In questi giorni guardavo i dati degli acquisti fatti durante il lockdown al supermercato nei maggiori mercati, tra i prodotti che ci sono in positivo più acquistati c'è la pizza ovunque.
Incredibile ma vero partendo da Napoli è riuscita ad affascinare i palati di tutto il mondo.
Non c'è nessun altro prodotto che è sinonimo d'Italia nel mondo, purtroppo come per lo yogurt greco in Grecia e la pizza per l'Italia, questo non contribuisce ad aumentare il PIL.
Diciamo che si è badato di più ad aprire pizzerie piuttosto che a cercare di creare un marchio di tutela e affrontare la sfida della lavorazione industriale. Nel tempo è molto cambiato il modo di consumare la pizza da cibo di strada pronto subito per essere consumato a un prodotto surgelato da mangiare in modo programmato.
Si può passare una serata in uno delle tanti locali pizzeria da quelli semplici e adatti per tutte le tasche di pizza al trancio a quelli più raffinati (anche Cracco propone la pizza nel suo menù).
Si può ordinarla e farla portare direttamente a casa quando si vuole con le diverse applicazioni oppure la si prende comoda da scaldare solo in forno dopo l'acquisto al supermercato.
Si può farla per proprio conto partendo da lievito madre o lievito di birra e preparando la pasta oppure adoperare le basi già pronte.
Dal successo di vendita durante il lockdown è sull'innovazione dei prodotti pizza che si stanno concentrando le grandi multinazionali del settore alimentare, cosa vedremo nel futuro dei consumi di pizza?
La pizza congelata e/o in atmosfera protettiva
Oggi la maggior parte delle pizze al supermercato in Italia sono pizze surgelate, la surgelazione è noto per essere il migliore sistema di conservazione grazie alla catena del freddo (-18°).
In America invece va molto la pizza congelata (tra -7° e -12°) e la pizza conservata in atmosfera protettiva con scadenza a breve, già pronta de mettere in forno.
Su queste ultime si prevede una maggiore crescita con la nascita di nuovi marchi che offriranno delle scelte di pizze gourmand.
Basti pensare che nel mondo la crescita di pizza surgelata è stata del 5,7 % tra il tra il 2015 e il 2019, quello delle pizze congelata del e/o in atmosfera protettiva del 15,0% si tratta quindi di un settore in crescita e più innovativo,.
Ci sono già pronte diverse compagna di comunicazione che daranno spazio all'artigianalità di queste ultime proposte, all'utilizzo delle farine e degli ingredienti di qualità.
Le pizze in atmosfera protettiva sono quelle che potrete trovare al banco freschi dove c'è yogurt e pasta fresca.
In questo segmento di mercato avranno spazio oltre che alle pizze classiche le specialità tipiche locali come la Focaccia romana, la focaccia di Recco, la focaccia barese.
Pizza nel microonde
La maggior parte delle pizze si rivolgono ai forni statici o ventilati o quelli più fortunati che possiedono un forno a legna, nuove aziende hanno studiato formati e pizze adatte esclusivamente ai forni a microonde (la principale domanda arriva dai mercato orientali).
Pizza vegetale
La tendenze di ridurre i prodotti d'origine animale influenza anche la pizza,, cosi si potrà trovare la pizza vegana in cui prodotti d'origine animale come la mozzarella viene sostituita da proposte alternative vegetali e arricchita di soli prodotti vegetali (zucchine, melanzane, peperoni).
Pizza senza glutine
Nel mondo nel 2019 l' 8% delle pizze lanciate sul mercato erano senza glutine, Nei soli USA il 25% delle pizze vendute sono senza glutine, in pratica una pizza su quattro è senza glutine.
Ci sono due categorie quelle a base di mix di cereali senza glutine e quelle con la base costituita da ortaggi e verdure, le più famose sono quelle a base di Cavolfiore che lanciò come ricetta Alain Ducasse diversi anni fa e Nestlè in America ha lanciato con il marchio California Pizza Kitchen, la pizza a base di Cavolfiore.
Non mancano le proposte alternative realizzate da piccole aziende che sostituiscono il cavolfiore con i broccoli o le patate dolci, un segmento in continua evoluzione quello delle basi per pizza vegetali.
Sintesi
Il consumo della pizza si evolve da tutto pasto a spuntino per qualsiasi momento della giornata, la sua semplicità e la sua adattabilità conquista i mercati globali.
Grazie all'industria e alla tecnologia è divenuto un prodotto molto adattabile alle esigenze dei consumatori del nuovo millennio: pizze condite già pronte da mettere in forno, pizze surgelate, pizze senza glutine, pizze vegetali.
Peccato non avere saputo creare un marchio italiano forte a tutela della pizza come produzione e commercializzazione e lasciare che le grandi multinazionali del settore food traggano profitto da un prodotto che tutti associano con l'Italia.
Il Marchio che più richiama l'Italia è Buitoni ma da diversi anni appartiene alla Nestlè multinazionale svizzera.
Ci sono poi dei produttori di pizze surgelate, qualcuno anche leader sul mercato italiano e in qualche mercato estero ma hanno quote a livello globale molto piccole come: Italpizza, Roncadin, Freddi Mantua Surgelati, Apizza (questi ultimi sono napoletani), tutti bravi e appassionati a loro modo ma forse avrebbero avuto bisogno di un sostegno diverso.
In questo senso sono più fortunati in Grecia, la Fage nonostante tutto è rimasta un'azienda greca ed è leader di mercato assoluto dello yogurt greco in tutto il mondo, capace d'influenzare le scelte dei concorrenti, spiace non potere dire la stessa cosa della Pizza.
In effetti ci sono tanti tipi di pizza e vari metodi di conservazione. Personalmente preferisco prepararla in casa oppure gustarla direttamente nella migliore pizzeria del luogo in cui ci troviamo. Sicuramente quelle surgelate sono ottime riserve x chi ha spazio nel congelatore!!!
RispondiEliminaCome sempre, ottima illustrazione!
Buona serata!
Rosa
Effettivamente ultimamente ho notato una vastissima offerta di prodotti più o meno interessanti!
RispondiEliminaAnch'io preferisco prepararla in casa, ma capisco che per tanti è un valido aiuto!
Buona serata!
Per carità, se parli con mio marito di pizze surgelate o industriali, che trovi nei banchi dei supermercati, gli fai venire una sincope! Lui fa il pizzaiolo da quando aveva anni e ha una vera passione per la pizza verace, natulare e con prodotti freschi e di stagione. E io non posso che dargli ragione :)
RispondiElimina:-)))
Eliminasappiamo bene quanto poi ci vuole per fare una pizza
Adoro la pizza, 1 volta a settimana la faccio sempre, utilizzando vari tipi di farine.. Ne sono dipendente!
RispondiEliminaSempre buona la pizza! io durante il lockdown me la sono fatta in casa con una lievitazione anche di 12 ore, però devo dire che una o due confezionate nel congelatore le tengo.
RispondiEliminae io che pensavo che tutti si fossero trasformati in pizzaioli. Sinceramente io non ce la posso fare con la pizza surgelata, proprio non mi piace. L'idea della cottura al microonde mi fa venire la pelle d'oca, non so come si possa fare ad ottenere una pizza croccante se si cuoce al microonde
RispondiEliminaLa pizza a casa mia la faccio io oppure si va a gustarla in qualche locale della zona dove la fanno bene. Non saprei neppure com'è la pizza surgelata...
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