Quando pensate alle regioni vitivinicole della Francia, Parigi non balza in mente a nessuno, eppure la città ha una storia lunga di viticoltura. Non ci credete? Andate nei giorni di vendemmia nel diciottesimo arrondissement, nel palazzo della circoscrizione, noterete degli uomini con berretti e camici blu, andare e venire dalla parte interna con delle casse ricolme di uva.
Ad attenderci Francis Goudin, winemaker di grande esperienza, dal sorriso facile e dalla battuta pronta, caratteristica di tutti coloro che con amore e passione fanno questo mestiere “nessuno sa che noi facciamo del vino, nemmeno le persone che abitano nella zona”.
Ma dove arriva l’uva? Molti voi staranno pensando che l’uva proviene da altre regioni, invece no, arriva dalla vigna più famosa di Parigi : Clos Montmatre. Per chi non crede e vuole vedere con i propri occhi deve andare nel quartiere del Sacrocuore tra l’omonima chiesa e il Moulin Rouge, dove protette da recinzione e circondato da alberi di pesco ci sono 2000 viti di Gamay e Pinot nero, la stessa uva che potrete trovare in Borgogna o nel Beaujoleaux.
Parigi ha una lunga storia vitivinicola, fino al 1800 c’erano 20.000 ettari di vigneti, sono ancora vivi nella toponomastica i segni “rue des Vigneros” o “rue des Vignes”, il grande cambiamento avvenne nel 1800 quando con la rivoluzione industriale, i vigneti furono per la maggior parte sostituiti con campi di frumento e la filossera danneggiò irrimediabilmente le viti rimaste nel decennio 1865-1875.
F.Goudin, arrivato nel 1995 ha accettato la sfida di produrre un vino di qualità, cercando di migliorare la salute della vigna ( in un contesto così inquinato, non è facile) per infondere nel vino maggiore colore e sapore. Nulla si ottiene facilmente ma nulla è impossibile, e i risultati possono e sapranno, ne siamo certi, stupirvi. Parigi, non è solo Goudin, c’è un associazione di viticoltori che conta bel 120 membri.
Ma dov’è tutta questa uva a Parigi ? Vi starete chiedendo, bene chi cerca trova, un po’ dappertutto nei parchi Geoges Brassens e Belleveville, giardini privati, terrazzi dice Jacques Mèlac ( presidente dell’associazione),“ogni anno raccogliamo l’uva e la vinifichiamo tutti insieme, la qualità non è eccelsa, ma non dobbiamo fare uno Romanee Conti”; il vino ottenuto lo vendiamo in beneficenza, non è importante il risultato quando la partecipazione e il rimanere viva la tradizione. Intorno a Parigi ci sono due produttori che meritano una nostra visita :
Jacques Defresne a Argenteuil a circa diciotto chilometri da Parigi, un signore di ottanta anni, mi apre la porta con un sorriso, mi invita a bere un bicchiere di vino, mi dice che ha fatto la sua ultima vendemmia nel 1999, ( sto bevendo una delle ultime bottiglie), è un piacere ascoltarlo, rimango per il pranzo, dice “sono vecchio stanco, mi sentivo come l’ultimo dei mohicani, ma ho fatto di tutto per rimanere viva la tradizione della mia famiglia dal 1342, con molti sacrifici, ma i miei figli non hanno voluto continuare”. Il sorriso maschera la tristezza, non è riuscito a trovare un accordo con il comune e l’ultimo ettaro di vigna a breve sparirà.
Jean Dumas a Suresnes la vigna Clos du Pas San Maurice, siamo sempre a Nord di Parigi, la vigna è nata negli anni ‘60 con vitigni di Semillon e Sauvignon Blanc ultimamente aggiunte 2.600 viti di Chardonnay, il risultato sono circa 7000 bottiglie l’anno prodotte un vino bianco denominato Des hauts de Seine del Vin de Pays, sembra a metà tra un vino di Borgogna Bianco e un vino Sauvignon de Torraine, lo si può trovare in vendita presso l’enoteca – bistrò Enrico IV nei pressi di Pont Neuf .
Così la tradizione continua e accanto ad una Parigi da sognare, una Parigi da cantare, una Parigi da raccontare, c’è una Parigi da bere.
Vigne de Paris Clos du Pas San Maurice, Suresnes
Jacques Defrence, 51 rue de Passamey, Argenteuil
Clos Monmatre, rue san Vincent
Jacques Melac, Associazione Viticoltori Parigi 42,ruta Leon Front
Muses de vin, Des Eaux, Tel.1.45256326
mercoledì 18 aprile 2007
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