Germana F, Mantova: Sento spesso parlare degli idrocolloidi tra gli ingredienti alimentari, cosa sono? A cosa servono? Sono pericolosi?
Per l' Istituto di ricerca Innova Market Inside, che studia il trend degli ingredienti alimentari, l'uso di idrocolloidi nei prodotti alimentari tra il 2018 e il 2019 ha segnato un aumento del 7%, in assoluto la categoria d'ingredienti con il più alto indice di crescita.
Contribuendo a generare una massa solida gelatinosa, l'uso degli idrocolloidi nell'industria alimentare aiuta a migliorare la consistenza degli alimenti e in alcuni casi anche l'aspetto e la palabilità.
Non sono degli ingredienti nuovi nel settore alimentare hanno avuto un grande successo negli anni 80' e negli anni 90', in quel segmento di prodotti denominati "alimenti light" dove per ridurre i grassi venivano adoperati composti gelatinosi per rendere più gradevoli le preparazione a ridotto contenuto di grassi.
Il trend di crescita degli ultimi anni è legato all'aumento della domanda di prodotti alimentari vegetali, di prodotti senza glutine, senza additivi e conservanti.
La varietà dei idrocolloidi permette alle aziende di presentare sul mercato prodotti più facilmente simili ai prodotti che conosciamo di cui abbiamo memoria, favorendone cosi l'accettazione e il gradimento.
Alcuni esempi d'ingredienti Idrocolloidi:
Agar-Agar, Amidi Modificati, Beta-Glucani, Carragenine, Semi di Carruba, Fibre di Bamboo, Fibre di patata, Fibre di Pisello, Gelatine, Gomma Arabica, Gomma Xantana, Guar, Inulina.
In quali prodotti è più facile trovarli:
Soprattutto nei prodotti da forno e da pasticceria, biscotti, gelati, yogurt, bevande sportive (in particolare maltodestrine)
Ingredienti più usati:
Amido di mais 15%, Maltodestrine 15%, Gomma di Xantan 13%, Gomma di Guar 10%, Pectina 9%
Tipo di prodotti
Privo di additivi e conservanti 16%, Senza glutine 15%, Fonte di proteine 9%, Vegetariano 9%, Kosher 8%
Sono pericolosi?
Gli idrocolloidi o meglio molti di questi sono classificati come additivi nella classe di addensanti, stabilizzanti ed emulsionanti, che migliorano le caratteristiche sensoriali degli alimenti.
L''industria ricerca ingredienti d'origine naturale per esempio la pectina ricavata dagli agrumi ha più successo della gelatina d'origine animale.
Ci sono pareri discordanti nella comunità scientifica sull'uso degli idrocollodi, alcuni ricercatori concordano con i benefici per la salute degli idrocolloidi di fibre alimentari che possono contribuire nell'intake di fibre nell'alimentazione quotidiana, altri esprimono perplessità.
Il rischio è che questi ingredienti possono aiutare a presentare e muovere consenso e gradevolezza in prodotti non sempre di qualità.
Per fare qualche esempio molte alternative vegetali allo yogurt presentano idrocolloidi tra gli ingredienti.
Chi scegli un'alternativa vegetale allo yogurt, deve sapere che non è come lo yogurt normale per gusto consistenza e sapore.
Idroccolodi lo fanno più sembrare simile allo yogurt normale, quanto questo sia corretto e giustificabile può essere decisamente opinabile.
Quello che non è opinabile è che ci troviamo di fronte a dei prodotti alimentari ultra trasformati che poco si coniuga con la scelta di un alimentazione naturale.
Chiaro e utile, come sempre
RispondiEliminaC'è sempre da imparare, ecco io non avevo sentito di questa parola, ma ora so cosa sia, anche perché di additivi lo sapevo, ma non che avesse questo nome, la mia ignoranza. Grazie al tuo post, ora sono un passo in avanti e se mi capita sentirlo, so di cosa si tratta. Grazie Gunther.
RispondiEliminaGrazie per averne parlato,ora ne so qualcosa!
RispondiEliminaciaoo
Sempre leggere l'etichetta. Ti ringrazio per queste delucidazioni, sei sempre al top. Cari saluti, Barbara
RispondiEliminanon sapevo si chiamassero idrocollidi, io li ho sempre chiamati addensanti. Sempre utili i tuoi post
RispondiEliminaIo nemmeno sapevo che si chiamassero così, uso addensanti come farina di semi di carrube, ad esempio per addensare gelati ma non solo, ma anche l'amido di mais. Non ho capito però se fanno male... beh io ne uso pochissimo ma ovviamente trovandoli infilate dentro agli alimenti va da se che ne ingurgitiamo chissà quanti...
RispondiEliminaGrazie, grazie di tutte queste preziose informazioni!
RispondiEliminaTi ringrazio pr averne parlato, io ne avevo sentito parlare ma non sapevo esattamente cosa fossero . Sempre molto utili i tuoi articoli . Un saluto, Daniela.
RispondiEliminaBellissimo e interessante post! Ti ringrazio molto. Un caro saluto, Rosa
RispondiEliminanon conoscevo il nome, ma ad esempio facendo uso di topinambur so che sono ricchi di inulina, che farebbe bene...
RispondiEliminagrazie per le info non sapevo di preciso cosa fossero, buona settimana😊
RispondiEliminaPost utilissimo come sempre, non sapevo si chiamassero idrocolloidi. Ho tanto da imparare!
RispondiEliminaGrazie infinite per le tue preziose informazioni, buona serata!
Grazie per la tua completa spiegazione in merito hidrokoloid.
RispondiEliminaSono arrivato a capirne l'uso.
Saluti dall'Indonesia.
Sei stato, come sempre, illuminante e prezioso, Günther.
RispondiEliminaUn caro saluto,
MG
Un articolo interessante. E' sempre un piacere leggerti.
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