603.

Importazione è la coltivazione di mais era stata concessa dall’Unione Europea su dati di studi e ricerche e sintesi svolte dalla Monsanto, il comitato di ricerca si è rivolto alla magistratura per avere i dati completi. Si è rilevato che i test che aveva presentato la Monsanto sono realizzati nell’arco di 90 giorni, un tempo ritenuto piuttosto breve per verificare il potenziale sviluppo di malattie croniche. I test sui tre mais Ogm svolto dal comitato hanno evidenziato sulle cavie hanno evidenziato dei problemi ai reni, al fegato, cuore, ghiandole surrenali, milza. Tuttavia i stessi dati si erano rilevati con agricoltura convenzionale con i pesticidi con valori però inferiori, tuttavia visto che abbiamo a che fare con Ogm, un' agricoltura che non dovrebbe usare pesticidi è logico chiedersi se la causa di questi problemi sia la modificazione genetica. Sulla base di questi dati verrà chiesta questa settimana all’Unione Europea, l'interdizione alla coltivazione e all’importazione.

Personalmente trovo stupefacente di come si lasciano delle autorizzazione alla commercializzazione sulla base dei studi presentati "solo"dalle aziende stesse, che chiaramente hanno tutto l’interesse di dimostrate di quanto il loro prodotto sia positivo, quello che manca è un contraddittorio, specie in questo caso è necessario fare delle verifiche sui dati e studi, ritengo forse a torto che il solo chiedere che l'azienda porti a sostegno di uno studio non sia sufficiente, ma questo studio deve essere valutato, troppo spesso ho visto piccole università o anche grandi, istituti di alimentazione di fantasia, istituti scientifici di dubbia provenienza, spadroneggiare prodotti e aziende con troppa superficialità.

lunedì 7 dicembre 2009

Neo semplicità in cucina per il 2010


Il 2009 è stato l’anno del comfort food” della ricerca del cibo affettivo, si sono rispolverate le ricette delle nonne e delle mamme, le ricette dei ricordi, una cucina fatta di nostalgia ma anche di calore e dolcezza, il nuovo anno sarà l’anno delle neo semplicità.
Hai fatto una ricerca statistica? No. Hai fatto un indagine di mercato? No. Mi piace osservare i comportamenti delle persone al supermercato, al ristorante, guardo cosa ordinano cosa mettono nel carrello, lo confesso sono un “voyeur” del cibo, è una mia deformazione professionale. Traccio spesso il profilo psicologico delle persone dalle loro scelte alimentari (Lo ammetto sono un po' fuori, psicanalista cercasi disperatamente!).

Come interpretare questa nuova tendenza nel settore agroalimentare?
I segnali non mi arrivano solo dal settore alimentare ma anche dal settore della moda si parla di nuova semplicità, dove gli atteggiamenti che emergono sono quelli della discrezione e della modestia. Questo nuovo concetto di neo semplicità sta prendendo piede anche in altri campi dei consumi.
Neo semplicità in cucina vorrà dire che sempre meno si sarà attratti da aragosta, caviale ma anche da quelle preparazioni molto tecniche, si va verso la rivisitazione di ricette e preparazioni semplici che da sempre hanno caratterizzato la cucina popolare italiana come pasta cacio e pepe, risotto alla zafferano, pasta e patate, tutti quei piatti "banali" che negli ultimi anni abbiamo evitato o snobbato.

Anche la ristorazione professionale della Francia mostra qualche segno se uno chef come Jean-François Piège ha abbandonato il Crillon e ha aperto un bistrò in Thoumieux, Paris VII, con menu con 19 € e 8 € i dessert, qualcosa vorrà dire, no? Prima di lui ho apprezzato le proposte di Davide Oldani nel suo ristorante D'O a S.Pietro all'Olmo (Mi) dove la semplicità non fa rima con banalità (rewe altissimoceto).

Ho letto di recentemente un intervista Joel Robuchon che dice "nella mente delle persone alta cucina è sempre associata a prodotti costosi e sofisticati non è sempre si può fare alta cucina presentando anche un’insalata " per lui sarà facilissimo a me viene meno semplice, ma se lo dice lui c'è da crederci!!

Quello che io ho potuto notare in giro nel settore della ristorazione e non, è una maggiore attenzione ai prodotti di stagione, ai prodotti del territorio, al prodotto biologico, ho visto scomparire dai menù lo yuzu giapponese, frutti della passione, avocado non è proprio una rivoluzione ma una tendenza sicuramente si.

Ritorno al gusto originale
Oso pensare che forse dopo anni di fusion food fatto in tutti i modi in tutte le salse, si è arrivati alla necessità di pulirsi la bocca e il palato, un ritorno al gusto originale nel suo ultimo libro Natura Alain Ducasse sostiene il menù "semplice, sano e buono", sono i nuovi ristoranti Spoon di Ducasse , che vedono cosi superati tutte quei gusti complicati, sarà forse che i Gourmet di oggi vogliono semplicemente sapere che cosa mangia, gusti leggibili in bocca. questo non deve fare credere alla mancanza di creatività, che si può esprimere in tanti modi. Si riscoprono anche ingredienti che fino a qualche tempo fa erano out in molti ristoranti perché considerati cheap come le acciughe, oppure lo sgombro che sostituisce il rombo.

Una coscienza ecosostenibile
L’attenzione all’ambiente è forse l’atteggiamento più diffuso, che si traduce sulla tavola in un grande ritorno del pesce azzurro e all’abbandono del tonno rosso , c’è un ritorno del gusto alle le carni bianche come pollo e tacchino o a quelli che vengono definiti tagli economici come i quarti suoperiori, il fegato, la carne di maiale, alle frattaglie testina di vitello e orecchie del maiale incluse. Si sono ri-scoperti legumi e verdure "dimenticate" dalle cicerchie alla scorzanera, prodotti locali e a km zero.

Per le aziende della Grande Distribuzione e le aziende agroalimentari cosa vuole dire?
A livello dell'industria agroalimentare questo vuole dire che cresceranno le richieste per i prodotti base mentre caleranno quello per prodotti con valore aggiunto, una maggiore profondità o meglio assortimento di prodotti base, gli alimenti funzionali rischiano si essere superati da un alimentazione semplice e equilibrata, saranno visti ancora di più con diffidenza al di là dei claims, mai come quest'anno si stanno vendendo panettoni e pandori di ricetta classica, più pizze magherita, spaghetti con il pomodoro, qualcosa vorrà anche significare?

Questa nuova semplicità è il segno dei tempi che cambiano, una semplicità senza banalità, quando invitate qualcuno a casa ricordate che il segreto di una cena sta in un calda ospitalità e alla generosità della cucina.

giovedì 3 dicembre 2009

Obesità e flora intestinale, i probiotici, Henri Chenot e Actif Control delle Latteria di Merano


Claudia domanda : Ho sentito dire che si ingrassa per colpa della flora intestinale, è vero? Se acquisto dei prodotti con probiotici aiutano a dimagrire? Lo yogurt di Chenot fa la stessa cosa?

Risposta:
La recente ricerca medico scientifica sulla crescita dell’obesità nel mondo occidentale, ha richiesto un approccio multidisciplinare che ha portato ad indagare in diversi campi dall’ambiente, alla nutrizione alla genetica. In sintesi possiamo dire che l’obesità non ha una causa unifattoriale ma multifattoriale: una dieta troppo ricca, una ridotta attività fisica, un errato stile di vita, forse una predisposizione genetica. È stato pubblicato recentemente una studio sulla composizione della flora intestinale, un fattore finora trascurato, ma che sembra essere correlato a tutti gli altri fattori. Uno squilibrio nella popolazione batterica si rivela essere in grado di generare un aumento del peso,dimostrato da uno studio pubblicato l’ 11 novembre sulla rivista Science Translational Medicine.

La ricerca su basa su alcune considerazione precendenti dello stesso ricercatore Jeffrey Gordon (Washington University School of Medicine, St. Louis) cioè che flora intestinale degli individui obesi è diversa dalla flora intestinale degli individui magri. In sintesi negli individui obesi predomina una flora batterica Firmicutes (più di 250 generi compresi lattobacilli, micoplasmi e Clostridium) mentre negli individui magri predomina una flora batterica la Bacteroidetes (ce ne sono venti tipi diversi) maggiori firmicutes vuole dire maggiore possibilità di estrarre dagli alimenti maggiori sostenza nutritive.

La ricerca svolta su cavie ha determinato che a modificare la flora batterica è proprio l’alimentazione ricca di grassi e zuccheri. Tutti si sono chiesti se riusciremo mai a cambiare il peso del corpo modulando l'equilibrio della flora intestinale? Per convalidare questo concetto sarà necessario, come gli autori riconoscono, esecuzione di studi clinici "per testare gli effetti di fattori ambientali e genetici sulla flora intestinale e la fisiologia di accoglienza negli uomini.

È stata data molto pubblicità a questa ricerca e non vorrei che fosse male interpretata, non si ingrassa per via della flora intestinale e non è che migliorando la loro flora intestinale si dimagrirà più facilmente, non è stata ancora provato è una tesi, non è scritto da nessuna parte che i probiotici fanno dimagrire. Ricordo le recenti bocciature dell’Efsa in particolare di tutti i claims sui probiotici, microrganismi nati per il miglioramento della flora intestinale, esitono in commercio dei prodotti che non fanno dimagrire ma che dovrebbero aumentare l’indice di sazietà, una come molto diversa. Per dimagrire ci vuole una buona forza di volontà, attualmente bisogna insistere con una dieta ipocalorica personalizzata, uno stile di vita attivo con un attività fisica regolare.

Il prodotto del quale mi parli della Latteria Merano si tratta di un prodotto studiato non per dimagrire in sè per sè ma per indurre un maggiore senso di sazietà che dovrebbe insegnare a suddividere meglio i pasti delle giornata e questo potrebbe aiutare all'interno di un programma di perdita di peso a dimagrire.

Il prodotto ha una formulazione Fabuless che contiene lipidi provenienti dall'olio di palma e di avena, il presupposto di questo prodotto su basa sul fatto che chi ha una dieta non equilibrata mangia cibi con basso indice di sazietà, il prodotto dovrebbe essere in grado di ridurre il desiderio di cibo nelle ore sucessive al suo consumo.

A dire il vero non so se funzioni, non ho avuto modo di sperimentarlo però nasce da presupposti diversi rispetto alla ricerca di Gorgon, è stato ampiamente dimostrato che tra le cause dell'obesità c'è una scorretta distribuzione degli alimenti nel corso della giornata, che deve prevedere almeno 5 momenti, colazione, spuntino, pranzo, merenda e cena. Il piluccare il mangiare fuori pasto è una delle maggiori causa dell'obesità in particolare nell'età adolescenziale.