Dopo tutti questi anni duri, fatti di cucina molecolare, cucina etnica, cucina giapponese, finger food, sushi, il palato dei consumatori sente l'esigenza di sollievo e si sta orientando su una cucina più semplice, che ricorda il gusto e gli aromi dell'infanzia e della tradizione. Ricette e piatti che sanno dare un senso di benessere, sicurezza e gratificazione. Come mai? Le risposte sono molteplici, non c'è un solo motivo ma diversi come: la nuova crisi economica e alimentare mondiale, uno stile di vita iperattivo e stressante che spinge verso un bisogno di gratificazione per il palato, il desiderio di riconoscere i sapori che danno una forte idea di sicurezza, l'attenzione all'ambiente che spinge all'acquisto di prodotti stagionali a km. zero o per lo meno con minore impatto ambientale.
Cucina della nostalgia? Forse, ma il senso del gusto nasce nell'infanzia ed evidentemente un certo tipo di cibo che ci ricorda la nostra infanzia, che ci coccola, lo riconosciamo subito e lo sentiamo più vicino ai nostri desideri e alla nostra vita.
Cucina della nostalgia? Forse, ma il senso del gusto nasce nell'infanzia ed evidentemente un certo tipo di cibo che ci ricorda la nostra infanzia, che ci coccola, lo riconosciamo subito e lo sentiamo più vicino ai nostri desideri e alla nostra vita.
Una regressione del gusto? No, diciamo forse una pausa, un momento di riflessione, sopratutto per la cucina professionale, che ha visto accostare e sperimentare tutto con tutto. Si sono perse un po' le basi e i riferimenti del gusto e della cucina. Oggi quando vai in una trattoria di campagna, ti presentano una cucina destrutturata degna di Ferran Andria, se vai in una baita a 2000 metri, trovi cozze e vongole! Forse i ristoratori si sono dimenticati che il protagonista del ristorante non è lo chef ma il cliente e le sue aspettative. Quante volte sono stato guardato male nei ristoranti alla richiesta di pasta in bianco, di pollo arrosto con le patate!
In arrivo quindi questo nuovo trend, una cucina semplice, che fa bene alla mente e al corpo senza essere un prodotto salutistico ma semplicemente un cibo sano e gustoso. Semplicità non vuole dire superficialità o poca professionalità, fate attenzione, vuole dire sapere trovare gli ingredienti adatti a quelle preparazione, la corretta esecuzione, il giusto metodo di cottura, tutt'altro che banale, provate a fare una perfetta pasta al pomodoro o un' amatriciana e accontentare tutti i commensali! Semplicità non vuole dire omologazione, ognuno ha il suo "comfort food" di riferimento, sarà questo che spingerà alla personalizzazione dell'offerta che oggi è la chiave dello stimolo verso il consumo.
Una delle aziende che sembra abbia anticipato e voglia cavalcare questo fenomeno è Barilla, che nel nuovo piano di sviluppo, messo in "stand by" Alixir in attesa di un momento migliore, si concentrerà su due core business aziendali che meglio identificano il marchio Barilla: la pasta e le merendine. In particolare è proprio la pasta, che sposa questa nuova idea di comfort food, si sta infatti pensando di aumentare le referenze, con nuove linee di prodotto.
Un primo esempio è stato dato qualche anno fa con la linea i Piccolini Barilla , la pasta per i bambini coniato con uno spot da forte richiamo sulla famiglia, sulle relazioni familiari, sulla ricchezza d'emozioni e complicità che si crea all'interno della famiglia, tanto da sembrare più uno spot elettorale che una pubblicità di un prodotto, ma era simpatico e ben identificava il tipo di domanda che il prodotto andava a soddisfare.
Il comfort food, sembra toccare anche il packaging, in America vanno forte le uove presentate senza contenitore come se fossero appena uscite dal pollaio, pare che impulso di acquisto sia stato irresistibile! Si sta riscoprendo materiali per le confezioni che ricordano i prodotti degli anni '50 e '60, si quanto la pasta si vendeva sfusa e si metteva in sacchetti di carta. Aiuterà il comfort food oltre che a gratificare e coccolare anche a un minore impatto ambientale dei consumi?
Sono corsi e ricorsi, una tendenza genera una controtendenza
RispondiEliminaE' sempre un piacere leggerti e mi trovo perfettamente in linea con quanto da te affermato.
RispondiEliminaSperiamo che aiuti, la gente ormai è stufa di tanti artifici, di ricette strane nelle quali non si riconoscono i sapori, di tanti involucri finti che vendono fumo, credo che sentiamo un po tutti il bisogno di cose semplici, genuine, col gusto di una volta, e se il comfort food può servire ben venga!
RispondiEliminaSono favorevole al comfort food, non me posso più rucola o di ravioli cinesi, vorrei ogni tanto mangiare delle belle lasagne fatte come dio comanda, comlimenti per il blog è veramente di Informazione con la I maiuscola
RispondiEliminaSono daccordo fare una cucina semplice richiede molta professionalità, è più facile confondere con spezie, colori e forme la qualità.
RispondiEliminaSi fa anche di necessità virtù
RispondiEliminaIo spero tanto che si ritorna alla semplicità e alla qualità,non sanno cosa si perdono quelle persone che non mangiano sano e semplice.
RispondiEliminaciao cocozza
Bellissimo post, sono d'accordo su tutto. Posso adottarlo come mio manifesto? Spero non ti dispiaccia ... ma ti ho citato!
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