Che cosa rimane alla fine di un viaggio? Tante piccole emozioni e suggestioni, come dei flash che fondono insieme aspetti culturali, del clima, di vita quotidiana, un sorriso, un profumo, un sapore.
Ero seduto al tavolo, di uno dei migliori ristoranti di Parigi e mentre gustavo un piatto l’odore e il sapore, mi riporta indietro di 15 anni, ai colori del tramonto di un deserto, al ricordo di una cena in una tenda berbera, al culto dell’ospitalità della popolazione berbera, alla capacità di fare sentire qualsiasi ospite un principe, il rito che si rinnova l’offerta del pane, del miele, e di due ampolle, una con olio di oliva e l’altra con olio di argan.
Un sapore che pensavo dimenticato. Diavolo di un Guy Martin!- chef del Grand Vefour, 3 stelle Michelin a Parigi- ma come ha fatto a portalo a Parigi se non era possibile acquistarlo neanche in Marocco? Ricordo di viaggio “ho nutrito la stessa passione per il cioccolato, più ne mangi più ne vorresti mangiare” mi dice Guy sull’olio di argan.," un sapore sconosciuto, strano, misterioso, un po selvaggio” .
“L’olio di argan mi offre la possibilità di conferire ai piatti un sapore decisamente unico, lo aggiungo a crudo nelle zuppe o nelle insalate. Passioni personali che scopro condivise anche da David Zuppas “esprime sensualità” mi dice lo chef de l’Auberge de la Charme a Prenoi, vicino Dijon in Borgogna. Il colore ambrato evoca la sabbia del deserto, lo utilizzo per i dessert, nella gelatina di frutta con datteri, insieme con gelato allo yogurt, nella preparazione dell’Ananas Vittoria e perfino nell’impasto del Pan di Spagna.
Strano il destino di quest’olio che da millenni viene utilizzato dalla popolazione berbera che vive a sud est del Marocco, lungo la costa atlantica, per cui l’alberi di argan è un simbolo di pazienza e sopratutto di adattabilità di vita ai margini del deserto. Qualche anno fa è dovuto intervenire l’Unesco perché gli alberi di argan stavano scomparendo.
La fama dell’olio di Argan è dovuta a Fatimine Kydjan e alla sua volontà di fare conoscere e apprezzare questo prodotto sia nel suo paese che in Francia. Non potendo permettersi i costi di una rete di distribuzione si è affidata esclusivamente alle nuove tecnologie, http://www.argania.org/ . Il suo costo è indubbiamente alto Euro 114 al litro, si usano poche gocce. il costo alto è dovuto anche alla scarsità degli alberi e quindi dei frutti per un litro di olio occorrono dodici ore di raccolta e cento chili di frutti, l’olio di oliva in media per un litro sono sufficienti dai cinque ai dieci chili di olive. La sua fama ha contagiato anche altri chef come Jacques Chibois “non bisogna cuocerlo ma utilizzarlo a freddo alla fine della cottura del piatto, conferisce un sapore particolare come condimento per le verdure invernali, io lo utilizzo sui tapinambur è eccezionale”.
Per il momento Olio di Argan è possibile ordinarlo solo con Internet all’indirizzo http://www.argania.org/
Altri produttori:
Cooperative Amal Villane de l’arganier. Tamanar (Essaouira)
Cooperative Taitmatine commune rurale di Tiout ( Taroudant)
Cooperative Targante, Ait Baha
Cooperative Ajddigue comune rurale de Tidzi ( Essaouira)
mercoledì 18 aprile 2007
Sapori sconosciuti : Olio di Argan
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ciao!
RispondiEliminaAppassionata da più di 26 anni dal mondo profumato degli oli essenziali vi invito a condividere con me questa passione e a scoprire i frutti delle mie ricerche e della mia creatività.
Visitando il sito troverete una sezione dedicata agli oli
essenziali chemotipo (cioé di specie botaniche certificate)
100% naturali, di oli vegetali,
di oli per massaggio e di oli di terapia elaborati secondo
i principi della spagiria.
http://www.lessenza.eu/
Ciao,
RispondiEliminadove compri l'olio di Argan.
Grazie
io lo acquisto quando vado in francia, in internet ci sono tanto shop on line io consoco solo organia
RispondiEliminawww.argania.org
RispondiElimina