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domenica 21 agosto 2016

Governo svedese in crisi per poco sesso?

Questa notizia è stata ripresa questa estate da molti nuovi e tradizionali media, trasformata in commenti dai facili sorrisi ma in realtà è una notizia per nulla divertente.

Da una ricerca statistica è emerso che da qualche anno gli svedesi, non fanno più sesso o per lo meno ne fanno molto poco, sicuramente molto meno rispetto a una ricerca analoga di venti anni fa, tutto questo si è tradotto secondo i ricercatori in meno rapporti frequenti e basso indice di natalità.

Apriti cielo, il Ministro della Salute Svedese ha chiesto le dimissioni, che sono state respinte, ma è stata avviata una nuova indagine più a larga scala per capire meglio la problematica.

Gli svedesi e la vita sessuale

Io ho vissuto in Svezia un anno, prima a Goteborg e poi a Uppsala, parlo di più di venti anni fa. Gli svedesi non hanno la fissa del sesso, sono molto liberi, vedono il sesso come una faccenda quotidiana, come mangiare, come bere, come vestirsi.

In Italia se sei in ufficio, la mattina cosa dici? Come va? Bene e ieri sera? Ieri sera mi sono fatto una grigliata di pesce con un insalata di pomodori datterini che era una favola.

In Svezia invece, Come va? Bene  e ieri sera? Con mia moglie l'abbiamo fatto due volte una sul divano e una in camera da letto oppure ieri sera mia moglie è andata a trovare un suo ex compagno d'università e io ho fatto compagnia alla vicina di casa!

Tutto questo viene detto con mia sorpresa con assoluta normalità senza neanche dargli un risvolto che so io malizioso o altro, hanno una sessualità libera se cosi si può dire, non lo so, diciamo una sessualità aperta più che libera.

Immaginate io che sono riservato, che non ho mai parlato a nessuno di quello che faccio in camera da letto (non c'è neanche molto da dire, immaginate meno), ero in Svezia lontano da mia moglie più di mille km, da solo, con tutti che mi chiedevano informazioni sulla mia vita sessuale, un' imbarazzo incredibile!

Non so cosa sia accaduto negli ultimi venti anni, forse il sesso era una cosa troppo aperta e troppo libera, forse l'avvento d'internet, i siti pornografici soddisfano il desiderio sessuale cosi tanto che forse non si sente esigenza di una pratica, oppure il mondo del lavoro è troppo competitivo che consuma tutta l'energia delle persone che alla sera si sentono troppo stanchi, giusto per fare qualche ipotesi.

La difficoltà di fare figli e la difficoltà di fare famiglia

Fare figli e fare sesso non è sempre una cosa collegata, ci vuole amore, ci vuole attrazione fisica, ci vuole anche la volontà di fare un progetto di famiglia e tutto questo può non bastare se non c'è una propensione al dare amore, al dare affetto, alla comprensione e al sacrificio, non c'è nulla di negativo, i figli ti cambiano, ti migliorano la vita, ti fanno crescere e maturare anche se qualche volta non è un percorso privo di preoccupazioni e difficoltà.

A volte ho come l'impressione d'essere di fronte oggi giorno rispetto ai miei venti anni, a una società precaria, una società dal lavoro precario e pertanto dall'amore precario, alle unioni precarie, alle famiglie precarie, non ho ancora compreso se è la società che crea precarietà e irresponsabilità o le persone utilizzano la scusa della precarietà per non crescere, perchè parliamoci francamente sono io la base d'appoggio sicura morale, economica e sociale della famiglie dei miei figli e dei miei nipotini.

Non sembra essere quella della difficoltà economica il problema in Svezia, se forse in altri paesi al di fuori della Svezia ci possono essere delle preoccupazioni economiche come Portogallo, Grecia, Italia, Spagna la Svezia sembra immune dalla preoccupazioni di tipo economico, dalla crisi del 2008 in Europa solo il 2% dei svedesi è diventato meno ricco, il tenore di vita e di ricchezza è uno dei più alti in Europa.

Questo episodio mi ha fatto molto riflettere, non di come gli svedesi vedono il sesso, ma di come un governo si preoccupa della salute dei propri concittadini.


Faccio un esempio quando da una ricerca del Censis si è saputo che 35% degli italiani faceva fatica ad avere accesso ad esami e terapie mediche, il Ministro della Salute interpellato al telegiornale diceva non si fa il pranzo di nozze con i fichi secchi, arrangiatevi, in pratica dimostrando totale disinteresse di chi per fare un ecografia deve attendere come minimo sei mesi

Invece in Svezia il Ministro della Salute, ha chiesto le dimissioni perchè pensa di avere fallito il suo compito quello di fare stare bene i suoi concittadini, questo secondo me potrebbe essere forse la differenza tra i paesi civili e non civili.

Il Ministro Svedese si è sentito responsabile indipendentemente se avesse avuto colpa o meno, in altri paesi è sempre responsabile qualcun altro.

Il Ministro della Salute Svedese Gabriel Wikstrom, un giovane politico appena trentenne, pare abbia preso molto seriamente il problema, vuole risolvere sia il problema dello stimolo sessuale e della salute riproduttiva dei cittadini svedesi.

Quello che mi incuriosisce è se il risultato della ricerca sarà confermato, quale tipo di interventi metterà in atto il governo svedese per favorire, diciamo meglio per stimolare l'attività sessuale e la capacita riproduttiva?

Ci saranno dei premi a chi dimostra di farlo con assiduità? A Capodanno daranno per la tombola le schede con le immagini del kamasutra al posto dei numeri? Settimana di lavoro più corta per avere più tempo di fare l'amore?

Non so, afrodisiasi a go go, si spruzzerà del viagra per lui e per lei sugli autobus o in metropolitana? Si però bisogna essere sicuri che si spruzzi giusto quello per Lei e quello per Lui se no poi diventa un casino.


Il risvolto di questa notizia però secondo me è un'altro

La Svezia è un paese molto grande con solo 9 milioni d'abitanti, una densità di 20 abitanti per kmq in Italia per esempio sono 201,32 abitanti per kmq, senza dovere andare in Svezia, recatevi in Italia in un reparto di neonatologia, troverete che i nuovi nati sono per lo più stranieri, anche negli asili nidi e nelle scuole elementari in molti classi l'origine straniere predomina rispetto all'origine italiana, questo avviene anche in Svezia, dove negli ultimi anni immigrati dai paesi Baltici, dai paesi dell'Est Europa e dal Medio Oriente in particolare dall'Iraq solo nel 2008 sono arrivate ben 40.000 persone d'origine dell'Iraq in Svezia.

La Svezia è sempre stato un paese d'immigrazione, sono flussi dai paesi vicini, con una cultura se non uguale almeno simile, popolazioni che nella maggior parte dei casi in pochi anni si integrano con la società svedese.

I nuovi arrivati in particolare quelli che vengono dal Medio Oriente conservano la cultura del paese d'origine, ascoltano la musica dei paesi d'origine, guardano la televisione araba, mangiano solo il loro cibo, c'è un integrazione ma solo formale, in realtà mantengono quelle che sono le loro abitudini di vita anche le abitudini sessuali, tutto questo in un paese grande ma in realtà piccolo per numero d'abitanti, rischia di generare uno squilibrio sia sociale che economico.

Se fino a qualche anno fa il loro benessere era anche dato da un rapporto sulla popolazione più stabile, dove le coppie avevano uno o due figli, le nuove famiglie d'immigrati sono molto numerose, hanno almeno cinque o sei figli, questo sta mettendo preoccupazione alla società svedese che si sente a rischio di perdita dell'identità nazionale e del proprio patrimonio culturale.

Credo che il governo svedese, voglia stimolare la crescita di più nascite per bilanciare il numero delle nascite che rischia d'essere a favore degli immigrati, il numero delle nascite rappresenta il futuro, i giovani in un paese sono una risorsa, rappresentano la nostra proiezione sul domani, il governo vuole invitare gli svedesi a fare più sesso e fare più figli, più che le preoccupazioni per la salute del popolo svedese forse sono altre paure che stanno prendendo il sopravvento in Svezia ma anche il tutto il resto d'Europa.


domenica 15 dicembre 2013

Efsa e l'aspartame seconda puntata

Domanda di Antonio D.: Gunther hai saputo che Efsa ha di nuovo detto che l'aspartame non è cancerogeno che ne pensi?

L'altro giorno era al ristorante si sono sedute accanto a me due signore molto distinte leopardate, eleganti e luccicanti tipo albero di Natale illuminato a festa, arriva il cameriere ordinano  
Amica 1:Prendiamo da bere una bottiglia di vino e dell'acqua?
Amica 2: Sei pazza? Io bevo solo C*** Cola Light!

Cara Amica del Giaguaro, ma tu la mattina ti fai il bagno solo nel latte d'asina? Nello sciacquone del wc hai solo Champagne? I piatti con cosa li lavi, con solo Bordeaux?

Io la terrei solo a pane e acqua un mese, ma secondo voi l'Efsa, la comunità Europea, la Fondazione Ramazzini, devono litigare e spendere soldi per salvare l'Amica del Giaguaro? 

Il secondo giudizio dell'Efsa conferma il primo, cioè hanno stabilito un limite giornaliero un GDA, un quantitativo giornaliero ammissibile. Il primo giudizio ha determinato il cambiamento dell'80% dei membri della commissioni in forte odore di conflitto d'interesse, non poteva essere altrimenti avrebbe voluto dire che si erano sbagliati, non potevano farlo, segno che nulla è cambiato, inviando un segnale non positivo per i consumatori europei.


Questo non toglie che il giudizio si basa su dei presupposti non condivisibili, pochi studi eseguiti su cavie per un periodo limitato e la poca considerazione del contesto più generale, perché la vita degli essere umani non è fatta solo d'aspartame.

Perché sono in aumento il numero di casi di cancro? 14 milioni di casi di cancro nel 2012 nel mondo con 8,2 milioni di decessi secondo OMS, 11% in più rispetto al 2008, i tipo di cancri più diffusi sono 13% polmone, 11,9 % seno, 9% colon retto, 7% stomaco. 

Il numero aumenta perché sono aumentati i nostri comportamenti a rischio, dall'aria che respiriamo, al cibo, all'acqua, dobbiamo aggiungere necessariamente gli edulcoranti (dolcificanti tipo aspartame), sono cosi fondamentali per la nostra vita? La domanda da porsi non è se gli edulcoranti fanno male ma se fanno bene? A che cosa? A chi?

Importante è cercare di limitare quelli che sono i comportamenti a rischio, c'è la tendenza lo vedo anche in coloro che seguono le diete che se mangio oggi una torta intera, domani è un altro giorno, non conta. Sappiamo bene che ci sono patologie che sviluppano in un arco di tempo più lungo.

Il problema non è se si beve ogni tanto una bibita con aspartame, il problema è che le persone che utilizzano queste bevande ne fanno un abuso continuo nel tempo, come la nostra Amica del Giaguaro che beve solo C**** Cola Light, ne berrà 1 o 2 litri al giorno?


Una lettrice mi ha anche segnalato che diversi farmaci hanno l'aspartame all'interno, se vogliamo proprio essere pignoli, questo si aggiunge già a quello incluso nelle bevande, presumibilmente i farmaci con aspartame sono utilizzati dagli stessi che prediligono le bevande, il limite minimo sembra forse difficile da raggiungere  stabilito in la dose giornaliera accettabile ( DGA) fissato dalla UE di 40 milligrammi per chilogrammo di peso corporeo.

Ricordo che il consumo di aspartame dovrebbe essere evitato da persone affette da una malattia genetica chiamata fenilchetonuria (PKU). Aspartame contiene due aminoacidi, tra cui la fenilalanina che le persone con PKU non sono in grado di metabolizzare completamente.

Indipendentemente dal fatto che io penso che l'uso di edulcoranti non facciano perdere peso, si è voluto creare la base legale per annullare qualsiasi procedimento di un eventuale causa per danni derivanti da un consumo eccessivo d'aspartame per lo sviluppo di un tumore, una decisione che conviene a chi? Ai consumatori o a chi vende aspartame? Nascondersi dietro la GDA è un po' come un elefante che si nasconde dietro un filo d'erba.

Oggi diviene importante la responsabilità individuale non possiamo pretendere che altri le aziende, la Comunità Europea, decidano per noi cosa è meglio mangiare o cosa sia meglio bere, decidono cosa è meglio per loro non cosa è meglio per noi, dobbiamo singolarmente arragiarsi, è brutto dirlo ma è cosi, fidarsi è bene ma non fidarsi è meglio!


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martedì 25 giugno 2013

Farmaci generici il grande raggiro? Dal farmaco generico al farmaco equivalente: autogenerico, il generico similare, il generico assimilabile

Prima di proporvi il secondo post sul il latte è un veleno? Devo tornare alla cronaca attuale o per lo meno di quello che succede nella mia famiglia, è dalla quotidianità che prendo spunto per il blog, per farlo devo riprendere il post dello scorso anno sui farmaci generici o equivalenti, un post molto criticato, so di avere espresso un parere contro corrente, ma come io avevo detto i farmaci generici oltre a non essere tutti uguali come il farmaco originario per la maggior parte sono un sistema che permette alle aziende di traslocare i luoghi la produzione dei farmaci dai paesi europei ai paesi dell'asia o del sudamerica, il consumatore rispamia a volte qualche euro ma ci troviamo cosi sulle spalle i disoccupati, in definitiva un risparmio della spesa sanitaria ma un aumento del costo sociale.

Bisogna inoltre tenere conto che questo si traduce anche in un minore investimento nella ricerca medico scientifica, non è casuale come dicevano  P. Even e B. Deprè, nel libro 4000 farmaci inutili e dannosi, l'industria farmaceutica in Europa ha abbandonato la ricerca e si è dedicata al marketing, se non c'è ricerca non c'è neanche futuro.

Per dare più fiducia al farmaco generico vista la forte opposizione dei consumatori è stato scelto di chiamarlo farmaco equivalente in Italia perchè aumenta il grado d'accettazione, una scelta che secondo me la dice alla lunga sulla volontà politica ed economica.

Ieri ho mandato mia suocera in farmacia a prendere un farmaco mi è tornata bella contenta con un generico che costava il 30% meno ma con meno principio attivo, ha dovuto cosi subire da me un piccolo "rimprovero", mi spiace poverina non è colpa sua, ma a tutti è presa la moda del generico e per una persona anziana risparmiare è importante, solo che non tutti i generici sono uguali, di una molecola sul mercato possiamo trovare anche 30 generici, sono tutti uguali? Cos'è il copia e incolla globalizzato?

Mi permetto di dare alcune indicazioni generali che possono andare bene per tutti i consumatori in Europa tranne l'Italia. 
Si, perchè secondo la legge italiana tutti i farmaci generici anzi farmaci equivalenti sono uguali ai farmaci di marca, così riporta scritto il sito farmaco equivalente e quello dell'agenzia italiana del farmacobeati voi!,
Noi all'estero invece no, non so se è vero e non ho potuto verificarlo, non voglio metterlo neache in dubbio, chi sono io per dire che non è vero? In Italia ci vengo solo due giorni alla settimana e non compro farmaci, quindi parlo per il resto d'Europa e del mondo.


I farmaci generici si dividono in:

Farmaco autogenerico: la molecola è una vera copia dell'originale, ha lo stesso principio attivo, lo stesso dosaggio e lo stesso eccipiente.

Farmaco Generico Similare: il principio attivo è equivalente, la presentazione galenica è identica, ma gli eccipienti sono differenti.

Farmaco Generico Assimilabile: il principio attivo si presenta in altra forma chimica, con una presentazione galienica differente e degli eccipienti differenti.

Il mio consiglio è quello di confrontare sempre la composizione del farmaco di marca con il farmaco generico. Qualche volta il farmaco generico arriva dalla stessa multinazionale del farmaco di marca ma da uno stato diverso con diverso nome della società, a volte invece sono vere e proprie aziende molto lontane la cui tracciabilità del farmaco può essere difficilmente garantita.

Ricordate non siete obbligati ad accettare il generico quando il farmacista lo propone, anche quando vi dice che non sarà rimborsato, non fate come mia suocera che lo ha preso con il pretesto di risparmiare,

Abbiamo già nel precedente post documentato il concetto di biodisponibilità  e di bioequivalenza terapeutica, che spiega perché un antibiotico può guarire in due giorni contro 6 giorni per un generico a causa della sua minore concentrazione anche se si guarisce lo stesso. 

Secondo Dr. Sauveur Boukris autore di "Médicaments génériques: la grande arnaque",chi non deve prendere i generici?
I generici non dovrebbero essere indicati in coloro che hanno delle malattie croniche (esempio diabete malattie cardiovascolari).

Secondo Dr. Sauveur Boukris autore di "Médicaments génériques: la grande arnaque", chi può prendere i generici?
Io non sono contro i generici per principio tuttavia ritengo che sono adatti a pazienti giovani, in buona salute per un periodo di tempo breve e per una patologia facilmente risolvibile.

Il mio invito è quello di consumare i farmaci sono al bisogno e solo su stretto consiglio medico.

Per quelli che vogliono saperne di più consiglio il libro el Dr.Sauveur Boukris "Médicaments génériques: la grande arnaque" letteralmente tradotto "farmaci generici : il grande raggiro", di cui condivido molte pagine, in particolare quando si sostiene che questo metodo farà risparmiare le casse dello stato, ma visto i risultati del generico e delle nuove consultazione che richiedono il risparmio è relativo (tranne in Italia, ovviamente)!


Informazione di servizio, bollettino dei naviganti: si dice che Google Friend Connect a luglio verrà chiuso, peccato perchè i miei 863 lettori fissi me li sono guadagnati tutti, questo è un blog di nicchia, personalmente sono stanco di rincorrere social media network, chi vuole restare aggiornato si iscriva alla mia pagina Facebook di Papille Vagabonde che viene aggiornata giornalmente automaticamente come anche il mio profilo su Twitter il mio nickname Gunther64, altre cose basta sono stanco, che vadano i manager dei social network a cercarsi i contenuti, io non inseguo più nessuno, altrimenti si trasforma in un lavoro e fare un blog non è un lavoro per quanto impegnativo, sopratutto non è un lavorare gratis per altri, pazienza male che vada mi leggerò da solo come un matto!

lunedì 15 aprile 2013

Ci sono OGM nei nostri piatti? Dopo la truffa dei prodotti bio con OGM come comportarsi?

Domanda di Esme / Alice, in seguito alla truffa dei prodotti biologici ma che invece contenevano cereali da colture OGM provenienti dall'Ucraina, come possiamo difenderci?

Contro le truffe si può fare poco, lo dico con dispiacere ad un primo momento di clamore seguono poi momenti silenziosi dove con lieve ammende si risolve tutto con troppa facilità e superficialità, così sono certo andrà a finire la truffe delle lasagne della carne di cavallo, pochi giorni cala il silenzio e tutto torna come prima.

I prodotti biologici sono al centro di una vera e propria bufera negli ultimi due anni, da una parte aumenta la domanda dall'altra c'è poca produzione il biologico vuole dire anche meno quantità. Tuttavia mi sento di dire che non è così per tutti gli operatori del biologico, generalizzare è sempre difficile conosco operatori serissimi ai quali però si affiancano spesso operatori senza scrupoli.


Etichette mai abbastanza complete 
Il caso dei cereali è molto emblematico di una certa situazione, tutti sono perfettamente a conoscenza dei paesi che coltivano cereali OGM, con molta probabilità se io importo cereali da questi paesi, questi sono OGM, non sempre ma è molto probabile. L'indicazione della provenienza del paese d'origine d' ingredienti sulle etichette è stata molto contestata dalle aziende in sede dell'Unione Europea, mentre invece l'indicazione della provenienza della materia prima sarebbe un ottimo aiuto per i consumatori.

L' Europa consente l'utilizzo di 30 OGM (organismi geneticamente modificati) per alimenti o mangimi. Si tratta di mais, soia, colza, cotone, barbabietola da zucchero e patate (Amflora). Queste piante, principalmente coltivate in America (Stati Uniti, Brasile, Argentina), sono stati geneticamente modificate per resistere a respingere i parassiti e erbicidi con lo scopo di facilitare le pratiche agricole, non per migliorare la qualità del cibo è bene precisarlo.

OGM si ma coltivato fuori dal mio paese, l'ipocrisia dell'Unione Europea
Il fatto che molti paesi europei si siano schierati contro gli OGM o per lo meno contro la coltivazione sul loro territorio non vuole dire che questi non arrivano e che non siano presenti sulla nostra tavola. L'etichettatura dei prodotti alimentari come OGM è obbligatoria per ogni ingrediente che contiene più dello 0,9% . Questa soglia vale per ciascun ingrediente, indipendentemente dalla sua proporzione nel prodotto finito. Non è una soglia salute stabilito sulla base del rischio per gli esseri umani.

L'Italia per esempio importa la maggior parte dei suoi cereali da altri paesi, da parte delle aziende ci sarebbe obbligo di dichiararlo ma nonostante i controlli rimangono molti dubbi, Greepeace tempo fa aveva trovato circa venti prodotti presenti nei supermercati con OGM non dichiarati.

La maggior parte dei prodotti OGM sono adoperati per dare da mangiare al bestiame come i semi di soia, questo non vuole dire che mangiamo OGM, pur tuttavia alcuni ricercatori hanno sostenuto che frammenti di DNA transgenico si possono trovare in uova, latte e carne, argomento molto dibattuto in ambito scientifico.


Fare scegliere il consumatore
Questa la racconto perchè è troppo bella, avrei voluto avere la macchina fotografica, un giorno vado a mangiare in un ristorante di quelli biologici vegetariani a Roma e chi incontro, un noto blogger favorevole agli OGM, è vero non è che uno tutti i giorni può mangiare OGM, personalmente mi ha dato l'impressione che gli OGM sono buoni se gli mangiano gli altri.

Il problema secondo me non è tanto se OGM è sicuro oppure no, non è solo questione di sicurezza, ma sta nel fatto che le aziende cercano di rifilarlo senza indicazione, questo invece è una truffa e il consumatore si indispettisce sempre di più. Io sono favorevole a scriverlo sulle confezione bello grande, questo è un prodotto che deriva da coltivazioni OGM bello grosso, conosco un altro  blogger che se lo vede lo compra subito, anzi si compra il supermercato intero per solidarietà.

C'è questa falsa idea che se su un prodotto c'è scritto OGM la gente non lo compra, fate fare una scelta ai consumatori sarebbe più semplice e senza sotterfugi, lasciate decidere al mercato, se la gente lo compra bene se non lo compra non lo importate più però.


Agricoltura bio esclude gli OGM, come comportarsi?
Attualmente, la mancanza d' etichettatura, non è possibile stabilire se i prodotti sono derivati ​​da animali nutriti con o senza OGM. Possiamo trovare OGM nel biologico? L'agricoltura biologica esclude completamente l'uso di OGM. , ma questa non è una garanzia assoluta, a causa di possibili dispersioni.

Sicuramente scegliere biologico su frutta e verdure è più semplice e facile, so che molti comprano prodotti biologici locali nel rispetto della stagionalità, è più difficile quando si parla di prodotti trasformati.

Oggi viviamo in una società complicata dove le materie prime destinate all'alimentazione provengono da tutto il mondo, è difficile avere un controllo sul 100% dei prodotti , certo i controlli servono a questo e ci sono pur tuttavia non possiamo mettere un poliziotto dietro ogni angolo, le leggi hanno senso se sono interiorizzate se una persona le osserva perché le trova giuste  per i delinquenti seriali invece perché chi truffa una volta lo farà sempre, sapere che ci sono pene pesanti sono un ottimo deterrente.

Personalmente penso che sapere che si passerà qualche anno con otto energumeni in gattabuia spaventa molto di più di un ammenda da 7.000 euro, è il deterrente migliore! (scusate la volgarità sotto intesa)

In  genere chi organizza delle truffe se la cava sempre con qualche piccola ammenda, questo deve essere rivisto dalla politica noi cittadini possiamo fare poco se non stimolare la classe politica a difendere meglio gli interessi e e le scelte dei consumatori, ma al momento visto i personaggi sono poco positivo per il futuro non vedo grandi spiragli.


Sintesi: come abbiamo visto cara Alice difendere le proprie scelte è molto difficile ma non impossibile, queste notizia fanno venire voglia di auto prodursi tutto, tuttavia acquistare prodotti biologici e locali può essere un ottima garanzia, ma non basta.

Per gli altri prodotti invece le aziende potrebbe dichiarare la provenienza degli ingredienti volontariamente la legge è un obbligo indica dei limiti ma lascia aperte a più possibilità, sapere che cereali sono italiani per esempio aiuta a rendere il prodotto più credibile.

Sotto il nome del prodotto da agricoltura biologica c'è anche l'ente che certifica il biologico andate a vedere quali sono i parametri per la certificazione come per esempio : BioagricertCertbios , ci sono almeno una ventina di enti certificatori (verificare che questi enti esistono e come lavorano), può capitare di trovare prodotti biologici ma senza certificazione .

Non vorrei che queste notizie fossero utilizzate per fare un processo al biologico, per amore del cielo il biologico le certificazioni devono essere vere, ma convengo che non è possibile mangiare prodotti provenienti da agricoltura biologica per tutti, come anche ho trovato contadini che rifiutano di etichettare il prodotto come biologico perchè secondo loro costa caro la certificazione oppure perchè non riescono a rispondere ai requisiti.

Tuttavia questa vicenda non è la diatriba tra agricoltura biologica, convenzionale o OGM, una truffa rimane sempre tale e va perseguita a prescindere dal tipo di agricoltura.


Lista ufficiale degli OGM autorizzati dentro gli additivi alimentari
ovviamente nei limiti consentito dalle norme vigenti, elenco di additivi che potrebbero contenere OGM, non è detto che tutti necessariamente lo contengano, ne è stato solo autorizzato il contenuto

Derivati della lavorazione del mais
E 1404 amido ossidato
E 1410 fosfato di monoamido
E 1412 fosfato d'amido
E 1414 fosfato d'amido
E 1420 starch acetate
E 1422 amido acetato (Adipato di diamido acetilato)
E 1450 Ottenilsuccinato di amido e sodio
E 1451 Acetylated Oxidised Starch
E 150a Caramello
E 150b Caramello
E 150c Caramello
E 150d Caramello
E 420   Sorbitolo
E 421   Mannitolo
E 953   Isomalto
E 965   Maltitolo
E 966   Lattitolo
E 967   Xilitolo
E 575   Gluconedeltalattone
E 315   Acido eritorbico
E 316   Eritorbato di sodio

derivati della lavorazione della soia

E 322   Lecitine
E 479b Prodotto di reazione dell'olio di soia ossidato termicamente con mono-e Digliceridi degli acidi grassi

Lista autorizzata di OGM dentro all'alimentazione
anche qui ne è stato autorizzanto il contenuto e le aziende sono ritenute ad rispettarne la quantità stabilita dalle norme.

a base di mais: farina e semola di mais, olio di mais, chips di mais salate, petali di mais per la prima colazione
a base di soia: olio di soia, tonyu, tofu, creme dessert a base di soia, salse di soia
a base di colza: olio di colza
a base di barbabietola dolce: zucchero

Ingredienti:
Farine di mais: PanificazioneCereali per la prima colazione, biscotti salati per aperitivi
Fiocchi di mais per le barre di cereali
Semola di mais dentro i biscotti salati
Amido di mais e altri amidacei dentro piatti già pronti, salse, salumi, creme dessert, preparazioni per dessert disidratate, zupper, prodotti per pasticceria
Derivati di amido di mais come lo sciroppo di glucosio, destrosio, maltodestrine che possiamo trovare in salse, biscotti, barre cereali, zuppe, biscotti salati e preparazioni alla frutta dentro yogurt, dessert freschi o creme e nei gelati
Farina di soia. pane, prodotti per la panificazione e la pasticceria
Proteine della soia, piatti pronti e salumi
Materia grassa vegetale (colza, mais, soia) in particolare sulle creme da spalmare
Olio di cotone per fritture



lunedì 11 febbraio 2013

Le lasagne surgelate di falso manzo, un problema ideologico? E imparate a farvi le lasagne a casa!

In questi giorni su tutti i media non si parla d'altro che delle lasagne surgelate Findus & C, le quali riportano in etichetta carne di manzo invece contengono carne di cavallo. Secondo il Corriere è un problema ideologico. Scusate ma che vuole dire? Qui d' ideologico non c'è nulla, ma di truffaldino per me molto.

Occorre ricordare che la scoperta delle lasagne che contengono carne di cavallo è emersa per dei controlli per il pericolo di possibili tracce di un farmaco anti infiammatorio somministrato ai cavalli fenibutazione , entrato nella catena alimentare, infatti è vietato l'uso di questo farmaco ai cavalli destinati ad uso alimentare. Per questo si è reso necessario individuare dove della carne di cavallo poteva essere entrata nella catena alimentare, per questo sono state fatte analisi del DNA per verificare da quale animale proveniva la carne contenuta in alcuni prodotti alimentari.

Qualcuno dice che mangiare carne di cavallo o manzo è uguale, per me non lo è,  già non mangio quella di manzo figurati quella di cavallo, ma sopratutto vorrei che fosse scritto in etichetta, non è solo un problema di frode ma di salute pubblica. Pare che carcasse di cavallo con fenibutazione siano state già rilevate in Regno Unito e Francia.

Pare che anche il rivenditore Aldi abbia trovato nel suo canale distributivo dei spaghetti alla bolognese che potrebbero contenere dal 30 al 100% di carne di cavallo.

Tanto che si sono ritirate dal mercato ben 20 referenze di carne surgelata e prepazioni a base di cane, come moussaka, pasticcio di carne, lasagne e spaghetti alla bolognese che ha coinvolti diversi marchi oltre Findus e Aldi anche Tesco, Sainsbury, Asda, Morrisons, Auchan e Carrefour. Al momento i mercati coivolti sono Francia, Regno Unito, Svezia.
Più volte anche su questo blog abbiamo avanzato delle perplessità su alcune etichette e su alcuni ingredienti, famoso il caso della gelatina di maiale presente in alcuni yogurt.

Al momento riguarda solo i prodotti distribuiti in Nord Europa, Findus ha dichiarato che la carne di cavallo era contenuta nel prodotto a sua insaputa, non ne erano a conoscenza i distributori, però se mi posso permettere le aziende non controllano il rispetto dell'ingredientistica delle aziende terze? Non verificano il prodotto? Insomma le aziende a loro insaputa, distributori non è loro compito, le autorità sanitarie dicono di fare il loro dovere ma qualcosa che non funziona a livello generale c'è.

Il tutto sembra abbia avuto inizia in Romania, dove macellano la carne di cavallo, poi non si sa dove questa sia stata modificata in carne bovina. Quello che emerge è la difficoltà di verifica delle dichiarazioni in etichetta quando specialmente come nel caso delle lasagne alla carne di cavallo vede coinvolti più paesi : Regno Unito, Francia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Cipro, Svezia, Romania, più che delle lasagne sembrano un tour europeo della poca sicurezza alimentare.

Però anche voi consumatori inglesi di lasagne surgelate e imparate a farvi due lasagne a casa, ma anche di verdura ogni tanto mica solo di carne.

Per quanto mi riguarda il consiglio che ho sempre dato di non acquistare piatti pronti è sempre valido ora più mai.

Questa vicenda riporta al centro la sicurezza alimentare un tema purtroppo che nel cabaret della politica di questi giorni non trova spazio!

mercoledì 30 gennaio 2013

Quinoa, mito e realtà di un super alimento nell' Anno Internazionale della Quinoa


La Fao e le Nazioni Unite hanno decretato il 2013 come l'Anno Internazionale della Quinoa, secondo molti una scelta politica secondo altri una pura e semplice strategia di marketing.  Nel giro di pochi anni la quinoa è diventata un alimento molto in voga tra i sostenitori degli alimenti biologici e i sostenitori della dieta vegetariana tanto che la superficie di coltivazione nei paesi del Sud America (Bolivia, Perà ed Equador) è raddoppiata dal 2003.

Quinoa e l'esperienza con le mediatrici culturali
La prima volta  che ho sentito parlare della quinoa era il 1995, allora tenevo dei corsi per mediatrici culturali, erano della figure create negli anni 90 nelle strutture sanitarie, per l'elevato numero degli immigrati che si rivolgevano alle strutture ospedaliere, clandestini, non parlavano la lingua, c'era una vera e propria difficoltà non solo linguistica perché non capivano le prescrizioni mediche.

Questi corsi non sono hanno solo formato le mediatrici culturali ma mi hanno aiutato a capire il legame che c'è con il cibo nelle diverse culture, riuscendo a formulare delle piramidi alimentari a secondo dei paesi di provenienza dal Magreb, alla Cina, alla Filippine al Sudamerica.

Quando chiesi cosa era d'abitudine nel proprio paese d'origine dare da mangiare alle giovani puerpere, una signora che proveniva dalla Bolivia mi indico la quinoa, mi spiegò che era tradizione del popolo quechua, discendenti degli Inca, dare da mangiare la quinoa per riprendersi le forze dal parto a favorire la montata lattea, così ho scoperto per la prima volta la quinoa.

Questo mi ha aiutato a capire il perchè la quinoa era riuscita ad arrivare fino ai nostri giorni, dal momento che i conquistatori spagnoli, proibirono la coltivazione della quinoa, in quanto secondo loro piccola e poco interessante, ma ogni contadino nel proprio campo ha lasciato un po' di spazio per la quinoa, perchè rappresentava da una parte il legame con il passato e da una parte il mondo il nuovo, la maternità la speranza del futuro.

Dal cibo per i poveri alla nuova Eldorado
Si torna a parlare di quinoa negli anni '70 all'epoca dei Hippies meglio noti come i figli dei fiori che alla ricerca di un nuovo stile di vita, erano approdati in Sud America alla ricerca del dio sole, questa loro ricerca gli ha portato a conoscere la cultura popolare tanto da integrarsi in qualche modo con la popolazione locale, integrazione anche a tavola, alcuni di questi gruppi avevano scelto di essere vegetariani, alcun problema con la popolazione locale che non poteva permettersi di consumare carne, cosi scoprirono la quinoa, che veniva consumata dai ceti sociali più poveri.

Da alimento a cibo per poveri, oggi la quinoa è diventata un cibo per ricchi, la quinoa è conosciuta il tutto il mondo, ma negli ultimi anni il suo prezzo è diventato cosi alto che in Bolivia e Perù la quinoa costa cinque volte di più del riso, tanto che il consumo locale di quinoa è diminuito negli ultimi 5 anni del 30% perchè la maggior parte della popolazione non può permettersi d'acquistarla.

L'impatto ambientale e sociale della coltivazione della Quinoa
La zona di coltivazione più vocata alla coltivazione della quinoa è il sud-ovest della Bolivia, vicino al  deserto di sale di Uyuni, dove viene coltivata la Quinoa Real , la varietà più pregiata,  dove il paesaggio agrario già precario oggi deve affrontare le conseguenze di un agricoltura intensiva. 

Il prezzo della quinoa negli ultimi dieci anni si è triplicato per gli agricoltori, se i vantaggi economici della quinoa sono innegabili, la ricerca del profitto ha anche incoraggiato gli agricoltori boliviani per aumentare la produzione e lasciare meno tempo per rigenerare la fertilità del suolo.

Non c'è nulla di meglio per la rigenerazione dei terreno che  il letame di lama, ma con l'espansione delle aree coltivate, che sono quadruplicate dal 1980, le aree a pascolo si sono molto ridotte e molti contadini non allevano più i lama, che erano anche una riserva economica per i momenti difficili. non allevando più i lama non rigenerano più i terreni, inoltre la monocoltura di vaste aree facilità al diffusione di parassiti, tutto questo vuole dire raccolti più poveri e meno abbondanti.

Questo non fa molto bene in questa zona dove soffia un vento molto forte e dove la disertificazione avanza, l'agricoltura intensiva in questa area rischia di impoverire ancora di più il terreno.  

Gli agricoltori nella zona di produzione di Quinoa Real, si lamentano che in seguito all'erosione del terreno c'è stata una netta netta diminuzione della qualità e della quantità della quinoa nel corso degli anni. Al momento la diminuzione della produzione a livello generale non si percepisce in quanto sono aumentate le aree di superficie di coltivazione, ma questo sarà possibile fino a quando?

Diverse organizzazioni internazionali sono intervenute a sostegno dei contadini ( con finanziamenti da 50 milioni di euro ) di queste aree sia a livello nazionale che internazionale , tanto che sono state impiantate delle barriere di vegetazione attorno ai campi per opporsi all'azione del vento . 


Anno Internazionale della Quinoa, quali effetti sull'economia locale? 
Se l' 'obiettivo primario è stato quello di mettere in evidenza il valore nutrizionale di questo "pseudo-cereali" e il suo ruolo nella biodiversità, questa scelta rischia però di avere sul sistema agrario, ambientale e sociale locale un impatto negativo.

Se da una parte è vero che la fortuna della quinoa è che può crescere in aree semidesertiche nonostante si stia sperimentando la sua coltivazioni in altre aree dall'Asia all'America all'Europa i risultati sono alquanto deludenti, dal sperimentare coltivazioni e sfamare il mondo come scritto dei media, c'è una certa differenza, ma la domande crescente di quinoa alimenta la fame di terreni coltivabili, che ha scatenato in Bolivia una vera e propria guerra sulle proprietà dei terreni, non di rado polizia ed esercito devono sedare le diatribe tra i diversi villaggi (per dirla in modo semplice quello che succede quando la torta si fa sempre più piccola e la fame aumenta).

La coltivazione della quinoa al momento è possibile solo in alcune aree specifiche, la coltivazione quindi al momento è limitata, l'operazione "Anno internazionale della Quinoa 2013" pur partendo da buoni propositi rischia di generare a livello locale non pochi problemi, quello che voglio evidenziare è la mancanza di senso di responsabilità da parte delle autorità, che prima di diffondere un messaggio a livello globale dovrebbe pensare alle ripercussioni che si possono avere sul territorio. 

Se il 2012 è stato l'anno della patata questa aveva più senso in quanto la patata è coltivata in più continenti, invito a conoscere più varietà, promuovere invece un alimento limitato per la coltivazione non si può non pensare alle cause che questa iper valutazione rischia di generare a livello locale.


Quinoa, una sintesi dell'aspetto nutrizionale il minimo sindacale
In questo periodo ne avete sentito anche troppo della quinoa, non si tratta di un super alimento anche se può avere diversi aspetti positivi, ne traccio solo i punti più importanti, non è un cereale è una pianta erbacea come gli spinaci, ma in cucina utilizziamo i grani come un cereale l'interesse nutrizionale riguarda il contenuto di proteine d'alta qualità, acidi grassi polinsaturi e molti micronutrienti.

La quinoa ha un buon contenuto proteico,  aumenta il senso di sazietà e indirettamente potrebbe favorire il maggiore controllo del peso e o favorire il seguire una dieta ipocalorica.
Ha buon contenuto di fibra importante per il funzionamento del nostro intestino, un adeguato apporti di fibre è correlato ai schemi alimentari nel trattamento della  malattie cardiovascolari e del diabete di tipo 2, e stato più volte dimostrato che un buon apporto di fibre nella dieta è correlato alla prevenzione del cancro al colon

La quinoa si distingue per un buon contenuto di Manganese e Ferro e piccole quantità di zinco e vitamina B2. per il contenuto di ferro è molto apprezzata dai vegetariani ai quali consiglio di associare duramente i pasto con alimenti ricchi di Vitamina C.

Una porzione di quinoa cotta di 100g apporta 120 kcal, la quinoa ha un indice glicemico medio (53), un indice di sazietà alto (4,7) un carico glicemico moderato (10), è povero d'antiossidanti e non contiene nè omega 6 , nè omega 3.

La quinoa è senza glutine per cui si rileva un alimento molto interessante per i nostri amici celiaci

All'interno di un alimentazione equilibrata i grani di quinoa possono essere inseriti come alcuni cereali riso, miglio, amaranto.

"Quinoa, nè pas donè"
Il costo però della Quinoa non è relativo, non è nobile perlarne ma sono andato al supermercato Coop, ho trovato la quinoa Pedon a 12,23 euro al kg mentre i cereali come il grano saraceno a 6,60 euro al kg piccole differenze ma che contano perchè vuole dire che la Quinoa costa il 100% in più rispetto ad altri prodotti in grani. 
Sono andato in negozio bio ho trovato la quinoa Rapunzel sempre a 12 euro al kg mentre quella di Altro Mercato 8,80 euro al kg. la Quinoa Real Bio.
La più conveniente che ho trovato è stato ai supermercati Unes invece ho trovato la Quinoa gialla a 6,60 euro al kg.
Avrà anche tante qualità ma non non è proprio regalata ma vuoi non pagare i poveri contadini boliviani? Per amore del cielo! Per cui all'interno della varietà di grani e cereali nell'alimentazione ogni tanto la quinoa, può essere un ottima idea per diverficare l'alimentazione, ma non è necessario mangiare solo quinoa.

Domandi di Simona S. perché non hai inserito nei trend alimentari del 2013 la quinoa?
Per le ragioni indicate in questo post, non perché non apprezzi la quinoa ma pure semplice senso di responsabilità di cercare di dare dei messaggi più obiettivi possibili, magari non ci riesco sempre come vorrei ma ci provo.

Dati Forniti dall' Iniaf 
Area complessiva coltivata in Bolivia 70.000 ettari, con una produzione stimata intorno alle 44 000 tonnellate. Solo dieci anni fa erano 35 000 ettari la superficie coltivata.
La Bolivia è il secondo produttore (dietro Perù) e il più grande esportatore mondiale di quinoa, con una quota di mercato del 70%. I prezzi attuali variano tra 2500 e 3000 dollari per tonnellata. Due terzi della produzione sono esportati , il 54% negli Stati Uniti, il 32% in Europa e il 6% in Canada . Zone di coltivazione principali sono nelle vicinanze di due deserti di sale, Uyuni vicino a Potosi, Oruro e Coipasa.

In Europa la coltivazione della Quinoa ha raggiounto un certo successo in Francia nella valle della Loira con 200 ettari di superficie coltivata e 216 tonnellate raccolte nel 2010.

lunedì 25 giugno 2012

Spiagge senza tabacco, spiagge senza fumo

Oggi è domenica fa molto caldo, meglio affrontare argomenti più facili e leggeri. sono a Nizza a trovare la mia zia, un giro sulla Promenade des anglais e che ti vedo "Plage sans tabac" cioè le spiagge con divieto di fumare.
L'iniziativa è della Lega contro il Cancro francese che ha trovato nel sindaco Nicolosi di Nizza, un ottimo alleato, fa parte di un progetto vita senza tabacco, un marchio che l'associzione della lega contro il cancro offre alle amministrazioni pubbliche e società private.

Io sono figlio di due genitori un po' hippies, dove l'estate portavano me e mio fratello bambini in giro nelle spiagge libere, negli anni '70 spiaggia libera voleva dire anche spiaggia naturista, quante risate ci siamo fatti io e mio fratello, eravamo stupidi come si può esserlo da bambini, ma abbiamo capito che libertà era una parola difficile, impegnativa  e piena di responsabilità, perché dovevamo farci la tenda, pulire la spiaggia, portare via tutti i rifiuti, tanto che qualche volta abbiamo rimpianto le vacanze formali dai nonni, dove era tutto pronto, con le vacanze in albergo vista mare, con le cabine e il bagnino, che ci veniva sempre a riprendere in acqua.  

Oggi le spiagge libere non ci sono più, ci sono spiagge per tutti i generi e tipi, spiagge per cani, spiagge per gatti, spiagge con spa, spiagge per lo yoga, spiagge per singles, spiagge per coppie, io ho una visione un po' romantica della spiaggia per tutti ma sopratutto del rispetto reciproco.

L'iniziativa spiagge senza tabacco arriva dopo una serie di provvedimenti legislativi in tutta Europa che hanno limitato l'uso del tabacco nei locali pubblici, ma la spiaggia è un luogo pubblico ma all'aperto, vale lo stesso tipo di normativa? 

Sono d'accordo ma qualche dubbio 
L'obiettivo della lega contro il cancro è la "Denormalizzazione" cioè tentare di modificare i comportamenti che sono considerati normali e accettabili. L'obiettivo della denormalizzazione della lega contro il cancro è di rendere il fumo atto anormale e inaccettabile.

Questo mi ha lasciato un po' perlesso nel senso che mi chiedo: è giusto? Io ho sempre molto rispetto verso il prossimo, però ricordo ancora un viaggio in treno non c'era posto nei vagone non fumatori e fui costretto a prendere il vagoni per fumatori, un signore nel mio stesso compartimento iniziò a fumare una sigaretta dietro l'altra, all'ottava iniziai a protestare e lui mi disse ma questo è il  vagone fumatori, fumo quanto voglio..

Io penso che sia per primo un problema d'educazione e rispetto verso il prossimo, è vero che sei in un vagone fumatori o in una spiaggia ma non sei autorizzato ad affumicare tutti. La cosa che mi da più più fastidio in spiaggia è trovarmi i mozziconi di sigaretta nella sabbia, mi manda in bestia! 
Se questo disincentiva l'uso del tabacco che è uno dei fattori più a rischio per il cancro, è un bene, ma a voi Che vi sembra di questa iniziativa?

Buona domenica, vado a rinfrescarmi un po'

lunedì 6 giugno 2011

Dopo i Cetrioli, il salame di cervo, i germogli di soia, qual'è la causa del batterio sconosciuto?

È sempre difficile scrivere quando c'è un argomento su cui tutti i media diffondono notizie, non mi sentivo in questi giorni di aumentare l’ansia dei lettori o di fare finta di nulla, anche perchè le notizie cambiano di ora in ora. La notizia di questa mattina era che il batterio era stato diffuso dai germogli di soia, già questa sera è stato diffusa una smentita in quanto 23 dei campioni analizzati su 40 avevano dato esito negativo!

Mi sento di precisare che quelli che hanno chiamato germogli di soia in realtà sono germogli di fagiolo mung o mungo, sono diverse le varietà di germogli che possono venire consumati almeno 40 tipi (alfalfa, pisello, ravanello, porro) . Bisogna distingere tra "germogli di soia" noti e i germogli di soia vera. I "germogli di soia" che tutti conoscono sono ottenuti dal fagiolo mung verde (Vigna radiata) e non dal seme di soia (Glycine max). Molte persone conoscono tre tipi di soia (gialla, verde e rossa), mentre l'unico vero seme di soia è quello di soia gialla (Glycine max), le altre due varietà verde (Vigna radiata) e rossa (Vigna angularis) sono invece fagioli denominati fagiolo mung o mungo (verde) e fagiolo azuki (rosso) fonte wikipedia.

In merito alla responsabilità della diffusione del batterio di E. Coli tante strade ma una certa ancora non c'è, per cui l' origine del batterio rimane ancora ignoto, ho voluto fare oggi due approfondimento uno di natura più medica e l’altro più squisitamente commerciale, che riguarda l’impatto delle cattive notizie sul territorio e nei mercati che hanno avuto al diffusione della notizia dei cetrioli data la settimana scorsa.

Un batterio non sconosciuto ma con delle nuove caratteristiche

Il batterio E.Coli coinvolto nella comparsa di diarrea con sangue, classificato come EHEC cioè E. Coli entero emorragico, la sua complicanza più grave è la sindrome uremica emolitica, non è proprio un perfetto sconosciuto come ho letto su più giornali, ma è un batterio già noto che si è rilevato con delle caratteristiche nuove. Sembrerebbe sia il risultato di una combinazione di tipi differenti di Escherichia coli.

Il ceppo isolato nel nord della Germania appartiene al sierotipo O104: H4, questo ceppo ha più del 90% delle sequenze di geni in comune con un altro E. Coli, isolato nella zona dell'Africa Centrale, EAEC 55989 Quest'ultimo appartiene al gruppo di Escherichia coli entero aggreganti (EAEC): i quali sono responsabili delle diarrea persistente nei bambini (più di due settimane), piuttosto comune nei paesi dell’africa centrale.

Secondo molte fonti come Genomics Life, ritengono che il batterio comparso in Germania sia di un ceppo ibrido tra EHEC e EAEC . Si ritiene anche che il ceppo originario di E.coli potrebbe avere acquisito geni coinvolti nella sindrome uremica emolitica (HUS), un' evoluzione della infezione da EHEC, si ipotizza che questi geni potrebbero essere stati acquisiti per trasferimento orizzontale. E noto che i batteri possono acquisire nuovi geni in due modi: in verticale durante la divisione cellulare e orizzontalmente attraverso scambi con altri ceppi.

Questa ipotesi sembra trovare conferma nel fatto che il ceppo “misterioso” è resistente ad alcuni antibiotici : aminoglicosidi (streptomicina, gentamicina ...), macrolidi e beta-lattamici (penicilline e cefalosporine).

Tutti si chiedono da dove viene questo batterio? Al momento sembra che le verdure crude possono essere responsabili, le ricerche si concentrano su due ristoranti di Lubecca a metà Maggio e una festa ad Amburgo  nei primi dieci giorni di Maggio, si sta valutando cose questi posti abbiano in comune. Io sarei meno precipitoso delle autorità tedesche, il batterio ha forse un altro modo di infettare l'uomo oltre che con le verdure, in una intervista Flemming Scheutz, capo del centro di riferimento per Escherichia OMS a Copenaghen, ha detto il sito della rivista "Nature" News che il ceppo non è mai stata osservato in animali. ipotizza che il batterio sia passato direttamente tra le persone dall' ambiente. Secondo Lothar Wieler dell'Università di Berlino bisognerebe indagare su acque e terreno.

Ipotesi suggestive che attendono di essere confermate. Io avevo scritto che la causa poteva essere da ricerca in un altro alimento e più in generale nel contesto di consumo o produzione, più che del cetriolo, ora staremo a vedere anche perchè so per certo che si stanno verificando diverse piste d'indagine, certo che finora le ipotesi non hanno dato esiti confortanti. Il bollettino aggiornato a questa sera vede 2.300 casi con 22 decessi accertati, a essere interessato è sopratutto la Germania del Nord nella zona intorno ad Amburgo, è bene dirlo per non creare allarmismi inutili.

La guerra dei cetrioli, risvolto commerciale

Nonostante la dimostrazione che il cetriolo spagnolo non è stato contaminato dal cosiddetto batterio killer, continuano i blocchi e le cancellazioni di ordini non solo relativo ai cetrioli ma anche a tutte le altre varietà di frutta e verdura proveniente dalla regione andalusa, pomodori e insalata, la situazione sta mettendo in crisi il raccolto delle nettatine, pesche e patate. I prezzi all’ingrosso sono diminuiti del 30%, gli operatori preferiscono acquistare da produttori concorrenti della Spagna come Israele per le patate e per la frutta Grecia, Francia, Italia, Est Europa, per la Spagna il mercato tedesco costituiva il 50% delle esportazioni di frutta e verdura .

Il governo spagnolo per salvaguardare i produttori acquista la merce a prezzi di mercato, si stima la perdita di 200 milioni di euro a settimana per l'intero settore. Secondo Madrid, 70.000 posti di lavoro sono a rischio. che dietro questo ci sia però una guerra commerciale come ipotizzato dalla Spagna, non credo, Forse ci sarebbe voluto una maggiore cautela, ma di fronte a una emergenza è difficile essere obiettivi.
Devo dire però che sia la Germania che la Spagna si sono mosse molto male dal punto di vista della comunicazione, preferendo una comunicazione istituzionale fra di loro, invece di una comunicazione diretta ai consumatori o ad operatori del settore.
Io comprendo il danno economico, negli ultimi giorni oltre a Spagna anche Paesi Bassi, Belgio e Portogallo lamentano danni economici, ma il consumatore d'altronde non ha altro modo per difendersi di evitare un certo prodotto, c'è stata alla base una non chiarezza del messaggio informativo, in qualsiasi caso anche se minime delle tossine erano presenti nei cetrioli, nella riunione di domani sicuramente Ue, darà qualche compensazione al governo spagnolo, ma l'errore è stato di incapacità di comunicazione da parte della Spagna e di superficialità dalle autorità tedesche, certo è che la bagarre per stabilire un indennizzo invece di pensare a quali misure adottare per il batterio non migliora di certo la comunicazione.

Questo da una parte ha evidenziato il fatto che anche se in ritardo è possibile risalire direttamente alle fonti in caso di epidemia e quindi le filiere agroalimentati europee funzionano o per lo meno sembrano quasi funzionare anche se ancora non si trova la fonte del contagio, sono certo che non si va avanti a caso ma è difficile analizzare la quantità d'informazioni, però quello che anche si evidenzia è la mancanza di controlli o per lo meno pochi controlli rispetto al volume delle derrate alimentari e questo non è segno positivo in generale non tranquillizza i consumatori.

Ricordo che tutt'ora il consumo di cetrioli, pomodori , insalata e germogli di soia anche  se non c'è stata prova che siano la fonte dei batteri, dal governo tedesco sono "deconsigliati", quanto affermato dal Ministro dell'Agricoltura Tedesco Ilse Aigner.

Avrei voluto parlare anche di altro ma la curiosità e l'informazione di questi giorni è su questo argomento ed è giusto così, il pubblico ha voglia di conoscere e sapere, lo edito subito prima che arrivino nuove notizie che mi ribaltano tutto il post scritto da questa mattina l'ho già cambiato tre volte. le foto sono del mercato di Monaco un po' poco frequentato questo sabato!
Le raccomandazione le avevo già scritte nel post Guerra dei centrioli e nel post sull'Aggiornamento E. Coli.

martedì 31 maggio 2011

Dalla guerra dei cetrioli alla guerra dei dietisti guru dell'alimentazione

Questi giorni sulla stampa occupa di due argomenti distinti, che vedono protagonista da una parte i cetrioli incolpati di trasmette un Escherichia Coli e poi ritrattato e dall'altra la guerra di due noti dietologi francesi, inventori di due metodi per dimagrire diversi.

La guerra dei cetrioli, Germania contro Spagna.
Secondo il Ministero della Salute del Lender Schleswig-Holstein, l' epidemia di Escherichia coli, ha causato 14 morti e 329 casi in Germania, si è inoltre diffusa in diversi paesi del Nord Europa ed è destinata a crescere nei prossimi giorni . Il ceppo del batterio in questione, trovato in cetrioli importati dalla Spagna, non è noto. Non è nemmeno chiaro come le verdure sono state contaminate sul sito di produzione, o nella fase di trasporto e stoccaggio. Casi segnalati in diversi paesi europei tra cui Francia, Gran Bretagna, Danimarca, Svezia (36) e Spagna (1) nelle ultime ore. Tutti i ricoveri hanno la stessa diagnosi di sindrome emolitico- uremica  (Seu), che colpisce il sangue, i reni e, in casi gravi, il sistema nervoso.

Secondo il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) con sede in Svezia, è uno dei maggiori focolai di sindrome emolitico- uremica mai registrato in tutto il mondo con il massimo picco nella città di Amburgo con 488 infezioni e 94 casi di sindrome emolitico-uremica. In genere Escherichia coli si risolve in 5 giorni, invece questa volta in Germania è stato particolarmente vitulento e resistenze al trattamento classico tanto che si è dovuto intervenire con nuovo trattamento i cui dettagli saranno diffusi nelle prossime ore ( eculizumab con anticorpo monoclonale, utilizzato fino a poco tempo fà solo per alcune malattie rare del sistema immunitario) una relazione su questo farmaco e indicazione terapeutica è stata realizzata dal Dr Patrick Niaudet in un articolo pubblicato il 25 maggio sul New England Journal of Medicine.

Le autorità tedesche hanno sconsigliato al pubblico di mangiare cetrioli, pomodori e lattuga. L'agenzia per la sicurezza alimentare austriaca ha ordinato il ritiro dei cetrioli, pomodori e melanzane biologiche coltivate da uno dei due produttori spagnoli sospettato di causare la contaminazione. Belgio, Olanda e Russia hanno bandito le importazioni mentre Francia Svizzera e Italia, hanno dichiarato che è tutto sotto controllo e che dai due produttori, di cui uno di agricoltura biologica e l'altro di agricoltura convenzionale non importano prodotti.

Tra le diverse cause della contaminazione di cetrioli, si parla di  abuso di concimi  naturali. La Spagna rifiuta le accuse lanciate dalla Germania e tra le due scoppia una bagarre senza precedenti sullo scambio di responsabilità. Io credo che sarebbe meglio lasciare che le indagini facciano il loro corso stabilire se si tratta di un problema di produzione, stoccaggio o trasporto. Oppure capire come mai si sia scatenata questa forma così grave e se associata a che cosa? Magari a un altro alimento! Io indagherei sui diversi contesti ambientali che l'Escherechia coli ha trovato, magari ha trovato un terreno che fa favorito il propagarsi in questo modo, ci potrebbero essere delle concause. Anche se la pista da privilegiare rimangono la pista alimentare non deve essere esclusa la causa da contatto con persona malata o con animale. Prima di accusare si fanno le indagini. Il termine "concime naturale" non significa nulla. Ogni fertilizzante, incluso il letame per capirci, deve essere libero da agenti patogeni secondo le norme dell'Unione Europea. In ogni caso, la presenza di questo batterio indica che vi è implicato un animale, un ruminante presumibilmente.

Rassicuriamo che al momento sono stati individuati i produttori e fermate le importazioni, pertanto le porzioni di frutta e verdura non vanno evitate, si raccomanda di lavare sempre molto bene le verdure come indicato in questo post, in sintesi lavarle bene con il bicarbonato, in particolare modo proprio se si mangiano crudi come i cetrioli, ricordate che i batteri si distruggono con il calore a 10 minuti a 70 gradi o un minuto a 100 gradi. La trasmissione del Escherichia coli avviene in genere per carne poco cotta, formaggi a base di latte crudo , acqua e legumi contaminati da materia fecale.

News delle 18,30 ; Aggiornamento mercoledi pomeriggio cetrioli scagionati, chissà se la Germania chiederà scusa alla Spagna, io andrei cauto e cercare di sapere cosa ha causato questa epidemia, ma perchè se la sono presa con i cetrioli? Saranno rimasti a qualcuno sullo stomaco? Scherzi a parte, io direi di attendere ancora gli esiti visto l'attendibilità degli esami, sono giorni che ci parlano di cetrioli senza verifiche? Ora dicono che si sono sbagliati, che non è lo stesso ceppo, ma comunque Escherichia coli questi la presentavano, inoltre hanno comunicato che sono stati prelevati anche dei campioni dalle falde acquifere, staremo a vedere i risultati!

Novità anche sul fronte del batterio individuato il ceppo : Escherichia Coli entoeroemorragico Ehec, del ceppo 0104: H4, causa della la Sindrome emolitica uremica (Hus),anche se si tratta di un ceppo unico mai isolato prima.

L'aspetto purtroppo tragico e grottesco delle affermazioni delle autorità tedesche: è tutta colpa della stampa che ha frainteso sui cetrioli!  

La guerra Dukan contro Cohen, qual'è dieta migliore?

In questo periodo di grande serenità, due noti "dietologi" hanno pensato bene di litigare, Pierre Dukan ha denunciato Jean Michel Cohen e lo porterà in giudzio in tribunale, perchè ha parlato male di lui e del suo metodo per dimagrire. Dulkan è solo uno degli ultimi dietologi ad avere creato un dieta iperproteica per dimagrire, ma anche Cohen ha una sua dieta non iper proteica ma più equilibrata, secondo lui. Chi ha ragione? Nessuno dei due. Certo oggi il dimagrire l'obesità è un grande business più che una patologia è ognuno dice la sua, libri, corsi di formazione per dietisti, ricettari, piatti già pronti con la loro firma, oggetti per la cucina.

Secondo me non deve esistere la dieta Dukan o la dieta Cohen ma la dieta che porta il vostro nome e cognome, studiata in base alle vostre esigenze e non a quelle dei dietisti in questione. L'importante non è il medico che vi cura ma il benessere del paziente. Va anche detto che oggi tutti danno diete senza avere titoli, una amica mi ha detto ieri, il mio personal trainer mi ha dato una dieta fantastica, bresaola e insalata, ho perso già due chili in due settimane! Si può vivere mangiando bresaola e insalata tutta la vita? Inutile convincerla del contrario, cosa può fare la medicina contro il fascino di un personal trainer, giovane e aitante?

Occorre oltresì dire che molte aziende hanno assoldato tra le loro fila i personal trainer per la promozione dei loro prodotti, perchè più vicini alle persone, generano meno diffidenza del medico e del dietista, non è stato un caso che a casa della mia amica ho trovato i prodotti di una nota casa alimentare tutti che servono per dimagrire dai biscotti ai cracker alle barrette ai multicereali sempre consigliati dall'aitante personal trainer. Per amore del cielo ci sono dei personal trainer seri e che non ricorrono a questi mezzi ma ho avuto il sospetto di un sistena di vendita che baipassa i professionisti della salute.

Da questo clamore mediatico Dukan e Cohen pubblicato anche sull' Independent ottengono una grande pubblicità, aumenta il loro fascino, il loro carisma, si parlerà di loro due e non degli altri concorrenti, una vecchia tecnica di comunicazione ma che aiuta sempre e trascina le vendite dei prodotti e degli accessori, si assoldano testimonial famosi per dimostrare la validità della dieta (più ottenuta con la chirurgia che con altro), intanto chi è obeso, che le provate tutte e due, diventa più frustrato perché non capisce come mai tutti dimagriscono e lui no!