Giovanna O. Abbiategrasso : Ho letto da qualche parte che il cioccolato può diminuire il rischio di diabete? E' vero?
Vi immagino già nel pranzo di Pasqua e Pasquetta con in una mano un fetta di colomba e nell'altra una parte d'uovo al cioccolato mentre state cercando una scusa per non sentirvi in colpa. E' un giorno di festa non è mai quello che si mangia in un pranzo solo che può determinare conseguenze sulla vostra salute, piuttosto le abitudini di vita e a tavola tutti i giorni.
La relazione tra cioccolato e diabete, nel corso degli anni si è modificata perché si sono evolute le conoscenze, se prima veniva proibito il cioccolato, oggi in particolare il cioccolato fondente in modica quantità e occasionalmente trova molti specialisti non contrari al suo consumo, questo perché il cioccolato fondente è composto da una più elevata percentuale di cacao un minor contenuto di zuccheri e grassi saturi.
Recentemente è apparsa una ricerca sul British Journal of Nutrition, uno studio osservazionale su 1153 soggetti, divisi in due gruppi chi non consumava cioccolato e chi giornalmente consumavano piccole quantità di cioccolato fondente, il gruppo che aveva consumato cioccolato fondente aveva un minore rischio di Diabete.
Il contributo sembra arrivare dai flavonoidi contenuti nel cacao, che secondo alcuni ricercatori sono degli antiossidanti che possono proteggere dallo stress ossidativo le cellule beta del pancreas, produttrici d'insulina.
A essere coinvolto è più il diabete mellito di tipo 2 una malattia metabolica caratterizzata da glicemia alta in un contesto di insulino-resistenza e insulino-deficienza relativa, la cui causa principale è più spesso l'obesità e le cattive abitudini di vita, quando non dipende dalla genetica.
Personalmente sarei più cauto, questi studi chissà perché compaiono sempre prima di Natale e prima di Pasqua i due momenti dell'anno dove si acquista più cioccolato.
C'è una documentazione storica dell'utilizzo del cacao nella medicina ma ricordate che Flavonoidi sono presenti anche in verdura e frutta per esempio la mela e l'uva, ma i flavonoidi nella mela fanno meno notizia di quelli del cioccolato.
Io sposterei l'attenzione da un solo alimento a un alimentazione più generale e al movimento fisico non reputo il cioccolato un alimento che deve necessariamente essere consumato tutti i giorni.
Sarà che io sono da bambino vissuto dai miei nonni in campagna in cui il cioccolato e i dolci erano un qualcosa di più, degli alimenti che di vedevano solo nelle feste comandate.
Molte persone mi dicono che hanno bisogno del cioccolato per migliorare il loro umore, io lo comprendo, il cibo non ha solo la funzione d'alimentare il corpo, ma come dire noi più che per virtù, per mancanza ci siamo allenati a cercare il buon umore in altre cose.
Tornando a noi, i soggetti che sono a rischio di diabete o hanno già una diagnosi di Diabete consiglio di parlarne con lo staff medico dove sono seguiti per valutare se e come inserire il cioccolato nello loro schema alimentare.
Sarà che io sono da bambino vissuto dai miei nonni in campagna in cui il cioccolato e i dolci erano un qualcosa di più, degli alimenti che di vedevano solo nelle feste comandate.
Molte persone mi dicono che hanno bisogno del cioccolato per migliorare il loro umore, io lo comprendo, il cibo non ha solo la funzione d'alimentare il corpo, ma come dire noi più che per virtù, per mancanza ci siamo allenati a cercare il buon umore in altre cose.
Tornando a noi, i soggetti che sono a rischio di diabete o hanno già una diagnosi di Diabete consiglio di parlarne con lo staff medico dove sono seguiti per valutare se e come inserire il cioccolato nello loro schema alimentare.
Per tutti gli altri in buona salute e normopeso invito a non abusare di prodotti alimentari ricchi di zuccheri e grassi, è facile dire 5 grammi, ma non ho visto mai nessuno pesare il cioccolato come non ho mai visto uova di cioccolato da 5 grammi con sorpresa!
Riferimenti:
Ala’a Alkerwi, Nicolas Sauvageot, Georgina E. Crichton, Merrill F. Elias and Saverio Stranges “Daily chocolate consumption is inversely associated with insulin resistance and liver enzymes in the Observation of Cardiovascular Risk Factors in Luxembourg study”. British Journal of Nutrition, 17 march 2016.