Ha sorpreso un po' tutti l'annuncio di un gruppo di ricercatori Danesi i quali dati alla mano sostengono che la nuova dieta Nordica sarà la dieta del XXI° secolo, come lo è stata la dieta mediterranea nel XX° secolo. Ho il vago sospetto che più che stabilire quale è la migliore dieta di riferimento sia una competizione commerciale. Con la globalizzazione molti prodotti di lavorazione escluva nazionali come il whisky, fegato d'oca, parmigiano reggiano sono perfettamente riproducibili in altri paesi tanto che il Giappone per esempio è noto per avere una serie di whisky che fanno concorrenza a quelli scozzesi, il miglior fegato d'oca viene prodotto in Madagascar, anche formaggi come emmenthal lo si produce in Europa dell'est, Pandori e Colombe dal Brasile. I paesi noti per le loro produzioni locali hanno dovuto tirare fuori dal cappelo la carta delle produzioni denominazione d'origine DOC IGP, ma non è stata sufficiente.
Lo scorso anno la Francia per creare valore aggiunto ai prodotti francesi, presenta all'Unesco l'attribuzione alla cucina francese della denominazione di Patrimonio dell'Umanità, segui la proposta della Dieta Mediterranea dell'Italia e sicuramente a breve ci scommetto quella della Nuova Dieta Nordica e poi di tutte le altre. In questi giorni sul giornali abbiamo anche assistito allo scontro tra la dieta vegetariana e non vegetariana al congresso nazionale degli Andrologi, oramai siamo a livello della curva sud!!!
Va precisato che nel terzo millennio ci troviamo di fronte a un diverso concetto di nutrizione: dall’analisi sulla adeguatezza di specifici nutrienti (proteine, ferro, calcio) siamo passati allo studio dell’impatto sulla prognosi (health outcome) relativa ad esempio alla qualità dello sviluppo neuro comportamentale e alla prevenzione delle patologie cronico-degenerative dell’adulto e dell’anziano. Un’adeguata alimentazione e un corretto stile di vita si rilevano indispensabili per raggiungere e mantenere un buono stato di salute, per tutti gli individui, non puo esserci una dieta globale, ma bisogna tenere conto della variabile ambientale, ovviamente sarà diversa a secondo se uno vive in Norvegia o a Palermo, queste differenze ci sono già e sono state studiate e rcionosciute e sono inserite nei LARN che vengono rivisti periodicamente, è in corso una revisione dei LARN (Livelli dei nutrienti raccomandati) da parte della SINU per l'Italia.
A parte il mio sarcasmo il progetto nuova dieta nordica è interessante, è stato condotto dall'Università di Copenhagen dal Prof. Arne Astrup , poichè mette in evidenza dell'importanza dell'utilizzo prodotti locali nella dieta di ogni paese, in linea con i nuovi slogan ambientali che invitano a mangiare prodotti locali, un programma serio, che ha visto il coinvolgimento delle scuole e della ristorazione collettiva. Giustamente si chiedono perchè pasta, olio d'oliva e pomodoro sono alimenti adatti per una dieta sana e pesce e frutti di bosco no? L'obiettivo dei paesi nordici è l'esportazione dei benefici per la salute degli ingredienti nordici a livello internazionale!
Utilizzare una dieta locale per contrastare Mcdonald e Burger King, non credo che sia sufficiente, la crisi finanziaria ho portato a incrementare in attivo tutta in Europa i bilanci di MacDonald (+ 20%) con nuove aperture e nuove assunzioni al dispetto della guerra della diete!
Va precisato che nel terzo millennio ci troviamo di fronte a un diverso concetto di nutrizione: dall’analisi sulla adeguatezza di specifici nutrienti (proteine, ferro, calcio) siamo passati allo studio dell’impatto sulla prognosi (health outcome) relativa ad esempio alla qualità dello sviluppo neuro comportamentale e alla prevenzione delle patologie cronico-degenerative dell’adulto e dell’anziano. Un’adeguata alimentazione e un corretto stile di vita si rilevano indispensabili per raggiungere e mantenere un buono stato di salute, per tutti gli individui, non puo esserci una dieta globale, ma bisogna tenere conto della variabile ambientale, ovviamente sarà diversa a secondo se uno vive in Norvegia o a Palermo, queste differenze ci sono già e sono state studiate e rcionosciute e sono inserite nei LARN che vengono rivisti periodicamente, è in corso una revisione dei LARN (Livelli dei nutrienti raccomandati) da parte della SINU per l'Italia.
A parte il mio sarcasmo il progetto nuova dieta nordica è interessante, è stato condotto dall'Università di Copenhagen dal Prof. Arne Astrup , poichè mette in evidenza dell'importanza dell'utilizzo prodotti locali nella dieta di ogni paese, in linea con i nuovi slogan ambientali che invitano a mangiare prodotti locali, un programma serio, che ha visto il coinvolgimento delle scuole e della ristorazione collettiva. Giustamente si chiedono perchè pasta, olio d'oliva e pomodoro sono alimenti adatti per una dieta sana e pesce e frutti di bosco no? L'obiettivo dei paesi nordici è l'esportazione dei benefici per la salute degli ingredienti nordici a livello internazionale!
Utilizzare una dieta locale per contrastare Mcdonald e Burger King, non credo che sia sufficiente, la crisi finanziaria ho portato a incrementare in attivo tutta in Europa i bilanci di MacDonald (+ 20%) con nuove aperture e nuove assunzioni al dispetto della guerra della diete!
Condivido pienamente l'opinione che queste diete locali che improvvisamente diventano la risposta a tutte le domande esistenziali siano più che altro mosse commerciali, ma io lo apprezzo.Non che sia contro la globalizzazione, ma penso che si debba difendere il patrimonio culturale locale, coltivare anche nei giovani l'orgoglio per le ricchezze della propria tradizione. E nell'epoca dell'edonismo quale mezzo migliore che dire che i piatti "della nonna ti fanno essere il/la più bello/a e sano/a"?
RispondiEliminauna dieta personalizzata?
RispondiEliminaA Ricette vagabonde non mi fai più accedere...ti linko questo blog anzichè l'altro. Ciao!
RispondiEliminainteressante non sapevo grazie,io invece ho postato una ricetta super mediterranea buona giornata
RispondiEliminainteressante ricerca, non c'è dubbio, ma mi consola leggere la tua opinione a proposito della divisione "da curva sud" tra i vegetariani e i non vegetariani. i maggior oncologi italiani (prima di tutto veronesi) non mangiano carne e idealmente credo che abbiano ragione. però è improbabile che si riesca a contrastare lo strapotere delle multinazionali dell'hamburger, quindi la soluzione è partire da se stessi, dal proprio stato di salute e man mano operare delle scelte verso i prodotti locali possibilmente vegetali... quanti se la sentono di cominciare?
RispondiEliminacomplimenti hai dato la notizia tre giorni prima dell' Ansa, trovo il suo blog interessante e l'informazione anche se a volte volutamente sopra le righe molto divertente
RispondiEliminaDr. Andrea Poli