lunedì 31 gennaio 2011

Le migliori nuove idee imprenditoriali del settore alimentare e non, nuove idee per la ristorazione del 2010

Sia durante l’anno che all’inizio segnalo le migliori idee imprenditoriali che mi capita di vedere quando vado in giro (Londra, Parigi, New York), molti blogger mi chiedono consiglio per sviluppare nuove attività imprenditoriali, ricordate l'idea originale è importante ma è altrettanto importante il luogo e il modo in cui questa viene sviluppata e realizzata . Le nuove idee dello scorso anno non sono ancora superarate ma ne sono nate delle nuove, sono degli spunti che potete prendere e che non ci sono nel vostro paese sia Italia che Svizzera, interessanti i nuovi nuovi concept di ristorazione classica e veloce, locali aperti tutto il giorno che diventano sempre più specializzati per fare fronte alla domanda crescente di novità, ma anche di un'alimentazione sana, nuove idee di servizio alla persona e delle nuove idee di Green Economy.

Ristorazione veloce e classica

A Toutes Vapeurs , Ristorante con cucina a vapore



Una formula di ristorazione veloce che ha la caratteristica di proporre solo cucina a vapore, anti pasti, piatti unici, dolci. Una bella selezione di preparazione con una grande creatività, molti piatti di pesce abbinati con verdure a pasta, un’alimentazione sana con un buon rapporto qualità prezzo. Per tutti quelli che pensano che mangiare a vapore non sia piacevole, cambierete idea. Target indifferenziato dallo studente all'impiegato, che a mezzogiorno o alla sera vuole mangiare sano ed equilibrato. Aperto quest' anno siamo già alla seconda apertura, altre due sono previste nei primi mesi del 2011. Per gli appassionati anche su Facebook.
Info: A Toutes Vapeurs , 2 Rue de l’echelle Paris e 7, Rue de l'Isly - Paris

It Mylks yogurt , Lo yogurt nella ristorazione veloce



Un idea semplice forse piuttosto banale secondo molti, ma gradita, aperto nel mese di Aprile 2010 sull’imitazione di un famoso locale di Frozen Yogurt a New York. Un negozio di yogurt fatto in casa, latte da azienda certificata 100% locale, 100% biologico. Il locale offre sia da consumare sul posto che da portar via yogurt con frutta, cheese cake, milk shake. Il primo è stato aperto nell’aprile 2010 il secondo questo autunno, un idea che piace molto,per gli appassionati anche su Facebook.
Info : It Mylks , Odéon - 15 rue de l’Ancienne Comédie Paris, Citadium 3eme étage 50-56 rue Caumartin Paris

Oh poivrier
Invece utilizza per differenziarsi la cosiddetta bruschetta gourmand come piatto principale con diversi abbinamenti , la fetta di pane abbrustolito o come meglio la chiamano qui tartina in versione di lusso potremmo dire, alcuni esempi tartina con tartare di salmone erbe aromatiche insalata, limone, pomodoro, fagiolini oppure tartina con carpaccio di bue, becon, insalata, pomodoro, cavolo e frutta secca, la bruschetta diviene cosi un piatto completo, forse in Italia è banale ma all'estero l'idea piace molto.
Info : Oh poivrier

Les cocottes by Christian Constant



Solo cocottes, al ristorante per mangiare solo prepararazioni in cocottes, è una preparazione tipica francese ma che oramai è divenuta patrimonio comune della cucina internazionale, adatta a tutte le stagioni e per tutti i palati, nella grande offerta dei locali per ristorazione meglio orientarsi su una specialità nota e riconosciuta.
Info : Le violon dingres , 135, rue Saint-Dominique, Parigi

Tartes Kluger
Solo torta sia dolci che salate, da portare via o consumare sul posto,con abbinamento d' insalate e frutta, locale per tutto il giorno e a tutte le ore, anche se frequentato moltissimo a mezzogiorno e nel pomeriggio, le torte sono da 16 euro per 4 persone e 28 euro per otto persone, ogni torta è abbianta a una bottiglia di vino facoltativa, qualche esempio di torta salata zucchine, piselli, carciofo e rucola abbinato con la Galetiere- Pineau D'aunis rouge oppure una torta dolce di frutta della passione, meringa alla nocciole e bucce di lime dei caraibi con Macon Blanc Chardonnay. Per gli appassionati anche su Facebook.
Info: 6 rue de forez, Parigi Tartes Kluger ,

Jour



Invece solo insalate, delle insalate su misura, si parte da una base di insalata tipo lattuga e poi si uniscono ingredienti dalle olive, al formaggio, speck, carote e tanti altri ingredienti. Trasformare l'insalata in un piatto completo è una scelta individuale, un offerta un po' limitata, ma che si rivolge soprattutto a studenti e ragazzi molto giovani. Strizza l'occhio a un alimentazione sana, un alternativa ai McDonald, non solo nel menù ma anche nello spazio e nell'arredamento. Ci sono già una ventina di punti di ristorazione in un anno.
Info: Jour

Rice to Riches
Il riso quello per dessert al latte abbinato con numerose ingredienti a scelta dalla frutta fresca, frutta secca, spezie e mille altre varianti. Non avrei mai scommesso un euro su questa idea, invece non so come mai funziona, sarà la voglia di un ritorno al comfort food, al riso al latte della mamma, idea piace molto in USA.
Info : Rice to Riches 37 Spring Street New York


Vousavezchoisi , sceglietevi il menù per pranzo
Un sito internet permette di scegliere il menù del ristorante e di trovarlo pronto in negozio oppure con un piccolo prezzo viene direttamente portato in ufficio. Collaborano una ventina di insegne di take away . Il concetto è semplice il consumatore, non perde tempo, il locale si crea un nuovo canale di distribuzione.
Info: Vousavezchoisi

Geldrive una modalità d’acquisto dei surgelati
Sempre sulla velocita del servizio e dell’utilità la formula geldrive, a casa con il computer ordinate e dopo pochi minuti passate a ritirate il vostro ordine, in auto. L’idea è di Valerie e Vincent Spoiler Matta , nessuno avrebbe scommesso molto su questa idea invece anche grazie alla selezione di marche e prodotti pronti, è un idea che ha avuto successo, forse non tanto per la modalità d'acquisto ma per la qualità e facile utilità dell'offerta. Si trovano anche su Facebook..
Info : Geldrive


Fast food trend : messicano e pasta




Fast food messicano:
Chaak e Chipolte, sono queste le due insegne che propongono fast food messicano, con burrito, insalate di tacos e altro sapori forti e anche molto piccanti. Da Novembre 2010 a Londra 114-116 Charing Cross Rd. London, UK WC2H 0JR

Grande successo invece sempre i fast food di pasta come avevo segnalato tempo fa : mezzo di pasta, Francesca, Nooi, MeccaPasta, (quando ne vedremo uno italiano vero?)


Impresa agroalimentare
:

Good Gout
A soli tre mesi d’esistenza, l'azienda aveva già 40.000 euro di fatturato. L’azienda nasce da due giovani genitori preoccupati per il cibo dei loro bambini, nessuno rispondeva alle loro necessità, ecco cosi una gamma di pappe per i bambini dalla svezzamento fino ai 3 anni. Fatte molto bene con le giuste valutazioni in base al gusto ed agli ingredienti, sopratutto sull'introduzione graduale degli alimenti, stupisce io le ho provate giuro! Sono molto buone. 100% biologica, 100% con attenzione all’ambiente già presente in un centinaio di negozi in Francia.
Info: Good Gout


Green Economy

Ottenere energia dai passaggi pedonali
E ' leggendo riviste scientifiche che tre studenti hanno pensato di creare Agora Energy, una società che crea energia elettrica con il passaggio dei pedoni. Stazioni ferroviarie, centri commerciali, discoteche e tutti i luoghi di alto traffico. Si crea energia che può essere utilizzata sia come auto-consumo, come l'illuminazione o cartelloni pubblicitari o anche per usi diversi.
Info : Agora energy

Il Concierge legale
È noto che i legali hanno un costo alto ma a volte non sono sempre necessari cosi c’è questo servizio veloce a 75 e 85 euro , come chiudere un conto in banca, piccole consulenze per risolvere grattacapi semplici ma insormontabili per i consumatori. Info : Conciergeriejuridique

Sail Bags
Ricicla le vele delle barche e le trasforma in borse, dal momento che le vele non sono facile ne hanno inventato un nuovo uso come stoffa per fare delle borse.
Info : Sail Bags

mercoledì 26 gennaio 2011

A Las Vegas i cereali si illuminano, Kit Kat Nestlè sposa le mostre d'arte, Starbucks aumenta la capacità dei bicchieri di caffè!

Dopo un argomento serio e importante come l'analisi della pasta senza glutine, ringrazio Roberto La Pira per averlo pubblicato sul magazine Il fatto alimentare, ci vogliono degli argomenti più leggeri, che ci facciano un po' sorridere senza prendersi troppo sul serio. 
 
Durante il CES, annuale incontro dedicato all'innovazione in Usa, è stato presentata questa nuova innovazione divertente a scaffale, i cereali che si illuminano pardon le scatole di cereali che si illuminano come al luna park, in parole molto semplici non sanno più come sorprenderci e magari come rifilarceli, non nutro nei confronti delle scatole dei cereali una grande simpatia, si vede? 

Have a Breakism è invece ultima campagna di comunicazione di Kit Kat, la barretta al cioccolato di Nestlè, in occasione di una mostra d'arte in Olanda, ha deciso di "sorprendere" i visitatori in un modo originale "Have a break, have a Kit Kat"

Starbucks, invece ha deciso di introdurre un nuovo bicchiere "trenta" 916 ml, basterà? Nel comunicato stampa specificano che è solo riservato al caffe freddo e al the freddo, sì ma sempre 916 ml sono di caffè , quasi un litro. Che non è poco, lo si condividerà suppongo o almeno spero!

venerdì 21 gennaio 2011

Come scegliere le paste senza glutine, confronto tra ingredienti, marche, valori nutrizionali, calorie e prezzi


Il numero delle persone che sono intolleranti o scoprono di essere intolleranti al glutine è in continuo aumento, tanto che la domanda di prodotti senza glutine è in crescita. In Italia secondo i dati dell'Associazione Italiana Celiachia, gli intolleranti al glutine diagnosticati sono circa 60.000, ma si pensa che il problema dell'intolleranza al glutine riguarda un numero maggiore che và dalle 400.000 alle 500.000 persone in quanto circa il 90% è affetto da malattia celiachia asintomatica. Un target che inizia ad essere interessante per le aziende, tanto che negli ultimi anni ci sono stati dei miglioramenti nella qualità dell'offerta e più persone si avvicinano ai prodotti per allergici, tra cui i prodotti senza glutine, per la ricerca della sicurezza nei prodotti alimentari. Così la pasta senza glutine da prodotto per la salute che era possibile trovare solo in farmacia, oggi la possiamo trovare al supermercato.

Dov' è il glutine?


Il glutine è un gruppo di proteine contenuto dentro alcuni cereali come il grano, farro, orzo, avena, spelta, kamut, segale e ci conseguenza in tutti i prodotti alimentari e nelle preparazioni come il pane, la pasta, i prodotti di pasticceria e molti prodotti insospettabili come zuppe pronte, sughi, salse, purè istantanei, salumi, cioccolato.

Cos' è esattamente l’intolleranza al glutine?

In alcuni soggetti predisposti l’ingestione del glutine provoca una risposta infiammatoria che altera le pareti dell’intestino e non permette di assimilare i nutrienti. Il male assorbimento può generare carenze di nutrienti importanti come le vitamine, i sali minerali, le proteine. I sintomi variano dal livello d’intolleranza, non esistono dei sintomi tipici, si va dai problemi digestivi ai sintomi di colon irritabile, non è raro trovare pazienti che scoprono in tarda età la loro intolleranza (malattia celiaca silente), non c'è una terapia ma una prevenzione, o meglio una dieta ad eslusione che consiste nell'individuare e eliminare i prodotti con glutine dalla propria alimentazione.

Come sono fatte le paste senza glutine?

La pasta viene fatta con grano duro o meglio semola di grano duro, che contiene sia amido che glutine, l’associazione di amido e glutine permette di ottenere una pasta con una buona consistenza . Per fare le paste senza glutine vengono utilizzate delle farine da cererali senza glutine, oggi vengono utilizzate più frequentemente la farina di mais e riso, a volte solo riso, a volte solo mais o miscelate in diversa percentuale, a volte con aggiunta di farina di grano saraceno, a volte con farina di lupini, sono in corso delle nuove formulazione con aggiunta di farina di quinoa (secondo me la più adatta) ma anche sorgo, fonio, amaranto, manioca e miglio. La farina di riso da alla pasta elasticità e colore bianco mentre la farina di mais da compattezza alla pasta , il mix delle due farine fornisce alla pasta una compostezza molto simile alla pasta di semola di grano duro. Risultano più gradite quelle paste con una maggiore percentuale di farina di mais rispetto alla farina di riso.


Nella lista degli ingredienti ci sono i mono e digliceridi degli acidi grassi, (E 471) cosa sono?

Sono degli additivi alimentari o meglio un emulsionante estratto da olii vegetali, il loro ruolo nella pasta senza glutine è favorire una maggiore tenuta della pasta. A onore del vero su di loro pesa il sospetto che siano prodotti da olii vegetali proveniente da colture Ogm.

Perchè si usa la farina di lupini?

La farina di lupini viene usata per dare sia consistenza, colore e sapore, è priva di glutine, ha un buon contenuto sia di proteine che di fibre, è un emulsionante naturale. Viene inserito come in ingrediente nel tentativo di ottenere una pasta molto simile dal punto di vista nutrizionale alla pasta di semola di grano duro. Ha però un aspetto particolare è fortemente allergizzante quindi bisogna provarla a piccole dosi, perchè in genere chi è gia intollerante a un nutriente può facilmente essere intollerante a un altro alimento anche se per ora i casi di intolleranza tra i due accertati sono pochi ma ci sono. In genere come ingrediente abbinato nella pasta senza glutine ci sono le proteine del pisello insieme con la farina di lupini.


Come si comporta nella cottura? Indicazioni per la cottura

Attenzione questo è l’aspetto più importante, leggete sempre la confezione perché la maggior parte della paste da me analizzate, danno indicazioni diverse di modalità di cottura e tempi diversi di cottura, ho anche trovato confezioni senza indicazioni, quindi all’inizio magari con un nuova marca prestare attenzione i tempi variano e dipende dalla pasta, dal formato, un minuto in più fa la differenza tra una pasta al dente e una pasta troppa cotta!

Tabella 1 confronto fra spaghetti : Scotti Riso, Coop, Le veneziane del Molino di Ferro e Biaglut

Ha lo stesso profilo nutrizionale della pasta di grano duro?

Le paste senza glutine, come vediamo dalla tabella 2, sono meno ricche di proteine, un po' di più di carboidrati ma a seconda delle marche, le persone da me intervistate mi hanno fatto capire che prediligono quelle paste dove c'è più farina di mais.

Tabella 2 confronto Ds Schar, Riso Gallo, Dialdì e normale pasta di grano duro fonte Inran

Esistono della paste naturalmente senza glutine?

Nella nostra cultura alimentare occidentale difficilmente, mi viene in mente i "Soba" i spaghetti giapponesi, più che spaghetti si potrebbero definire delle tagliatelle di solo farina di grano saraceno, mi ricordo una volta di avere trovato in Alta Savoia in Francia i crozets di farina di mais, sono fatti di grano saraceno e farina di mais, non tutti mi raccomando i crozets normali sono fatti con farina di grano duro mista a grano saraceno, leggere gli ingredienti. In Oriente mi vengono anche in mente i vermicelli di riso e soia cinesi. Ricordate sempre che sul prodotto deve esserci il marchio della spiga barrata quello è un prodotto gluten free.

Se invitate a casa un intollerante al glutine?

Mi dicono che capita spesso che si riceve un invito e si avvisa la padrona di casa di cucinare pasta senza glutine, ci si può trovare davanti a un bel piatto di pizzoccheri valtellinesi che sono notoriamente fatti con grano saraceno, attenzione se guardiamo l'etichetta ingredienti scopriamo che è mista grano e grano saraceno pertanto non adatta agli intolleranti al glutine, la stessa cosa le paste di farina kamut, attenzione anche le paste fatte con farina di segale o farina di farro , sono si farine alternative ma non è detto che siano prive di glutine anzi non lo sono per nulla, quindi ricordate che il glutine è anche in altri cereali non solo nel grano.

Quali sono le aziende Italiane che fanno pasta senza glutine?

ARNABOLDI (piatti pronti per celiaci) come penne alla pescatora e fusilli ai funghi.

BIAGLUT , la linea Pasta Mia: include diversi formati di pasta tra cui : pasta all'uovo, lasagne e pasta di solo Mais


BIOALIMENTA, pasta dai formati classici e regionali, anche gnocchi con farina di riso.

COLUSSI , marchio Misura pasta al formato di penne, fusilli e spaghetti (79% mais, 19% riso)

COOP , Linea senza glutine Coop con pasta tipo penne e fusilli

DIALCOS, la linea prodotti senza glutine Dialdì, (67% riso 33% mais)

DIETETICA , marchio Pandea
DR. SCHAR , linea completa con paste, gnocchi e lasagne, un mix di mais e riso
DS Gluten Free by Dr. Schar

EUROSPITAL
FARMO, pasta di mais, pasta di riso, pasta di mais e riso

FIORENTINI ALIMENTARI

LA FINESTRA SUL CIELO, pasta di solo grano saraceno, solo riso, solo mais

LEILA PHARMA FOOD, pasta bio e tradizionale con mais 80% 20% riso, con 80 % riso e 20% mais, con grano saraceno 25 % mais 60%, Riso 15%.

MOLINO ANDRIANI, pasta di riso, pasta di mais, pasta bio riso, pasta bio mais

MOLINO DI FERRO, la linea Le veneziane, 100% mais

MOLINO RIVETTI, la linea il pane di Anna con spaghetti di mais, strigoli di grano saraceno, strigoli di mais

MONNA DE' LIZIA, linea pasta all'uovo con mais, riso, soia e gomma di xanthan

NUOVA TERRA

NUTRITION & SANTE' ITALIA, linea cereal una linea completa senza glutine, originali gli ingredienti per la pasta : amido di mais, farina di mais, farina di riso, concentrato di pisello, concentrato di lupino, emulsionanti: mono e digliceridi degli acidi grassi.

PASTA LENSI, 4 linee di pasta senza glutine : 100% mais, 100% riso, mais e riso, 100% riso integrale (la più originale)

PASTA ZARA, linea Armonie

PICCHIOTTI PASTA FRESCA

PLADA vedi Biaglut

PROBIOS , 51 prodotti senza glutine, pasta solo mais, pasta di riso, pasta mais e riso, pasta di riso integrale.

RARIFARM, linea Le sorrentine,
RISO GALLO , linea 3 cereali con riso, mais, grano saraceno.

RISO SCOTTI, linea Pasta riso di sola farina di riso.

SARCHIO, pasta grano saraceno, riso,

TOMASELLO, azienda siciliana
Dove si trovano le paste senza glutine?

Da qualche anno le paste senza glutine le possiamo trovare anche al supermercato, anche se molte persone preferiscono i negozi specializzati e le farmacie, perché hanno un campionario più vasto di prodotti.

Quanto costano le paste senza glutine?

Il prezzo è una delle note più negative del prodotto, costano molto e molto di più rispetto alle paste normali il costo più basso l’ho trovato alla COOP euro 3,44 al kg, (+ 100% rispetto ad una pasta normale)un prodotto con un buon rapporto qualità prezzo, il più alto non dico la marca ma 11 euro al kg quasi il 1000% in più di una pasta normale, sicuramente le paste senza glutine sono delle paste speciali ma voglio pensare che non siano solo speciali nel prezzo, quindi valutate il rapporto piacere del gusto e prezzo al chilo della pasta.

Si possono acquistare on line le paste senza glutine?

Si, molte aziende offrono servizio di vendita on line, bene inteso che rimane interessante sono per acquisto di grandi quantitativi perche i prezzi non differiscono molto da quelli dei punti venidta normali nonostante con la vendita on line hanno dei costi più ridotti, io sostengo che la vendita on line dovrebbe essere di almeno – 30% del prezzo di un altro punta vendita, altrimenti non è conveniente poichè dovete aggiungere anche le spese di spedizione.

Le paste senza glutine fanno dimagrire?

Le pasta senza glutine è stata studiata per venire incontro alle esigenze di una popolazione un po' speciale. Non basta mangiare un diverso tipo di pasta per dimagrire, non è un alimento di per sè che fa dimagrire ma una dieta equilibrata associata ad uno stile di vita attivo che includa un esercizio fisico costante. Le paste senza glutine hanno qualche caloria in più. Consiglierei di prestare attenzione più al condimento che alla pasta! Le persone celiache sono notoriamente più magre perchè bilanciano la mancanza di fibre in alcuni alimenti con maggiori quantità di frutta e verdura e poi sarà anche forse il fatto che stanno lontani da dolci e pasticcerie grazie alla loro intolleranza!
Prospettive future dell'intolleranza al glutine
Oggi come oggi c'è una vasta offerta di prodotti senza glutine e ben il 90% dei pazienti che seguono la dieta di esclusione riescono ad avere una vita normale, con la ricchezza di prodotti si riesce ad avere un alimentazione varia e gustosa. Tuttavia numerosi studi si stanno concentrando su un nuvo enzima PEP, cioè propyl endopeptidasi EP 32, che permette di aumentare la tolleranza al glutine, diversi studi clinici sono in corso di svolgimento, si pensa che possa essere utilizzato sia come farmaco che inserito negli alimenti
Detto questo la mia è una splendida teoria, perchè ho mangiato poche volte la pasta senza glutine è la mia preferenza vanno a quelle con almeno il 70% di mais, è un gusto molto personale, qualcuno di voi le ha provate?

Info
: Asssociazione Italiana Celiachia, Celiachia Italia

Domande poste da Andrea G. Patrizia S. Giuliano T. Giorgia S.


Elenco aziende e prodotti senza glutine in Cantone Ticino
Paolo Bassetti (farine di mais, farina di castagne)
Panetteria-Pasticceria - OTTO FISCHBACH SA
Alla Coop trovate le paste Schar
Alla Migros vasta scelta con il marchio Aha, la pasta Aha senza glutine con Amido di Mais, farina di mais, amido riso, farina di riso, proteine del pisello, farina di lupini, E471
Da Special Food Pasta e prodotti senza glutine come la pasta le veneziane al 100% farina di mais

Ristoranti senza glutine certificati in Cantone Ticino dal sito Celiachia.ch, gruppo celiachia della Svizzera Italiana
Airolo : Ristorante Caseificio del Gottardo Tel. 091 869.11.80
BELLINZONA : Ristorante-Pizzeria Bar Stadio Piazzale Stadio
Snack-Bar Pizzeria La Terrazza da Teo Via S. Gottardo 2 Tel. 091 825.60.64
Ristorante Penalty Via Daro 6 Tel. 091 825.99.96
Catel S pietro : Grotto Loverciano Tel. 091 646.16.08
Chiasso : Albergo Mövenpick Touring Piazza Indipendenza 1 Tel. 091 682.53.31 6929
LOCARNORistorante Trattoria Campagna Via Castelrotto
Tel. 091 751.99.47
Catering Le Gourmet Piazza Grande 28
Tel. 091 751.13..31
LUGANO
Hotel Du Lac Ristorante “L’Arazzo” Riva Paradiso 3
Tel. 091 986.47.48
Hotel Federale Lugano Via P. Regazzoni 8
Tel. 091 910.08.08
MENDRISIOHotel Coronado Ristorante “La Locanda” Via Borromini 10
Tel. 091 630.30.30
VICO MORCOTERistorante La Sorgente Portic da Süra 18
Tel. 091 996.23.01
Info Svizzera : GlutenfrieEssen , SwissMedich, Celiachia.ch sempre sul sito celiachia,ch c'è la lista dei farmaci che possono contenere sostanze derivate dal glutine.

martedì 18 gennaio 2011

Consumi alimentari 2008 2009 2010, miseria e nobiltà, quando la mela è più esotica dell'ananas


Prima del post sui nuovi trend del settore alimentare per l’anno nuovo, vediamo cosa è successo negli ultimi tre anni. Metti un giorno a pranzo con un buyer di una catena della grande distribuzione moderna, mio compagno delle elementari a leggere di trend e statistiche per il 2011, a cui noi preferiamo però l’oroscopo del Divino Otelma, non ci crediamo lo stesso ma almeno ci divertiamo di più.

Cosi tra il serio e il faceto siamo andati a vedere quali sono i prodotti che hanno registrato l’incremento maggiore a volume nelle vendite negli ultimi tre anni. le principali statistiche dividono gli alimenti per categorie, sono troppo grossolani e non permettono di capire invece all'interno della categoria che cosa sia cambiato. Le classifiche per i trend invece riguardano quel particolare pubblico che sono i trend setter che rappresentano il 10% della popolazione, molto volubile e spesso erroneamente preso come punto di riferimento.

Abbiamo voluto vedere l’altro 90% cosa acquista di più, si tratta di una ricerca parziale, legata a una solo catena distributiva di 50 supermercati, che per ovvie ragioni non posso indicare, quindi non rappresenta un dato globale ma fornisce dei dati interessanti.


Quali sono gli alimenti e i gruppi di alimenti che hanno avuto l'incremento maggiore in termine di vendita nel triennio 2008 2009 2010 nei Supermercati?

1) Fagioli
Non so se sia una buona o una cattiva notizia, negli ultimi tre anni l’incremento maggiore delle vendite lo hanno avuto i fagioli sia secchi che già pronti analogo anche per i ceci, in sintesi tutti i legumi secchi hanno avuto un aumento delle vendite rispetto ai precedenti anni. Sono un ottima fonte di fibre sia solubili che insolubili, buona fonte di proteine, contengono quantità discrete di Ferro, Calcio e Potassio. Due ipotesi più accreditate, i consumatori hanno imparato a mangiare sano oppure la crisi economica si è fatta sentire e i consumatori si rivolgono per le loro porzioni di proteine e fibre ad alimenti a basso costo. Secondo me un po’ tutte e due, anche se io preferisco i ceci ai fagioli.

2) Salsicce
La salsiccia è un alimento di cui si parla poco, in quanto considerato non nobile, composto da carni di maiale e spezie. Un netto aumento negli acquisti siamo nell’ordine del 20% per intendersi. Quando parliamo di salsicce ci riferiamo sia alle salsicce fresche quindi salsiccia a nastro, salsiccia mantovana, salsiccia punta di coltello, lucanega, ma anche a quelle miste suino manzo e wurstel di suino, di tacchino, di pollo. Ogni regione ha delle lavortazioni tipiche e tradizionali. L’interpretazione che noi abbiamo dato è che si tratta di un cibo con un buon rapporto qualità/ prezzo ma anche un cibo ricco di sapore, confortante che solletica il gusto e che da anche piacere, oserei dire un piacere low cost.

3) Patate
Indipendentemente dal tipi di patata, dalla patata di Bologna alla selenella, dalla pasta gialla alla pasta bianca, patata già pronta anche se l’incrementi riguarda i sacchi di patate. Un alimento considerato da sempre poco nobile. Sono un ottima fonte di Potassio, La nostra interpretazione è che si tratta di un prodotto molto flessibile si adatta a tutti per tutti , a tutte le cotture a tutti gli abbinamenti, ricordate non è vero che fa ingrassare dipende dal condimento, il sacco da due chili e mezzo ha la meglio sulla vendita a libero servizio.

4) Cipolle
Cipolle rosse, Cipolle bianche, cipolline cipollotti, porri, tutte dal sapore pungente o dolce che si attenua con la cottura. Le scelte dei consumatori si orientano nelle verdure su queste voce, un acquisto frequente. Un acquisto storico anche perché forse pochi sanno ma nel periodo di guerra il piatto principale delle truppe era costituito da patate e cipolle, di entrambi gli schieramenti. Al di là dell’accostamento storico patate cipolle sono un cibo corroborante soprattutto a basso prezzo.

5) Noce moscata
Dato curioso, se tutte le spezie hanno fatto registrare un aumento, la noce moscata molto più delle altre, difficile dare una spiegazione, non sarà che ultimante sia stata diffusa la notizia che sia afrodisiaca? Chissà se qualcuno ne sa qualcosa, ci informi. Già abbiamo la crisi economica che incombe non possiamo mica farci mancare anche l’eros?

6) Snack dolci
Questo lo so è un dato banale direte voi, ma un incremento notevole, è aumentato sia il volume di vendita che il prezzo, se a livello di confezioni è poco rilevante il prezzo al chilo invece lo è , spesso in un bel confezionamento paghiamo anche la carta. Ma in tempo di crisi vuoi rinunciare anche a un piccolo piacere quotidiano? Cioccolato a go go come di potrebbe dire. A giudicare dalle vendite anche più volte al giorno, questo chiaramente è un dato che desta qualche preoccupazione per quanto riguarda la salute e sopratutto l’Obesità.

7) Snack salati
Non sono più solo patatine di ogni possibile declinazione ma anche frolle salate, biscotti salati, pani salati. Questo aumento degli snack rileva di come in realtà sia diffusa l’abitudine a mangiare fuori pasto e che nonostante tutte le cose che diciamo sul consumo regolare dei pasti e la salute degli alimenti non importa a nessuno, più sono grassi, più sono salati meglio è!!, Vuoi dare torto alle aziende ? Come fai con un plebiscito cosi?

8) Zafferano e l’oriente in cucina
Vendite anche in aumento per lo zafferano, dubito sia solo per il risotto alla milanese, l’uso dello zafferano soprattutto nella cucina orientale, penso che questo sia un dato dovuto più all’immigrazione che porta altre abitudini alimentari, incremento anche per soia e per tutti gli altri prodotti .

9)Il pesce
Finalmente un dato positivo, mi stava venendo lo sconforto, un piccolo incremento per il consumo di pesce, sia fresco già pronto che surgelato, si mangia più pesce, quello in offerta è più acquistato anche se la fanno da padrone branzino e orata i principali pesci d’allevamento, buon incremento anche per alici e sarde, un pesce azzurro ricco di sostanze nutritive e con un rapporto qualità prezzo alto.

10) La frutta esotica
Dato che ci ha un po’ sbalordito, se in generale la vendita di frutta e verdura diminuisce (altrochè 5 porzioni, sempre meno!), all'interno della domanda la frutta esotica è più acquistata, ma come in un periodo di crisi la frutta esotica più venduta? Notariamente considerata nobile nel senso di più cara sembra un controsenso, ma se guardiamo i prezzi Ananas 1 euro al chilo le mele 2,00 -2,40 o come in foto 3,50, i litchi 1,98, altro esempio i pompelmi dal sud Africa 1,30 le arance siciliane 1,90. è un dato singolare ma la frutta esotica anche se non tutta costa meno della frutta a Km non dico zero ma più vicino, un fenomeno nuovo. Lo scorso anno , vista la crisi delle mele il loro prezzo era decisamente inferiore , quest'anno hanno avuto un impennata anche dal 20% al 50%), il consumatore risponde facendo scelte di convenienza, perché rinunciare a un tocco esotico sulla tavola ogni tanto? A giudicare dai dati anche più di ogni tanto, un gesto che sta diventando giornaliero! In sintesi meno Mele e più Ananas.
La vicenda ovviamente apre un discussione sui prezzi su come sia possibile che una mela che viene da cosi vicino possa costare quasi il doppio rispetto a un frutto che viene da tanto lontano.

Quello che emerge da questa analisi assolutamente parziale è che Miseria e Nobiltà contraddistinuguono la spesa e i consumi, alternando scelte razionali e irrazionali anche se ad avere il principale incremento di consumo sono i prodotti e alimenti di base, con un buon rapporto qualità prezzo, segno che il consumatore, fa delle scelte condizionate dalla capacità economica, la crisi c’è e nelle vendite si sente e questa ha modificato il consumi.

Come avevo preannunciato in diversi post lo scorso anno i prezzi dei prodotti alimentari alla borsa di Chicago stavano avendo un impennata irregolare in particolare di zucchero e cereali, a seguito delle notizie delle alluvioni in Australia e nel Sudamerica, i prezzi in borsa sono schizzati e nei paesi più poveri questi si è tradotto subito in un aumento dei prezzi e in un malessere diffuso, le rappresaglie di strada, in paesi già precari politicamente, teniamo presente che più del 40% della popolazione in questi paesi è sotto i venti anni di età e che si tratta di paesi sono dipendenti nella maggior parte degli alimenti di base, una politica cieca gli ha fatto rinunciare all’indipendenza alimentare tendenza ora difficile da invertire.

Un mio dubbio personale è siamo sicuri che incremento dei prezzi dei prodotti alimentari sia solo dovuto alla bizzarrie atmosferiche, (si potrebbe chiamare anche effetto serra ce lo siamo dimenticati? ) e non all’ aumento della domanda di alimenti di base indifferenziata che accomuna tutti i paesi del mondo, più globalizzati di così, c’è poco da stare allegri!


NB
: Nei prossimi anni da i 13 ai 14 milioni di nuclei familiari in Italia disporanno di un reddito mensile appena sopra la soglia della povertà di circa 1.500 Euro (dati centro studi Università Cattolica), non mi sembra che l'industria agroalimentare si stia attrezzando per venire incontro a questa nuova ampia fascia di consumatori sia italiani che stranieri




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giovedì 13 gennaio 2011

Salmone affumicato selvaggio o salmone affumicato d'allevamento, confronto tra valori nutrizionali, Omega 3, Sodio, etichette, prezzo.

Lo scorso mese avevo scritto un post sul salmone, nel giro di pochi giorni è stato il post più visto del blog nell’anno 40.000 visite da tutto il mondo Canada Norvegia Scozia, dove si rivolgevano a Google traduzione per tradurre il testo, ancora oggi non ho compreso bene questo interesse, non mi è sembrato di dire nulla di così strano e originale, ma le aziende non hanno gradito, me lo hanno fatto sapere, ma questo non è un blog nato per le aziende, hanno altri mezzi di comunicazione per fare valere le loro ragioni per spiegare e informare i consumatori.

I dubbi sulla provenienza del Salmone, tra luogo di pesca e luogo d'affumicatura
Però io rispondo personalmente e pubblicamente, sulla provenienza del salmone ecco qui la tabella pubblicata da Eurostat da una ricerca fatta in Norvegia, per sapere in Italia da dove si importa il Salmone, visto la grande quantità di salmone etichettato come norvegese, in quanto non si capacitavano di quanto salmone Norvegese c’e in Italia, non se ne capacitavano loro, figuratevi noi!

In effetti come vedete dalla tabella il salmone affumicato dalla Norvegia è 11°, solo 11 tonnellate, nulla rispetto alle 2558 della Danimarca ma il doppio rispetto al Ghana, si avete letto bene in Italia si importa salmone affumicato dal Ghana, se è per questo anche dalla Grecia, Portogallo, Spagna, Paesi Bassi, Svizzera, Belgio. In parte le ragioni sono dovute al fatto che il pesce viene allevato in Nord Europa , surgelato e poi le successive lavorazioni in altri paesi, dove forse la manodopera costa meno, certo non per fama di grandi affumicatori, non voglio neanche pensare ad altre ragioni!

Quando noi andiamo al supermercato vediamo solo Salmone Norvegese, Salmone Scozzese, Salmone Irlandese, dall'origine delle materia prima, difficilmente vediamo il paese d'importazione o della lavorazione del pesce, questo lascia perplessi come per es. il Ghana è un percorso diciamo molto originale o meglio dire “l'hanno presa un po' larga” . Sarebbe più corretta la dizione per esempio di "Salmone Scozzese affumicato in Portogallo". Quello che voglio dire non è detto che sia negativo il fatto di affumicarlo in un luogo diverso dalla pesca ma invece che nasconderlo, motivarlo spiegarlo è molto meglio.

Personalmente trovo discutibile il fatto che del salmone faccia tutto questo "giro" ma oramai abbiamo sempre meno certezze, scandalo diossina in Germania insegna, (ma che avete fatto? Non ci posso credere!). Bisogna che si motivi diversamente se le diverse fasi della lavorazione sono sparse in tutto il mondo, il dubbio rischio nella sicurezza e della qualità del prodotto viene spontanea.
Non ci saranno anche dei costi di trasporto? In termini di Co 2 quanto ci costa? Dal mio punto di vista la vicenda mi rimane poco motivata e spiegata male, possibile che i norvegesi, scozzesi e irlandesi non sanno più affumicare ed essicare il pesce? Avevano sempre una reputazione molto forte su questo argomento.

È come dire Parmigiano Reggiano con latte di Parma ma fatto in Grecia o in Polonia, è uguale diranno, ci devo credere? Io sarò pignolo ma qualche dubbio prima di metterlo in bocca me lo faccio venire!

Nel periodo di Natale avevo tempo libero e quindi mi sono dato da fare nei supermercati a cercare il salmone affumicato a confrontare le etichette , non ho mai riso così tanto in vita mia, di tutto di più, ci sono quelli bravi e seri, ma molti anche no, anzi molti non indicano nulla, nulla dicono, nulla gli si può rimproverare, per esempio alcuni salmoni affumicati bio, non è stato possibile verificare la tabella nutrizionale per non parlare degli ingredienti, meno male che sono bio e certificati.
Oppure Salmone affumicato proveniente nella maggior parte dalla Norvegia, che vuole dire amico mio ? E nella minore parte da dove, scusami?

Salmone affumicato KV NORDIC


Kv Nordic : le etichette e la dizione degli ingredienti sono tra le più complete, con indicazione a quali tipi di Omega 3 sono contenuti nel pesce, quello più grasso ha anche le maggiori percentuali degli Omega 3, sono un po' bassi i valori rispetto ad altri, sarà un pesce allevato che si muoveva molto (una nota positiva). Ho solo trovato quel valori di sodio un po' troppo alto per il mio gusto personale e non ho compreso bene come mai il salmone scozzese sia più caro del 40%, sarà perché sarà migliore, sarà perché c'è più omega 3, sarà perché è scozzese?


Salmone affumicato LABEYRIE


Una marca francese Labeyrie indica sempre la provenienza del salmone ma sostiene di affumicarlo in Francia, fa un po' specie che indipendentemente dalla provenienza e dal taglio le etichette sono tutte uguali, forse hanno un sistema di qualità per cui i salmoni che scelgono hanno tutti delle caratteristiche identiche. Proprio per queste non ho compreso la differenza di costo tra il salmone Norvegese e Irlandese, quasi il 30% in più, sarà forse che il Salmone Norvegese è affumicato con legno di faggio e ontano e l'Irlandese con legno di faggio e luppolo? ( ma quanto costerà il luppolo?)


Salmone affumicato FJORD


Fjord invece una marca tra le più note in Italia, con una grande varietà di prodotti di affumicati, ha tabelle nutrizionali diverse a seconda del taglio se è baffa intera, se è pre affettata e a seconda del formato, presuppongo che siano altre le ragioni delle differenze. Spiccano per alta percentuale di Omega 3 in particolare il preaffettato da 100 grammi con legni pregiati, sono i legni pregiati che fanno avere 2,8 g di Omega 3 (dato che ho ricontrollato più volte) ? Sicuramente altro, ma secondo il mio modesto parere poteva essere argomentato meglio un valore così importante.


Salmone affumicato FISHCO



Fishco, un marchio della Francese Kritsen ,mentre abbiamo dei valori dichiarati dei prodotti del salmone europei, su quello proveniente dall’Alaska sappiamo solo i grassi il sodio e nulla di più, un po' poco, poche informazioni sull'affumicatura.


Salmone affumicato selvaggio


Salmoni selvaggio affumicato le etichette sorvolano su molte cose, certo non tutti esempio il salmone canadese Montreal Red King importato dalla Lariunione è molto completo, gli omega 3 sono pochi ma proporzionati al numero di grassi è il più caro con 88 euri al kg, mentre l'Ocean King della Salseafood si vede che era un salmone selvaggio un po' pigro come tutti i salmoni rossi.


Oltre alla indicazione precedente post che il salmone affumicato può essere un acquisto occcasionale per il consumo, nell'acquisto bisogna valutare :
1) Specie della varietà di salmoinoide
2) Il tipo di pesca e o se pesce di allevamento o selvaggio
3) La zona di pesca o il tipo di allevamento e luogo,
4) Specificare se affumicato da prodotto congelato
5) Il tipo di affumicatura e luogo di affumicatura
6) Data di scadenza
7) Modalità di conservazione
8) Codice a barre per la tracciabilità del prodotto
9) Etichetta nutrizionale completa con indicazione di quantità di grassi, Omega 3, Sodio e Sale
10) il logo della partecipazione che l'azienda partecipa al ricilclaggio dell'imballaggio.
11) Sodio è meglio che abbia un valore attorno a 1,2 g/100 g o anche meno
12) Omega 3 tra i 1,2 e 2,2 g
13) Non deve esserci fumo tra gli ingredienti altrimenti indica un aroma! l'affumicatura è un sistema di lavorazione non un ingrediente.

Quello con meno Sodio è Il salmone selvaggio Canadese 0,8

Quello con più Sodio sono i Fjord e Kv Nordic 1,9

Quello con più Omega 3 è il Fjord Salmone norvegese affumicato con legni pregiati da 100 g con 2,8 di Omega 3

Quello con meno Omega 3 è Salmone Selvaggio Canadese con 0,5, ma è una caratteristica del salmone selvaggio avere pochi grassi, quindi meno omega 3.

Il più conveniente il Fishco Irlandese 22 €/kg
Il più caro il Salmone Affumicato Canadese 88 €/kg

Per i miei lettori allergici: Il salmone affumicato in generale ma verificate sempre le etichette:
non c'è soia, sesamo, sedano, glutine, senape, lievito, grano, lattosio, uova, noccioline mentre
non è indicato in coloro che devono ridurre l'apporto di sale, l'apporto di colesterolo, vegani e vegetariani

Le mie ricette per il salmone : Tartare di samone marinato all'arancia, Carpaccio di salmone o salmone affumicato alle mele verdi con verdure allo zafferano, Borekas al salmone, Quiche salmone e finocchio, Insalata di avocado, uovo e salmone affumicato,

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martedì 11 gennaio 2011

Che cos' è il binge drinking? Parlare ai ragazzi per informarli sugli aspetti positivi e negativi dell'alcol

Il fenomeno del "binge drinking", ha fatto al sua comparsa anche in Svizzera e in Italia da qualche anno, nato nei paesi nordici e in Inghilterra dove il consumo di alcol è fortemente controllato. Solo nell'ultimo anno sono aumentati del 25% i giovani che si rivolgono al Pronto Soccorso dopo un Binge Drinking , in particolare adolescenti.



In cosa consiste il binge drinking?
Nel bere una grande quantità d'alcool nel minore tempo possibile fino a stordirsi. Gli effetti di questo fenomeno sono noti si va dal coma etilico alla perdita del controllo delle proprie azioni e si diventa pericolosi per se stessi e per gli altri, per non parlare degli effetti negativi sulla salute che rischiano di essere permanenti. Il Binge drinking rischio di essere solo un inizio perché è frequentemente associato all’uso di sostanze stupefacenti.

In qualità di genitore, cosa fare?
Cercare di metterli in guardia e di responsabilizzare i ragazzi, ma il compito non è facile in un periodo in cui l’appartenenza a un gruppo è molto forte, l’adolescenza è un momento particolare in cui l’aspetto ribellione è necessario, segna il passaggio all'età adulta. Bisogna trovare le parole e il tono giusto per comunicare con i ragazzi.

Non c'è bisogno di assumere un tono paternalistico o moralistico, non lo accetterebbero, bisogna evitare le frasi fatte come "Non è bene quello che fai", "Mi fa male vederti ridotto così", "Cosa penseranno gli altri?" "Non sai il dispiacere che dai alla tua mamma" avrebbero solo l'effetto opposto, parlargli dei rischi della salute come la cirrosi epatica o cancro del fegato non serve a molto a un ragazzo o una ragazza di 14 anni è un problema che non arriva, che non sente suo.

Bisogna trovare aspetti negativi più diretti e vicini, dico quello che faccio io, "Il consumo di alcol fa avere un aspetto brutto, sporco e trasandato", "Alcol ti fa puzzare non ti si avvicina nessuno", "Alcol ti fa avere un alito cattivo, se hai un alito cattivo nessuno ti bacia, figurati fare altro!" "Alcool diminuisce la libido". Lasciate in giro, senza dare a vedere , in casa opuscoli sulle storie di giovani e incidenti stradali.

Alcol la prima causa di morte tra i 15-24 anni, la prevenzione
In effetti gli incidenti stradali è la principale causa di morte tra i 15-24 anni, il 50% degli incidenti stradali sono causati da persone che hanno i valori alcolmetrici alti e fuori dalla norma, con 2 bicchieri di alcool, i rischi di incidenti è moltiplicato per 2, con 3 bicchieri per 10, con 5 bicchieri di 35. Infine, è possibile anche mettere in guardia sui pericoli del coma etilico. Al di là del fatto che essi richiedono un ricovero ospedaliero non è raro la morte per soffocamento da vomito.

Parlarne sempre per prevenire
Ho detto delle cose tremende? Prevenire binge drinking implica mettere in luce aspetti negativi sull'alcol. Bisogna lavorare anche sulle banalità che accompagnano la conoscenza dell’alcol. Non c’è nessun metodo per smaltire la sbornia più veloce. Ci vogliono due ore per rimuovere gli effetti di un bicchiere, non serve farsi una doccia fredda, non serve bere litri di caffè, mangiare pane o mangiare torte neanche prendere una boccata d’aria fresca, non ci sono bibite che diminuiscono l’alcol nel sangue Outox. Non conta niente sapere guidare bene, perché alcol riduce i riflessi, allunga i tempi di reazione, modifica le percezioni visive, è sempre pericoloso mettersi al volante dopo avere bevuto.

Insegnategli a fidarsi di se stesso
Uno degli obiettivi dei giovani ricercati negli effetti dell’alcol è dimostrare di essere disinibiti, facendo vedere di essere sempre a proprio agio e di non essere timidi, sono aspetti importanti in quel periodo della vita in cui hanno bisogno di dimostrare sia a se stessi che agli amici di essere forti e sicuri. Bisogna aiutarli a pensare a come farsi valere a come farsi vedere in modo positivo senza essere visto troppo come un “bambinone”.

Il primo approccio con alcol in famiglia
E 'spesso nelle feste di famiglia che i ragazzi fanno la loro prima esperienza con l'alcol attorno agli 11 anni. In queste feste compleanni, anniversari, matrimoni vedono gli adulti "lasciarsi andare" questa è l'occasione per parlare di alcol, senza tabù, dire che apprezzare un bicchiere di vino può essere una cosa piacevole, ma che ci possono essere degli utilizzi buoni e cattivi dipende dalla quantità, dalla frequenza e anche dall’età .

Dobbiamo affrontare il problema di alcool quando i ragazzi hanno un età intorno ai 14-15 anni, età media della prima ubriachezza, non fate finta di niente, molti genitori pensano che il loro unico figlio va la bar la sera a bere latte e menta, non è così. Diversi studi dimostrano che gli avvertimenti dei genitori vengono presi in considerazione dai ragazzi sempre anche se fanno finta di non ascoltarli.

Essere molto franchi con i ragazzi
Essere diretti aiutarli a fornire delle alternative, "se sei una serata che vedi che le cose vanno male e non riesci a resistere alle pressioni del gruppo, dategli una scappatoia, chiamaci mandaci un sms con una scusa ti veniamo a prendere", "non ce la fai a tornare a casa chiamaci ti veniamo a prendere, non è vero che chi riesce a bere riesce anche a tornare a casa!" offrire soluzioni d' appoggio anche di fronte all'inevitabile.

La maggior parte degli adolescenti in difficoltà con l'alcol non hanno una buona comunicazione in famiglia, alcuni genitori tendono a "scusare" il loro bambino, ponendo il comportamento del figlio dovuto alla compagnia di amici, non dobbiamo chiudere gli occhi, se vedi tuo figlio frequentare una compagnia poco piacevole è un segno d' avvertimento.

Se frequenta un gruppo deviante, forse perché sta andando male qualcosa, non è facile intervenire come per loro non è facile resistere alle pressioni del gruppo, ma dovete rompere questa relazione. I giovani sono sensibili al concetto di libero arbitrio. È possibile, ad esempio, spiegare che i produttori di alcol fanno di tutto per incoraggiarli a diventare futuri consumatori, in questo modo si sentono in trappola e scappano da questa relazione.

Quanto Alcol bere per un consumo responsabile?
Un bicchiere standard corrisponde alla quantità d’alcol contenuta in un bicchiere servito al ristorante, vale a dire 3 dl di birra, 1 dl di vino o 2 cl di superalcolici.

Sebbene esiste una tollerabilità individuale all'alcol in Svizzera è consigliato per gli uomini non più di 2 bicchieri standard di bevande alcoliche al giorno, ciò non comporta rischi per la salute e permette di apprezzare un buon bicchiere di vino. Donne: 1 bicchiere standard di bevande alcoliche al giorno non comporta rischi per la salute. Oms da una valutazione diversa più ampia ma cambia di poco.
Ogni persona reagisce in modo diverso all’alcol. In determinate situazioni, anche solo una piccola quantità può rivelarsi eccessiva come in concomitanza con alcuni farmaci, in condizione di gravidanza o anche prima di mettersi alla guida della propria automobile.

Dobbiamo bere del vino rosso nel prevenire le malattie cardiache?
La diminuzione del rischio coronarico attribuito al vino rosso ("paradosso francese") viene osservato da alcuni anni, i vantaggi sono compensati da effetti avversi. Questi effetti positivi si vedono solo quando il consumo è giornaliero, non può essere accumulato durante il fine settimana. Io anche su questo paradosso esprimo cautela, bere vino non è terapia, potrebbe invece essere che un insieme di comportamenti aiuti a prevenire le malattie coronariche.

E 'vero che la birra ha i stessi benefici del vino?
La birra, come il vino, possono avere effetti benefici nella prevenzione della malattia cardiovascolare nelle stesse condizioni di utilizzo del vino ma l’effetto benefico di alcol è completato da vari micronutrienti presenti in entrambe le bevande. Io esprimo cautela su questa tesi, bevete un consumo adeguato di Birra se vi piace ma senza pensare al suo uso come terapia, come avevo gia scritto lo scorso anno.

Cosa è l'alcolemia?
Indica la quantità di alcol puro in un litro di sangue. Quando non si sono bevute bevande alcoliche il tasso è zero. Il massimo consentito di alcol nel sangue dei conducenti è di 0,5 g / l. Quando si beve alcool a stomaco vuoto il tasso sale rapidamente in 30 minuti. Durante il pasto, l'aumento del livello di alcool è rallentato dall'assunzione del cibo. In tutti i casi, l'alcol scende lentamente a 0,15 g / l ogni ora.

Cosa significa un consumo moderato di alcol? Per l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il consumo moderato di alcol è equivalente a 2 bicchieri al giorno per le donne e il 3 bicchieri al giorno per un uomo (a causa delle differenze metaboliche) in Svizzera come già scritto il limite consigliato è diverso.

L'alcol fa ingrassare?
In una dieta bisogna tenere conto non solo dell'apporto calorico dei cibi ma anche delle bevande. L'alcol fornisce 29 kJ al grammo (7 kcal), che rappresenta un importante contributo. Alcune bevande contengono molto zucchero come i vini dolci, aperitivi .. che contribuiscono alla assunzione di energia a 17 kJ (4 kcal) per grammo di zucchero. 2 bicchieri di vino secco sono circa 135 kcal, un bicchiere di moscato fornisce una media di 315 kJ ( 75 kcal).

Il bere fa venire caldo?
L'alcol non riscalda. E' l'effetto euforico dell’ alcol che riduce la percezione della fatica , alcol aiuta la dilatazione dei vasi sanguigni, questa sensazione da un'impressione fugace di calore.

Informazioni: Bevi Responsabile , Confederazione Elvetica Consumo di Alcol

martedì 4 gennaio 2011

Philadelphia con Milka al cioccolato alpino svizzero, il formaggio fresco diventa uno snack dolce

Buona anno 2011 iniziamo questo nuovo anno con una novità, che si chiama Philadelphia Milka, per meglio dire uno dei prodotti sui quali c’è una grande attesa, non so ancora quando verrà lanciato in Svizzera e in Italia, mi hanno riferito in primavera, ma Philadelphia Milka è il prodotto di cui si parla di più tra gli addetti ai lavori.

È da qualche mese Philadelphia Milka in fase di lancio in Germania e in Inghilterra, nasce dalla joint-venture tra la Philadelphia e la Milka, è più corretto dire che è un progetto comune di due aziende della stessa multinazionale la Kraft foods .

Dopo Philadelphia Balance, Philadelphia Light, Philadelphia Yo, Philadelphia Duo in versione cremosa, sembra sia arrivato l'ora del Philadelphia Milka dolce e goloso al cioccolato. L'azienda vuole aprire un nuovo segmento di mercato, mentre ci sono aziende che si aprono ai snack salati, Philadelfia di apre ai snack dolci.,( un ingresso negli alimenti multi sensoriali?)

I Philadelphia ai sapori non sono nuovi, alcuni anni fa' sono stati lanciati i Philadelphia alle olive, al salmone, alle erbe in Inghilterra ci sono i Philadelphia al peperoncino, Philadelphia all'erba cipollina, Philadelphia al cipollotto e pepe nero in Austria i Philadelphia ai Peperoni Paprika e al Ravanello con erbe.

Cioccolato e formaggio abbinamento non facile

I precedenti non depongono a favore del nuovo prodotto, per esempio i Philadelphia salati non hanno avuto un grande gradimento da parte dei consumatori, in più il binomio formaggio cioccolato non riscontra favori da parte dei consumatori per esempio sia lo yogurt al cioccolato, ma anche la ricotta al cioccolato hanno solo incuriosito, tranne il budino, il binomio tra derivati del latte e cioccolato, non hanno mai avuto un grande successo.

La comunicazione di Philadelphia Milka si sta muovendo in Nord Europa sui stessi binari della crema speculoos, cioè si pongono in alternativa nella prima colazione della Nutella di Ferrero. L’intenzione è abbastanza evidente erodere quote di mercato alla Nutella offrendo un prodotto alternativo, per la prima colazione, ma perché devo mangiare la Nutella o la Philadelphia Milka solo nella prima colazione?

Confronto tra le tabelle nutrizionali di Phialdelphia Milka, Nutella, Speculoos

I punti forti di Philadelphia Milka, saranno rispetto alle creme al cioccolato, il numero ridotto in assoluto di calorie, meno del 40%, le percentuali inferiori di zuccheri e di grassi, anche se a onere del vero i grassi saturi, le differenze sono minime e i tre prodotti Nutella, Philadelphia Milka e Crema Speculoos si quasi equivalgono. L'intento è di raccogliere il target attento alla salute senza rinunciare al gusto, un target fatto più da adulti che da bambini, attenzione le vie di mezzo non sempre premiano.

In negativo Philadelphia Milka è un prodotto che deve essere tenuto in frigorifero quindi di difficile praticità. Le cose che mi hanno colpito di più è la spalmabilità, non come la nutella, ma per essere un formaggio da frigo si spalma bene e la consistenza è cremosa, la caramellabilità, ha un sapore che ricorda un po' il caramello e il cioccolato, ricorda ma molto timidamente le crostatine al caramello e cioccolato della Grand Epiceries di Paris.

A vederlo sembra mascarpone a cui si aggiunge del cacao in polvere, abbinare il formaggio, se cosi si può dire, e cioccolato o sei J.P.Hevin, un maestro cioccolataio, che ha abbinato il cioccolato al sapore del roquefort o secondo me è meglio lasciare perdere, è un difficile equilibrio di sapori.

L’ho pagato 1,29 da Rewe in Germania in offerta lancio. La comunicazione recita "Il piacere del gusto fresco al cioccolato" crema di formaggio (45%) con cioccolato al latte alpino (22%).

Ingredienti : formaggio fresco, zucchero, prodotti proteici del latte, burro di cacao, latte scremato in polvere, pasta di cacao, polvere di cacao magro, polvere di siero di latte, materia grassa butirrica (in teoria dovrebbe essere burro ma ho qualche dubbio), addensanti (farina di semi di carrube, carragenina, carbossimetilcellulosa di sodio), sale, soia, emulsionante lecitina, aroma vanillina, acido citrico, sorbato di potassio conservante.
PHILADELPHIA Milka è disponibile in confezione 175 g e il Family Pack di 265 g confezione. Più o meno 7 euro al kg, è un offerta di lancio verisimilmente arriverà sui 1,99 euro allineandosi al prezzo dei Philadelphia light di 8,75 al kg piuttosto dei Philadelphia duo di 15,00 al kg.

Nutella invece la confezione di 200g a 1,75 cioè 8,75 al kg mentre la confezione da 400g a 5,75 al kg.

Il mio giudizio: Philadelphia Milka al cioccolato non è la nutella, risponde più a un desiderio di piacere di gola, non è un formaggio al cioccolato, non ha neanche il sapore del formaggio, è più una crema dessert, in genere non credo che il cioccolato freddo esprima il massimo dei suoi profumi e aromi io sento più lo zucchero, anzi ha più un sapore caramelloso che cioccolatoso, tra gli ingredienti quella materia grassa butirrica mi fa pensare a un burro poco convenzionale visto anche la grande spalmabilità del prodotto, so che quelli che mi vogliono capire sanno a quale tipo di grasso mi riferisco (In Italia si è trasformato in "grasso del latte" mah?).

Avrà successo? Come novità sicuramente sì, potrebbe fare da traino a tutti gli altri Philadelphia salati come quelli al tonno e al prosciutto. Sul lungo termine non lo so, dipenderà dalla comunicazione e dal prezzo, ci sono in giro molte creme al cioccolato di grande qualità a un prezzo concorrenziale come una Guido Gobino, Do Mori, la Nocciolata Rigoni di Asiago, un pubblico maturo non è disponibile a rinunciare al gusto per le calorie, rinucia teorica alle calorie perchè nella pratica il prodotto invita a consumarne una quantità maggiore, il prezzo non è certo favorevole per il consumatore, perchè trova a un prezzo inferiore molte alternative.

Dal punto di vista della comunicazione nutrizionale metterlo nella prima colazione è un leit motiv debole, già troppo esplorato dai concorrenti, uno spazio che sta diventando troppo affollato, facciamo già una prima colazione piuttosto dolce, non credo che aiuti a seguire schemi alimentari corretti, nemmeno per i bambini.

Infatti nei blog tedeschi, che hanno già sperimentato il prodotto, sostengono che acquisti un sapore migliore invece che sopra il pane sopra i crakers, sopra i biscotti, sopra le crepes, sopra le brioches, alla fine rischia di essere un alimento che veicola più alimenti ricchi di zuccheri e di grassi e si trasforma in un moltiplicatore di calorie, vanificando così quel vantaggio di calorie inferiore alle creme spalmabili al cioccolato o alle creme da prima colazione.

Io trovo che il sapore del cioccolato appena mattina sia così gradevole, personalmente il cioccolato lo prediligo dopo mezzogiorno e ve lo dice un amante del cioccolato ma di quello buono però.

Informazioni per i miei lettori allergici
: non è un alimento indicato a coloro che sono allergici alla soia, al latte e alle nocciole. Non è adatto per i vegani ma può essere consumato dai vegetariani, non è adatto per coloro che seguono un alimentazione per il controllo del colesterolo e del peso, non contiene esaltatori di sapori e coloranti. Il prodotto non contiene sesamo, arachidi, senape, lievito, sedano, grano, glutine (almeno quello distribuito in Germania).


Perchè in Italia Philadelphia Milka si presenta con un tabella nutrizionale e ingredienti leggermente diversi e il prezzo alto? (aggiornamento Maggio 2011)

Arrivato anche in Italia il costo è di 2,09 la confezione da 150 gr al kg  + di 13,93 euro (ne pas donè! Più che in Germania  La nutella costa molto meno dai 5,55 ai 9,40 al kg quella da 200g)

Ingredienti: Latte pastorizzato, zucchero, cioccolato al latte, concentrato di proteine del latte, crema di latte, cacao magro in polvere 2% contiene umulsionante lecitina di soia, addensante farina di carrube, carragenina, carbossimetilcellulosa, sale aroma, acidificante acido citrico

anche la tabella nutrizionale è leggermente diversa

La tabella nutrizionale può essere migliorabile con maggiori indicazioni, ho qualche perplessità sugli ingredienti. Ha più grassi saturi rispetti alla nutella. Quello che non mi piace della confezione è quell'esposizione sul fronte al prodotto che dice che 30g del prodotto danno 91 kcal che sono il 5 % della Rda, primo perchè come quantità non è reale perchè facilmente si è portati a consumarne di più, se è un consiglio sulla quantità limitata diciamo che poteva essere dato in modo diverso, non è questa la modalità più facilemente comprensibile dal mio punto di vista.

Ho visto persone consumarne più della quantità indicata dei 30 g, che è chiaramente ripresa dalla comunicazione di Nutella di Ferrero  per la prima colazione , ma è deviante secondo me, 5 % della RDA si ma 30g, dare questa indicazione perchè non consente di paragonare il prodotto, sui 100 g che ricordiamo sono 305 kcal, bisogna sempre ricordare che si tratta di una crema dessert di cui non bisogna abusare, sopratutto non è adatta a chi è a dieta ipocalorica. In persone sensibili alla golosità incapaci di controllarsi si rischia che consumino il prodotto in un intera giornata o un intera volta.

Dal punto di vista della comunicazione, dello spot mette in primo piano il pane spalmato con la crema al cioccolato identico a quello della nutella di qualche anno fa' solo che la differenza di prezzo è notevole Philadelphia Milka è più caro, non è solo più caro rispetto alla Nutella ma anche rispetto allo stesso prodotto distribuito in Germania :

Philadelphia Milka venduto in Germania, 1,39 per 175g
Philadelphia Milka, venduto in Italia 2,09 per 150 g

+ 80% quasi il doppio, trovo questa differenza assurda senza alcuna ragione.

In qualsiasi caso il prodotto rimane il migliore concorrente di Nutella fino a quasto momento.

In questo link del video dello spot in Germania più o meno uguale a quello in Italia Philadelphia Milka Horizont.net

Due video amatoriali sulla Philadelphia Milka, il primo dimostra l'attività fisica e l'energia da spendere prima e dopo. Il secondo è una recensione personale di una fan in tedesco, su entrambi i Video, Philadelphia Milka avrebbe fatto meglio a imitargli perchè lo spot in Tv ufficiale è banale e senza creatività invece questi due sono molto simpatici e molto comunicativi più dello spot che invece afferma solo il posizionamento di marketing sul mercato vicino a Nutella di Ferrero.






Lo spot milka



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