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Oggi uno studente ha tirato una scarpa ad Istanbul al direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, tale Dominique Strauss-Kahn, è questa in sintesi la credibilità che in questo momento hanno gli economisti. Si è appena concluso il G20, tutti a parlare di crisi economica mondiale superata, nessuno ci crede!
Perchè innanzittutto siamo in un momenti di stasi, economia non crolla, ma non sale nemmeno, si è evitato il peggio. Banche centrali e governi sono riuscite ad evitare il colasso del sistema bancario, sono riucite in una piccola parte a ripristinare il funzionamneto del mercato dei capitali e a stabilizzare in qualche modo l'economia, queste eccezzionali manovre di politica economica però non possono essere considerate come dei segni di una politica economica duratuta perchè non sono state risolte nessuna delle cause che hanno generato la crisi.
1) Il sistema bancario non è stato risanato, i titoli crollati sono ancora detenuti dalla banche, non causano perdite contabili perchè il cambiamento delle regole contabili.
2) Le banche centrali hanno inondato il mercato con liquidità il sistema bancario, risolvendo i problemi di finanziamento, non per questo gli istituti bancari devono cantare vittoria. Le banche sono ancora malate ma qualcuno vuole farci credere che i loro problemi siano risolti, ci vorrano dieci anni per recuperare le perdite nascoste.
3) La crisi immobiliare ha evidenziato l'indebitamento eccessivo delle famiglie, in aumento il numero di pignoramenti.
Siamo in una situazione in cui i vecchi problemi non sono stati risolti e se ne sono creati di nuovi come l'aumento della disoccupazione e l'esplosione dei disavanzo dei debito pubblico, pertanto l'ottimismo dei quali molto giornali parlano è infondato, le misure straordianrie non possono potrarsi all'infinito, la fine della crisi è lontana e le ricadute molto propabili, perchè nessuno pensa a ricolvere i problemi che hanno generato la crisi, manca un progetto di futuro economico.
Fonte: Corriere della Sera, Corriere del Ticino
Perchè innanzittutto siamo in un momenti di stasi, economia non crolla, ma non sale nemmeno, si è evitato il peggio. Banche centrali e governi sono riuscite ad evitare il colasso del sistema bancario, sono riucite in una piccola parte a ripristinare il funzionamneto del mercato dei capitali e a stabilizzare in qualche modo l'economia, queste eccezzionali manovre di politica economica però non possono essere considerate come dei segni di una politica economica duratuta perchè non sono state risolte nessuna delle cause che hanno generato la crisi.
1) Il sistema bancario non è stato risanato, i titoli crollati sono ancora detenuti dalla banche, non causano perdite contabili perchè il cambiamento delle regole contabili.
2) Le banche centrali hanno inondato il mercato con liquidità il sistema bancario, risolvendo i problemi di finanziamento, non per questo gli istituti bancari devono cantare vittoria. Le banche sono ancora malate ma qualcuno vuole farci credere che i loro problemi siano risolti, ci vorrano dieci anni per recuperare le perdite nascoste.
3) La crisi immobiliare ha evidenziato l'indebitamento eccessivo delle famiglie, in aumento il numero di pignoramenti.
Siamo in una situazione in cui i vecchi problemi non sono stati risolti e se ne sono creati di nuovi come l'aumento della disoccupazione e l'esplosione dei disavanzo dei debito pubblico, pertanto l'ottimismo dei quali molto giornali parlano è infondato, le misure straordianrie non possono potrarsi all'infinito, la fine della crisi è lontana e le ricadute molto propabili, perchè nessuno pensa a ricolvere i problemi che hanno generato la crisi, manca un progetto di futuro economico.
Fonte: Corriere della Sera, Corriere del Ticino
Fonte foto lemonde
A questi signori, quelli che tirano i fili delle povere marionette (che saremmo noi altri), non importa una piva perciò ciò che gli interessa è incollarsi il sorriso sulla faccia, trovare belle paroline per farsi credere e continuare a fare ciò che han sempre fatto: fregarci tutti quanti!
RispondiEliminaSai Gunther l'importante è negare l'evidenza sempre. anche quando i fatti dicono il contrario. Il peggio è che ci beviamo tutto senza un minimo di dubbio a volte. Ascoltiamo ciò ce vorremo ci fosse detto. In tutto questo ci sono tanti meccanismi. Quello del potere che nega le difficoltà e quello della massa che crede in questa colossale messinscena.
RispondiEliminaMa ciao, guarda un pò, addirittura due blog... che energia!
RispondiEliminaIo quando li sento dire che la crisi è superata mi vengono istinti omicidi!!!!!
RispondiEliminanon ho letto tutto il tuo post, mi sono fermata alle prime righe.... già, parlano tutti di ripresa. io mi domando, dove sta?
RispondiEliminaè vero, in giro c'è molto più lavoro di qualche mese fa, più offerte e meno gente che si propone, è una contraddizione ma è proprio così.
questo lo posso assicurare, mio figlio che è neo diplomato geometra, sta facendo una serie di colloqui presso molti studi e ha avuto la fortuna di iniziare a lavorare il giorno dopo il diploma.
forse non è fortuna, forse è solo voglia di fare. che non c'è in tutti. quindi la crisi non colpisce tutti i settori. questa potrebbe essere una giusta affermazione. ma dove ha colpito, non c'è verso di rialzare la testa.
io e mio marito lavoriamo entrambi nella stessa azienda metalmeccanica. da febbraio ci hanno ridotto lo stipendio di 700€ al mese. non si muove nulla. nonostante la cassa integrazione e nonostante i propositi di smantellare un azienda di 75 anni di vita, una delle più importanti del nord italia. la crisi? no, non è passata. c'è ancora e la fa da padrona.
ciao gunther!
Ciao Gunter, tu sai che la ripresa economica è fatta anche di aspettative... Le aspettative portano positive portano benefici a tutto il sistema economico ed è per questo che i "grandi" (ma poi de che!) del G20 tendono a parlare di segnali confortanti e ripresa solo per far si che la gente ci creda e riprenda a spendere e il volano dell'economia possa ripartire. Con questo voglio dire che sono d'accordo con te.
RispondiEliminaIl sistema bancario funziona male non tanto in italia qanto in america e dalla bolla speculativa immobiliare ancora non ne siamo del tutto usciti.
Ci vorranno davveo anni come dici tu... Poi in Italia si pensa di risolvere con lo scudo fiscale... Mi viene proprio da ridere! Ma questo è un altro discorso! Ho un pò il dente avvelenato stamani.
Buon fine settimana
Elisa
Ciao gunther, il panorama e' difatti molto complicato.
RispondiEliminaManca un progetto di futuro?
Sul piano istituzionale sicuramente.
Credo che, quantomeno in Italia, il nuovo modello economico prendera' forma dal basso, dal lavoro di tante piccole e medie imprese che gia' si sono attrezzate per affrontare al meglio questi scampoli di ripresa: aggregazioni tra piccole aziende, green economy (vedi il distretto pugliese della bioedilizia), prodotti innovativi, network tra soggetti pubblici e privati (qui in Toscana non siamo messi male).
Queste ed altre sono formule interessanti con cui ci si attrezza per ritornare alla normalita'.
Colgo l' occasione per dirti che il mio blog sulla soft economy si prende una pausa...come avrai visto, ne ho aperto uno nuovo focalizzato sul marketing nell' industria della salute, che e' piu' allineato alla mia attuale situazione lavorativa.
Tra l' altro, il post di oggi prende spunto proprio da una osservazione che tu hai fatto qualche giorno fa a proposito del rapporto medico-paziente!
Un caro saluto.
Purtroppo lavoro in un settore "superfluo", animazione e spettacolo non sono certo indispensabili e sono i primi ad essere tagliati in tempi di crisi!
RispondiEliminaNon ho ancora sentito una sola famiglia che non sia stata toccata dalla crisi economica.
Altrochè ripresa, qui siamo ancora in caduta libera :((((
Non penso che la crisi economica sia superata, in quanto credo che il capitalismo selvaggio abbia fatto danni irreparabili.
RispondiEliminaMamma mia che effetto fa leggere quello che ripeti da mesi quando ancora la crisi non era sentita e tutti ti guardavano come fossi un marziano. La crisi non solo non è finita, ma il peggio deve ancora venire. Se fare un'analisi reale della situazione è essere pessimisti, bhe io lo sono, ma preferisco non raccontarmi bugie e non svegliarmi una mattina ed accorgermi che il sogno è finito. Lavoro in un settore che mi permette di vedere la realtà economica molto da vicino e ho molta paura per il prossimo futuro. Spero veramente con tutto il cuore di sbagliarmi.
RispondiEliminaCiao Alessandra