domenica 28 settembre 2008

La crisi mette in ginocchio i ristoranti! Quali soluzioni

“Un dessert o un caffe? No grazie mi porti il conto per favore”. In questa semplice frase c’è la sintesi dell’umore del momento. La perdita del potere d’acquisto sta cambiando le nostre abitudini a iniziare da queste piccole economie. Il consumo del cafè nei ristoranti è diminuito del 10%, a mezzogiorno si consuma un piatto veloce e la sera si "dimentica" di ordinare l’antipasto, il vino e il dessert ma l’abitudine di uscire è rimasta infatti i locali sono pieni di persone.


Non esistono ancora i dati ufficiali e se esistono non vengono resi noti, perché come qualcuno dice il nostro paese è un paese ricco c’è il numero più alto di telefonini. I proprietari di bar, ristoranti e birrerie, con cui ho parlato, ritengono che il loro lavoro sia diminuito dal 10% al 30%, cha vanno dal meno 10% nei locali del centro al 30% nei locali di periferia ci sono diversi segni come la chiusura dei grandi ristoranti a mezzogiorno. Inoltre negli ultimi due anni sono aumentati i costi fissi del ristorante, il costo delle materie prime, fare i ristoratori non è più così semplice.

In molti il rischio di chiusura è reale e al momento non si vedono segni di miglioramento, si sono modificati i consumi si tende meno a frequentare il ristorante, ma si acquista sempre più piatti pronti in panetteria, al supermercato, fast food; si mangia sempre più spesso a casa e ci si vede a casa da amici.

Un ristoratore che frequenta il blog mi ha chiesto cosa fare?

Ammetto che non ho delle ricette esclusive e che dovrei conoscere il ristorante e la zona, ma qualche piccola cosa si può fare come per esempio quella di premiare la fedeltà dei propri clienti, ricordatevi che il cliente è un patrimonio del vostro ristorante, ha un costo molto più alto cercare nuovi clienti che accontentare i propri, dovete cercare di avere un atteggiamento simile alla grande distribuzione come per esempio premiare la fedeltà con una carta o con scontistica , cambiare spesso menù e dare dei nuovi motivi per venire come: le serata a tema, ospitare uno chef di un'altra città, lanciare una proposta in abbinamento con le sale cinema.

Un altro problema sono gli orari di servizio in genere in ristoranti servono dalle 12 alle 14 e dalle 19 alle 22,00 oggi il consumatore mangia 24 ore su 24, si possono trasformare i ristoranti in cafè per rendere il locale frequentabile più spesso anche alle ore insolite. Innovazione anche nel menu, se la gente spende meno e inutile mettere piatti elaborati con prodotti eccessivamente esclusivi, privilegiate i prodotti del mercato e della stagionalità. Riscuote sempre molto successo l’abbinamento vino e piatto. Un altro possibilità è quella di andare a recuperare quelle che sono le nicchie di mercato, in Italia mancano i ristoranti con menu biologico, ristoranti per vegetariani, i ristoranti a zero impatto ambientale, ristorante con menù light, ristoranti con menù per celiaci, ristoranti con servizio adatti ai bambini, ristoranti con menù per gli over 50, contro la crisi nulla di meglio che la creatività e la fantasia.

lunedì 22 settembre 2008

Nuove forme di comunicazione e promozione nei punti vendita

Contro la crisi dei consumi molte aziende hanno pensato ad aumentare le forme di marketing e comunicazione direttamente nei punto vendita (supermercato, iper, ecc). Secondo uno studio di ricerca dell'agenzia americana Wpp, c’è una forte tendenza a decidere cosa acquistare direttamente nel punto vendita con una percentuale che tocca il 72% . In Italia si decide al Super perché si valutano il tipo di promozioni e poi si decide in base al proprio rapporto qualità/ convenienza, ma è indubbio che sul luogo di acquisto siamo molto sensibili ai diversi tipi di comunicazione.

Ma quali sono le forme più comuni di marketing e comunicazione in store?
A) Forme classiche come : evidenziatori, box luminosi, cartelli e cartelloni dai scaffali al parcheggio del super, promozioni con test sui prodotti, spot alla radio dello store, ecc. ecc.
B) Forme innovative come : pubblicità attaccate sui pavimenti (floorgraphics), nuove forme d’intrattenimento come show di attori, comici e cantanti e il cosiddetto “guerriglia marketing,” , ragazzi che improvvisano una partita nello store.
Queste forme di comunicazione hanno una loro logica se sono integrate con un offerta promozionale o seguono una compagna di comunicazione. Sono utili per un prodotto nuovo per favorire la sua conoscenza e quindi per stimolare la consuetudine all’acquisto, su un prodotto già noto è un investimento che deve esse valutato con attenzione.

Arrivano due nuove forme innovative: :
1) la TV nei supermercati, sull’esempio di Wal Mart negli Usa, Una tv che integrerà la comunicazione . In Italia sarà Skyrec, il primo esempio con Macdonald (immaginate i programmi, un reality horror su come si fanno i panini da Macdonald?).

2) “Emotional packaging lab”, è un sistema innovativo, prodotto da due aziende del settore la Cean e 1to1lab per studiare le emozioni e il comportamento d’acquisto, all’interno del supermercato, e le reazioni dei consumatori a un determinato tipo di stimolo. Il presidente della società motiva la sperimentazione con la necessita di fornire al consumatore delle emozioni per fare uscire le aziende dalla logica del prezzo (questa motivazione mi sembra di averla già letta da qualche parte, tutto purché non guardiamo il prezzo, cosa non farebbero?)

Qualche anno fa una nota azienda produttrice di latte, mi disse che il packaging della bottiglia era stato studiato cosi perché faceva dilatare le pupille come quando si ha un orgasmo (giuro è vero!! chiedetemelo per e-mail quale era l’azienda non posso pubblicarlo) e irrimediabilmente finire il prodotto nel carrello. Il risultato è che dopo sei mesi il prodotto era indifferente ai consumatori. (In parole povere un fiasco) In sintesi nonostante questo stimolo visivo che poteva ricordare una sensazione di piacevolezza non è bastato per un acquisto. Non sarà stato forse perché il prodotto non rispondeva alle aspettative dei consumatori? Non nego che il consumatore si possa confondere, influenzare o consigliare e io per primo riempio il carrello, tranne poi alla cassa fare la cernita. Queste strategie possono funzionare se solo se hai un prodotto che in grado di soddisfare un aspettativa, se è un buon prodotto, se è un prodotto di qualità al giusto prezzo.
Per chi è interessaro c'è Associazione per la comunicazione diretta nei punti vendita : POPAI
Su flick ci sono alcuni esempi selezionati da Popai, sono molto americani poco in linea con il gusto italiani ma sono un esempio potete accedere clicando qui FlickPopai

giovedì 18 settembre 2008

Corriere della sera e Il sole 24 ore all’attacco della grande distribuzione

In due articoli diversi ma usciti lo stesso giorno, lunedì 8 settembre (sono un po’ in ritardo con i post) tutti e due i quotidiani sferrano un vero e proprio attacco alla distribuzione alimentare e vanno all’origine dell’aumento dei prezzi e delle speculazioni.

Il corriere della sera parte dall’analisi dei bilanci delle società della distribuzione (Pam, Esselunga, Carrefour, Coop, Unes, Iper,), le quali nonostante la crisi dei consumi, non solo conservano il fatturato ma lo aumentano in modo considerevole, un dato che valutano anomalo, e infatti si pongono il dubbio che la grande distribuzione metta all’angolo sia le aziende produttrici che i consumatori, visto che i ricarichi su prodotti vanno dal 70% al 200% e anche oltre in molto casi. I bilanci delle aziende sono quasi tutti in attivo, tranne pochi dovuti agli alti investimenti in beni immobiliari, dovute alle sempre e nuove aperture di centri commerciali. (Non li mica dobbiamo pagare noi). In Italia c’è una legge sul prestito di danaro che quando supera il 20% di interesse è considerato strozzinaggio, si potrebbe applicare anche in campo alimentare, obbiettivamente non vedo la differenza.

Il sole 24 ore invece sui dati del ministero delle Politiche Agricole, uno studio della Banca d’Italia, Antitrust, pubblica una tabella sui rincari dei prodotti nei diversi passaggi, che in media aumentano del 120%, più del doppio, ma che vanno dal 77% al 300%, mentre in media in Francia e Spagna è del 50% e si scopre che le melanzane vengano pagate al contadino 0,20 centesimo di euro al kg mentre al supermercato sono in vendita a 1,65 euro al kg un rincaro del 725%, anche il petti di pollo un rincaro del 732%, Angurie 600%, Invidia 533%, pomodori 469%, Cavolfiori 333%, limoni 356%, Manzo 547%, Vitellone, 532%, sono solo alcuni esempi. Dati fonte ismea e www.smsconsumatori.it

Ricarichi che su frutta e verdura non trovano alcuna giustificazione ma se in ogni passaggio ogni operatore raddoppia il prezzo, unici che ci perdono sono il contadino e il consumatore, il giornale esorta ad una migliore organizzazione della filiera ed a passaggio più brevi, noi ce lo auguriamo, ma non ne siamo molto convinti che questo sia sufficiente. Capito perchè qualcuno vuole che non si parli più dei prezzi?

martedì 16 settembre 2008

Economia mondiale: tempi duri, 2009 anno del disastro?

L’economia del pianeta è malata, la crisi finanziaria colpisce tutti i settori d’attività, chi prevedeva un breve periodo negativo dovrà ricredersi, non è ancora finito. C’era una fila da dieci giorni davanti alle banche Indymac in California e il panico si stava diffondendo, negli Stati Uniti sono circa 200 le banche che rischiavano di chiudere a seguito della crisi finanziaria dei “suprimes”, la più grave dal crollo della borsa degli anni ‘30. L’intervento per nazionalizzare le due agenzie mutui Fannie & Freddie, varata domenica scorsa, tampona una situazione ma non risolve, le due agenzie garantivano mutui pari 1/3 del reddito nazionale americano. Ben 400 miliardi di dollari che lo stato dovrà pompare nelle casse delle due agenzie, non è noto dove lo stato troverà la copertura finanziaria? Noi, qualche sospetto lo abbiamo. Una crisi iniziata dalla bolla speculativa immobiliare che ha visto incrementare il valore degli immobili del 10% anno per anno, trasformando le città come Miami e Las Vegas, una spinta per volontà politica all’investimento immobiliare senza precedenti, che ho sortito un aumento incontrollato dei prezzi negli Usa ma anche a Londra immobili più del 210%, Spagna 280% e in Italia 150%.

La prima avvisaglia è accaduta il 18 luglio 2007, due fondi di investimenti immobiliare sono falliti e i prezzi della case sono crollati e molti americani cercano di recuperare liquidità dalla vendita degli immobili, colpa di un’ economia cieca che spingeva le persona ad indebitarsi fino all’inverosimile per avere una casa e che ora si ritrovano con una perdita del valore dell’immobile e un debito sempre più alto. Questa bolla speculativa immobiliare ha coinvolto anche l’Europa in quanto molte banche europee cieche hanno investito in fondi immobiliari americani come Spagna, Irlanda, Germania, Regno Unito, Italia e hanno fatto investire i propri clienti spesso ignari del rischio.

Da questa crisi non sono risparmiati nemmeno i paesi emergenti come Cina, India ha già iniziato con la diminuzione degli ordine di esportazione, la borsa di Shangai ho perso il 50% dall’inizio dell’anno. Anche le banche Italiane sono a rischio anche se non forniscono dati, tanto che non sappiamo ancora quali banche sono coinvolte, al fine di evitare sorprese il consiglio è di non indebitarvi con l’istituto di credito, l’abitudine di scaricare sui clienti il frutto delle loro scelte scellerate non è nuovo, consiglio non acquistare obbligazioni e azioni dei istituti di credito fino a quando non renderanno nota la loro posizione.

Nel tentativo di recuperare gli investimenti, la speculazione internazionale si è trasferita dagli immobili e dalla Borsa, al petrolio, al grano e alle materie prime ed ecco che i prezzi esplodono, l’indice del prezzo delle materie prime si è alzato in un anno del 70% senza una evidente causa. Questa è la ragione perché i prezzi degli alimenti salgono cosi tanto voglio dirlo con un termine divertente dopo aversi svuotato le tasche ci svuotano anche la borsa della spesa…….. toc toc sig. Bush ne sa niente?

Domenica borse chiuse e dopo la candidatura del nuovo rappresentante del partito repubblicano, con una mossa politica per nulla casuale, l’amministrazione Bush decide di nazionalizzare le due agenzie americane dei mutui, il tutto era programmato da tempo per avere un effetto sul consenso politico prima delle elezioni, sicuramente a breve darà dei risultati positivi ma alla lunga distanza dovrebbe rivelarsi un abisso senza precedenti, saranno come al solito i contribuenti a pagare ma la continua socializzazione delle perdite questa volta potrebbe fare saltare il banco l’economia cieca…
Oggi la Lehman Brothers, una delle più famose banche d'investimento ha chiuso per mancato intervento dello stato Usa....... siamo certi che non finisci qui, ragazzi occhio a portafoglio e sopratutto attenzione alla Borsa se avete bisogno di danaro nei prossimi mesi andate a vendere azione e obbligazioni di corsa!

giovedì 11 settembre 2008

Alixir di Barilla cade nella rete dell' Autorità del Garante della concorrenza e del mercato

Questo Settembre le belle notizie piovono a catinelle, vi ricordate di Alixir, Alixir, Alixir? Ebbene a seguito a segnalazione di consumatori, Nas e un Associazione di consumatori, l'Autorità del Garante della Concorrenza e del Mercato ha comunicato che il marchio Alixir della Barilla è stato oggetto del prevvedimento n. 18721 del 07.08.2008 in merito a pubblicità ingannevole ha deliberato che "a) che la pratica commerciale descritta nel presente provvedimento, posta in essere dalla Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. costituisce, per le ragioni e nei limiti esposti in motivazione, una pratica commerciale scorretta ai sensi degli articoli 20 e 21 del Codice del Consumo, e ne vieta l’ulteriore diffusione; b) che alla Barilla G. e R. Fratelli S.p.A. sia irrogata una sanzione amministrativa pecuniaria di 200.000 € (duecentomila euro);" La Barilla ha diritto alla presentazione del ricorso. (il testo del provvedimento è on line sul sito del garante)

In parole povere la comunicazione è stata ritenuta ingannevole in quanto le promesse salutistiche non erano dimostrabili sufficientemente, sta di fatto che i prodotti alixir saprebbero meglio a fare qualche passo indietro, unica cosa negativa è che a Febbraio e Marzo nel periodo del Alixir temporany Shop erano già a conoscenza dell'iter avrebbero potuto fermarsi, ora comprendo meglio i cambiamenti dell'impostazione della comunicazione, della ricerca di un partner istituto medico, il tutto sotto una nuova luce.

Personalmente ritengo tardiva la decisione del garante, la cifra irrisoria se confrontata con budget di 10 milioni di euro in comunicazione, il costo più o meno di due passaggi televisivi in prime time, ma chi rimborserà la fiducia dei consumatori? Dopo un anno di comunicazione, c'è da chiedersi come mai non si è potuto fare di meglio con un budget così grande, che rappresenta un sogno per qualsiasi ufficio di comunicazione. Rimane più che altro personalmente l'amarezza per un approccio cosi leggero per non dire altro, che forse meritava persone con maggiore esperienza, potevano avere i migliori professionisti......

Nonostante il nome diverso chi ne esce male è Barilla, oramai non si contano più i provvedimenti del garante nei loro confronti negli ultimi anni, ma questa comunque per la linea Alixir si tratta di avere una nuova chance, io lascerei da parte il ricorso come hanno annunciato, dimostrerebbe solo una maggiore arroganza, possono riformulare e correggere, è un opportunità che gli viene offerta per ripensare il tutto ora sta a loro scegliere, se cogliere o meno questa opportunità, ma attenzione le manovre di marketing seguono infinite strade e come in questo caso nulla avviene per caso, a volte si butta giù dalla torre qualcosa apposta per fare riscrescere una pianta uguale alla prima, in modo che nessuno abbia nulla da dire, il diavolo fa le pentole ....non i coperchi

domenica 7 settembre 2008

Slogan e pubblicità ingannevole: buone notizie dall' Autorità Garante della Concorrenza e dall' Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare

La Federazione Italiana Medici Pediatri è stata oggetto dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, per pratiche commerciali e pubblicità scorretta con il Provvedimento n. 18700. La Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) è un’associazione nazionale di medici specialisti in pediatria, cui aderisce la maggior parte dei medici pediatri. In merito alla vicenda che all'inizio del 2008 vi ho segnalato, ha avuto una sanzione amministrativa pecuniaria sul bollettino n.30 del 2008 di parla di sanzione da 300.000 euro e 120.000 euro all'azienda, a meno che se non si procede tramite ricorso al Tar .

Questa provvedimento è importante, non tanto per la cifra , ma perchè rispetto alla pronuncia dello IAP è più pesante, e perchè mi auguro che serva ad illuminare in modo nuovo e più positivo il rapporto tra aziende e società e associazioni scientifiche, sappiamo che ci sono in corso diverse collaborazioni e in fase d' ultimazione come Findus e Società Italiana di Nutrizione Pediatrica.

Secondo l'Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ) molti slogan salutistici non hanno valenza scientifica, io sono due anni che lo dico da questo blog, mi fa molto piacere (beh a dire il vero anche altri come trashfood, adiconsum, ecc ecc) . È così pare che il 90% dei casi dei prodotti esaminati, Efsa ha reso noti i risultati dei primi esami effettuati: 7 messaggi su 8 non superano le verifiche, non mantengono quello che promettono, non hanno studi scientifici che dimostrano i loro slogan.

In base al regolamento comunitario (1924/2006) sui claim nutrizionali e salutistici : ogni promessa lanciata attraverso etichette o slogan promozionali deve essere mantenuta. La scelleratezza è stato un emendamento che ha concesso il tempo fino al 2015 per mettersi a norma i prodotti. Quindi molti prodotti lanciato negli ultimi anni possono essere tranquillamente venduti fino al 2015 . I numeri parlano chiaro 220 gli slogan di prodotti alimentari per i quali è stato richiesto un parere dell'Efsa, 2.500 le sollecitazioni d'ogni tipo presentate all'Efsa dalla commissione europea.

Quindi consumatori attenzione ad alimenti che con claim nutrizionali e salutistici , non sono tutti così è chiaro ma molti si.

lunedì 1 settembre 2008

Aids in Italia una cura innovativa: una lista per i sieropositivi

Un argomento che mi ha molto toccato, non ha niente con i temi di papille vagabonde, ma quando trovo delle notizie infelici e poco umane non riesco a non pensarci. Questa estate è arrivata la notizia durante l’annuale convegno Internazionale sull’Aids che si è tenuto a Citta del Messico il 4-6 Agosto, che in Italia verrà istituita una lista dei sieropositivi dal Ministero del lavoro, salute e politiche sociali su proposta della Commissione Nazionale per la Lotta all’Aids, una lista si dice criptata, ma che tecnici informatici esprimono in diversi forum dubbi sull'affidabilità.

Nel 1978 il ministro Donat Cattin, propose la lista dei sieropositivi, ma allora si sollevò un polverone istituzionale e il ministro dovette con molte reticenze ritirare il progetto di legge. Oggi questa notizia passa in sordina addirittura rimbalza dai quotidiani esteri. Dopo 30 anni sembra che in Italia unico strumento di prevenzione e cura sia "fare una lista", l'esigenza viene giustificata come misura a favore della cura. Hitler diceva che mandava gli ebrei in un campo di lavoro mica nei campi di concentramento e quando gli mandava nella camere a gas a morire, diceva che gli mandava a fare la doccia per motivi d’igiene.

La perla di questo progetto non è tanto l’elenco dei sieropositivi (riprovevole in se per se) quando il fatto che saranno inclusi in questo elenco tutti colori che saranno ritenuti a rischio, cioè i presunti sieropositivi (!) si perché si giustificano, siccome uno screening della popolazione ha dei costi alti, (evidentemente ci avevano pensato) allora si includono tutti coloro che per diversi motivi potrebbero esserlo (è terribile ma è proprio cosi!) rispolverando i vecchi gruppi a rischio di trenta anni fa per intendersi: uomini che fanno l'amore con altri uomini, le lavoratrici del sesso commerciale, quelli che si iniettano sostanze proibite.

Invece i dati sulla popolazione indicano gruppi di popolazioni diversi, per esempio il 48% dei sieropositivi e di sesso femminile, il gruppo dove cresce la più alta incidenza dei sieropositivi sono i giovani dai 15 ai 24 anni di entrambi i sessi indipendentemente dalle delle scelte sessuali. In Italia ci sono 35.000 prostitute che esercitano senza preservativo alla media di 15 clienti al giorno, non certo per propria volontà, non sarebbe il caso forse di affrontare il problema in modo diverso? Con istituzione della lista in primo luogo si criminalizza la sieropositività, frutto di pregiudizi e discriminazione, non risolve i problemi ma fà la felicità forse delle Assicurazioni sulla salute.

Sulle fronte delle cure l'ossessione di trovare un vaccino sono almeno 35 i progetti al mondo che portono avanti la ricerca, subisce continuamente degli stop, recentemente il progetto di vaccino Pave nei Stati Uniti è stato abbandonato con motivazioni poco convincenti. In realta penso che ci sia un problema morale, nessuno vuole fare un vaccino che salvi dal contagio chi ritiene essere dei criminali o fare delle cose contro natura, non credo siano sole le difficoltà scientifiche a bloccare la ricerca ma i pregiudizi. Un esempio è stato riscontrato che c'è un farmaco che se preso il giorno prima "tenofovir" previene la possibilità di infettarsi da partner sieropositivi, ma viene bloccato dalla comunità scientifica con la motivazione che non sanno a chi dovrà essere prescritto!!

Cosi dopo l’elenco dei contribuenti che pagano le tasse pubblicati da Visco ci dovremo aspettare elenco dei sieropositivi? Io spero di no, sarebbe come fare l'elenco degli obesi, l'elenco dei cardiopatici, l'elenco di quelli hanno i piedi piatti. Perché non fanno un elenco di quelli che hanno portato i soldi in Lichtenstein, dei truffatori, dei pedofili, dei ladri, dei medici che sbagliano, sarebbe molto più utile socialmente, nella società di oggi un sieropositivo vale meno di un truffatore, si perché i truffatori , non sono inseriti in nessuna lista hanno il diritto alla privacy i sieropositivi oltre che perdere un idea di futuro perdono il diritto alla privacy e alla dignità.

Visto che alla politica queste cose non interessano, nessuno si è alzato a protestare, se qualcuno ha un po' di coscienza invia al Garante delle Privacy un semplice email dicendo " Mi piacerebbe che la lista sui sieropositivi per diritto alla Privacy non venga istituita" urp@garanteprivacy.it, garante@garanteprivacy.it