mercoledì 25 settembre 2019

Che cosa dovrebbe bere un bambino ? Qual'è la migliore bevanda per un bambino?

Antonietta S, Serravalle Scrivia: Cosa dovrebbero bere i bambini?
Giovanna 0, Teramo: Qual'è la migliore bevanda per un bambino?

L'acqua e se proprio vogliamo seguire le Nuove Linee Guida delle società scientifiche americane, acqua e latte ma specifichiamo in sintesi meglio per fasce d'età.

Dalla nascita fino a sei mesi : solo latte materno o latti per neonati.

Da 6 a 12 mesi: i bambini devono fare affidamento sul latte materno o sulla formule per neonati. Una volta che hanno iniziato a mangiare cibo solido, possono iniziare a sorseggiare acqua.

I genitori dovrebbero evitare di dare al bambino succhi di frutta, latte vaccino, latte aromatizzato, bevande zuccherate ipocaloriche,  bevande a base vegetale, bevande contenenti caffeina e bevande zuccherate.

Da 12 a 24 mesi: I bambini oltre all'acqua (da 1 tazza a 4 tazze o meglio da 25 cl a un litro al giorno) possono iniziare a bere latte intero pastorizzato .

Da 2 a 3 anni: oltre all'acqua (da 1 tazza a 4 tazze da 25 cl a un litro), si consiglia latte magro o parzialmente scremato.

Da 4 a 5 anni: Questi bambini dovrebbero bere oltre l'acqua ( da 1,5 tazze al giorno a 5 cioè circa da 40 cl a 1,25 l al giorno) , latte magro, scremato o parzialmente scremato, eventualmente succo di frutta al 100 %, naturale senza aggiunta di zuccheri (110 g.).

Sempre secondo le società scientifiche americane, bisogna evitare che a qualsiasi età assumano altre bevande  oltre quelle citate come latte aromatizzato, bevande contenenti caffeina, latti vegetali e non lattiero-caseari, bevande zuccherate e bevande zuccherate a basso contenuto calorico.

Per quanto riguarda i succhi di frutta solo se 100% frutta, senza aggiunta di zuccheri, senza conservanti e additivi, leggere bene le etichette, fate il confronto con la frutta, non esistono frutti che naturalmente contengono 20 g di zucchero per 100 g,!.

I bambini con allergia e/o intolleranza al latte vaccino, le società scientifiche rimandano ai consigli del Pediatra per valutare caso pe caso come coprire le esigenze nutrizionali per una normale crescita.


Queste linee guida sono state sviluppate dal Healthy Eating Research, in collaborazione con American Academy of Pediatrics, l'Accademia di Nutrizione e Dietetica, l'American Heart Association e l'American Academy of Pediatric Dentistry che si possono condividere o meno hanno l'obiettivo di modificare le abitudini e lo stile di vita degli americani.

La metà dei bambini dai 2-5 anni negli Stati Uniti bevono bevande zuccherate ogni giorno, che aumentano  il rischio di obesità, diabete e predispongono a malattie cardiovascolari (ogni anno negli Usa 40.000 persone muoiono a causa di problemi cardiaci dovuti al consumo eccessivo di bevande zuccherate).

In sintesi acqua, latte e quantità limitate ( 4 once al giorno più o meno 110 g.) di succo di frutta al 100%" naturale e senza aggiunta di zuccheri.

La prima infanzia è un momento importante per iniziare a modellare le abitudini alimentari e promuovere il consumo di bevande salutari, la speranza è che queste nuove linee guida possano aiutare il bambino a sviluppare un gusto sano e delle corrette abitudini alimentari per il futuro.

Tuttavia rimane molto difficile perché inevitabilmente l'attrazione per le bevande colorate, frizzanti e dolci rimane molto forte


I bambini tendono molto ad essere influenzati dalle abitudini familiari e più tardi dal contesto dove vivono e dalla società, pertanto dare un buon esempio in famiglia è importante, se per esempio tutti in famiglia a tavola bevono acqua anche il bambino vorrà bere acqua per sentirsi parte della famiglia. Oltre la famiglia anche la società a iniziare dalla scuola dovrebbe dare un buon esempio.

Bisogna fare comprendere ai bambini e ai ragazzi poi che ogni tanto si può anche bere qualcosa di diverso importante è che questa non diventi abitudine perché questo mette a rischio la propria salute anche se questo per loro non è molto percepibile.

Le linee guida dal Healthy Eating Research sono in controtendenza con l'evoluzione dei consumi della società odierna in particolare quella americana spero solo nella sensibilità dei neo genitori  e sulla consapevolezza delle scelte delle future generazioni

Per saperne di più: Healthy Eating Reserach

martedì 17 settembre 2019

I farmaci anticolesterolo aumentano il rischio diabete?

Jasmine P., Cremona: i farmaci anticolesterolo come le statine aumentano il rischio di diabete?

Si, la correlazione tra statine e il rischio di diabete è stata dimostrata in uno studio realizzato dalla Ohio University proprio recentemente pubblicato nel Giugno 2019 sulla rivista Diabetes/Metabolism Research and Reviews .

Non si tratta di una novità in assoluto ma una conferma in quanto nel 2013 uno studio canadese pubblicato su British Medical Journal aveva messo in relazione il consumo di statine con il possibile sviluppo di diabete.

Le statine sono una classe di farmaci che possono abbassare il colesterolo e la pressione sanguigna, riducendo il rischio di infarto e ictus. Si stima che in molti paesi occidentali, più di un quarto degli adulti di mezza età utilizza un farmaco per abbassare il colesterolo.

Lo studio pubblicato nel Giugno 2019 su un campione di 4.600 pazienti a rischio cardiovascolare, il 16% ha ottenuto una prescrizione di statine, tra il 2011 e il 2014.


I risultati mostrano che coloro ai quali sono state prescritte le statine avevano il doppio delle probabilità di sviluppare il diabete di tipo 2, le persone assistite e che hanno assunto statine per più di tre anni un rischio più alto.

Al momento non si conoscono i fattori dell'aumento del rischio di diabete in presenza di statine si ipotizza a un problema nella secrezione dell'insulina.

Le statine sono prescritti perché sono giudicati dalla classe medica efficaci nel prevenire attacchi di cuore e ictus. lo studio più che sconsigliare di prendere statine vuole stimolare una maggiore  consapevolezza del rischio diabete di tipo 2.

Lo studio suggerisce nei pazienti che assumono statine da più anni che potrebbe essere utile monitorare i livelli di glucosio nel sangue, la loro dieta e la loro attività fisica, per ridurre il rischio di diabete.


Bisogna tenere presente che le persone assistite che necessitano di prescrizione di statine hanno un quadro clinico già  a rischio diabete di Tipo 2.

Sarebbe imporatnte prevedere programmi che stimolino i pazienti a modificare lo stile di vita  e la dieta a che potrebbero essere discussi quando i medici prescrivono le statine, in modo che le persone assistite possano essere proattivi sulla prevenzione del diabete.

Le malattie cardiovascolari fanno parte di quelle patologie legate allo stile di vita come il diabete di tipo 2 che si possono prevenire e anche trattare con un cambiamento dello stile di vita con una migliore qualità dell'alimentazione, un maggiore movimento fisico e una migliore gestione dello stress. 

Un invito a prevenire sia il rischio cardiovascolare che il diabete di tipo 2, da non dovere avere bisogno della prescrizione delle statine .



giovedì 5 settembre 2019

Il tè verde è anticancro?

Giovanna O., Pescara: Volevo sapere se come ho letto su alcune riviste, il te verde è anticancro?

Cresce nel mondo la domanda di in particolare di tè verde, ed è oggetto di un' intensa attività di marketing e promozione di benefici della salute, dalle proprietà detox alle proprietà anticancro.

Se nel mondo il tè è la seconda bevanda più consumata in Italia per 1 grammo di tè si consumano 84 grammi di caffè, possiamo dire che siamo di fronte a un prodotto di nicchia.

Le foglie di tè verde contengono polifenoli ECGH della famiglia delle catechine, che sono degli antiossidanti, si tratta di composti che spesso vengono enfatizzati per sostenere effetti protettivi contro il cancro.

Fin ora studi in laboratorio hanno sostenuto che estratti di tè verde in dosi molto elevate possono ridurre la crescita delle cellule tumorali anzi sarebbe più corretto dire che possono interferire grazie all'effetto anti ossidante e anti infiammatorio con lo sviluppo dei tumori.

Tuttavia non è stato possibile dimostrare questo effetto negli essere umani.

Su 24 meta analisi pubblicate negli ultimi anni 6 anni, nessuna è riuscita a dimostrare che il te verde possa avere sugli esseri umani una protezione anti cancro

Perfino il World Cancer Research Fund che valuta l'evidenza di fattori nutrizionali con il rischio cancro, nel caso del tè verde sostiene che tranne per il cancro alla vescica non sono emerse evidenze e nel caso del cancro alla vescica è talmente il risultato debole che non si è riusciti a formulare delle raccomandazioni.

Efsa (se conta qualcosa il loro parere scientifico) nei 5 pareri sul tè verde espressi negli ultimi otto anni non ha autorizzato alcuna indicazione sulla salute relativa al te verde ed agli estratti di catechine in rapporto con il cancro.

Vorrei però fare notare un altro punto di vista, in molti paesi il tè è un vero e proprio rito, un break un intervallo della giornata, un momento antistress di grande aiuto. Anche se non c'è una relazione tra lo sviluppo del cancro e lo stress i benefici di questa pausa possono avere dei riflessi benefici sulla salute in generale, per cui trovo che concedersi una pausa per  bere una tazza di tè o di tè verde se vi piace possa essere una buona idea.  

Alcuni studi hanno dimostrato che il livello di stress incide sull'impatto della prognosi e della terapia del malato di cancro, ritengo per tanto che bere una buona tazza di tè può essere una delle attività antistress che può migliorare la qualità della vita del malato. 

Personalmente sono contrario al Marketing degli alimenti anticancro, perché generano troppe illusioni. Ci sono oggi più di 150 tipi diversi di tumori e l'alimentazione non incide per tutti allo stesso modo.

Invece di parlare di smart food o superfood si potrebbe fare una migliore comunicazione alimentare per la prevenzione del cancro partendo da una dieta equilibrata e uno stile di vita attivo, una dieta che predilige il consumo di cereali integrali, che privilegia come grassi l'olio d'oliva extra vergine, le 5 porzioni di frutta e verdura fresca giornaliera e la riduzione di tutti gli alimenti industriali trasformati ricchi di sale, grassi saturi, zucchero, additivi ed esaltatori di sapidità.