mercoledì 30 gennaio 2019

Dieci baci per una porzione di confettura light



Sarà magari capitato anche a voi di vedere questo spot, dove una ragazza dice " la mamma mi ha detto che ad ogni bacio consumo due calorie, siccome oggi ho dato dieci baci posso mangiare una porzione di confettura light". Qualsiasi genitore si sentirà rassicurato da queste parole!

Cos'è un bacio? Un apostrofo rosa fra le parole t'amo, un segreto detto sulla bocca, diceva il poeta Edmond Rostand. 

Nell'era 2.0 il bacio è divenuto un consumo di calorie per una porzione di confettura, non c'è più poesia ma nemmeno l'idea di un' emozione veloce e fugace.

L'intimità nel circuito della ricompensa, una ragazza che già vive in restrizione calorica, momenti intimi che si esprimono in calorie se si vanno a guardare i manuali dell'attività motoria, ci sono anche quelli relativi ai rapporti intimi, la fregatura è che vengono espressi in ore.

In un'ora gli uomini bruciano 101 calorie, le donne 69. 

Se sei Sting e signora e pratichi il tantra che dura anche quattro o cinque ore, sai è più facile fare il calcolo, più grande sarà la ricompensa. 

Diventa più difficile e inutile se fai parte del gruppo più numeroso d'italiani, il 40% , che dichiara che l'intimità dura meno di tre minuti, praticamente una leccata di gelato e qualche briciola di Saint-Honorè.

Nonostante non manchino studi che sostengono che il sesso possa ritenersi un'attività fisica a tutti gli effetti, l’Università del Quebec in Canada arriva a sostenere che  durante un rapporto sessuale, un uomo può bruciare anche fino a 4,2 kilocal al minuto contro  le 9,2 che può consumare correndo .

L'intimità può essere un modo piacevole di bruciare qualche caloria ma fatelo per il piacere di farlo e di stare insieme per il proprio compagno o compagna non per consumare qualche peccato di gola in più, oppure come dice la mia amica Alessandra, saltate tutto e andate direttamente al dolce !


mercoledì 23 gennaio 2019

La candida è la causa dello sviluppo del morbo di Alzheimer?

Marta C. Bassano del Grappa: é vero che la candida è responsabile del Morbo d'Alzheimer?

A tutt'ora l'eziologia del Morbo di Alzheimer non è nota o meglio non si conoscono i fattori che generano il Morbo d'Alzheimer. Ogni tanto ci sono studi che cercano di provare tesi molto originali, la scienza ha lo scopo di sperimentare anche strade nuove, tuttavia nessuna di questa si è rilevata corretta.

Esiste un percorso di ricerca che vede coinvolto il Prof. di Immunologia David Corry del Baylor College of Medicine di Huston (Texas) secondo cui i funghi potrebbero essere la causa di molte malattie collegate con la demenza.

La candida albicans è un fungo microscopico che è responsabile di molte infezioni della pelle e della  micosi vaginale, in individui con sistemi immunitari compromessi può essere responsabile di infezioni respiratorie e di infezioni opportunistiche molto gravi che possono portare ad una candidosi sistemica.

La principale difficolta è come dimostrare che questi funghi possono superare la barriera emato encefelica. 


In un recente studio pubblicato su Nature alcuni ricercatori sulle cavie sono riusciti a dimostrare che è possibile in alcune particolari condizioni che attraverso l'intestino la candida possa raggiungere il sangue e poi il cervello dove stimola l'attività infiammatoria.

Le cellule della Microglia che intervengono per proteggere il cervello formano delle strutture granotulomatose che possono essere precursori delle proteine amiloidi che formano le caratteristiche placche responsabili dell'Alzheimer.

Per questa tesi è possibile pensare ipoteticamente che la barriera emato encefelica può deteriorarsi con il tempo e con l'età e che può permettere ai lieviti come la candida, attraverso il sangue di penetrare all'interno del cervello per dare origine allo sviluppo di malattie degenerative come il morbo d'Alzheimer, il morbo di Parkinson e la Sclerosi Multipla.


Attualmente questa è una tesi di ricerca che deve essere suffragata da ulteriori studi, non ci sono ancora prove certe e scientificamente condivise che ci sia un collegamento tra Candida Albicans e il Morbo di Alzheimer.

Ricordo che la candida albicans è un fungo normalmente presente nel corpo umano e sotto controllo ma ci sono alcune condizioni che possono favorire il suo sviluppo, come trattamenti antibiotici prolungati nel tempo che destabilizzano la flora batterica e favoriscono le infezioni fungine. 

Anche se non c'è una relazione diretta tra l'alimentazione e la candida ci sono alcune note alimentari che suggerisco di leggere nel post Una Dieta per la Candida del 2014 ancora attuale, ricordo che solo che i funghi si nutrono di glucosio pertanto limitare gli zuccheri è un ottima nota per controllare la candidosi.

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Riferimenti: 
Yifan Wu, Shuqi Du, Jennifer L. Johnson, Hui-Ying Tung, Cameron T. Landers, Yuwei Liu, Brittany G. Seman, Robert T. Wheeler, Mauro Costa-Mattioli, Farrah Kheradmand, Hui Zheng & David B. Corry " Microglia and amyloid precursor protein coordinate control of transient Candida cerebritis with memory deficits" Nature Communications volume  10, Article number: 58 (2019)

mercoledì 16 gennaio 2019

Un'adeguato intake di fibre previene malattie cardiache, ictus, diabete e tumore al colon?

Un'analisi approfondita di 243 studi pubblicata su Lancet rilancia l'importanza del ruolo delle fibre nell'alimentazione.

Sembrerebbe che la quantità di fibra ingerita possa incidere sulla diminuzione del rischio di 4 patologie che sono tra le più diffuse nel mondo occidentale.

Coloro che hanno un' alimentazione ricca di fibre hanno un ridotto il rischio di malattie cardiache, ictus, diabete di tipo 2 e tumore del colon, questo dato inciderebbe anche sull'aspettativa di vita, diminuendo il rischio di morte prematura dal 15 al 30%.

Le persone assistite che hanno l'abitudine di mangiare 25-29 grammi di fibra da alimenti come frutta e verdura ogni giorno (non da integratori ) hanno mostrato una maggiore riduzione del rischio di sviluppare queste patologie.



I benefici del consumo di fibre non sono una novità diversi studi pubblicati precedentemente hanno messo in rilievo che gli alimenti ricchi di fibre tendono ad essere più consistenti e richiedono più tempo per la masticazione, maggiore tempo per mandare al cervello i segnali di sazietà, velocizzare il transito intestinale e di conseguenza essere utili per avere un maggiore controllo sul peso e di conseguenza sull'Obesità, uno dei maggiori fattori rischio per le malattie cardiache e cancro.

Alimenti ricchi di fibra inoltre possono stimolare i batteri benefici nell'intestino riducendo cosi il possibile il rischio di cancro al colon.

La riduzione del contenuto di fibra nell'alimentazione segue di pari passo l'evoluzione dell'industria alimentare, gli alimenti ultra elaborati tendono a ridurre il contenuto di fibre nell'alimentazione, questo spiega in parte il fatto che nonostante il numero di vegani e vegetariani sia in aumento non è lo stesso per il consumo di fibra.


Lo studio per quanto vasto e documentato non tiene conto dell'ambiente e dello stile di vita delle persone, per esempio uno stile di vita attivo ha già dei benefici della salute per quanto riguarda queste patologie.

Lo studio tiene conto esclusivamente dell'alimentazione ma le patologie prese in esame hanno cause spesso multifattoriali e qualche volta genetiche, puntare e dare solo una spiegazione sulla dieta mettendo in rilievo solo l'obesità e l'intake di fibra è corretto ma forse un po' riduttivo.


Per raggiungere i livelli adeguati di fibre per quanto riguarda noi consumatori, dobbiamo prestare attenzione ai nostri acquisti, non  ci siamo accorti con il tempo che più un ingrediente è elaborato e trasformato più è povero di fibre e vitamine, per esempio la polpa di mela che acquistiamo già pronta è molto comoda e pratica ma non è come mangiare una mela fresca. 

Pertanto per raggiungere i livelli d'intake di fibra è utile oltre che prediligere prodotti meno elaborati, alimenti a base di carboidrati non raffinati come cereali integrali e consumare legumi, ortaggi, frutta e verdura fresca (inclusi piccoli quantitativi di frutta secca contribuiscono a raggiungere il livello adeguato di fibre).

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martedì 8 gennaio 2019

I Food Trends 2019

Come ogni anno ecco il nostro post dedicato ai Food trend del 2019, dopo avere letto di tutto sui media dagli insetti ai licheni, (anche che no, grazie ), mi permetto d'esprimere un punto di vista diverso, più che partire dalle novità, occasione di pubblicità delle aziende per influenzare il mercato, preferisco partire dai dati delle vendite dei prodotti alimentari, che raccontano una storia diversa.


1) Vegano pret a manger (pronto da mangiare)

La tendenza già in atto da qualche anno è la preferenza verso i prodotti d'origine vegetale invece dei prodotti d'origine animale e continuerà anche nel 2019.

Quando però guardiamo i dati delle vendite di frutta e verdura fresca segnano solo un leggero aumento secondo la ricerca Ismea Agrofer Osservatorio dell'orto frutta, nella prima parte dell'anno 2018 i volumi delle vendite sono rimasti stabili con solo un + 0,7  rispetto all'anno precedente.

Se si va a vedere nei dettagli non sono aumentate le vendite di frutta e verdura fresche ma di prodotti già pronti, dai mix d'insalata già pronta, i prodotti di quarta gamma, come i minestroni e i purè gia pronti, le spremute di frutta, i meno insospettabili surgelati (zucchine già tagliate, carote già cotte affettate, melanzane già grigliate, broccoletti e broccoli fatti a rosette, finocchi cotti e fatti a spicchi) e perfino le macedonie già pronte fresche o in scatola.

Da questi dati si evince che per il nuovo anno aumenterà l'offerta e la domanda di prodotti vegetali, più che riguardare l'aumento del consumo di frutta e verdura fresca riguarderà il prodotto trasformato, non so come definirlo se per un vegetariano con le manine delicate o un vegano pret a manger?


2) Insalata "esotica"

Una volta si promuoveva la spesa a km zero, cioè quel movimento di sensibilità verso l'ambiente che permetteva un risparmio in termini di trasporto e di conseguenza inferiore emissioni di anidride carbonica e nel contempo faceva scoprire le varietà locali e la stagionalità di frutta e verdura.

Una sensibilità che si è persa, faccio difficoltà a trovare quello che una volta erano le comuni insalata lattuga, romana, più facile trovare la mizuna una specie di rucola giapponese, la brasiliana, il cavolo cinese, pak choi, daikon, in questi giorni che siamo sotto la neve sono in vendita i cetrioloni quelli giganti (già non digerisco quelli piccoli figurati quelli giganti).

La tendenza alla dieta vegana e vegetariana fa ampliare l'offerta di frutta e verdura, emerge più la  voglia d'esotico, ogni tanto anche una semplice scarola o una verza ha un suo piacere del gusto. Il tocco esotico non fa solo aumentare il prezzo al ristorante.

In attesa che diventino realtà le fattorie urbana per la produzione d'insalata locale, grande interesse per il prossimo anno per le lattughe come la Little Gem e la lattuga cinese Will Cetuce, una lattuga sativa del genere augustana, aspettiamoci nuove varietà d'insalate che arriveranno sempre da più lontano e sempre più "esotiche"!


3) Alimenti per il microbiota

Per tutti coloro che hanno particolare interesse alla salute e a benessere fisico, si è diffusa la cultura del microbiota (quell'insieme di microorganismi presenti per lo più nel tratto intestinale ) in realtà e sufficiente una normale e sana dieta equilibrata ma il suo trattamento è divenuto un vero e proprio segmento di mercato.

Prodotti che hanno il solo scopo di mantenere lo stato di eubiosi,(equilibrio del microbiota) contrariamente invece uno stato di disbiosi  o meglio un disequilibrio del microbiota , che viene associato alla maggiore incidenza di patologie metaboliche, cardiovascolari, infiammatorie, neurologiche, psichiche e oncologiche.

Sono tornati in voga, non proprio casualmente, i probiotici che nessun più voleva e gli alimenti fermentati, (tipo crauti per intendersi, ma sono tutti pazzi per il kimki, verdure fermentate e speziate koreane).

C'è un progetto chiamato Circles, finanziato dall'Unione Europea "Smart microbiome food products, nuovi alimenti a base di ortaggi, carne e pesce nati da sistemi alimentari in cui i microbiomi di animali e piante saranno ottimizzati per realizzare in modo sostenibile prodotti di qualità superiore", cosi c'è scritto, sarà ma per quanto mi riguarda più che rassicurarmi m'inquieta!


4) Il piatto unico

Altro elemento di cambiamento dei consumi è la scelta del piatto unico sia al ristorante che a casa, sono tanti i dati che portano a questa scelta l'invecchiamento della popolazione, l'attenzione alla linea delle nuove generazioni, il non volere perdere troppo tempo a tavola.

Se una volta voleva dire la pizza, oggi si esprime più con i secondi piatti gia pronti e facili da consumare, ma anche nel panino, nel burgher, nel kebab, nel panzerotto, nell'insalata, nella bowl la ciotola, alle proposte più raffinate come risotto con branzino.

Un segnale che ci viene anche dal menù dei ristoranti dove la differenza di prezzo tra primo piatto e secondo piatto diventa sempre più sottile, ad indicare che se si sceglie uno non si sceglie l'altro, adeguandosi a questo nuovo trend si trova spesso nel menù anche la proposta di piatto unico.


5) Si mangia sempre di più fuori casa

Un dato su tutti a Natale di quest'anno 7 ristoranti aperti su 10, (fonte Osserva Italia) il Natale il momento di riunione della famiglia ma fuori a tavola solo venti anni fa solo un ristorante su dieci erano aperti a Natale.

Siamo tutti chef quando doppiamo farci dei selfie e delle foto su istagram però se invitiamo qualcuno a casa, lo portiamo a mangiare fuori oppure "Che dite ordiniamo le pizze?"


6) Le vendite di prodotti alimentari on line per le generazioni X e generazione Z

Un dato in forte aumento quello delle vendite on line, ma riguarda soprattutto prodotti ad alta tecnologia, viaggi, libri, In una ricerca di mercato di Novembre 2018 il 30% degli intervistati dichiarava d'acquistare solo on line, mentre per l'acquisto dei prodotti alimentari solo il 16 % viene acquistato on line, una percentuale molto più bassa rispetto ad altre categorie, mentre i biglietti aerei e i viaggi il 79% , musica il 75%, libri il 55%  (fonte: indagine Piepoli Novembre 2018).

Ad acquistare sono in particolare la Generazione X e la Generazione Zeta chiamati anche millenians e centennials, questi ultimi in particolare sono adolescenti e ragazzi fino a 23 anni, che utilizzano i social network in particolare Istagram e Snapchat, i principali acquisti li fanno su Amazon.

Se Snapchat consente l'acquisto on line solo recentemente, il futuro sarà su Istagram, si sta studiando la possibilità di vendere on line alcuni prodotti.

Dati che non devono stupire perché nella generazione Z gli acquisti alimentari li fa ancora la mamma, la generazione X più grandi invece ha l'abitudine di fare la spesa on line per guadagnare tempo, giudicando inutile il tempo di fare la spesa e di preparare da mangiare.

Un pregiudizio legato all'età molto giovane tempo di fare il primo bambino e diventano chef.


7) Cibi a Domicilio

Una consuetudine per il pubblico giovane avvezzo a un nuovo tipo di consumo, che è in forte crescita, non più una novità ma una domanda che si amplia soprattutto nelle grandi città.

Secondo i dati diffusi di Deliveroo, quest'anno i più richiesti sono Noodles e i Poke Hawaiani (insalata di pesce crudo delle hawai) e i classici secondo Deliveroo come Poker bowl al salmone, il Mcmenu, Roll salmao e la Pizza Margherita.

Sono tutte preparazioni che io non ordino al ristorante figuratevi a domicilio tranne la pizza margherita, indica però questa familiarità da parte delle nuove generazioni con abitudini alimentari più globali.

Non ci sono dati su ordini di lasagne, polpette, branzino al sale, merluzzo, risotto alla milanese, sospetto che non sia la voglia di mangiare qualcosa di diverso ma la ricerca di quel gusto e quella palabilità a cui i giovani oramai hanno una maggiore confidenza.


8) Bevande : Birra, vini naturali, bevande senza alcool

La birra è la bevanda fermentata che piace a quasi la metà degli italiani adulti con un consumo pro capite medio di 31,8 litri, il vino siamo sui 35 litri, per citare un paragone, ma mentre quelli del vino sono in discesa quelli della birra sono in salita, il 2019 sarà l'anno del sorpasso i consumi di birra supereranno quelli del vino?

Negli ultimi dieci anni c'è stato un autentico boom dei birrifici artigianali che in Italia sono più che quadruplicati passando da più di 200 a oltre 860 con una produzione annuale stimata in 55 milioni di litri (fonte Unionbirrai).

Per le altre bevande la richiesta di mercato vanno verso vini naturali, vini leggeri a bassa gradazione alcolica. I baristi nei locali più in sostituiscono i classici liquori ad alto contenuto alcolico con preparazioni meno alcoliche a base di Vermut oppure con vini leggeri come il Prosecco, andranno sempre più di moda i cocktails alcool free, dal nome modificato come No-groni, No-jito, ad indicare la non presenza di alcool nella bevanda.

9) Cheese tea

Molti scommettono su questo nuovo tipo di tè dopo il Bubble tea, avremo il Cheese tea, un tè tipo il te matcha, tè verde, te al gelsomino, al cui top c'è un formaggio montato come panna montata, è la preparazione più fotografata sui social network, arriva da Taiwan, secondo tutte le agenzie di stampa, conquisterà il mercato, una buona tazza di tè non si rifiuta mai, certo che la panna sopra de gustibus!


10) Mode alimentari: Pegan Diet

La più ricercata su istagram è la parola : pegan food, il cibo e la ricetta per la dieta pegan (no, non ho sbagliato a scrivere con pigeon, non è la dieta del piccione) è un neologismo, che mette insieme la dieta paleolitica (P)e la dieta vegana (egan).

Autore come dire guru di questo regime alimentare è Dr. Mark Hyman della Cleaveland Clinic, che sostiene che si tratta in sintesi di mangiare cibi a basso contenuto di zucchero e amido. molti alimenti vegetali, se si vuole si possono mangiare cibi d'origine animale ma allevati in modo sostenibile, per i grassi invita a prediligere grassi buoni come quelli contenuti nelle noci, nell'olio di oliva e nell'avocado.

Una dieta molto selettiva che invita a evitare frumento, glutine e prodotti lattei.

Al motto che invita a mangiare tutto quello fatto da dio ma di lasciare tutto quello creato dall'uomo  (avrei qualcosa da ridire in merito, si vede che il Dr. Nyman non ha mai lavorato in agricoltura).

Diciamo pure una dieta non priva di contraddizioni, se lo scorso anno il 2018 è stato l'anno della Dieta Chetogenica, quest'anno 2019 appena iniziato sarà l'anno della Pegan Diet?

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lunedì 7 gennaio 2019

Pubblicità bloccato lo spot di uno studio legale che promuove risarcimenti contro i casi di mala sanità

Su segnalazione del presidente di Fnomceo, la federazione che raccoglie gli Ordini dei medici è stato chiesto di sospendere in Tv lo spot di uno studio legale che rappresenta i pazienti nei casi malasanità, in quanto fornisce secondo la federazione un messaggio distolto che mira ad aumentare il numeri di cause contro i medici e il servizio sanitario.

Certo il messaggio ad alcune persone può non essere gradevole ma la Federazione degli Ordini dei Medici dovrebbe accettare il fatto che i casi di malasanità esistono e non solo quelli che vengono denunciati dai media.

Ci sono anche casi che non ricevono quest'attenzione, casi silenti di pazienti che cambiano strutture non per un problema risolto ma per una cattiva gestione di una patologia e di un problema medico ed è costretto a iniziare una nuova terapia in un altro centro, un costo in più per lo stesso sistema sanitario.

Non mancano i casi di persone che sono costrette a trasferirsi in un altra regione per la cura e la terapia, questo causa un altro aggravio alle spesa sanitaria oltre che personale delle persone assistite.

Gli errori o i presunti errori riguardano solo una piccola parte delle prestazioni mediche, ci sono centri e medici di prim'ordine molto bravi e competenti ma non sempre è cosi. Un caso recente quello relativo alle protesi datate inserite in pazienti ignari, alla mia domanda che tipo di protesi le hanno messo? Il paziente risponde non lo so non me lo hanno mica detto, dovevo chiederlo?

La promozione della trasparenza della cartella clinica o del percorso di terapia da parte del personale sanitario è un problema di cui gli Ordini dei Medici dovrebbero farsi promotori.

Invito per un attimo la Fnmceo a mettersi nei panni di un paziente a cui presumibilmente è stato sbagliato un intervento oppure una terapia non corretta, battersi contro l'omertà dei medici è difficile, bisogna trovare un equipe che dimostri il percorso terapeutico non corretto, sorbirsi l'onore di prendere un avvocato, di pagarsi i periti, fare causa attendere dieci anni quando va bene nel frattanto magari il paziente muore.

Sulla stampa la Fnmceo sostiene che sono aumentate le aggressioni ai medici, tremila casi, lo scorso anno, senza contare coloro che rinunciano per causa di forza maggiore. Sono tremila persone tutte pazze oppure c'è un'altra storia? Io non dico che hanno fatto bene ma hanno avuto un' alternativa? Diamo la possibilità di segnalare i problemi e di risolverli con i fatti e non con le parole!

Se la giustizia normale impiega dieci anni per riconoscere un caso di malasanità, non sempre le persone assistite possono permettersi d'attendere tutto questo tempo.

Se posso inoltre permettermi di dire, le persone vittime di episodi di malasanità mi comprenderanno, non si ricevono mai delle scuse, dopo nemmeno tre gradi di giudizio in tribunale, di fronte all'evidenza dei fatti, si viene trattati come dei folli.

Tanti ospedali hanno avviato percorsi per ridurre il ricorso d'eventuali cause per danno medico, protocolli di terapia a cui il personale deve attenersi. Tuttavia quello che sconcerta l'utente medio come in questa caso è il forte timori della classe medica, come se non fossero sicuri della loro professionalità, il loro paura da cosa nasce?

Di non essere sufficientemente preparati o in grado di gestire le persone assistite o di non essere in grado di soddisfare le aspettative di salute della società? 

I medici hanno la Fnmceo a rappresentarli nelle istituzioni ma chi rappresenta le persone assistite?