martedì 3 dicembre 2013

1° Dicembre Giornata Mondiale dell'Aids, buone nuove dagli anticorpi anti-CD36

Come ogni anno eccoci qui a parlare di Aids, in verità per mia volontà parlo di Aids più volte all'anno, perché credo anzi spero che sia importante, ho come la sensazione che nel corso degli anni si sia persa la sensibilità e l'attenzione attorno a questo argomento.

Credo che nasca dal fatto che questa malattia coinvolga l'aspetto più intimo e vulnerabile delle persone, quella dei rapporti sentimentali e della sessualità, non è facile opporsi al vortice dei sensi e della passione, che può condurci a fare scelte consapevoli e non consapevoli, spesso irrazionali.

Sono stati fatti molto errori in particolare nella comunicazione ancora oggi si parla di categorie a rischio, come a dei segmenti di mercato. Prendiamo per esempio le prostitute, storica categoria a rischio, le si è ancora di più stigmatizzate e umiliate mentre invece poco si parla dei loro clienti, che chiedono di fare sesso senza precauzioni e poi tornano in famiglia.

Bisogna uscire fuori dal giudizio morale, AIDS non è una giustizia divina, non sceglie le sue vittime, è un malattia reale che l'uomo fatica molto a controllare.


L'imbarazzo che si legge nella facce delle sale d'aspetto degli ospedali è abbastanza esauriente della situazione psicologica in cui i sieropositivi vivono, il 39 % pensa al suicidio, mi piacerebbe parlare di un caso di qualche mese fa di un sieropositivo è morto da solo sulla barella di un ospedale perché non c'era nessuna struttura disposta ad ospitarlo, un caso isolato secondo molti e io ci credo, però deve fare riflettere.

Il mio invito è ad allungare la mano con un sorriso verso una persona sieropositiva, senza chiedetervi perché e per come.


Anti- CD36, una nuova possibile strada nel trattamento
Notizie positive invece arrivano dai laboratori francesi, quelli che hanno scoperto HIV, oggi Aids può essere considerata una malattia cronica che richiede un trattamento costante, che riesce a eliminare la maggior parte del virus, tuttavia non a debellarlo in quanto cellule infette di HIV si nascondono nei macrofagi dove i farmaci fanno fatica ad arrivare

Seguendo il destino dei macrofagi prima e dopo l'infezione da HIV, un team del laboratorio di cancro presso l'Instituto Curie ha pubblicato uno studio  in questi giorni sul Journal of Experimental Medicine, hanno scoperto che esponendo macrofagi infetti con l'anticorpi anti-CD36,  si riesce a prevenire il rilascio del virus nei macrofagi infetti e indebolisce la loro attività, questo secondo i ricercatori.

Aids e adolescenti
Su questi risultati lavoreranno nei prossimi anni, intanto mi rivolgo soprattutto ai giovani che non si sentono coinvolti ma si riempiono alcool, si sa che alcool disinibisce, poi fumano e come dire "tirano su di tutto" e inoltre anche alle donne che sono un numero proporzionalmente molto alto rispetto agli uomini, se non usate precauzioni, se avete un dubbio o possibile idea fate un test HIV, nessuno giudica nessuno ma la vostra salute e più importante di qualsiasi altra cosa.

OMS proprio in questi giorni ha lanciato un allarme, 104.000 morti adolescenti AIDS nel 2012, il numero dei decessi per AIDS tra i 10-19 anni di età è aumentato del 50 % tra il 2005 e il 2012 . In tutto il mondo , 2,1 milioni di adolescenti convivono  con l'HIV

Molti adolescenti non sono consapevoli del loro status HIV, solo il 10 % degli uomini e il 15 % delle giovani donne di età compresa tra i 18 ei 24 fanno il test HIV. L'OMS raccomanda  di agevolare l'accesso degli adolescenti ai test senza il consenso dei genitori.

Quasi uno su sette nuove infezioni si verifica durante l'adolescenza.

Oggi il grande problema sono le diagnosi tardive, persone che non si riconoscono come soggetti a rischio ma che inconsapevolmente lo sono, troppo tardi scoprono di essere sieropositive, importante è intervenire in tempo per assicurare un adeguato trattamento, no non è la giustizia divina ma la superficialità terrena.

6 commenti:

  1. Al mio esame di virologia clinica, mi chiesero di parlare dell' HIV. Me lo ricordo il maledetto virus. Ne è passato di tempo, già allora si parlava di informazione e di prevenzione, di sesso protetto ecc. Qualcosa è cambiato, ma l'atteggiamento verso i malati e i sieropostivi è rimasto lo stesso, o quasi. Mi fa piacere leggere che esiste una nuova possibilità per il trattamento di questa terribile malattia. Speriamo bene.

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  2. Fai bene a parlarne e a richiamare l'attenzione su questa malattia che sembra caduta nel dimenticatoio. I pregiudizi purtroppo faticano a cadere e non ci si rende conto che non bisogna necessariamente rientrare in una categoria a rischio per contrarre il virus. Meno male almeno la scienza va avanti :)
    Un abbraccio Gunther, buon proseguimento di settimana

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  3. Purtroppo è la testa della gente che dovrebbe cambiare, accettare che è una malattia che putroppo può arrivare a colpire chiunque, ci sono neonati che nascono con l'AIDS ma anche giovani che la contraggono senza essere per forza dei tossici, ma solo perchè innamorati e fiduciosi non hanno chiesto mentre ormai la vera prova d'amore moderna è semplicemente andare a fare il test insieme!
    buona giornata
    Alice

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  4. Condivido appieno, le malattie sono malattie.
    Non esiste che si categorizzi una malattia solo perche riguarda la sfera sessuale.
    Ci vuole serenità ed educazione in primis ai giovani, ma anche alle persone più grandi, molti sono convinti di essere furbi.
    Mi ricorderò sempre un tipo sposato con 3 figli piccoli che andando a prostitute ha contagiato poi la moglie ( non hiv) però lei non ha potuto + continuare la sua attività. Che tristezza....

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  5. Hai notato, poi, che se ne parla sempre di meno? ossia i mass media ne parlano sempre meno e i giovani ne sanno pochissimo, almeno qui in Italia, secondo il mio modesto parere, è allarmante.. e c'è da chiedersi cosa c'è "sotto"

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  6. Arrivo in ritardo e vedo che ci sono meno commenti del solito, sarà un caso o sarà mica stato un po' discriminato questo post sull'HIV?
    E' bello leggere notizie confortanti rispetto alla ricerca ed è molto utile parlarne, che non si faccia finta di niente. Condivido al 100% la tua frase conclusiva: "no non è la giustizia divina ma la superficialità terrena."

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