martedì 30 agosto 2011

Succo di frutta o Coca Cola?

Domanda di Arianna M. : Sono un mamma di un bambino di sei anni, al quale faccio bere del succo di frutta, perché mangia difficilmente la frutta, mentre però ero al supermercato ho notato che le calorie e gli zuccheri dei succhi di frutta sono più alte rispetto alle bibite gassate come Coca Cola, Pepsi, Sprite, mi è sorto un dubbio sto sbagliando? Dovrei preferire le bibite ai succhi di frutta?

Risposta: cara Arianna la tua domanda è più complessa di quello che potrebbe sembrare, anche perché in questi giorni in alcuni paesi si discute se tassare le bibite gassate dal momento che secondo alcuni favoriscono l'obesità, in breve più che favorire l'obesità favoriscono comportamenti poco corretti che possono condurre al sovrappeso, ma spesso è un problema di quantità.
Le nostre scelte sulle bevande però devono considerare tutti gli ingredienti, nella tabella nutrizionale non vanno considerate solo le calorie e gli zuccheri, ad esempio i succhi di frutta vanno considerate le fibre, le vitamine in particolare la vitamina C.

Tabella 1 bibite a confronto tra il contenuto di Kcal e zuccheri dal tè freddo alle cole e aranciate


Durante una delle mie guardie notturne al pronto soccorso quando ero studente, sono stato chiamato da una mamma disperata per una visita urgente un ragazzo di tredici anni che lamentava dei forti dolori addominali, il ragazzo non presentava segno di alcuna patologia complessa se non un addome duro e contratto d' origine ignota, nel colloquio con i genitori, mi veniva riferito che il ragazzo beveva solo freddo già pronto, scusi quanto? Ma dottore sà fa caldo un 4 o 5 al giorno confezioni da 1 litro direttamente dal frigorifero! Caspita spero non troppo freddo ma non sarà troppo! Ma dottore è solo !
Nelle confezioni già pronte non c'è solo tè ma ci sono anche altri ingredienti, come nei succhi di frutta non c'è solo frutta. Questo esempio per dire che un bicchiere di tè freddo, è poco importante, quello che fa la differenza è la quantità e la frequenza di consumo, nei bambini e nei ragazzi la quantità è importante, sopratutto nei bambini in rapporto al loro peso, nei ragazzi adolescenti avendone avuti in casa la quantità è un numero molto relativo! Per conoscenza limitato il numero dei tè il ragazzo non ha avuto più problemi.

Tabella 2. Confronto succhi di frutta delle diverse marche delle kcal e zuccheri


Non solo calorie e zuccheri nelle bibite e nei succhi di frutta, ma anche edulcoranti, aromi, conservanti, coloranti.
La migliore bevanda da preferire è l'acqua in assoluto, sia le bibite gassate e i succhi di frutta possono essere dati solo ogni tanto questo perchè abituano il bambino troppo al gusto dolce. Purtroppo c'è anche molta confusione nei succhi di frutta da preferire sono quelli con la percentuale più alta di frutta, i succhi meglio di nettari e bevande che ne contengono un quantitativo limitato, per legislazione alla polpa di frutta, può essere aggiunto del fruttosio per equilibrare il gusto, fruttosio non ricavato dalla frutta ma dal mais, se questo non basta viene aggiunto anche zucchero, ho trovato al supermercato molti succhi di frutta con edulcoranti, che personalmente non ritengo adatti nell'alimentazione di un bambino.


Succhi di frutta e porzioni di frutta e verdura
C'è la tendenza nella comunicazione a dire questo succo di frutta equivale a una porzione di frutta, io non sono d'accordo con questa dizione perché la frutta e la verdura fresca sono un altra cosa, non è solo un problema di calorie e zuccheri ma di vitamine, sali minerali e fibre che nella lavorazione della frutta vengono perse, sostituire le porzioni di frutta con i succhi o altri prodotti non è bene per la salute del bambino, perchè la frutta tramite la masticazione da senso di sazietà, se il bambino introduce calorie vuote delle bibite, avrà più fame e mangerà di più, facilmente aumenterà di peso, il mio consiglio personale e di non abituarlo troppo al gusto dolce di bibite e succhi di frutta già pronti un esempio è l'albicocca il cui contenuto di zucchero medio è 6,8g/100g mentre i succhi hanno un contenuto di zucchero di almeno il doppio, piuttosto preparargli in casa una spremuta di arancia o un centrifugato alla frutta, magari facendolo preparare a lui cosi si sentirà coinvolto direttamente.

Risultati del test: come avete potuto vedere il numero di calorie delle bibite e dei succhi presi in esame va dalle 28 dei tè freddi alle 70 Kcal/100g di Heio uva rossa, che essendo fatto da uva è comprensibile che sia il più contenuto di zucchero, perchè uva è uno dei frutti che ha il più alto contenuto di zucchero, un po' meno giustificabile lo sono i nettari di albicocca, di pesca e di pera. Il contenuto degli  zuccheri dei prodotti del test va dalle 6.9 alle 17,3 g/100g tenete presente che un bicchiere equivale più o meno a 200/250 g, pertanto i valori vanno raddoppiati, nelle bibite lo zucchero viene sempre aggiunto mentre nei succhi di frutta parte dello zucchero è contenuto nella frutta ma c'è anche molto zucchero aggiunto, anche se uno fruttosio e altro saccarosio nella maggio parte dei casi, non c'è differenza tra i due nessuno è meglio o peggio dell'altro, più che altro bisogna controllare che i bambino non consumi quantità di zucchero elevate con altri alimenti nell'arco della giornata, perchè un bicchiere di succo può costituire il 30% della Rda di zucchero, se poi segue un gelato, una fetta di torta alla sera dopo cena, siamo già andati oltre il 100% delle Rda.

In sintesi: la migliore bevanda per un bambino è l'acqua, d'estate magari lasciate in frigorifero una brocca d'acqua con dentro delle buccia di limone, buccia d'arancia e qualche foglia di menta, melissa o rosmarino, ogni tanto possono anche essere date delle bibite o dei succhi di frutta, ma senza esagerare, preferendo quei prodotti senza edulcoranti, con più frutta che acqua, oltre che leggerlo in etichetta guardate le percentuali di fibre e vitamina C, se non ci sono oppure sono zero come ho visto è difficile che sia stata inserita della polpa di frutta, attenzione perchè le aziende hanno capito che i consumatori guardano il contenuto di vitamina C e quindi cosa fanno aggiungono tra gli ingredienti vitamine e sali minerali, quindi il consiglio è verificare si il valore di vitamina C ma anche che non sia stata aggiunta, ho anche trovato un succo di frutta che vantava il 90% delle rda di Vitamina C, ma era stata aggiunta, a mio parere è meglio non sostituire le porzioni di frutta con succhi di frutta ma con frutta fresca.

Mercato dei succhi di frutta sempre più flop
Attualmente i succhi di frutta presenti sul mercato sono molto lontani dalle richieste e aspettative dei consumatori, troppo ricchi di zuccheri, poca frutta vera, molti tentando di mascherare la cattiva qualità della frutta aggiungendo zucchero cosi il mercato dei succhi di frutta è da diversi anni in regressione perchè poco convincente, utilizzo della leva salutistica ha peggiorato l'immagine e i prodotti, perchè è stata utilizzata in modo molto discutibile e poco credibile e più che portare un vantaggio per il mercato ha ancora di più fatto scendere il volume delle vendite ma sopratutto quello dei ricavi.

PS: Mi rendo conto che i miei lettori sono per la maggior parte sono genitori "navigati" come me, anzi io remo ancora e questi consigli possono essere banali ma diciamo che repetita iuvant, anzi se qualche mamma o papà ha da dare qualche consiglio a neo genitori sono ben accetti

Hanno fatto parte del test kcal e zuccheri i prodotti: Lipton ice tea, Beltè, Sprite, Coca Cola, Seven up, Pepsi, Fanta, Aranciata Amara San Pellegrino, Spremuta fresca arancia Esselunga, Yoga pera, Bravo pera, Zuegg nettare di Pesca, Zuegg nettare di Albicocca, Esselunga polpa e succo di Mela, Esselunga succo e polpa di albicocca, Esselunga nettare di Banana, Polpelmo Jaffa, Heio uva rossa.

NB :alcuni di questi prodotti hanno un profilo nutrizionale on line diverso dal prodotto al supermercato, nel test è stato preso come riferimento il prodotti disponibili presso il supermercato Esselunga di Milano di viale Piave.

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lunedì 8 agosto 2011

Il Comfort Food migliora l'umore ?

In questi anni abbiamo affrontato spesso il tema del comfort food, cioè quei cibi, quelli alimenti, quelle preparazioni che ci davano da bambini, che riuscivano a farci cambiare umore, quel cibo che più che un alimento era un gesto d'affetto da parte delle nonne e delle mamme. Io personalmente ricordo che quando le cosa andavano male, mia madre mi preparava due strati di biscotti farciti con la crema pasticcera al limone,  era bello aprire il frigorifero e travarli belli pronti. Ogniuno ha il suo comfort food, chi lo vede nel tiramisù, qualcumo lo vede nelle focaccia al formaggio, nella torta di mele.

Qualche lettore più attento ricorda sicuramente quando abbiamo parlato di voglie alimentari in rapporto con la serotonina e di come in particolare le donne fossero più sensibili. La medicina cinese ma anche l'ayurvedica ha da tempo legato il cibo a delle particolari esigenze fisiologiche ben precise o a degli stati d'animo, nella medicina occidentale questo rappresenta una novità, tanto che fino ad ora si è inquadrato il comfort food solo come un atteggiamento romantico o anche come una debolezza di un momento di ricerca di affetto, legato ad un problema del disturbo del comportamento alimentare.


È stato recentemente pubblicato uno studio sul Journal of Clinical Investigation che dimostra che i cosiddetti cibi con una certa percentuale di grassi come i comfort food generano una sensazione piacevole al cervello migliorando l'umore.

La ricerca è stata condotta da Lukas Van Oudenhove, dell' University of Leuven, in Belgio , la sorpresa è che non c'è la relazione con il gusto, anche somministrando nello stomaco una soluzione di acidi grassi questi migliorano l'umore.

Una serie di test ha permesso di stabilire una relazione tra stato emotico e comportamento alimentare, questa relazione non è solo dovuto a un problema psicologico ma coinvolge l'organismo e il cervello in modo particolare.


Questa ricerca è importante perche mentre gli studi precedenti dimostravano il legame tra i piatti tipo  comfort food, alimenti ipercalorici e il loro impatto positivo sul morale e che una certa percentuale il grasso può contribuire ad un migliore stato d'animo. Questa ricerca ci dice che il miglioramento d'umore avviene anche quando viene rimosso il loro gusto, consistenza e odore parametri che venivano considerati più psicologici.

Questi risultati potrebbero avere implicazioni importanti per comprendere l'interazione tra emozioni, fame e i disturbi del comportamento alimentare, l'obesità e depressione.


Un altro studio presso l'Università di Buffalo, pubblicato a marzo nella rivista Psychological Science, ha dimostrato che i comfort food possono aiutare a combattere contro i sintoni della solitudine.
 
Dal mio punto di vista non nego che le scelte alimentari sono in parte conscie e in parte inconscie, il comfort food ha un suo ruolo che non deve essere demonizzato, come anche il ruolo dei grassi, che sono importanti nella dieta dell'uomo, sarebbe più importrante parlare di quantità e qualità. Tuttavia non vorrei che si diano troppe valenze e significato agli alimenti, come la cura della depressione o della solitudine, non mi sembra questo un messaggio corretto. Depressione e solitudine necessitano di altri interventi che possono anche non avere a che fare con l'alimentazione.

Non vorrei che questa ricerca invece che diminuire le promesse sul cibo che gli heath claims che fanno molte promesse sulla salute non sempre dimostrabili, aumentino le aspettative che abbiamo nei confronti del cibo. Cosa dovremmo attenderci? Nuovi alimenti che promettono anche i miglioramenti d'umore? Dalle promesse della salute alle promesse di buon umore, sempre più difficilmente dimostrabili.