Da quando la cucina è diventata il principale argomento dei media, mi sembra d'essere uno spettatore al circo equestre, i numeri passano uno dopo l'altro, l'avvocato che diventa chef senza glutine, il geometra del catasto che diventa chef vegano, la laureata in energia nucleare che diventa maestra di sushi e il professore di chimica maestro di bignè, possibile che tutti siano richiamati solo dal sacro fuoco dei fornelli?
Mi piace chiamarli illusionisti di cucina, una volta gli illusionisti garantivano uno spettacolo professionale, io ricordo il Mago Silvan, persona di grande classe, un artista inimitabile.
Ora senza offesa per nessuno ma non vado a parlare con il professore di chimica di mio figlio se ho voglia di un bignè. Personalmente quest'illusionisti possono strapparmi qualche applauso, a volte qualche risata, ma mi fanno più tristezza.
Le cucine della Felicità
Difficile dare un concetto di felicità è più difficile del concetto d'amore sembra che nessuna definizione sia esauriente, ma quale sarà la felicità? E' quella scritta nei Baci Perugina o nel biglietto della Lotteria?
La felicità è di chi vende o di chi compra un libro ? Si vende la felicità come si vende il surrogato dell'amore la notte nelle periferie delle metropoli? Non si vende la felicità, perchè la felicità è un concetto troppo personale e soggettivo, come non si compra la felicità.
Ora, io non sono nessuno ma solo un lettore, perchè devi scrivere che vendi felicità e non dire semplicemente ricette di buona cucina, "ricette per la felicità" un po' come se in teleria si scrive "lenzuola per il chupa chupa" (bastassero due lenzuola!).
Nel 2015 sono stati circa 1.200 i libri di cucina pubblicati in Italia, più o meno cento libri al mese, l'impressione è che siano anche aumentati, cosa rimane di tutti questi libri? Nulla (tranne qualche rara perla).
In realtà i buoni libri di cucina non mancano solo che si perdono per merito di queste proposte come dire "surreali" che attirano attenzione per non meglio denominate qualità.
In realtà i buoni libri di cucina non mancano solo che si perdono per merito di queste proposte come dire "surreali" che attirano attenzione per non meglio denominate qualità.
Una volta i libri di cucina duravano 10, 20, 30 anni anche di più, ora anche meno di una settimana in libreria ogni settimana rinnovano il banco delle offerte di cucina, scompaiono alla velocità della luce.
Ho l'impressione, sicuramente sbagliata che ci si trovi di fronte a dei progetti scarsi e quindi hanno bisogno di creare del valore aggiunto, di creare del fumo.
Certo le ricette non sono dei copia e incolla ma hanno molto del già sentito dire e ridere, non spiccano per originalità diciamo cosi: pasta aglio e olio e peperoncino, cacio e pepe, pasta al limone!
Visto la grande originalità le ricette da dove arrivano? Secondo me non c'è nulla di male nell'indicazione di una fonte, questo sarà testimonianza di cultura enogastronomica e non il frutto di una seduta spiritica con la buon'anima !
L'aspetto più divertente d' alcuni libri di cucina sono i ringraziamenti, chi ringraziano dopo avere scritto un libro di ricette di cucina?
Lo sponsor? No.
Il cuoco che ha aiutate? No.
Uno chef che ha ispirate? No!
Chi le ha fornito i servizio di piatti? No
Il fruttivendolo che le porta la spesa a casa gratis? No
Ringraziano la Parrucchiera e la Truccatrice, fondamentali per scrivere un libro di cucina! Sarà stato il sedano o la carota ad avere bisogno di una messa in piega al ciuffo prima di passare in padella?
Ma voi avete mai visto Umberto Eco che a fine libro ringraziava il barbiere?
Ricordo simpaticamente un ricettario di cucina dove nei ringraziamenti c'era perfino il chirurgo plastico, ecco le ricette del chirurgo plastico proprio mi mancavano!
Ricordo simpaticamente un ricettario di cucina dove nei ringraziamenti c'era perfino il chirurgo plastico, ecco le ricette del chirurgo plastico proprio mi mancavano!
Gare dei chef: la cucina del cuore
Io non apprezzo le gare e i talent show sulla cucina, tutti dalla Prova del Cuoco ai vari Master chef .
Chiunque usa una telecamera sa che deve essere tutto già pronto, i costi sono alti non è possibile improvvisare, si segue uno story board, un canovaccio, un testo, un racconto.
La sensazione che si ha però dopo dieci minuti di trasmissione è che non sanno più cosa dire, i silenzi in televisione sono come degli abissi, una mancanza che riempiono con frasi già pronte o suggerite da una lavagna, c'è perfino un programma che in diretta n TV cerca informazioni su internet, ma sei esperto di cucina o esperto di ricerca su internet?
Proprio l'altra sera ho visto uno di questi programmi di gara dei chef, dove dei "cuochi" molto giovani tra i quali un diciottenne venivano giudicati da due esperti di cucina, giornalisti d'enogastronomia di 20 e 23 anni, due autentici illusionisti hanno parlato del nulla, pontificato per dieci minuti.
Ai miei tempi ai ragazzi giovani e non laureati li si mandava a portare i caffè o al limite a rispondere al telefono e non in televisione a lodarsi della loro ignoranza sopratutto messi a confronto con conduttori chef di 30 anni d'esperienza.
Non nutro alcuna simpatia per Cracco & C, tuttavia si tratta di persone d'esperienza di 30 anni di lavoro, non fanno nulla per generare empatia ma vederli come dire in secondo piano rispetto a due ventenni deliranti non sapevo se ridere o piangere.
Non nutro alcuna simpatia per Cracco & C, tuttavia si tratta di persone d'esperienza di 30 anni di lavoro, non fanno nulla per generare empatia ma vederli come dire in secondo piano rispetto a due ventenni deliranti non sapevo se ridere o piangere.
Ripetevano incessantemente frasi fatte del tipo "non c'è più la mezza stagione", lascialo dire a chi di stagioni ne ha viste un po' di più per favore!
Una delle frasi più ripetute e " la cucina si fa con il cuore"
No, la cucina si fa con la tecnica, con la cultura, con la conoscenza, con l'esperienza. La cucina con il cuore la fai a casa se devi cucinare per la tua famiglia, ma se sei uno chef o vuoi diventare uno chef di un ristorante, non ti basterà solo il cuore.
Mi è giunta all'orecchio la possibilità che visto il calo d'ascolti molte termineranno, alcune stanno in piedi solo per gli sponsor e non per il numero d'ascoltatori.
Se chiudono non mi dispiace, fatevene una ragione, avete messo dei personaggi che non hanno nessuna cultura e nessuna dialettica, a riempire il video di frasi di luogo comune "bravo hai fatto questo bene perchè l'hai fatto con il cuore".
Questa frase può essere molto bella se detta una sola volta ma quando viene ripetuta ogni 5 minuti a 20 concorrenti diversi in tutti i programmi, ti scappa da dire ma datemi uno che cucina con ... la testa per favore!
Sintesi:
Quello che mi piacerebbe è che gli argomenti di cucina e food come si dice oggi fossero trattati da persone competenti, tutti mangiamo e magari buona parte di noi prepara da mangiare a casa ma questo non fa di noi dei chef di cucina.
Spero che torni nel settore della comunicazione il desiderio di contenuti e di competenza e non della spettacolarizzazione dei fenomeni da baraccone degli illusionisti della cucina.
Sintesi:
Quello che mi piacerebbe è che gli argomenti di cucina e food come si dice oggi fossero trattati da persone competenti, tutti mangiamo e magari buona parte di noi prepara da mangiare a casa ma questo non fa di noi dei chef di cucina.
Spero che torni nel settore della comunicazione il desiderio di contenuti e di competenza e non della spettacolarizzazione dei fenomeni da baraccone degli illusionisti della cucina.