Sono certo che più persone, in particolare gli addetti ai lavori, hanno notato da qualche tempo nei pronti soccorso sempre più persone si presentano con patologie in un stadio avanzato della malattia e con maggiori complicanze.
C'è poco da dire le ragioni di questa nuova situazione è dovuta alla "trascuratezza" per mancanza di risorse finanziarie, di fatto non fanno la terapia, di fatto risparmiano sulle medicine, risparmiano sulla cura, risparmiano sulla salute.
Non è solo un problema d'anziani, come qualcuno potrebbe pensare ma inizia a coinvolgere anche persone più giovani dai trenta anni in poi.
Alla politica questo argomento non interessa, perché gli effetti della salute della crisi economica si producono con il tempo non ci sono effetti immediati pertanto sarà un problema del futuro.
La maggior parte degli studi sulla precarietà del lavoro riguardano l'aspetto psicologico, sentimenti d'inadeguatezza e d' angoscia sono diffusi nelle persone che non hanno un lavoro a tempo indeterminato o hanno un lavoro precario, perché non rende possibile fare progetti esistenziali a lungo periodo gratificanti per la propria vita.
Nei casi più gravi si rischia una crescente fastidio all'incertezza che genera rabbia e violenza che viene repressa sul luogo di lavoro e viene invece sfogata poi nell'ambito personale o nella famiglia (non sono un caso l'aumento delle violenze nell'ambito familiare).
Lo stress unito al senso di frustrazione, facilmente genera, mal di testa, insonnia, depressione, tachicardia, dermatite, colite, gastrite e non ultimo problemi di disturbi dell'alimentazione del peso come l'obesità.
Insicurezza, precarietà e diabete di tipo 2
Mi è capitato di leggere su un quotidiano francese, più che uno studio un analisi fatta dall' Accademia Francese di Medicina, sul rapporto tra insicurezza e precarietà del mondo del lavoro e diabete di tipo 2, dove viene dimostrata statisticamente l'incidenza dell'insicurezza del lavoro con il rischio di diabete di tipo 2, + 6,9% rispetto ad gruppi di popolazione con lavoro sicuro.
A questo studio hanno partecipato 1.648 lavoratori precari con lavori a tempo determinato, di un età compresa tra i 30 anni e i 65 anni, tuttavia è sempre difficile dare la responsabilità ad un solo fattore la precarietà le cause del diabete di tipo due sono diverse, tuttavia la precarietà potrebbe essere un fattore scatenante.
Diabete di tipo 2 è definito dalla presenza di un eccesso cronico di zucchero nel sangue (iperglicemia), da una glicemia superiore a 1,26 g / l (7 mmol / l) dopo un digiuno di 8 ore e da due diversi esami con valori superiori a 2 g / L (11,1 mmol / l ) due ore dopo l'ingestione di zucchero.
Il diabete di tipo 2, come una vera e propria "epidemia" in Europa, si stima che ci siano oltre 21 milioni di diabetici di tipo 2. La progressione della malattia è legata alla trasformazione dello stile di vita. Il diabete di solito inizia tra i 40 e i 50 anni, ma l'età media della diagnosi è compresa tra 60 e 65 anni, è una malattia senza sintomi tanto che più di un terzo delle persone non sono consapevoli della malattia.
C'è un diabete di tipo 2 nei bambini
Dalla fine del 1990, vediamo la comparsa di questa malattia nei bambini e negli adolescenti. Dicono che è una malattia emergente. Gli esperti prevedono che il numero di casi crescere sensibilmente nei prossimi decenni come la malattia è strettamente legata all'obesità. Come l'adulto, il diabete è, infatti, associato con l'obesità, ma anche ad una mancanza di attività fisica, storia familiare e segni di insulino-resistenza.
La cause del diabete di tipo 2
Diabete di tipo 2 è malattia multi fattoriale, le cause sono ancora in fase di studio. Gli esperti concordano che una combinazione di diversi fattori possono causare l'insorgenza della malattia.
Accanto ad una predisposizione genetica, si possono sommare fattori ambientali come la l'alimentazione e l'inattività fisica, in particolare una dieta caratterizzata dall'eccessico consumo di grassi saturi e zuccheri, inoltre negli ultimi anni sembra avere un ruolo attivo anche il consumo di tabacco.
Fattori a rischio del diabete di tipo 2
- Età superiore ai 40 anni;
- Una familiarità (padre, madre, fratello o sorella);
- Essere in sovrappeso, e in particolare il grasso in eccesso a livello addominale;
- Avere la sindrome metabolica (ipertensione, colesterolo, trigliceridi,)
- Dare alla luce un bambino di peso superiore a 4 kg alla nascita.
Questa sindrome è definita dai parametri quali il sovrappeso, pressione alta e valori anomali del sangue soprattutto per il glucosio a digiuno e dei trigliceridi e i valori di colesterolo HDL.
Le persone con questa sindrome sono regolarmente sottoposti a screening per il diabete. In assenza di un trattamento della sindrome metabolica si aumenta il rischio di diabete del tipo 2
Precarietà contribuisce a sviluppare la malattia del diabete di tipo 2
Lo studio francese mostra che chi ha un lavoro precario si ammala di più e in soggetti predisposti anticipa l'insorgenza della patologia, per quanto poi riguarda l'alimentazione lo studio mostra anche che le persone di difficoltà e in precarietà consumano meno verdure, frutta fresca, carne, pollame, pesce, mentre consuma di più latticini e formaggio, pasta, biscotti e dolciumi,, bibite zuccherate, tè o caffè e birra. è quindi è facile capire che questo tipo di alimentazione aumenta il rischio dei cosiddetti fattori ambientali
Puoi essere precario e avere un alimentazione equilibrata?
Questo vuole dire che un alimentazione equilibrata può aiutare a prevenire l'insorgenza della malattia, ma se hai una forma di precarietà puoi avere un alimentazione equilibrata? Inoltre lo stress e la depressione possono essere dei fattori che contribuiscono a sviluppare quello che sono i fattori ambientali, conosciamo troppo bene la relazione che esiste tra stress e disturbi del peso e comportamenti scorretti e quell'abitudini al consumo di juke food come forma di consolazione.
Un progetto di prevenzione di salute dei precari per il diabete di tipo 2
L'Accademia di Medicina ha cosi avanzato un progetto pilota di prevenzione del diabete per lavoratori precari nelle regione del Languedoc, sia in soggetti che per familiarità potrebbero essere predisposti che in soggetti senza predisposizione familiare al fine di prevenire i fattori di rischio attraverso dei programmi speciali che vanno dall monitorazione del peso, degli esami del sangue (uno dei segni pre malattia sono delle anomalie del glucosio nel sangue) ai programmi di disincentivo del fumo e di una migliore dieta unita al movimento fisico, oltre che ha un programma speciale per collocare nel mercato del lavoro gli ultra 35enni.
Sintesi: questo studio mostra la relazione che esiste tra la precarietà del lavoro e lo stato di salute. Il progetto di prevenzione mi piace per l'investimento che un amministrazione pubblica ha deciso di fare in favore dei lavoratori precari, mentre certa politica vede nei contratti a termine con la scusa della flessibilità del lavoro una risorsa.
Vedere che qualcuno si preoccupa dei costi sociali che potrebbe generare nell'avere più di una generazione in una situazione di precarietà, costi che comunque sempre un amministrazione pubblica rischia di avere pertanto è meglio la prevenzione che attendere la diagnosi della malattia, una scelta difficile ma proprio per questo che mi piace.
Qualcuno potrebbe dire si dà per assodato che si rimane precari a vita? Chi può dirlo, ma se proprio sarà cosi, mi auguro di no, almeno meglio esserlo in salute.
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Hai perfettamente ragione Gunther..troppi fattori uniti insieme che contribuiscono di sicuro a peggiorare la salute pubblica..lo stress, la mancanza di denaro per curarsi, e prevenire, ma la scarsità di soldi per alimentarsi correttamente faranno sentire i loro effetti ben presto..già è stato registrato un aumento degli infarti in giovane età...
RispondiEliminaGrazie. Buona giornata! Roberta
è impressionante questa correlazione! motivo di riflessione, peccato solo di pochi!
RispondiEliminaMamma mia Gunther, hai perfettamente ragione, il tuo post e' molto interessante. Oggi la Rai ha invece parlato dello scandalo lasagne, argomento del tuo post precedente!!!
RispondiEliminaeffettivamente capita a volte anche a me di cercare conforto nello junk food quando affronto periodi critici. Oltre al fatto che spesso costano meno quei prodotti di frutta, verdura e pesce e si acquistano surrogati di altri prodotti più buoni pur di non rinunciare.
RispondiEliminaGiustissima osservazione! Grazie G. :-)
Quando il cibo e la salute diventano un lusso per pochi...Bisogna riflettere di più su quanto da lei espresso.
RispondiEliminaGrrr ce sempre la mosca bianca....IO.
RispondiEliminaNon mangio zuccheri di nessun tipo ovvero ne dolci o legumi zuccherini e frutta, pane e pasta quasi mai eppure produco managgia. Trigliceridi e colesterolo niet ovvero solo con prodotti naturali senza medicine perche produco geneticamente.....eppure ce e meno male che una verifica mirata chiamata glicata sono ben sotto rispetto al normali indice glucosio sui 135. Altrochè dieta mangiare ecc e non sono in alcun modo in sovrappeso faccio ginnastica nuoto ecc ecc.
Grrrrr e doppio grrrrr.
Bell'articolo.
Ciaooo
PS.
Del diabete ancora oggi si parla poco e chi purtroppo ne soffre si vergogna e quindi accadono rischi gravi come ad un mio collega che per ritardo nel mangiare dopo l'iniezione è entrato in coma diabetico e nessuna sapeva come aiutarlo.
Non ci si deve vergognare non è una malattia contagiosa... ciaoo
Il fatto che la gente abbia meno soldi e si trovi in situazioni "instabili" crea sicuramente effetti sulla psicologia della persona ma anche sul portafoglio. E alla fine si finisce per comprare cibi che costano meno. La frutta e la verdura costano tanto e hanno tanto scarto mentre un bel pacco di biscotti costa meno e non ha scarto. E alla fine la salute va a farsi benedire :(
RispondiEliminaChe tristezza....hai proprio ragione ci sono problemi che si stanno aggravando e in molti fanno finta di niente....si taglia di qua e di là e alla fine le persone rinunciano anche "ala salute" perchè daltronde se uno non ce la fa come deve fare???? Il diabete è una malattia che mi fa molta paura...un paio di care persone ne soffrono e cure a parte non riescono psicologicamente a superare il problema....Grazie per l'attenzione sul problema ce n'è bisogno veramente
RispondiEliminaio come mamma cerco di fare il possibile per dare il cibo più genuino e sano possibile ai miei figli ma non posso combattere contro tutte le altre cause che procurano stress mancanza di lavoro ecc ecc...volevo ringraziarti per i tuoi post sempre molto interessanti .
RispondiElimina@roberta morasco
RispondiEliminagrazie del commento
@la cucina di pallina
grazie del commento
@marinagela circosta
e tu gli hai detto che sapevi gia tutto sulle lasagne
@roberta
è un attimo e ci facciamo tentare
@miss becky
benvenuta, si ahimè in alcuni cais veramente
@edvige
non mi sono dimenticato di te, mi dispiace edvige, è vero le vere cause del diabete non sono note, il tuo caso ne è un esempio, un esmepio però sul quale i ricercatori dovrebbero riflettere nel senso di alcune patologie di guaradno gli effetti nella maggioranza dei casi e si sottovalutano gli altri
mai vergognarsi o nascondere di essere diabetici, diamine mica è un marchio addosso
@elenuccia
un pacco di biscotto e quel comforto momentaneo è anche da capire
@ilaria meoni
ahia mi dici una cosa mi fa molto tristezza, persone che fanno fatica ad accettare la malattia, non è che uno statta champagne quando gli annunciano una patologia ma il percorso di rifiuto fa parte del percorso di accettazzione della malattia poi piano piano si accetta e si imparara a conviverci, grazie della riflessione
@mammalorità
lo comprendo si fa di tutto per dare regole ai ragazzi ma vedere che puoi fare solo fino ad un certo punto è un po' disarmante lo ammetto
E' un motivo di riflessione sconfortante rinunciare alla salute perchp costa troppo! Ma la cosa che mi sconvolge di più è che ci sono persone che tagliano sulla qualità di ciò che portano in tavolo o sui farmaci pur di non rinuncaire al telefonino alla moda, di ultima generazione. Non si pensa mai che la salute è un bene prezioso e una volta persa...son cavoli amari!
RispondiEliminaChe tristezza guarda pensare che con questa crisi molte persone vanno incontro a problemi seri come questi,ho mio padre diabetico non per questi motivi e abbiamo passato un periodo molto brutto,ora sembra aver superato ma comunque gli siamo stati molto vicini ..è successo tutto appena ha compiuto i 60 anni non si è capito più niente prima il parkinson una botta che non ti dico,poi diabete,ischemie etc etc mi farebbe piacere leggere un articolo per il parkinson se puoi..buona serata
RispondiEliminaAnche la salute potrebbe essere minacciata dalla precarietà! C'è da riflettere!
RispondiEliminaUn post interessante, amaro e che fa riflettere.
RispondiEliminatrascurare la salute (fisica, stess-mentale, e alimentazione) nn portera' a migliorarci la vita.
E se ci sono condizioni di precarieta' invece di trattarci meglio e di aumentare la ns autostima, ci trascuriamo ancora di piu', quasi fosse una sorta di autopunizione.
Come sempre, amico caro.. ti leggo con piacere e interesse, dato che l'argomento- purtroppo- posso dire che in un certo senso mi riguarda da molto vicino. E' sconcertante, ma tanto vero, quello che tu oggi porti alla nostra attenzione. Fattori psicologici, disagi profondi, malattia.. sono come un serpente che si morde la coda, con il precariato di oggi. Pare strano ma è così: anche la mancanza di lavoro può portare a depressione, senso di fallimento, inutilità, e infine a malattie vere e proprie che si cronicizzano di conseguenza. C'è da riflettere, molto e molto bene.. e da cercare di arginare il problema con alimentazione corretta e cura di noi stessi, quanto più si può. Grazie, grazie davvero. Un abbraccio!
RispondiEliminamolti saranno contrari al mio commento ma forse la mia è solo una piccola verità. Io lavoro vicino al mc donald di Lucca e ci passo tutte le sere e tutte le sere dal lunedì al venerdì c'è sempre pieno. Una ragazza vicino a me ha 2 bambini di 8 e 9 anni che non può più portare a mangiare la pizza fuori perchè minimo parte a una famiglia media 60€ per una pizza e una bevuta. Così dopo essersi sentita dire dai suoi figli "mamma mangiamo a casa perchè siamo poveri???"non ha resistito e li porta una volta a settimana li perchè con massimo 20 € cenano in 4. Diamo i soldi alle famiglie così i cibi spazzatura vengono eliminati gli altri che hanno sempre mangiato li non li cambierai mai
RispondiEliminaio avrei risposto ai bambini mangiamo a casa perchè mangiamo meglio non perchè siamo poveri
RispondiEliminase hai una famiglia andare a mangiare fuori comunque costa caro questo è vero anche la pizza
Triste realtà d'oggi.
RispondiEliminaNon possiamo fare previsioni per il futuro, tentiamo però di salvaguardare la nostra salute oggi!!!
Grazie ed un abbraccio!!
Gunther fai bene a farci riflettere su queste problematiche, è un piacere leggerti seppure non è un piacere leggere di quanti mali affliggono la nostra società
RispondiEliminaCaro Gunther passare a trovarti è sempre illuminante...la precarietà è una fonte di stress continuo ed i suoi danni interessano a pochi...anzi a quasi nessuno...e parlo di danni a qualsiasi livello. Grazie davvero!
RispondiEliminaè scioccante rinunciare alla salute per i soldi... La salute è un bene prezioso da salvaguardare!
RispondiEliminanon ho dubbi che la precarietà pesi in modo negativo sulla salute, ma anche un lavoro stressante e mal pagato,e come è stato già detto la mancanza di soldi in generale rende più difficile occuparsi del proprio benessere.
RispondiEliminasono in cura per il diabete2 presso un centro che funziona benissimo, ma da un pò si nota un peggioramento dovuto ai tagli, anche se le persone che ci lavorano fanno di tutto per mantenere un buon livello di assistenza.
e mentre il nostro paese affoga nella disperazione i nostri politici si vomitano addosso sempre le stesse falsità sperando di farcele ancora credere.La situazione economica è molto grave e purtroppo troppe famiglie sono costrette a risparmiare su troppo per poter vivere serenamente e lo stress e l'ansia sono spesso causa di tante malattie psicosomatiche!
RispondiEliminagrazie per i tuoi post che ci portano sempre a riflettere
buon we
Alice
purtroppo il periodo è davvero brutto, ne so qualcosa di malattie psicosomatiche, ho avuto dermatite durante l'università e dopo esofagite perché non trovavo lavoro, tornata a tratti per lo stress in uffico, insomma, non si è mai contenti :-D
RispondiEliminama punti sempre l'attenzione su problemi attuali e importanti!
il tuo post è motivo di riflessione....
RispondiEliminaCome sempre i tuoi post sono interessanti e ci portano a riflettere! Hai ragione, ci troviamo a combattere con la precarietà fonte di stress, di ansia e tutto ciò ha un peso sulla nostra salute! Importante è l'alimentazione che nel migliore dei modi possibili dovremmo cercare di migliorare! Buona domenica, ciao!
RispondiEliminaGrazie Gunther di questo post, è sempre così interessante leggerti !!!
RispondiEliminaCome sempre i tuoi post sono molto interessanti, è molto triste leggere che molti rinunciano a curarsi o si curano male,perchè non ne hanno più la possibilità.Penso a tutti i pensionati che hanno lavorato una vita e non possono avere cure adeguate perchè non hanno mezzi sufficienti...in quanto alla questione diabete, è un discorso molto ampio che andrebbe approfondito, sono molteplici le cause e c'è pochissima informazione purtroppo.
RispondiEliminaGrazie, ciao buona serata!
dati sconfortanti che io assocerei anche ad una dinamica psico affettiva.. un precario non in grado di poter fare progetti per il futuro si sente inadeguato, in costante stato di inadeguatezza, incapace dunque di qualunque progettualità lo diventa anche per il suo stato di salute, inconsciamente, ma i dati che ci hai elencato dimostrano appunto questi... Il lavoro dovrebbe essere un diritto. e la precarietà per un periodo di tempo può ancora essere tollerata, se diventa il nuovo stile di vita (come purtroppo sta diventando) verranno a crollare molti punti fermi, responsabilità e prese di coscienza importanti.. salute in primis. Rabbrividisco per le prossime elezioni.. consapevole che la situazione non muterà di una virgola. Un abbraccio e grazie sempre per questi importanti spunti:*
RispondiEliminaArticolo sensibile e tecnico, attento ai problemi "più in ombra" di questo strano periodo. Sono serio quando dico che meritresti ben altro palcoscenico che solo il tuo blog, ho sempre la sensazione di leggere un articolo di settimanale quando vengo qui, di quelli scritti da signor professionisti, perchè risci seempre a coniugare informazione, buon senso e capacità critica. Complimenti.
RispondiEliminaPS
Ti devo ancora un ìa risposta dal mio blog rimedio quanto prima... :)
molto interessante questo post, grazie come sempre... se pensi che io abito nei pressi di taranto, potrai capire come il problema fra crisi e salute sia molto sentito anche da queste parti. Buona giornata!!!
RispondiElimina@gambetto
RispondiEliminaGrazie i complimenti fanno sempre piacere, sono stato io a decidere di non scrivere per un quotidiano nazionale, non mi andava di lavorare gratis o mi hanno chiesto anche dei soldi, scrivo qui chi vuole cerca l'informazione che serve
no tranquillo non ti preoccupare e che qui da noi al massimo quando va bene se andiamo a Milano troviamo le mele annurche, la mia era sete di curiosità, buona giornata
@giulia
RispondiEliminaconosco la situazione di taranto devo dire dai quotidiano a essere sincero ma credo sia ancora più grave di quanto riportato, ne sono più che convinto