sabato 6 aprile 2013

Recipease di Jamie Oliver, i non luoghi del food trasformati da uno chef

Cosa fai a Londra quando piove e aspetti che tua figlia smetta di lavorare? Si gira un po' per negozi, musei, vado a trovare i miei amici di Cocomaya, ma capito per caso davanti Recipease di Jamie Oliver, entro? Ma si tanto non ho niente di meglio da fare!

Personalmente i nuovi concept store del food non mi piacciono ( tipo Eataly ) ovunque vai sono po' tutti uguali, da New York a Milano, trovo che siano un po' dei spazi dove predomina più che altro la confusione, li trovo dei spazi un po' grossolani, quasi esagerati, sovradimensionati solo per giustificare un prezzo maggiore dei prodotti, in questi non luoghi del food del nuovo millennio non mi sono mai trovato e non mi trovo a mio agio mi sento come in un autogrill anni '70.


Gli inglesi scoprono la cultura e il piacere del cibo con Jamie Oliver

Per comprendere questo locale Recipease, non si può non pensare al suo ideatore Jamie Oliver, che è un fenomeno tipicamente anglosassone rappresenta la punta di un iceberg di un nuovo fenomeno legato al cibo e alla cucina, che ha generato un cambiamento nella società inglese. Dieci anni fa mangiare a Londra era una sorta di tortura del gusto, gli inglesi mancavano proprio dell'educazione al gusto, oggi non è più cosi, mangiare a Londra può essere anche un esperienza piacevole, non lo avremmo mai detto.

Una sera ero al tavolo con alcuni chef italiani in una località dell' Alto Adige, quando parlai di Jamie Oliver, volarono gli insulti più terribili che io avessi mai sentito, non capivo come mai tanto risentimento nei suoi confronti! Certo Jamie Oliver ha attinto nelle cultura della Cucina Italiana, è il miglior testimonial dell'Italia nei paesi anglosassoni. Di lui mi ha stupito la ricerca della cucina italiana popolare quella che si fa in casa di quella che facevano le nonne, quel sapere che non è mai arrivato sui libri, ma forse è proprio questo "l'essersi ispirato alla cucina casalinga da cui hanno preso le distanze i grandi chef", a creare un forte attrito.

Ritengo che Jamie Oliver si sia ispirato ai cuochi italiani che vivono all'estero (la cucina italiana dell'emigrante qualcuno potrebbe dire), i quali propongono una cucina italiana attinta dalle tradizioni di famiglia, una cucina amarcord riadattata a volte con una buona tecnica a volte meno al gusto del nuovo paese, un evoluzione che ha poco a che fare con la cucina italiana d' oggi.


La capacità di sapere comunicare a tutti

Ho avuto modo di vedere dal vivo Jamie Oliver e di vederlo all'opera in cucina è un vero e proprio istrione, camaleontico, non si ferma mai e devo dire che anche se  non mi era simpatico ha molte qualità, una grande manualità, una grande tecnica, una grande cultura e conoscenza degli alimenti, ci sono alcune persone che hanno dei numeri in più che sanno organizzarsi meglio, scegliersi dei buoni collaboratori ed essere presenti su più progetti, certo il marketing e la comunicazione aiutano ma deve esserci dietro una personalità e una professionalità altrimenti rimane fumo.

Recipease ha aperto nel 2009, si tratta oramai di una formula collaudata, prodotti freschi, libri, utensili da cucina o da tavola, design studiato per cattura l'attenzione del visitatore come ne abbiamo visto tanti ma qui più accattivante e piacevole, l'originalità sta nel fatto che si svolgono lezioni di cucina direttamente nello store e offre ai clienti la possibilità di preparare i loro pasti in loco, utilizzando quello che hanno comprato nello store con l'assistenza di uno chef, per una preparazione espressa max dieci minuti indipendetemente dal costo .

Niente di rivoluzionario, non tutto mi piace ma la presentazione la cura dei dettagli, la formula dello store food versione dello chef Jamie Oliver è fatta bene, vivace, cordiale e piena di messaggi che esprimono la filosofia di Jamie Oliver che cerca d'incoraggiare il maggior numero persone ad avvicinarsi alla cucina.


La comunicazione integrata off line e on line, ma sopratutto nello store, non solo uno spazio di vendita ma uno spazio d'intrattenimento

L'aspetto più interessante è la comunicazione nello store dalle immagini d' altissima qualità dei piatti e di come si preparano come se si sfogliasse un libro o come una rivista al packaging delle confezioni, ai dettagli dell'esposizione dei prodotti, le stesse lezioni di cucina sviluppano intrattenimento come se tutti si fosse in un set di un film o in quadro, una visione all'occhio dell'insieme molto gradevole e coinvolgente. 

Ritengo che il vero jolly sia per lo store che per Jamie Oliver sia la capacità di sapere sviluppare dei contenuti che si possono adattare a tutte le piattafome multimediali dalla televisione a tutti i social network per attrarre i nuovi media, cosa alquanto rara negli altri store food che non hanno fatto alcun investimento on line e nemmeno si sforzano di farlo, nonostante una forte comunità on line sui temi di cucina e qualità del cibo.
Questo aspetto positivo si riflette su tutte le attività del gruppo.

La parte più interessante perchè tanto dovevo perdere tempo la offre la zona bar molto rilassante con connessione wi-fi, dove gli ospiti possono prendere un caffè con una fetta di torta come me o gustare specialità di ricette di Jamie Oliver, naturalmente!



Si può replicare la formula di Jamie Oliver? 
Difficile, non so se ci sono dei nomi di chef da un così forte richiamo POP forse nemmeno in Francia. Non è solo replicare il suo modello, il problelma è il dare quel valore aggiunto al progetto che continuamente il team di Jamie fornisce e rinnova costantemente.

Detto fatto è che vedere la faccia soddisfatta e contenta di una ragazza inglese nel 2013 mentre preparara pasta fresca con la nonna papera non ha prezzo!

Adesso vado fra un po' mia figlia esce dal lavoro ... ho fatto qualche giorno di vacanza ma ha aggiornato perfino Ricette Vagabonde con la tarte tatin carciofi e un articolo sulle virtù salutistiche del cioccolato.. un saluto a tutti da Londra.


42 commenti:

  1. qualche mese fà jamie oliver è venuto in sicilia proprio per imparare dalle nonne a fare la pasta in casa ed altre cose...io lo trovo oltre che bravo molto "spogliato"da l'essere uno chef di grido borioso e saccente come la maggior parte della categoria!!!tra qualche mese torno a londra e andrò senz'altro da recipease perchè mi piace molto la vitalità che si ci respira...un saluto e buon we...

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  2. Difficilmente si trovano nei blog dei post così interessanti, dettagliati e intelligenti, caro Ghunter: davvero ti faccio i complimenti!
    Una finestra su un mondo che per me è praticamente sconosciuto e quindi un arricchimento di cui ti ringrazio!
    Buon fine settimana :-)

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  3. A me Jamie Oliver piace, anche perché ha convolto anche mio marito che adesso cucina facendo le sue ricette :)

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  4. buona premanenza a Londra! interessantissimo questo concept store. Sono d'accordo con te sul punto di forza comuncativa di Jamie e sul fatto che abbia certamente aiutato gli inglesi a migliorare il proprio approccio al cibo. Una mia amica anglo irlandese mi ha sempre detto, stupita, "ma voi italiani parlate sempre di cibo!!" Ora potrà anche lei cambiare idea...
    Grazie per la dritta su questo store e, chissà, quando riuscirò ad andare a Londra lo terrò presente! buon week end,

    Lucia

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  5. A me Jamie è simpatico e credo che sia molto in gamba.

    Gli chefo lo odiano forse per pura invidia.. eh eh eh

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  6. Non ne conoscevo l'esistenza , interessante :)))) Jamie mi ha sempre dato l'impressione di non credersi troppo, poi bisogna vedere dal vivo :))

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  7. bè, hai detto tutto tu, mio caro, jamie piace al popolo perchè la cucina che facciamo tutti è proprio quella semplice e veloce e, possibilmente buona... Non piace agli chef perchè si crede che per essere uno chef ci vogliano molti fronzoli nel piatto. Come tu dici, non ha prezzo, di questi tempi, vedere una ragazza che si prepara soddisfatta la pasta in casa!! buona domenica!

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  8. Io l'adoro....sono stata in un suo ristorane a Cambridge e trovo le sue contaminazioni fantastiche!
    farncesca!

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  9. a me jamie è sempre piaciuto per la sua semplicità nel trattare l'argomento ricette, usa praticamente solo le mani e e pochissimi utensili e proprio per questo calamita l'attenzione anche dei non addetti alla cucina, mentre le trasmissioni italiane annoiano anche chi in cucina ci bazzica spesso e volentieri….io ho due dei suoi libri e le ricette che ho fatto sono venute bene!! grazie delle info, ciao.

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  10. Non lo conosco, spero di farlo al più presto, mi hai davvero incuriosita!

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  11. Grazie per questo tuo reportage molto interessante, magari ci fosse qualcosa di simile anche qui...

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  12. mammamia Gunther mi hai dato una gran voglia di visitare questo posto ma mi tocca fare tantissimi chilometri , vero in Francia difficile ripetere lo stesso concetto solo se Jamie un giorno ad aprire uno spazio cosi ma i francesi chissà se darebbero il lasciapassare quanto nazionalisti sono....!!!!

    un'abbraccio e complimenti per il reportage

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    1. Dai da Parigi c'è il TGV, andarci a posta no però se uno fa un un salto a Londra, io ci sono passato davanti.. pioveva

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  13. Mio marito ed io siamo stati a pranzo nel Recipease di Notting Hill, (a guardare le tue foto sembra proprio quello)) a novembre dell'anno scorso, ma devo dire che non ci ha entusiasmato. Tra l'altro, avevo intenzione di scrivere qualcosa al proposito sul mio blog ma poi ho rimandato all'infinito. Innanzitutto, ti do ragione sul fatto che J.Oliver ha contribuito veramente tanto a diffondere tra gli inglesi il concetto di buona cucina familiare, basata su ingredienti freschi, non il solito scatolame; fantasiosa e piena di gusto. Il negozio, pero', mi ha dato una tremenda impressione di déjà vu. Le solite cose viste e straviste,almeno a Londra, tipo gli oli aromatizzati all'aglio,al peperoncino, etc oppure le confezioni natalizie per fare i biscotti in casa (hai presente quei vasi di vetro con tutti gli ingredienti secchi gia' stratificati a cui bisogna solo aggiungere qualche elemento fresco?) o i tanti attrezzini da cucina che trovi un po' ovunque. Io, per esempio, mi sono veramente esaltata quando mia figlia mi ha portata al Whole Food Market, a Piccadilly Circus. Li' si che sembrava di stare nel Paese di Bengodi! Tornando al Recipease, eravamo entrati la mattina per dare un'occhiata e la cosa simpatica era che, al pian terreno, stavano preparando una lezione di cucina per un gruppo di ragazzini sugli otto-dieci anni. Ravioli ricotta e spinaci, a giudicare dagli ingredienti messi sul bancone. Poi, dopo il nostro giro, ci siamo ritornati per mangiare un boccone e siamo saliti al piano di sopra. Li' c'erano degli adulti che stavano spadellando ma, ragazzi, vi sembra mai possibile che si sentisse un odoraccio di cipolla bruciata (stavano facendo un soffritto) e nessuno dei due insegnanti dicesse ai corsisti di abbassare il fornello o togliere il pentolino dal fuoco? Volevo dirlo io :) Macche', sono andati avanti imperterriti e immagino la digeribilita' di quel piatto. Mentre aspettavamo quanto ordinato, mi sono guardata un po' intorno e mi e' piaciuto moltissimo l'angolo "libri di cucina" ,con testi anche di epoche passate, davvero interessante. La mia insalatona zucca, carote, barbabietole e rucola arricchita con feta, pinoli e semi oleosi mi e' molto piaciuta ma mio marito, che aveva scelto il panino (ciabatta) con la pork belly cotta per tre ore, alla domanda della cameriera "Ti e' piaciuto mangiare qui?" ha risposto laconicamente "e' stata un'esperienza", rifiutandosi di aggiungere altro. In verita', aveva trovato la pork belly poco cruncky e poco saporita.
    Spero di non aver annoiato nessuno con questo sproloquio, ma mi piaceva condividere le mie impressioni.

    A presto!

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  14. No non ci annoi anzi vogliamo avere anche giudizi diversi, il bello della conversazione è questo.

    Io non ci ho mangiato ho preso solo un caffè lungo e un dolce poco per dare un giudizio sugli alimenti, il mio giudizio era solo solo rivolto alla "vision" del negozio.

    Comprendo che se un alunno o un avventore ti brucia la cipolla.. o l'aglio è un disastro se non si interviene, anche perchè l'odore da fastidio agli altri ospiti, quando sono andato non è succcesso meno male perchè non sopporto nemmeno io l'odore della cipolla che brucia.

    Sicuramente la presenza delle scuole di cucina e della ricetta eseguita con un tutor necessitano d'attenzione da parte del personale.

    Londra è ricca di store molto belli e anche con una varietà di prodotti, conosco dove sei andata è molto bello ma è un altra cosa.

    Il mio non voleva essere un giudizio positivo al 100%, almeno scrivendolo non mi sono reso conto, però rispetto ad altri che ho visto non mi dispiace, ma come te ho trovato diverse cose interessanti non tutte no, sono d'accordo

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  15. mi è sempre piaciuto jamie, ha una faccia simpatica, è modesto e adora l'Italia ! Al confronto i vari Cracco, Bastanich e c. sembrano ingessati, antipatici e presuntuosi!

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  16. Mi hai raccontato un mondo sconosciuto...ora vado a vedermi la tarte tatin di carciofi e a cercare un buon pretesto per mangiar cioccolato! Ciao, buona domenica...

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  17. confessa gunther, dove sei andato a mangiare stasera a Londra?
    un bel reportage potevi però anche farci vedere altro di Londra

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  18. ma lo sai che poco prima di leggere il tuo post mi sono comprata un libro proprio di Jamie Oliver?
    condivido che questi negozi possono apparire impersonali e grossolani, ma credo siano sicuramente molto meglio di un fast food e per lo meno aiutano a far capire alla gente che il cibo è importante, che un cibo non è uguale all'altro e che non si mangia solo per non sentire fame.
    che bella londra, devo tornarci al più presto!

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  19. Woww quanto mi piace quell'uomo ihihihihi lo trovo straordinario!Non sapevo esistesse questo negozio e penso sia una genialata..fantastico!Grazie per averlo condiviso buona domenica

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  20. Devo dire che J.Oliver non mi è piaciuto subito. Ho imparato a conoscerlo attraverso le sue trasmissioni e ora devo dire che anche mio marito le guarda assieme a me e ogni volta che la trasmissione finisce mi dice che li è venuta la fame :))))!
    Mi piace la sua cucina, la sua manualità come dici tu, la sua semplicità senza arie da grande chef.
    Grazie per il tuo interessante articolo, il tuo blog ormai è una vera enciclopedia!

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  21. ...devo approfondire di più l'argomento...sono una frana: cucino, amo cucinare, ho un blog di cucina...ma di chef so poco e nulla! cri

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  22. Jamie Oliver,lo trovo molto simpatico, a differenza di altri,che di simpatia con il loro modo di fare ne hanno persa eccome!
    Bellissimo questo negozio, chissà che un giorno non ci faccia una capatina anche io...magari!
    Ora passo a vedere , la tatin con i carciofi..
    Buona serata, e grazie per l'occhiata su Londra!

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  23. Non conosco la cucina di Jamie Oliver, ho sentito solo parlare di lui da un amico che ha lavorato a Londra per diversi anni e che mi riferiva dell'entusiasmo di Oliver per la nostra cucina, per la frittata per esempio che riteneva di una genialità unica!
    Diffondere la cultura del buon cibo è comunque positivo. Anche Eataly è nato dalla selezione di aziende in cui la qualità è coniugata con il giusto prezzo che purtroppo però non significa economico, ma sulla qualità c'è una certa sicurezza!
    Ora vado a dare una sbirciatina alla tua tarte tatin di carciofi. Buona domenica Gunther.

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  24. A me piace Jamie Oliver proprio per la sua cucina attinta dalle tradizioni familiari. La cucina della nonna per intendersi. Non trovo nessuna empatia con quegli chef che propongono ricette "astruse", magari con metodi di cottura assolutamente non replicabili in una normale cucina di casa.
    Credo che in ogni caso diffondere la cultura del cibo e anche del mangiare sano, e la possibilità di essere aiutati personalmente da uno chef a preparare i propri piatti sia davvero utile per migliorare lo stile di vita.
    Anche io non amo i concept store del food ma credo che se andrò a Londra farò un giretto in questo Recipease perchè mi hai incuriosito

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  25. Ho avuto il piacere di conoscerlo e mi ha stupita, dopo aver conosciuto quel borioso di Ramsay che secondo me non cucina neanche un granchè, credevo che anche lui sarebbe stato arrogante e presuntuoso, invece è tutt'altro, molto dolce, gentile, educato, quasi timido. Da allora ha conquistato una fan.

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  26. Ahhhh meravolgioso post, magari ci fosse pure da noi un posto così..... Splendido diffondere la cultura del cibo buono, quello vero!

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  27. I tuoi post offrono sempre spunti interassanti di riflessione.

    Andrò a visitare l'Eataly di Jamie Oliver nel prosimo viaggio a Londra ma nulla mi toglierà dalla mente quello che tu hai scritto all'inizio del post sui "concept store del food" e che condivido in pieno.

    :))

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  28. Lo conosco e ad essere sincera mi sta pure simpatico. Non mi dispiacerebbe poterlo vedere all'opera o partecipare a questi eventi. Grazie per gli spunti :-)

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  29. Una splendida esperienza!!! Grazie per il bellissimo reportage!!!

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  30. Jamie Olivier lo conosco poco, ma l'ho visto preparare una ricetta dove ha messo una gran quantità di ingredienti senza nessuno gusto e, sicuramente, piacevolezza poi nel mangiare quella ricetta, inoltre quasi ballava mentre la preparava, sembrava un pagliaccio...di più non so dire perchè, appunto, lo conosco poco, mi documenterò comunque...un abbraccio SILVIA

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  31. Londra è proprio cambiata in meglio, comunque ho anche notato che i prezzi per le cose 'buone' sono sempre alti, e appena esci dalle zone un po' abbienti ti ritrovi in quegli squallidi posti con le colazioni fritte, pane in cassetta bianco e spaghetti on toast. Ma Jamie Oliver è stato bravo a portare l'olio d'oliva fra le middle classes almeno! Penso che molti chef italiani lo critichino anche perche' sono un po' gelosi, come se avesse fatto successo alle loro spalle!

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  32. Sono d'accordo con te, Ho visitato Eataly di Genova, (anche io in trasferta dalla figlia) e ho avuto le tue stesse sensazioni. Non mi è piaciuto, alla fine è un supermercato con prezzi esorbitanti! E l'atmosfera è fredda.

    Jamie Oliver mi piace, ho visto i suoi programmi sui viaggi culinari e ho adottato il suo metodo di preparazione dell'arrosto, che trovo delizioso :)))) Inoltre lo trovo divertente e un po' pasticcione, il che non guasta vista la supponenza di tanti Chef (anche nostrani)

    Dici che a Londra ora si mangia bene, ma i prezzi? Mio figlio c'è stato e mi ha raccontato che a prezzi popolari ha trovato solo il fish and chips e dei simil McDonald :(

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  33. Io ho visistato Eataly di Bologna, ho trovato una grande quantità di prodotti di nicchia ad un prezzo piuttosto elevato. La qualità costa, come sempre . E' sempre una bella esperienza poter visitare quei luoghi, piacerebbe acnhe a me visitare quello di londra. Buona settimana Daniela.

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  34. Confesso candidamente...
    non conosco la cucina di Jamie Oliver...
    anche se ovviamente l'ho sentito nominare...
    detto ciò...(mi vergogno un po' ;-) per questo) mi sta già simpatico per il fatto che prediliga una cucina che attinge dalle tradizioni!!!
    quanto ai food store...beh, secondo me ogni cosa portata all'eccesso poi perde del suo fascino iniziale...
    Eataly era bella quando c'era solo qui a Torino...da quando ha aperto un sacco di altri punti vendita...beh...inutile dire che è scaduta...
    la splendida idea iniziale, diventa solo uno strumento di business, e dal mio punto di vista ha molto meno appeal...però devo dire che un giretto ogni tanto lo faccio sempre volentieri!! profondamente convinta che ti facciano cadere dall'alto anche ciò che così di qualità non è, vado per guardare!!! compro quasi niente, ma quando vado è perchè mi prendo un po' di tempo per me, e a furia di guardare in giro e leggiucchiare nell'angolo libri...mi rilasso da morire!
    un abbraccio MARA

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  35. Devo ammettere che non conosco la cucina di Jamie- Olivier; mi incuriosisce molto, mi piacerebbe proprio visitare questi negozi! Come sempre, post interessanti! Ciao

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  36. Gunter innanzitutto complimenti! riesci sempre ad incollarmi allo schermo fino all'ultimo rigo, purtroppo non ho sempre il tempo di lasciarti un commento anche perchè credo che ci siano tantissime cose da dirti ogni post, ma ti seguo sempre con grande interesse... beh jamie è un rivoluzionario che è riuscito in qualche modo a trasportare la nostra cucina e tradizione a Londra e questo a mio avviso è davvero un bene visto che la cucina italiana è una cucina consapevole per tanti aspetti... onore al merito, capacità e carisma... e lui ne ha sicuramente da vendere... sul suo Eatly londinese beh... sarebbe da vedere.. e confesso che per quanto mi trova d'accordo sul fatto che sono luoghi confusionari e per certi aspetti dispersivi... spesso ci faccio un salto.. mi piace perdermi in questi negozi, più che altro come visitatrice attenta... certo i costi si raddoppiano solo perchè sei lì.. e questo certamente non invoglia a ritornarci oppure a spendere... anche se qualche piccolo prodotto di nicchia l'ho acquistato;) un abbraccio e buona serata!

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  37. E' sempre piacevole leggerti, con te imparo un sacco di cose ma sopratutto costringi la gente che ti legge a riflettere...il che non è poco! E chi lo fa più al giorno d'oggi! Mai stata a Londra e perdermi in uno di quei store sarebbe molto divertente!

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  39. Non sapevo da quale post partire per lasciare il mio primo commento sul tuo blog, sono uno più interessante dell'altro.Complimenti!
    Ti segno subito tra i miei preferiti, c'è molto da imparare da te.
    Recipease di Notting Hill l'ho trovato per caso. Son stata subito attratta dal negozio e dall'esposizione dei prodotti e degli attrezzi da cucina, dopo aver fatto il giro per i piani due volte, però, mi sono accorta che non c'era nulla di così originale.
    Mi son fatta tentare da un hamburger che era davvero molto buono.
    E' comunque un posto geniale: trovo fantastica la scuola di cucina e i corsi. Mentre pranzavo, insegnavano come impugnare il coltello per tagliare le verdure! Bisogna essere dei geni! :)

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  40. io adoro Jamie, perchè sento che ha la mia stessa visione del cibo.
    Lo apprezzo anche perchè con umiltà e professionalità è venuto da noi, in Italia ad imparare l'abc della nostra cultura gastronomica. E l'ha imparata!!!
    quindi appena potrò andrò da lui a mangiare a LOndra e vi dirò.
    Grazie Gunther

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