Personalmente non ho nulla contro gli OGM ma quello che non mi piace è la cattiva comunicazione, sugli Ogm in particolare in qualità di consumatore pretendo sicurezza e chiarezza. È stato appena pubblicato uno studio da un comitato di ricerca indipendente (composto dall'Università di Caen e Università di Rouen) sull' Intenational Journal of Biologic Science, che dimostrerebbe la tossicità di tre mais OGM della Monsanto esattamente MON810, MON 863 NK603.
Importazione è la coltivazione di mais era stata concessa dall’Unione Europea su dati di studi e ricerche e sintesi svolte dalla Monsanto, il comitato di ricerca si è rivolto alla magistratura per avere i dati completi. Si è rilevato che i test che aveva presentato la Monsanto sono realizzati nell’arco di 90 giorni, un tempo ritenuto piuttosto breve per verificare il potenziale sviluppo di malattie croniche. I test sui tre mais Ogm svolto dal comitato hanno evidenziato sulle cavie hanno evidenziato dei problemi ai reni, al fegato, cuore, ghiandole surrenali, milza. Tuttavia i stessi dati si erano rilevati con agricoltura convenzionale con i pesticidi con valori però inferiori, tuttavia visto che abbiamo a che fare con Ogm, un' agricoltura che non dovrebbe usare pesticidi è logico chiedersi se la causa di questi problemi sia la modificazione genetica. Sulla base di questi dati verrà chiesta questa settimana all’Unione Europea, l'interdizione alla coltivazione e all’importazione.
Personalmente trovo stupefacente di come si lasciano delle autorizzazione alla commercializzazione sulla base dei studi presentati "solo"dalle aziende stesse, che chiaramente hanno tutto l’interesse di dimostrate di quanto il loro prodotto sia positivo, quello che manca è un contraddittorio, specie in questo caso è necessario fare delle verifiche sui dati e studi, ritengo forse a torto che il solo chiedere che l'azienda porti a sostegno di uno studio non sia sufficiente, ma questo studio deve essere valutato, troppo spesso ho visto piccole università o anche grandi, istituti di alimentazione di fantasia, istituti scientifici di dubbia provenienza, spadroneggiare prodotti e aziende con troppa superficialità.
Importazione è la coltivazione di mais era stata concessa dall’Unione Europea su dati di studi e ricerche e sintesi svolte dalla Monsanto, il comitato di ricerca si è rivolto alla magistratura per avere i dati completi. Si è rilevato che i test che aveva presentato la Monsanto sono realizzati nell’arco di 90 giorni, un tempo ritenuto piuttosto breve per verificare il potenziale sviluppo di malattie croniche. I test sui tre mais Ogm svolto dal comitato hanno evidenziato sulle cavie hanno evidenziato dei problemi ai reni, al fegato, cuore, ghiandole surrenali, milza. Tuttavia i stessi dati si erano rilevati con agricoltura convenzionale con i pesticidi con valori però inferiori, tuttavia visto che abbiamo a che fare con Ogm, un' agricoltura che non dovrebbe usare pesticidi è logico chiedersi se la causa di questi problemi sia la modificazione genetica. Sulla base di questi dati verrà chiesta questa settimana all’Unione Europea, l'interdizione alla coltivazione e all’importazione.
Personalmente trovo stupefacente di come si lasciano delle autorizzazione alla commercializzazione sulla base dei studi presentati "solo"dalle aziende stesse, che chiaramente hanno tutto l’interesse di dimostrate di quanto il loro prodotto sia positivo, quello che manca è un contraddittorio, specie in questo caso è necessario fare delle verifiche sui dati e studi, ritengo forse a torto che il solo chiedere che l'azienda porti a sostegno di uno studio non sia sufficiente, ma questo studio deve essere valutato, troppo spesso ho visto piccole università o anche grandi, istituti di alimentazione di fantasia, istituti scientifici di dubbia provenienza, spadroneggiare prodotti e aziende con troppa superficialità.
Blog molto interessante, bravo!Clementina
RispondiEliminaPenso tu abbia posto l'attenzione sulla parola corretta..."superficialità"...quella adoperata in modo professionistico per immettere sul mercato prodotti non del tutto testati e quella dei consumatori facilmente convincibili da operazioni estetiche e di marketing.
RispondiEliminaBasterebbe un pò di buon senso e maggiore spirito critico ed il mercato troverebbe la sua strada corretta da sola...
Grazie come sempre Ghunter
ma in Italia qualcuno distribuisce prodotti monsanto?
RispondiEliminaPensa che dopo aver letto notizie sconcertaneti sull'uso di pesticidi da parte di rinomati marchi,e la loro non eticità, non li compro più..Preferisco le banane del comemrcio equo per esempio.la monsanto non la farò certo entrare in saca mia, ne hop lette già troppe!
RispondiEliminaGrazie caro
Molto interessante il tuo blog con argomenti importanti e attualissimi! Buona giornata e un saluto
RispondiEliminaGrazie Gunther di queste interessanti informazioni. Se c'è una cosa che mi fa imbestialire è quando ti passano sopra la testa negandoti l'accesso alle informazioni o disinformando...
RispondiEliminaSe passi da me trovi la Campagna BLOG con forti sconti su GustoSHop.biz. Vieni ?
Mah...è stupefacente si!
RispondiEliminaIl punto è che le aziende sono sovrane e chi di dovere se ne frega o peggio è connivente!!!
Mi risulta che i mais della monsanto vengono in europa coltivati in Spagna e importati in tutta Europa dalla Francia all'Austria, Italia inclusa, leggere le etichette c'è scritto
RispondiEliminaE' un'azienda che non conosco ma comunque sia ora che l'ho sentita nominare presterò molta attenzione!!!
RispondiEliminaMi sembra che tu abbia centrato in pieno la parola "superficialità"!!!!!
Ciao e buona giornata!
molto interessante, mi piacerebbe sapere in quali marche troviamo i prodotti monsanto, o forse vanno equamente un po' ovunque?
RispondiEliminagrazie del blog e' sempre interessantissimo.
Angela
Ciaop Gunther
RispondiEliminavolevo solo dire che un singolo studio non "dimostra" nulla, la scienza non funziona in questo modo :-) . Tra l'altro Seralini, lungi dall'essere "indipendente", e' un fiero nemico degli OGM e sostenitore del cibo biologico e gia' in passato ha pubblicato lavori, diciamo cosi', "anti-ogm", poi smentiti successivamente da altri studi che hanno mostrato vari problemi metodologici dei lavori di Seralini.
Staremo a vedere che anche questo lavoro verra' smontato come il precedente oppure no.
Tra l'altro, questi studi sui ratti in cui viene dato loro da mangiare per un certo tempo delle dosi enormi di una cerca cosa, e solo quella, hanno ben poco senso e non sono trasferibili automaticamente al mondo reale. Pensa che, se dessimo retta a questi test, almeno la meta' delle sostanze chimiche che mangiamo (naturali o meno) risultano in quei test cancerogene per i ratti. Pure il succo d'arancia (non sto scherzando eh...)
ciao Dario
Lo studio presentato è una notizia pubblicata su una rivista scientifica, non trovo simpatico deprecare Seralini, di cui non sono amico, anzi non lo conosco per nulla, senza che possa rispondere. Le critiche sullo metodologia dello studio le devi fare a Seralini che può risponderti. Daltronde è nota la tua posizione sugli ogm Dario Bressanini, molto favorevole anche con troppo fervore se mi consenti. Non comprendo però da ignorante perchè uno studio di seralini non vuole dire nulla, mentre uno studio presentato da un azienda sulla commercializzazione dei suoi prodotti abbia un peso maggiore. Per fare delle valutazioni serie ci vogliono altri studi ed altri numeri sono d'accordo tuttavia non possiamo gettare tutte le ricerche fatte sulle cavie, sui quali si basa la maggior parte di questi studi. Sono certo che Unione Europea non interverrà negativamente su Monsanto ma per ragioni che eludono il nostro tema. Da singolo consumatore voglio anzi pretendo chiarezza, sicurezza e correttezza, cosa però per me persona ignorante non vedo e non sento. Ho condiviso le critiche di seralini sulla ricerca della Monsanto, perchè oramai così come con altri prodotti molti istituti scientifici sono diventati dei juke box per le aziende, basta mettere una moneta e ti scelgono il disco da sentire che vuoi, è un' po poco per il mio punto di vista, dovremmo pretendere qualcosa di meglio tutti.
RispondiEliminacon infinita stima Gunther
Io penso che anche solo un dubbio unione europea dovrebbe sospendere l'importazione
RispondiEliminanono, intendevo che uno studio solo, qualsiasi studio, non è da prendere come oro colato. E non è mica vero che studi sugli ogm li fa solo Monsanto eh..
RispondiEliminaIl punto è che non si contano ormai le volte in cui ci sono stati studi (pubblicati su riviste scientifiche) sugli ogm che poi sono stati ritrattati, dimostrati sbagliati, smentiti etc. Dalle patate di pustzai, alle farfalle monarca, ai topi della ricercatrice russa e così via. Servono a mio parere per mantenere alto il livello di "allarme" nella pubblica opinione rispetto agli ogm, che poi, anche se quegli studi vengono smentiti, non lo viene mica a sapere perchè non vengono citati sulla stampa. Ecco perchè sono scettico rispetto a questi (pochi) articoli sempre citati, mentre nessuno cita mai gli articoli dove si dimostrano magari dei benefici sanitari.
Come ho detto, staremo a vedere il prosieguo di questi studi di Seralini.
Se poi, come mi pare tu sostenga, non ci si deve neanche fidare di enti come l'EFSA, beh, allora uno non si fida più di nessuno :-)
ciao Dario
mi dispiace a me non piacciono le polemiche. Invidio questa sua sicurezza di sapere già oggi i risultati di studi che si devono ancora realizzare, per mia natura sono sempre cauto sul futuro.
RispondiEliminaL'astio dei consumatori e in generale anche di altre categorie, le aziende con ogm se lo sono cercato, non hanno saputo comunicare ma che siano delle vittime della stampa ci andrei un po' più leggero, mi sembrano più vittime i consumatori.
Il consenso attorno a un idea o un prodotto si genera, non si impone. Ho riportato una notizia che è stata diffusa a livello internazionale non è una notizia inventata, non ci vedo nulla di male. Non ho mai parlato di Fda. La ringrazio dell'attenzione con i suoi commenti ha nobilitato un piccolissimo e poco frequentato blog. Colgo l'occasione di farle gli auguri di buone feste
Ringrazio tutti gli altri blogger e non per gli interventi, purtroppo non so dove il mais finisce dopo l'importazione, la monsanto vende i prodotti alle aziende agroalimentari, in Italia credo ci sia la dizione " x modificato" mi informo e vi so dire meglio
RispondiEliminaUn aiuto da una sua lettrice
RispondiEliminaIn etichetta ci sono le diciture: "geneticamente modificato" oppure "prodotto da X geneticamente modificato".
Nel caso di alimenti preconfezionati, la dicitura deve comparire in modo ben visibile nell'elenco degli ingredienti, accanto all'ingrediente transgenico cui si riferisce.
Il vincolo di etichettatura non riguarda gli alimenti che contengono ingredienti con una quota di OGM inferiore allo 0,9%.
I prodotti OGM in commercio in Italia nei prodotti alimentari sono quelli contenenti o derivati da soia o mais, come salse, condimenti, cornflakes, oli, margarina, cioccolata, dolciumi e gelati.
in Europa la manipolazione genetica è limitata a poche piante frutta e verdura provengono pertanto da colture tradizionali, compresi i pomodori.
I mangimi dati agli animali d'allevamento contengono spesso mais o soia da piante manipolate. dalle mie fonti mi risulta che non è obbligatorio etichettare latte, carne, uova e formaggi che derivano da animali nutriti con tali mangimi.
L'etichettatura non è prevista nemmeno per gli additivi, le vitamine e gli aromi ottenuti con l'ausilio di microrganismi transgenici.
questo è quanto ho letto in un sito dei consumatori, per una volta do io un informazione
grazie chiara a nome di tutti
RispondiEliminaDa tutto quello che ho letto qui sopra, non c'è troppo da stare tranquilli! e la lacuna si trova sempre sull'etichettatura sommaria, soprattutto quando si tratta di prodotti preparati industrialmente di cui si ignora l'origine delle materie prime.
RispondiEliminaGrazie Gunther!
che bella discussione,sarebbe più trasparente se uno mette sul prodotto un bel marchio grosso, qui c'è OGM, poi io scelgo se comprarlo si o no.Ciao
RispondiEliminasul commento di bressanini, volevo aggiungere che tutti gli studi con la cavie non sono fatti a caso specialmente delle università seguono una modalità ben precise e riconosciuta. Molte decisioni sia in enbase di molteplici aspetti tra cui anche le pressioni delle aziende, la stevia senza pressione della Coca Cola e della Pepsi non avrebbe mai avuto autorizzazione.
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