Domanda : Avevi parlato in post procedenti di Colussi e Danacol, oggetto di provvedimenti per pubblicità "non corretta", come mai sono tornati?
Risposta: si, in questi giorni molti di voi mi hanno fatto presente del ritorno alla comunicazione in TV dei biscotti Colussi l'anno scorso fermato dallo Iap perchè non veritiero e Danacol di recente oggetto di un provvedimento dell'antitrust per pubblicità ingannevole. Il loro ritorno non deve meravigliare più di tanto, i provvedimenti erano rivolti alle comunicazioni dei prodotti, è stato sufficiente modificare la comunicazione.
Più facile dire che le due aziende hanno avuto una comunicazione "poco felice", in genere quando capita di essere oggetto di questi provvedimenti, si tende a modificare la comunicazione in totale, per fare dimenticare "l'involontaria gaffe" in questo caso invece, hanno solo parzialmente modificato il messaggio di comunicazione.
Colussi è gusto leggero è scomparso il senza zucchero in TV nello spot, la recensione di albanesi mi trova molto daccordo. Rimane però secondo me uno "spot" con poco "appeal", probabile che l'attrice sia stata così brava a fare l'antipatica che ha trasferito alla comunicazione questo "valore", lo scambio dei biscotti due per uno è vecchio mi ricorda quello dei detersivi, un po' troppo scontato. Sul sito Internet Prova Gusto Leggero invece il marchio comunica stranamente l'attenzione all'ambiente, ti indica come fare la raccolta differenziata a casa delle confezioni (mi sono commosso!!!) ci sono delle indicazioni sull'importanza del peso corretto, del calcolo del BMI, con dati, come essi stessi ammettono dal sito del ministero, mi hanno fanno molto piangere. Risposta: si, in questi giorni molti di voi mi hanno fatto presente del ritorno alla comunicazione in TV dei biscotti Colussi l'anno scorso fermato dallo Iap perchè non veritiero e Danacol di recente oggetto di un provvedimento dell'antitrust per pubblicità ingannevole. Il loro ritorno non deve meravigliare più di tanto, i provvedimenti erano rivolti alle comunicazioni dei prodotti, è stato sufficiente modificare la comunicazione.
Più facile dire che le due aziende hanno avuto una comunicazione "poco felice", in genere quando capita di essere oggetto di questi provvedimenti, si tende a modificare la comunicazione in totale, per fare dimenticare "l'involontaria gaffe" in questo caso invece, hanno solo parzialmente modificato il messaggio di comunicazione.
Danacol ha messo ordine nella comunicazione, hanno inserito leggere le avvertenze e la dizione obbligatoria, ma dal mio punto di vista molto discutibile "da associare a un alimentazione equilibrata ed regolare attivita fisica" (con questa dizione contenuta nelle legge entrata in vigore a luglio 2009 sui claim nutrionali e salutari praticamente diventa lecito tutto anche la cicuta, le aziende ringraziano il legislatore i consumatori meno), scomparso tutto il resto ecc ecc, un big spender della pubblicità non può fermarsi però modificare un po' , un informazione che sembra "urlata", spot continui, pagine di giornali, radio, manifesti.... evidentemente Danone è interessato a urlare come fanno al mercato quando ti devono vendere qualcosa a tutti i costi. Sono scelte legittime per l'amore del cielo, ma siamo certi che mandare spot tutti i momenti sia piacevole all'orecchio degli utenti? Personalmente sono scelte che non mi trovano daccordo e sono lontane dal mio concetto di fare comunicazione.
La Cacofonia o meglio il "rabadan" nella comunicazione alimentare
Ci sono delle comunicazioni (non le due del post sopra si intende) nel settore alimentare che rientrano nella cacofonia, il termine è stato negli ultimi anni approfondito dal Prof. Claude Fischer, il termine deriva dal greco kakos, cattivo + phonè, voce, suono, una successione disarmonica, io preferirei chiamarlo "rabadan" (mi sembra più leggero).
Avviene quando arrivano dei messaggi di comunicazione confusi. Il consumatore percepisce il messaggio come un tutt'uno, la musica, il ritmo, la voce, le immagini, il colore, il contesto, a volte arriva solo una successione disarmonica al cervello, come dei messaggi dissonanti. Potrebbero essere molte le cause forse un suono più alto, una voce stridula, un mancanza di chiarezza, una mancanza di coerenza dell'insieme, che contribuisce ad una forte dissonanza cognitiva che può generare diffidenza o comunque suonare male.
Può dipendere anche da fattori esterni che non hanno nulla a che vedere con la comunicazione ma nel contesto in cui avviene. La comunicazione è un insieme di percezioni. Ho notato che a volte le pubblicità che subiscono dei provedimenti dell'antitrust o Iap, sono delle comunicazioni che potremmo definire cacofoniche o meglio fanno "Rabadan".
Indipendentemente da questo la scelta sta a noi consumatori, nessuno prodotto che è commercializzato in un paese dell'Unione Europea può essere ritirato dal mercato per pubblicità ingannevole, le sanzioni sono esigue, dipende dell'interesse che l'azienda ha nel comunicare con chiarezza. Posso dire che c'è una certa svogliatezza da parte dei responsabili del marketing e delle agenzie di pubblicità. Si sottovaluta la comunicazione per superficialità, il consumatore lo comprende e mette in dubbio la fiducia che lui ripone nella marca e nel prodotto, a livello di vendita non si nota subito, ma è un prezzo che si paga con il tempo.
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E'un piacere poter approfondire certe logiche che sono alla base del marketing. Parlo ovviamente per me, ma molti meccanismi pur essendo implicitamente noti, non essendo posti continuativamente alla nostra attenzione finiscono il più delle volte per essere erroneamente disattesi, limitando incosciamente la nostra soglia di attenzione in un acquisto.
RispondiEliminaPer questo leggo con dedizione sempre quanto scrivi, perchè, come dire, contribuisce a dare una "spolverata" al mio senso critico, incosciamente distratto talune volte da pubblicità che ci raccontano quello che vorremmo sentirci dire pur non corrispondendo al vero. I modi "urlati o cacofonici" sono poi solo dei buoni o pessimi catalizzatori per far assorbire questa 'indicazioni' al possibile acquirente.
Troppo preso dal post dimenticavo i complimenti ed il sentito grazie per questi bollettini/analisi di marketing. Un notevole supporto per tutti noi consumatori. Grazie come sempre
RispondiEliminaInfatti Colussi e Danone non mi hanno mai convinto. Perciò non ho mai comprato né Colussi né Danone.
RispondiElimina(Reminiscenze lavorative)
grazie Gunther
Il tormentone che gira ultimamente è "Ma che c'avrà da ride la ragazza del Colussi"
RispondiEliminaChe abbiano colto nel segno con quella stupidissima pubblicità?
Hai ragione anche su di me gli spot troppo martellanti sortiscono l'effetto contrario ...non compro il prodotto!
Ancora grazie per il servizio ai consumatori che offri e che in Italia manca tanto!
Buon senso+ lettura del blog di Gunther+ lettura delle etichette=nessuna fregatura! :D
RispondiEliminaNon mi piacciano per niente queste pubblicità, figuriamoci se casco nella loro rete.
RispondiEliminaComunque grazie a te che ci tieni sempre informati non sarebbe successo comunque.
Ciao!!!!!!
Quindi e' bastato aggiungere il riferimento alla dieta equilibrata e la comunicazione diventa autorizzabile...che roba...
RispondiEliminaFare bene la raccolta differenziata è facile: basta non comprare ahah
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