Il collegamento a prima vista sembra azzardato, tuttavia senza andare in Regno Unito, è sufficiente entrare nel primo supermercato che trovate per notare che in offerta ci sono sempre le patatine fritte, i salumi, i formaggi, i gelati, i biscotti, le torte, tutti alimenti che si distinguono per il contenuto di grassi, sale e zuccheri (Hfss).
Lo studio ha portato a calcolare che coloro che tendono a favorire l'acquisto d’alimenti in promozione (dal 40 all'80% del totale della spesa) hanno la maggiore probabilità (del 30%) di divenire obesi rispetto a chi non fa acquisti in promozione o lo fa solo saltuariamente.
Non è solo un problema di scelta è un problema di reddito in particolare in Regno Unito, ci sono diverse aree che soffrono la mancata riconversione industriale, aree povere in cui il reddito della popolazione è basso, gli acquisti in promozione sono una necessità.
Le promozioni influenzano tutti i target, andando a fare la spesa ho acquistato una torta di ricotta in promozione con il 30% di sconto e un pacco di patatine fritte all'aceto balsamico perché aveva il 50% di sconto. Non ne avevo bisogno ma inevitabilmente la promozione stimola l’acquisto e di conseguenza il consumo.
L'obesità à una malattia multifattoriale dove sicuramente il reddito ha sua importanza, se si ha una capacità d'acquisto limitato è più facile preferire alimenti che sono in promozione.
In questa ricerca sono andati a verificare anche quali sono i gruppi più a rischio, la maggior parte sono le persone a rischio di precarietà come i giovani nuclei familiari con bambini, le famiglie parentali (un solo genitore con figlio o figli), le persone sole e le coppie ultra 65enni.
L'Università di Tor Vergata di Roma in uno studio pubblicato di recente ha individuato un gruppo di 4,5 milioni d'italiani (il 17,6%) che a causa dell'impoverimento non segue più le terapie mediche e l'introduzione dei ticket sulle prestazioni specialistiche ha allontanato più persone dalla prevenzione.
Quali strategie si possono prospettare per la prevenzione dell’obesità e del cancro?
Regolamentare o invitare la grande distribuzione ad avere per le promozioni una maggiore varietà di prodotti che contempli delle percentuali d'alimenti meno ricchi di sale, zucchero e grassi in modo che le famiglie possano fare scelte differenti.
Educare le famiglie a scelte in favore della salute a tavola con programmi ad hoc.
Educare e facilitare ai gruppi a rischio a programmi di movimento fisico. Questo perché l’educazione alimentare da sola può non essere sufficiente a favorire il cambiamento verso uno stile di vita attivo. Per esempio camminare un’ora il giorno non costa nulla ma farlo in buona compagnia con una guida è più gradevole.
Dare la possibilità di ricercare piccoli piaceri quotidiani a questi gruppi di popolazione anche fuori dal cibo. Questo perché essere sulla soglia della povertà non è un condizione socialmente facile anche dal punto di vista psicologico, bisogna comprendere che più si è poveri ed è più facile cadere nella ricerca di piccoli piaceri alimentari apparentemente innocui a costo basso ma che nel tempo possono rilevarsi meno innocui di quanto si possa immaginare.
Sintesi
Per cambiare bisogna avere la percezione e la consapevolezza del rischio di queste patologie, solo cosi è possibile implementare con successo investimenti a lungo termine in programmi di prevenzione della salute pubblica.
Attualmente sarò anche pessimista ma non vedo questa sensibilità nelle istituzioni per cui un'invito personale a prendere per le mani la propria salute, cercando di fare scelte negli acquisti più ragionevoli e responsabili per il futuro.
Fonte della notizia : Cancer Research UK
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Il cibo elaborato è obesogenico ?
Questa è una cosa a cui non avrei mai pensato. Appena letto il titolo avevo proprio pensato che fosse un legame molto azzardata ma è vero che spesso il junk food costa meno che i prodotti di qualità
RispondiEliminaPost molto interessante, effettivamente sempre più gente acquista prodotti scontati non troppo salutari. Buttando uno sguardo sui carrelli altrui a volte rimango scioccata...
RispondiEliminaBuon pomeriggio!!!
Ci sono fior di corso dove insegnano in quale punto strategico del supermercato piazzare lo scaffale delle offerte. Che acchiappano quasi tutti. Ed è vero, l’obesità è sintomo di basso Reddito ma dovuta anche per la mancanza di un minimo di cultura in ambito salutistico e alimentare (conosco tanta gente che non conosce la differenza tra proteine e carboidrati o grasso salubre da quello che non lo è, e non gli frega niente di sapere niente).
RispondiEliminaSai che non avevo mai pensato a questo aspetto???
RispondiEliminaE ti parlo da "fanatica del volantino"!!! Infatti io per andare a fare la spesa sono molto attenta a seguire i prodotti in promozione studiando i volantini, ma faccio delle scelte ragionate selezionando in anticipo i prodotti da comprare, sulla base delle nostre consuete abitudini, e cercando di non sgarrare sulla lista una volta arrivata al supermercato!
Difficile che mi faccia tentare da una "schifezza" solo perchè in promozione... prima valuto se una cosa la comprerei anche a prezzo pieno... e magari approfitto della promozione quando c'è!
Cosa ne pensi della strategia??? :-)
Buona giornata Gunther!!!
é un ottima strategia :-)
Elimina"Percezione e consapevolezza", parole chiave. All'atto pratico anch'io, pur essendo consapevole dei danni, a volte cedo in nome dell'offerta irresistibile.
RispondiEliminaUn analisi molto interessante, come al solito mi fai riflettere.
RispondiEliminaeh in effetti spesso i prodotti meno salutari sono ad un ad un prezzo allettante, buon pomeriggio ^_^
RispondiEliminabisognera' essere ancor piu attenti dopo quanto
RispondiEliminahai scritto..non lasciarsi influenzare dai costi
Grazie!!