giovedì 27 settembre 2012

Guida ai 4000 farmaci utili, inutili, pericolosi: due professori universitari si mettono contro le aziende farmaceutiche

Il  mio occhio qualche giorno fa' ha individuato questo libro scritto da due professori universitari della Sorbona di Parigi Bernard Deprè e Philippe Even, ex Preside della facoltà di Medicina della Sorbona dal titolo "Guide des 4 000 médicaments utiles, inutiles ou dangereux".

Un libro che consiglio di comprare a tutti in particolare a tutti coloro che si occupano di medicina, un libro che avrei voluto scrivere io, lo pubblicherei pagina per pagina su tutto il blog, ma non è possibile.

Questo libro pone dei quesiti molto interessanti in merito all'utilizzo dei farmaci, non sempre giustificati e identifica molto bene il rapporto "malato" che esiste tra aziende farmaceutiche, medici e organi dello stato, perché la sanità è materia pubblica.

Oggi spesso si invita a pensare che la spesa farmaceutica a carico dello stato o delle assicurazioni  può essere ridotta solo grazie ai farmaci generici, una strategia per confondere perché invece ci sono sul mercato farmaci molto costosi secondo alcuni inutili e rimborsabili al 100%.

Secondo gli autori il 50% dei farmaci in commercio non sono necessari, il 20% non sono tollerati dal nostro organismo, il 5%  sono potenzialmente molto pericolosi.

I farmaci inutili se tolti dal mercato potrebbero costituire un risparmio di decine di miliardi di euro, in quanto non apportano alcun miglioramento della salute dei pazienti, mentre oggi ci vediamo ridurre servizi e pagamento di prestazione con la scusa della riduzione della spesa in molti paesi dell'Unione Europea.


Vecchi farmaci e nuovi farmaci come aumenta la spesa sanitaria

Il libro fa una critica dell'attuale industria farmaceutica parte dal 1950 ad oggi e divide in due il periodo dal 1950 al 1990 e dal 1990 ad oggi. Sottolineando che i farmaci più importanti sono stati commercializzati nel primo periodo, cioè dal 1950 al 1990, sono dei farmaci che hanno aumentato l'aspettativa di vita della popolazione in generale e la qualità della vita.

Invece dal 1990 in poi, sono state poche le nuove molecole efficaci soprattutto in piccoli nicchie di mercato, l'industria ha abbandonato la ricerca e si è dedicata al marketing, mettendo in commercio un remake di vecchi molecole, sono quelle che chiamano molecole di seconda, terza quarta generazione il cui unico scopo è quello di fare spendere di più, secondo gli autori in molti casi paghiamo la copia di Monna Lisa più della Gioconda originale.

I due professori fanno l'esempio degli antidiabetici per via orale: il più efficace, è metformina datato 1959 e alcuni sulfamidici del 1956. Essi sono il cardine del trattamento, ma il loro prezzo è irrisorio, 0,1 o 0,2 euro al giorno per paziente, rende poco per essere un mercato in forte crescita perché oggi il diabete è una di quelle patologie che sembra avere aumentato a livello esponenziale il numero dei pazienti.

Così sono state introdotte secondo gli autori in tempi brevi nuovi farmaci più pericolosi rispetto ai precedenti e che potenzialmente possono portare gravi conseguenze sulla salute, farmaci secondo gli autori del libro molto meno efficaci e molto più costosi, così la spesa della salute aumenta e viene portata a 6 euro al giorno per paziente.

Dalla Farmaco Vigilanza alla Farmaco Sonnolenza

I due autori se la prendono molto con la politica e gli organi di controllo tante che più che parlare di farmaco vigilanza utilizzano il termine di farmaco sonnolenza, spiegano  il meccanismo perverso su come ottenere nei test clinici risultati positivi, di ricercatori pagati in basi ai risultati dalle aziende, un meccanismo perverso, che spinge verso risultati devianti.

Mettono anche in risalto il meccanismo secondo cui i membri delle commissioni di Farmaco vigilanza sono legati alle aziende farmaceutiche direttamente e indirettamente con contratti di collaborazione.

Tutti malati e la spesa sanitaria vola

Secondo gli autori, l'industria sta concentrando i propri sforzi sulle malattie più comuni dei paesi ricchi, con una preferenza per il trattamento preventivo che deve rendere come se fosse un malato cronico.

Si è voluto ampliare la definizione di malattia, ma in primo luogo il numero dei pazienti, in modo che tutti siamo potenzialmente malati., siamo tutti diabetici, siamo tutti ipertesi, siamo tutti ipercolesterolemici, abbiamo tutti l'osteoporosi.

In particolari gli autori se la prendono con le statine, sulla cui efficacia nella riduzione dei livelli di colesterolo ci sono molte perplessità, ma sono i farmaci che garantiscono i migliori ricavi alle aziende farmaceutiche.

La sindrome di Sissi

La sindrome di Sissi, così gli autori definiscono l'invenzione di nuove malattie o meglio come loro dicono come trasformare una persona sana in una persona malata.

Io stesso l' altro giorno leggevo una rivista medico scientifica la relazione di un professore universitario e parlava di nuove malattie di Dca e citava il New York Times come fonte.

Peccato che il riferimento non era un articolo di medicina o scienza, ma un articolo di gossip, non sono i giornalisti che possono identificare delle nuove patologie.

Almeno fatti furbo se lo fai non dirlo per fartene un vanto, è l'indice di come oramai si possa ritenere lecita la tecnica d' inventare delle nuove patologie e di come sia alla portata di tutti! Nuove patologie nuovo business, nuove cattedre, nuovi ricercatori, nuovi farmaci.


I farmaci potenzialmente pericolosi e i farmaci eccellenti

Gli autori del libro individuano una lista farmaci potenzialmente pericolosi, a onere del vero bisogna dire che individuano anche dei farmaci eccellenti una novantina, schedandoli per anni di commercializzazione e casualmente sono nella maggior parte dei casi tutti usciti prima del 1990, qualcuno dopo il 1990 come dei farmaci Anti HIV, antinfiammatori non steroidi, immuno stimolanti, anti cancro.

Non posso copiare tutto il libro, mi limito per dovere di cronaca a segnalarne solo alcune categorie come, per i loro nomi dovrete comprare il libro :.

Antiinfiammatori, Antiosteoporosi, Antidiabetici, Pillole anticoncezionali di 3° e 4° generazione:

Antiinfiammatori: Indocide, Nexen, Arcoxia, Celebrex, Ketun cutané
Commenti; secondo gli autori questi farmaci possono essere sostituiti da altri anti infiammatori in quanto hanno molti effetti collaterali tra cui la predisposizione a necrosi cutanee e epatiti, in particolare  Celebrex e Arcoxia sono delle molecole "parenti del Vioxx", ritirato dal mercato in quanto provocava degli incidenti vascolari.

Antiosteoporosi: Protelos
Commenti: secondo gli autori la base biologica e i risultati clinici sono stati molto contestati, sono stati segnalati tra gli effetti collaterali casi di necrosi della mascella e brandelli di cute che si staccano.

Antidiabetici: Byetta, Vicitoza, Gliptine (Galvus, Eucrers, Januvia, Janumet, Xenuvia,Velmetia, Trajenta, Onlgyzia)  Glitazone (Actos) sospeso in Francia ma presente in altri mercati europei .
Commenti: secondo gli autori su Actos sono stati segnalati casi di epatite e cancro alla vescica, Byetta sono stati segnalati diversi effetti collaterali d'entità grave. L'utilizzo delle gliptine invece sono stati segnalati diversi problemi importanti con interiezione con altri farmaci tanto da fare venire più di un dubbio sulla loro efficacia. Janumet secondo gli autori  è a rischio quando viene associato in terapia con metformine e potrebbe provocare epatite mortale.

Pillole anticoncezionali di 3° e 4° generazione: Cycleane, Mercilon,Varnoline, Melodia, Yaz, Diane 35, Jasmine Jasminelle, Minesse, Felixita, Carlin, Triafemi, Holgyéme, Lumalia, Evepar, Minerva
Commenti: secondo gli autori, si segnalano casi di flebite e embolia polmonare dalle tre alle quattro volte in più rispetto alle pillole anticoncezionali di seconda generazione.

Grande polemica ha generato in Francia da parte dei medici e delle aziende farmaceutiche

Le aziende farmaceutiche hanno risposto che le critiche dei due professori sono superficiali, piene di approssimazioni e mettono inutilmente in allarme i pazienti, anche moltissimi medici si sono dichiarati contro le tesi degli autori, sarà ma visto l'autorità e sopratutto il percorso professionale dei due autori è molto difficile che si possono essere sbagliati al 100% su quanto scritto nel libro.

Fonte: le notizie pubblicate nel post sono liberamente tratte dalla presentazione del libro alla stampa e dai contenuti del libro di Bernard Deprè e Philippe Even, " Guide des 4 000 médicaments utiles, inutiles ou dangereux". editore Cherche.midi, al fine di divulgarne il contenuto medico scientifico, un punto di vista che ho trovato personalmente interessante.


venerdì 21 settembre 2012

Omega 3 e malattie cardiovascolari. L'associazione tra supplementazione di Omega 3 e malattie cardio vascolari in forte discussione

Gli Omega 3 , noti anche come acidi grassi essenziali che tutti associamo, complice la pubblicità e alcune ricerche scientifiche, al ruolo di prevenzione e cura di malattie cardiovascolari, "sembra" non essere più valido.
È quanto emerge in una recente ricerca anzi una meta-analisi di 20 studi su 68.680 pazienti pubblicata su Journal of American Medical Association (JAMA), che sostiene che il consumo regolare di Omega 3 non ha un impatto protettivo statisticamente rilevante sui gravi incidenti cardiovascolari.

Tutto falso gli omega 3 e malattie cardiovascolari? 
No, è necessario fare un distinguo, un conto è parlare di dieta equilibrata in cui gli Omega 3 fanno parte e hanno come fonte pesce (Epa + Dha), noci, chia, olio di lino, olio di noci, olio di colza (canula) o anche insalata come la valeriana, per cui è necessario privilegiare alcuni alimenti per raggiungere i livelli raccomandati di Omega 3, perchè diverse ricerche hanno indicato di quanto sia sbilanciato il nostro rapporto a Omega 6/ Omega 3.

Diverso è il caso invece di supplementazione di Omega 3 nella dieta per la prevenzione di incidenti cardiovascolari, a questo scopo sono arrivati sul mercato sia alimenti arricchiti di Omega 3, tutti ricordano la pubblicità del latte con il cuore e la scritta Omega 3 e gli integratori alimentari di omega 3, al quale io sono sempre stato come nel caso delle persone sane piuttosto diffidente . 

Conclusioni chiare ma in quali patologie cardio vascolari?
Le conclusioni degli autori sono chiare e faranno molto discutere la comunità scientifica, pur riconoscendo il valore positivo del ruolo di Omega-3 nella prevenzione delle malattie cardiache, morte improvvisa e infarto del miocardio questi non sono statisticamente significativi.
Riconoscono solo l'effetto degli omega 3 della riduzione della pressione sanguigna, pertanto gli autori di questo studio, non supportano la raccomandazione per l'uso di omega-3 nella prevenzione cardiovascolare

Che le supplementazione di omega 3 non hanno alcun contributo significativo per le malattie cardiovascolari non è detto nel senso che un alimentazione equilibrata ( di cui omega 3 fa parte ) di nutrienti unita a un attività fisica costante è la nostra migliore arma di prevenzione primaria.

La relazione tra Omega 3 e malattia cardio vascolari riguardano sopratutto la prevenzione delle aritmie cardiache, i post infarto e l'insufficienza cardiaca dove si pensava che gli omega 3 potevano avere un effetto protettore, in particolare nelle aritmie ventricolari responsabili del 50% dei decessi.

Studi sulla relazione tra gli omega 3 e malattie cardio vascolari sono più sono i post infarto, pertanto sulla prevenzione secondaria che sulla prevenzione primaria, dove si è dimostrato che possono avere una influenza positiva anche se più specialisti hanno indicato che dipende dalla soggettività del paziente.

Tuttavia il ruolo positivo di cui spesso si parla sulle riviste medico scientifiche degli Omega 3, non riguarda solo malattie cardiovascolari, ma sembrano avere un ruolo significatico anche per Obesità, depressione, cancro e alcune malatie degenerative come alzheimer, sempre che le ricerche presentate non siano falsate o male interpretate, pertanto non vuole dire che il loro apporto nella dieta deve essere trascurato, nel nostro caso lo studio pubblicato sullo Jama, sembra indicare che non sono necessari supplementi di Omega 3.
Malattie cardiovascolari, riduzione dei rischi, dieta equilibrata e movimento fisico
Bisogna o onere del vero dire che le malattie cardiovascolari hanno nello stile di vita sedentario unito a un alimentazione non equilibrata, l' abuso d' alcool, droga, fumo, stress le vere cause.

Le malattie cardiovascolari sono multifattoriali, peso e l'alimentazione sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo fanno parte di un programma per la riduzione del rischio, ma ci sono più fattori che possono evolersi in senso negativo che possono essere indipendenti parzialmente o totalmente dall'alimentazione. 

Il movimento fisico è uno dei fattori più presi in considerazione per la riduzione del rischio e la prevenzione primaria delle malattie cardio vascolari rispetto al supplemento di Omega 3.

Sintesi: "dato per certo" quello che lo studio sostiene cioè che gli Omega 3 non hanno un ruolo statisticamente rilevante nei confronti delle malattie cardiovascolari gravi, però un alimentazione equilibrata di nutrienti, ( incluso l'apporto alimentare d' Omega 3), unita al movimento fisico fa parte di quelle raccomandazioni sullla prevenzione e riduzione del rischio delle malattie cardiovascolari.


Fonte Jama: 

Aggiornamento del 07/10/12
Di questo argomento si è occupato anche il Corriere della Sera, (Ho messo il link) Io avevo detto che questo studio avrebbe fatto discutere la comunità scientifica, nell'articolo vengono avanzati dei dubbi e delle perplessità sulla metodologia dello studio da alcuni intervistati, bisogna forse chiedere un parere anche a chi ha condotto lo studio per consentire di ribattere, ma non importa le critiche possono essere e non essere condivisibili, va anche detto che lo Yama è una delle riviste mediche più prestigiose e tra quelle che hanno un impact factor più alto, avere una pubblicazione su questa rivista è molto difficile.
Devo dire anche di non comprendere tutta questa polemica che in Italia ha generato, mi suona originale e strano.
La ricerca ha proprio questo scopo fare discutere e riflettere la comunità scientifica, altrimenti sarebbero inutili.
Tuttavia chi non è d'accordo sulle conclusioni dello studio, eviti di prendersela con me, si è tutti bravi a criticare, ma se è così bravo faccia una meta analisi per dimostrare il contrario e chieda di essere selezionato per pubblicarlo sullo Yama, se ci sarà un risultato diverso ne parleremo.
Vorrei però solo dire che l'assunzione di omega 3 dal pesce aiuta ad avere un alimentazione più equilibrata, contribuisce ad fare parte delle porzioni proteiche giornalieri evitando si assumere porzioni proteiche da alimenti tipo la carne rossa più ricca di grassi saturi. Mangiando pesce non assumiamo solo omega 3 ma vitamine e sali minerali una mix di nutrienti molto interessanti.


martedì 18 settembre 2012

DSK, la bevanda afrodisiaca?

Post sull'onda emotiva dell'ironia e del sarcasmo, della serie meglio farsi due risate che piangere, è arrivata una nuova bevanda che si chiama DSK, riferimento fin troppo facile a Dominique Strauss Kann ex presidente della Banca Mondiale che è stato arrestato per avere presumibilmente allungato insistentemente le mani (e non solo) su una cameriera d'albergo. 

Io posso comprendere quando si fa un prodotto alimentare si cerchi di sfruttare l'onda emotiva di un evento positivo per esempio la vincita della coppa del mondo, la vincita della coppa america, in modo che valori positivi si trasferiscono al prodotto, ma la vicenda a cui tutti i media alludono non ha nulla di positivo, in un arresto per i motivi che conosciamo non c'è nulla di positivo, come fare una bibita per festeggiare lo Tsunami in Giappone, dal mio punto di vista la trovo una cosa di cattivo gusto.

La cosa più divertente è che da questa estate sono ben 22 i progetti depositati all'ufficio brevetti con il marchio DSK, tutti sul settore alimentare, non ho ben compreso come mai questa vicenda ha cosi ispirato i creativi del settore alimentare, è noto che DSK, non è stato arrestato per avere allungato una coscia di pollo.

C'è anche un altro prodotto già uscito in questi giorni molto più allusivo della bevanda, mi astengo nel farvi vedere l'immagine si chiama Hot Dog DSK (Double Saucisse Kasher) .

Cos'è DSK ? Drink Safran Kiwi
Si tratta di una bevanda nata in Francia con Kiwi e Zafferano dal colore giallo paglierino, che non aiuta nel dare un giudizio positivo, lo zafferano è noto da tempo come afrodisiaco nella letteratura, mentre il kiwi ricco di vitamina C come il limone, sul suo presunto potere afrodisiaco non ho trovato nulla più possibile che sia stato scelto per il sapore acido e dolce che si presta per essere abbinato allo zafferano, a essere sincero avrei visto meglio l'abbinamento mela e zafferano oppure pera e zafferano, ma l'immagine del kiwi è decisamente più esotica. 

Sieste proprio sicuri che DSK aveva bisogno di una bevanda afrodisiaca?
Se posso dire amici del Club della Bevanda Afrodisiaca, l'associazione delle sigle DSK e il termine afrodisiaco non regge molto, se c'era una cosa che proprio non aveva bisogno era una bevanda per aumentare la sua libido, anzi aveva bisogno di un drink che lo raffreddava, anzi inibiva, sarebbe stato molto meglio.
A pensarci bene amici del Club della Bevanda Afrodisiaca, meglio fare una bevanda che riduce la libido potrebbe avere un suo mercato, metti che rientri a casa, tua moglie o tuo marito vedi che quella sera è su di giri, tu sei lì che devi fare un mucchio di cose, una bella bevanda e risolvi il problema e torni a finire quello che avevi iniziato, sarebbe una bella novità. Io al fidanzato di mia figlia gliela darei tutti i giorni per dire.

Confezione da sei o confezione singola?
Dovete fare un orgia che dovete venderle a sei per volta? La confezione singola come mai? Uno beve e l'altro guarda? Un controsenso, amici miei del Club della Bevanda Afrodisiaca, io nella vita non ho capito molto, sono un deficiente, anzi non ho capito nulla, ma una cosa so che certe cose vengono molto meglio se si fanno in due, come dire è bello se si vede tutti e due lo stesso film in quel momento lì, era molto più carino fare una confezione per due, lui e lei, sarebbe stato molto più bello.

Soddisfatti o rimborsati
Questa bevanda nata in Francia, come tutte le nuove bevande punta sui soliti slogan 100% naturale, prodotto di lusso, canale di vendita selezionati : locali aperti la notte e aree di sosta autostradali. tanto per distrarsi un po' quando si viaggia, per tutti quelli che non sanno mai cosa fare quando vanno in autostrada!
Il prezzo 6 bottiglie da 27 cl, 16 euro, più o meno 2,6 euro la bottiglia, più o meno 9,65 euro al litro, molto più cara per esempio delle cosiddette bevande tipo "high energy" per restare sveglio la notte tipo Red Bull che costa 25 cl 1,39 euro al litro 5,56 euro, visto il prezzo c'è da chiedergli la formula soddisfatti o rimborsati.

Fonte: Terrafemina

martedì 11 settembre 2012

I disturbi dell'alimentazione e del peso possono dipendere dal tipo di lavoro? Causa o fattore di rischio?

Daniela T. I disturbi dell'alimentazione e del peso possono dipendere dal tipo di lavoro che si fa?
Andrea S. : C'è una relazione tra i disturbi del comportamento alimentare e alcuni settori del mondo del lavoro?
Giovanna O.: C'è una relazione tra peluccamento e tipo di lavoro?

Si, non so se ci sono studi in merito ma preferisco parlare della mia esperienza personale dal mio punto d' osservazione. Teniamo conto che il mondo del lavoro, fa parte dei fattori ambientali che influenzano la dieta, il dispendio energetico, l'attività fisica e i fattori sociali legati all'alimentazione.
Ho notato negli anni una relazione bi direzionale tra i soggetti che avevano una certa predisposizione ai disturbi dell'alimentazione a cercarsi un lavoro in un certo settore piuttosto che un altro, il lavoro chiaramente influenza diversi ambiti della persona, dal senso di autostima alla salute.

DCA e comportamenti scorretti
Farei però una differenza tra lavori che inducono a un comportamento scorretto e i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) come Anoressia, Bulimia, Iperfagia perché sono due cose diverse anche se la a prima vista è facile confonderle.
I primi sono dei comportamenti scorretti che è molto facile correggere da soli o con l'aiuto di un professionista, i DCA sono invece patologie e ci sono solo percorsi terapeutici che aiutano a gestire al meglio la malattia, dove l'ambiente di lavoro può essere più un fattore ambientale a rischio piuttosto che una causa.

I disturbi del comportamento alimentare DCA riguardano circa il 4% della popolazione, anche se secondo molti in realtà si pensa che siano 8% perché non tutti ricorrono a una struttura o un medico. La comunicazione in questi anni ci ha fatto pensare che sia un problema solo femminile ed adolescenziale, no è vero riguarda sia uomini che donne e anche persone mature dopo i 40 anni.

Settore: Moda, Stampa, Spettacolo, Alimentare 
Per tanti anni i DCA sono state considerate patologie legate al mondo della moda, tutti ricordano la foto del fotografo Oliviero Toscani della modella anoressica, in parte è vero ma non riguarda solo le modelle ma un po' tutte le persone che lavorano nel settore della moda dove l'immagine ma sopratutto la magrezza ha un forte valore simbolico, dalla commessa nel negozio all'amministratore delegato dell'azienda. Altro ambito di lavoro sono le redazione dei giornali, non solo quelli di moda.

C'è  forte pressione sul peso nel mondo dello spettacolo, dalle ballerine del Teatro alla Scala ai personaggi della televisione, si pensi alle cantanti liriche chi non ricorda Maria Callas, che dovette dimagrire molti chili per interpretare una malata di leucemia. Oppure ricordo di una regola di un noto locale parigino dove le ballerine possono oscillare il loro peso di soli due chili, che non è un problema quando hai 18 anni ma con il tempo il corpo si trasforma e quel limite di peso diventa inaccettabile, il rischio è la perdita del lavoro. Sono delle esperienze molto forti, vivere in restrizione alimentare, lascia dei segni nell'animo e nel fisico di molti artisti.
Tutti questi ambiti chiaramente sono una forte pressione sull' immagine è purtroppo estremamente facile in taluni soggetti che si possono sviluppare in seguito alla difficoltà del controllo del peso dei DCA.

Un altro settore è quello alimentare vedere e avere a che fare il cibo per tante ore consecutive, cosi soggetti a rischio sono più esposti alla vista dei cibi e hanno più stimoli alimentari. Io stesso per un anno ho collaborato per un associazione di viticoltori tra presentazione, fiere e degustazioni in un anno avevo messo su dieci chili. Come anche ho conosciuto soggetti che accettavano lavori in ambito alimentare per dimostrare a se stessi quanto erano forti e capaci di resistere agli stimoli alimentari e al cibo, ahimè senza molta fortuna.

Situazioni che possono indurre a comportamenti scorretti che nel tempo possono indurre a Disturbi del Peso e dell'Alimentazione
Ma se usciamo fuori da questi ambiti il risultato non migliora ci sono altri settori e altri mestieri a rischio, in quel caso i DCA sono molto più rari nonostante tutto però creano problemi  a più persone i comportamenti scorretti che ripetuti in un periodo più lungo, possono dare problemi di salute e dare luogo sopratutto a problemi del peso e dell' obesità.


Svolgere più funzioni
Nell'80%  del mondo del lavoro è composto da aziende molto piccole, dove gli incarichi di lavoro sono multipli, di conseguenze bisogna avere diverse mansioni, questo vuole dire più imcombenze e più tempo, non è raro in molte persone saltare la pausa pranzo per rispondere alle aspettative dell' aziendaquesto determina poi una sorta di continuo mangiare tanti piccole cose tutte il pomeriggio, e cosi si mangia più del necessario spesso snack dolci o salati.

Lavorare da soli
Oggi il mondo del lavoro si è modificato, spesso le aziende si servono di consulenti esterni, che lavorano spesso a casa e da soli, cosi come anche alcuni call center dove molte persone lavorano da casa con il pc. Questo aumenta la sedentarietà, neanche c'è il percorso per recarsi al posto di lavoro, il cibo diventa un compagno, un amico, qualcosa che ci aiuta a darci uno stimolo in più per il lavoro, specie quando questo è monotono e poco stimolante.

Lavorare la notte
Lavorare la notte, modifica il proprio ritmo biologico, si vive sospesi tra due mondi quello della luce e quello della notte, non ci sono solo i metronotte, panettieri, forze dell'ordine, medici, infermieri, taxisti, portieri, il cibo diventa un modo come un altro per darsi energia, per darsi una carica, per non fare arrivare il sonno.

Lavori ad alto livello di stress
Ci sono professioni in cui la pressione è più forte per avere risultati e professioni in cui l'attenzione deve essere al 100%, bisogna essere pronti sempre a nuove situazioni che si sviluppano velocemente, come gli agenti di borsa, agenti di commercio, responsabili eventi, personale degli uffici commerciali o uffici vendite, redazioni giornali, questo aumenta molto lo stress e di conseguenza la facilità di avere bisogno di momenti di break con qualcosa di dolce o salato.

La mancanza di tempo e spazio per il pasto i lavoratori di serie D
Un giorno mi trovavo "casualmente" in Ospedale, vado in portineria verso mezzogiorno e mi sono ritrovato con un mucchio di gente che mangiava, c'era un party? Erano pazienti? No. Erano i lavoratori di serie D, perché ci sono i lavoratori di serie A che vanno al ristorante rimborsato dall'azienda, i lavoratori di serie B che hanno diritto alla mensa e i lavoratori si serie C con i buoni pasto da spendere al Bar dell'Ospedale e poi i lavoratori di serie D, senza contratto o con contratti di collaborazione che non hanno diritto a nulla, nemmeno ad un luogo per mangiare un pasto.
Non è positivo averlo visto in un Ospedale Pubblico che dovrebbe salvaguardare la salute di tutti e la prevenzione dell'Obesità, non è positivo da nessuna altra parte la pausa pranzo dovrebbe essere un diritto per tutti collaboratori, non assunti compresi.
Un conto quando si è studenti un conto quando si è lavoratori effettivi.

Aperitivo dopo lavoro
Il lavoro è anche socialità, voglia di stare insiene, andiamo a bere qualcosa? Dall'occasione unica all'abitudine il passo è breve, bevande alcoliche e snack molto calorici e salati per favorire il consumo di più bicchieri, spesso in una pausa aperitivo ci sono più calorie che in un pasto, ma quello che è deleterio è la ricchezza di zuccheri e grassi tra bevande e buffet.


La cause dei comportamti scorretti e dello snaking
Peluccamento e snaking, non dipendono solo dal tipi di lavoro, ci possono essere altri fattori che ci spingono a questo tipo di comportamento, possono essere delle concause anche se non sono molto noti e spesso poco indagati.

Una dieta ipocalorica non equilibrata (fai da te o non personalizzata)
Un problema di regolazione di zuccheri nel sangue
Un problema alla tiroide non diagnosticato
Un allergia non diagnosticata
Un disequilibrio chimico del cervello (vi ricordate la serotonina e perchè le donne hanno più voglia di dolci rispetto agli uomini?)
Un disequilibrio ormonale 
Una proliferazione intestinale da lievito
Una carenza di acidi grassi essenziali

Esistono anche altre cause ma per il momento mi fermo altrimenti vi tedio, ne riparleremo in seguito, in particolare sia del disequilibrio ormonale (quando parleremo di menopausa) che del disequilibrio chimico nel cervello (quando parleremo di nuovo d'amminoacidi e alzheimer).

Sintesi: Si, ci sono alcuni tipi di lavori e mansioni che possono influenzare il nostro rapporto con il cibo, anche se personalmente trovo molto difficile dire se il Disturbo del peso sia il risultato di questi comportamenti o più che altro sono dei fattori a rischio che ne possono favorire lo sviluppo. 
Sono più orientato a considerarli fattori di rischio ambientale, che non è detto che si traducano in Disturbi del Comportamento Alimentari in quanto ci possono essere altri fattori.   
Da quello che io ho osservato è che c'è in alcuni soggetti una predispozione a essere più influenzati e sensibili rispetto ad altri, su cui alcune professioni esercitano una specie d'attrazione fatale.
Tutti i fattori da me elencati però non possono essere presi come delle motivazioni per fare causa sul lavoro, per lo meno al momento non c'è alcun precedente in merito.

Aggiornamento 16/09/12
Dai commenti e dalle  email ricevute abbiamo individuato altre due categorie a rischio che per lavoro si occupano d'alimentazione:
- I professionisti della salute, dai medici alle dietiste che si occupano di DCA, ahimè molti hanno notato che soffrono di disturbi del comportamento alimentare, dal mio punto di vista chi ha un DCA non può fare la terapia a chi ha un DCA, è un problema di etica che nessuno affronta, attenzione a tutte le varie associazioni e al professionista al quale vi rivolgete.
- I food blogger ma in genere tutti quelli che si occupano sui media di alimentazione, avere la passione per la gastronomia è un conto soffrire di un disturbo dell'alimentazione è un altra cosa. Diciamo che i food blogger più che altro sono più sovrappeso, fare da mangiare e stare a contatto con il cibo tutti i giorni è un rischio che corrono volentieri inoltre stanno molto al PC e questo aumento la sedentarietà, quindi un po' meno PC, più gite e movimento all'aria aperta senza rinunciare alla passione.

venerdì 7 settembre 2012

News per gli allergici : due linee di prodotti private label e Helmut Newcake la prima pasticceria gluten free

Prima di riprendere la normale programmazione, un'informazione di servizio, questo blog ha una schiera di lettori con allergie alimentari e intolleranze, ho visto in questi giorni che sono in vacanza, 3 novità per quanto riguarda le persone allergiche, la nascita di due private label, cioè marchio di supermercato di due linee di prodotti creati ad hoc per gli allergici e intolleranti e la prima pasticceria gourmand per celiaci.

La catena distributiva Despar, meglio conosciuta come Spar o Asspiag è una catena di distribuzione alimentare internazionale presente in molti paesi europei tra cui la Svizzera, l'Italia e l'Austria, in Italia è diffusa sopratutto nel Nord Est.
Si tratta che io sappia ma potrei sbagliarmi della prima linea di prodotti a marchio di Supermercato dedicata agli allergici e intolleranti, Si chiama Despar Free From e garantisce :
prodotti senza glutine
prodotti senza lattosio 
prodotti senza lievito.
I simboli sono indicati sul fronte delle confezione in modo altamente visibile e il mix di colore permette di identificare immediatamente all'interno del punto vendita il prodotto.
Questo da l'idea non solo dell'importanza delle allergie alimentari e delle intolleranze nella società moderna, ma di come il numero di coloro che hanno intolleranze è negli ultimi anni notevolemente aumentato, si è passato dalla vendita nelle farmacie al supermercato.

La Cooperativa Migros ha ampliato per gli amici intolleranti o allergici in Svizzera e per coloro che vengono a fare la spesa dall'Italia, la linea Aha
- Prodotti senza glutine dal crackers, dolci, bevande, salumi
- Prodotti senza lattosio, dallo yogurt ai formaggi
- Prodotti senza numeri E, cioè prodotti senza le sigle E di conservanti e additivi alimentari che nelle etichette dei prodotti alimentari vediamo nella lista ingredienti contrassegnati da una  E  e un numero che segue es. E 200.

3) Helmut Newcake, la prima pasticceria gluten free
Molti mi chiedono delle novità per le nuove aperture d'attività (n.d. r non ho più fatto i post sulle novità imprenditoriali da quanto qualcuno è passato su questo blog ho copiato l'idea e l'ha sbandierata come propria, c'è una causa legale  in corso). Io parlo di novità da cui prendere esempio non da copiare al 100% .
Questa della pasticceria gluten free è una bella idea, questo perchè i celiaci si autoproducono dolci e sono molto bravi, quando vado in giro per i blog rimango basito della bravura delle mamme che riescono a supplire con una grande passione, manualità ed esperienza, facendo spesso dei piatti che nulla hanno da invidiare ai grandi chef, che secondo me se fossero celiaci andrebbero in crisi d'identità.
Marie Tagliaferro (nome d'origine italiana non per caso) ha portato la sua esperienza personale e la sua esperienza di chef patisserie ad aprire questo locale, dove protagoniste sono le farine di riso, quinoa e castagne, un sogno realizzato, ma anche un punto di riferimento per chi farà un viaggio a Parigi, i non celiaci non percepiranno alcuna differenza. 
Helmut Newcake, 26, rue Bichat, 75010 Paris
Il video a questo indirizzo you tube qui

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sabato 1 settembre 2012

Le bevande con edulcoranti associate al rischio di parto pretermine

Edulcoranti tra cui aspartame, da nuovi studi arriva la conferma dell’associazione tra consumo di bevande con edulcoranti e parto pretermine o parto prematuro, cioè il parto tra la 20esima e la 37esima settimana di gravidanza. Negli ultimi dieci anni i parti prematuri sono aumentati in Europa di più del 12%.

Nella primavera scorsa si è parlato del pericolo dell’aspartame da un servizio su Rai 3 della trasmissione Report, tra gli studi citati c’era quello del 2010 pubblicato su American Journal Nutrition 2010 sui parti prematuri svolto in Danimarca e gli studi della Fondazione Ramazzini degli effetti non positivi dell’ aspartame sul lungo termine.

Un gruppo di ricercatori svedesi e norvegesi ha appena pubblicato uno studio che conferma i dubbi e le preoccupazioni sugli edulcoranti per il collegamento tra il consumo di bevande zuccherate e bevande con edulcoranti e i parti prematuri.
Su 60.000 donne che hanno bevuto più di una bevanda zuccherata al giorno, l’ 11% ha la probabilità di avere un parto prematuro, mentre le donne che consumavano bevande con edulcorante il rischio aumenta del 25%.

Parto pretermine si tratta di una condizione a rischio sia per la mamma che per il bambino che potrebbe avere dei problemi per tutto il corso della vita, anche se oggi sono stati fatti molti progressi medici è una condizione che bisogna cercare di evitare.
Bisogna per correttezza dire che le ragioni di un parto pretermine non sono ancora del tutto note ma è possibile dire c’è una relazione tra lo stile di vita della mamma tra cui l’alimentazione e il parto pretermine.

Questo blog ha sempre affermato una forte perplessità sull’uso di edulcoranti in sostituzione dello zucchero che è tollerabile nel caso dei diabetici mentre l’utilizzo degli edulcoranti in sostituzione dello zucchero per diminuire le calorie e per perdere peso non ha giustificazione, perché non c’è relazione tra consumo di edulcoranti e perdita di peso, anzi spesso questi stimolano l’appetito e invitano a consumare più vanificando così quel piccolo vantaggio limitato alle calorie.

Quelle che mancano sono gli studi sugli edulcoranti a lungo termine e l’interazione di questi con altri ingredienti presenti negli alimenti e nelle bevande come coloranti, additivi, conservanti.
Abbiamo solo gli studi a breve termine o medio termine ma qualche mese non è sufficiente per valutare quello per alcuni consumatori sembra diventare un abitudine cioè consumo frequente per molti anni.

In questi giorni si parla molto di una tassa sulle bibite zuccherate e le bibite con edulcoranti, questo sistema della relazione tra tassazione e salute non mi piace, mi piacerebbe che i consumatori facessero scelte dettate dalla ragionevolezza e dall'intelligenza che non dalle preoccupazioni del portafoglio.

Sintesi: in questi casi la precauzione è d'obbligo, consumare meno prodotti e bevande zuccherate piuttosto che sostituirli con alimenti e bevande con edulcoranti sia questi d’origine naturale che d’origine artificiale dalla Stevia all'Aspartame.
Il consiglio rivolto in particolare per tutte le donne in "dolce attesa" è quello di evitare il consumo di bevande zuccherate e di bevande con edulcoranti, ma un consiglio che si può estendere a tutti gli altri consumatori, una bibita ogni tanto non rappresenta un problema è bene inteso mentre più lattine di bibite durante il giorno non è consigliabile.

Riferimenti