lunedì 8 settembre 2014

Pesce, tonno e mercurio, consumatori contro FDA

Notizia che arriva dall'America ma che in qualche modo ci riguarda, un associazione di consumatori ha pubblicato un dossier dove critica la posizione della Fda in riguardo alle raccomandazioni del consumo di pesce, pone l'accento sul pericolo del contenuto di mercurio, dal momento che il tonno sia fresco che in scatola è dopo il gambero il pesce più consumato negli Usa.

L'associazione di consumatori esprime disappunto con le raccomandazioni del consumo di pesce e ha chiesto alla Fda di spiegare meglio le raccomandazioni del consumo di pesce, in particolare alle donne in gravidanza e in allattamento e ai bambini al di sotto dei tre anni, perchè le raccomandazioni si basano sul rapporto tra il consumo di pesce e sviluppo corretto del feto, del cervello e del sistema nervoso.

La Fda consiglia di consumare almeno tra i 250 e 450 g di pesce alla settimana, di conseguenza più porzioni di pesce durante la settimana, ma non informa sufficientemente i consumatori sulla presenza e i pericoli del mercurio.

Il rapporto tonno mercurio si spiega con il fatto che il tonno si trova alla punta della piramide piramide alimentare del mare, poichè piccoli pesci vengono mangiati da pesci più grandi e cosi il mercurio si accumula più facilmente nelle carni.

Si invita a preferire pesci a più basso contenuto di mercurio come, capesante , sarde, sardine ( pesce azzurro), salmone selvaggio dell'Alaska, calamari e seppie, di questi pesci in media hanno un più basso contenuto di mercurio, che possono essere consumati senza problemi più volte a settimana.

Pesce a basso contenuto di mercurio come nasello, sogliola, sgombro atlantico, granchio.

Un contenuto più alto di mercurio è dei pesce predatori come appunto pesce spada e tonno, l'associazione americana fa anche una differenza tra varietà di tonno, sostenendo che il tonno bianco ha un contenuto di mercurio in media più alto di un tonno a pinna gialla, mentre un contenuto molto più basso per il tonno striato pertanto l'associazione invita ad un consumo occasionale o almeno di una volta alla settimana, ma anche di più se si tratta di tonno striato, mentre invita le donne in gravidanza ad pensare di limitare fortemente il consumo, anzi a dire il vero il dossier invita a non consumare tonno e spada ma altre specie di pesce a più basso contenuto di mercurio.


Dibattito scientifico e normativa in evoluzione
A sostenere l'associazione anche un gruppo di medici e ricercatori, i quali ritengono che i limite sia troppo alto, ( EPA che è di 0,1 microgrammi per chilogrammo di peso corporeo al giorno). Sulla base di questo parametro il livello ematico di 5,8 microgrammi per litro di sangue è quello che l'agenzia considera un livello massimo accettabile. Ma questo orientamento è stato fissato più di dieci anni fa. Diversi studi pubblicati in seguito hanno dimostrato che gli effetti collaterali potrebbero verificarsi a bassi livelli ematici di mercurio, suggeriscono che il livello accettabile dovrebbe essere abbassata a 2 o 3 microgrammi di mercurio per litro di sangue.

Tuttavia il problema è nato in una inchiesta svolta dalla Fda sul mercato USA, dove nel testare i prodotti sul mercato hanno trovato che il 20% aveva livelli di mercurio superiori al consentito (il doppio), pertanto i livelli di mercurio saranno prossimamente oggetto di dibattito pubblico e di una nuova normativa in USA.

La polemica riguarda sopratutto il pesce catturato in cattività, oggi sempre più spesso i tonni vengono catturati e messe ad ingrassare in acquacoltura, per avere un tonno più grasso adatto per fare il sushi, ci sono in Italia nel mediterraneo e anche a Malta, la stessa cosa avviene in alcuni paesi dell'Oceano Indiano per avere tonni più grandi, in teoria in questo modo i livelli di mercurio sarebbero rilevabili e controllabili.
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In Europa 
Al momento in Europa esistono del limiti fissati dal Regolamento (CE) n. 1881/2006, che ha fissato 0,5 mg/kg per i pesci comuni e 1 mg/kg per lo squalo, pesce spada, tonno, rana pescatrice, che sono dei pesce predatori e quindi più a rischio.

Attualmente i livelli di consumo pro capite di pesce nella media sono bassi siamo su una al massimo due porzioni di pesce a settimana in qualsiasi caso sia le donne in gravidanza  o con bambini piccoli devono essere consapevoli che il consumo di pesce come tonno e spada  in più porzioni alla settimana si può potenzialmente andare oltre i limiti consentiti, modalità difficile visto i livelli di consumo pur tuttavia non impossibile.

Tutte le aziende dichiarano di avere i livelli di mercurio al di sotto dei limiti previsti, ritengo che tuttavia una comunicazione certificata in etichetta del contenuto di mercurio gioverebbe molto ai consumatori.


Il futuro del tonno e dei livelli di mercurio
Il problema è che la domanda di tonno cresce, non solo perchè cresce la domanda di pesce in scatola, ma in particolare di pesce fresco, settimana scorsa ero Helsinki e nel menù del ristorante c'era del tonno fresco, in una città lontana dal mediterraneo e dalla pesca del tonno. 
Nelle scelte al supermercato il consumatore è più portato verso pesci facili, pronti da cucinare, come appunto il salmone, pesce spada e il tonno, è inoltre fortemente aumentata in tutto il mondo, la domanda di sushi, di cui il tonno è una delle specie di pesce più utilizzate. 

Alta domanda e diminuzione sia della taglia e di numero di tonni pescati spinge al prezzo alto, tanto che una volta mangiare un insalata con il tonno era considerato un piatto povero a buon mercato, mentre oggi anche il tonno in scatola raggiunge il prezzo di 15-20 euro al kg sta diventando un prodotto sempre più caro.

Oltre ai prezzi del tonno salgono anche i livelli di mercurio nel mare, i livelli di mercurio nel nord dell'Oceano Pacifico sono aumentate di circa il 30 per cento negli ultimi 20 anni e si prevede un aumento del 50 per cento in più entro il 2050, come l'aumento delle emissioni di mercurio industriale, secondo uno studio del 2009 condotto da ricercatori presso l'US Geological Survey e l'Università di Harvard.

Sintesi:  l'invito a consumare più porzioni di pesce rimane assolutamente valido, quello che invece si può fare è variare il consumo di pesce, preferendo quei pesci a più basso o a basso contenuto di mercurio, consumando saltuariamente pesci come il tonno e il pesce spada, come di fatto già avviene quindi nessun allarmismo, tra l'altro sono pesci anche molto cari, il loro prezzo parte da 30/40 euro al kg, ad essere poveri qualche volta ci si guadagna!

Fonte : Consumer Report



18 commenti:

  1. Come sempre il variare alimentazione è il consiglio vincente. Una volta ho sentito un consiglio di una dott.ssa per le donne in gravidanza dove consigliava il consumo di pesci di bassi fondali, nei quali il livello di mercurio dovrebbe essere più basso, ti risulta? In ogni caso quella dei grandi pesci predatori che accumulano in modo esponenziale vale per il mercurio e per altre fonti di inquinamento quindi è una buona regola da tenere al mente. Oltre al fatto che, come dici, sono i pesci più cari. Grazie delle notizie sempre aggiornate e ben spiegate.
    Un caro saluto
    Su

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    1. si più o meno ma diciamo che più che altro che quando si vuole comunicare è ben dire il nome delle specie di pesce altrimenti i lettori non comprendono, quanti sanno a che altezza del mare vivono i pesci? Melgio precisare le specie almeno secondo me

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  2. Il pesce mi piace, lo trovo anche pratico, in pochi minuti è pronto e non appesantisce la digestione, ma come dici tu è bene variare e come in tutte le cose l'abuso porta ad enormi squilibri sia ambientali che salutari. Sono totalmente d'accordo!

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  3. I consumatori si fanno spesso spaventare dalla comunicazione che non capiscono. Per questo i messaggi sull'inquinamento restano fuori dai supermercati.
    Indicare in quache maniera il mercurio tra i banchi sarebbe ottimo per i consumatori "evoluti" ma potrebbe far crollare il consumo di pesce dei consumatori "inconsapevoli" che si potrebbero spaventare.

    :-)

    PS: nella mia ultima recensione mi sono permesso di inserire alcuni link ai tuoi ariticoli. Se vedi che non vanno bene o vuoi proporre qualche modifica sono a tua disposizione.

    Emanuele

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  4. Non ci resta di mangiare pesce che costa di meno e guadagnamo in tutti i sensi. Grazie dei consigli, anche se qualcosa avevo letto anche da qualche altra parte, ma il tuo articolo, mi fa ritornare in mente. Buon proseguimento di giornata e a presto !!! Claudia

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  5. ecco! è esattamente questo che mi preoccupava e mi preoccupa. Studiando la speciazione dei metalli da un bel po' di anni, sono sempre molto perplessa quando tutti indicano di aumentare il consumo del pesce, senza però dire una parola delle possibili problematiche riguardanti i metalli, problematiche ambientali presenti non più soltanto a livello locale, ma globale.
    Sono sostenitrice da sempre che mantenere una dieta onnivora è il passo migliore, ma come sempre dico cum grano salis.
    Ora non significa che demonizzo il pesce, non demonizzo nessun alimento, solo che cerco di bilanciare il consumo. Questo dovrebbero insegnare in termini di educazione alimentare, non per moda, ma per salute!
    Grazie Gunther per averne parlato.
    Avevo parlato delle problematiche del pesce a suo tempo su GFTL, mi fa molto piacere che anche tu segua questa problematica e che la segua in maniera sana.
    Buona settimana

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  6. La regola base è sempre quella di variare il più possibile! Un peccato per le sardine, molto economiche ma salutari e meno consumate rispetto a pesce spada e tonno per i quali capeggia facilità e velocità di preparazione.

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  7. Variare è sempre la scelta migliore. Peccato che pesci come spada e tonno siano proprio i miei favoriti!
    Il pesce ricco di Omega 3 è spesso presente sui mercati. Peccato che il salmone sia sempre di allevamento. Impossibile, almeno per quanto mi riguarda, trovare il salmone selvaggio (se non affumicato). Impegnativa l'eviscerazione delle alici ma il loro apporto salutare ed il loro basso prezzo compensano la "fatica".
    Grazie mille, Gunther. I tuoi posto sono più che preziosi!
    Un caro abbraccio,
    MG

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  8. L'argomento mi interessa particolarmente visto che a mia madre sono state dette cose diverse sul questo problema da dottori diversi. Un cardiologo le ha addirittura detto di eliminare il pesce...
    Io credo che la cosa più importante sia la moderazione.

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  9. Ciao Gunther, molto interessante il tuo articolo. Hai ragione, il consiglio migliore è cercare di mangiare variato in modo - penso - da ridurre il più possibile l'accumulo delle stesse sostanze tossiche. Per i miei gusti mangerei tanto salmone, ma non riesco mai a trovarlo di quello selvaggio, è sempre di allevamento e quindi ci rinuncio. Purtroppo dal pescivendolo dal quale mi servo io a Torino anche il pesce azzurro scarseggia, a volte mi viene da pensare che sia perchè ci guadagnano poco, ma magari è una mia idea 'cattiva'. Grazie!

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  10. sono sempre dell'avviso che variare più possibile l'alimentazione sia la scelta migliore e la più sana,mi fa piacere che anche tu sia d'accordo. Il tonno e il pesce spada mi piacciono però!

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  11. quante notizie utili ed interessante, grazie per questi tuoi magnifici articoli! (io adoro il pesce) Un abbraccio SILVIA

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  12. (ma il salmone dell'Alaska... già è in Alaska e riuscire a trovarlo e mangiarlo - a meno che non sia affumicato - già è un bel casino trovarlo sul banco del mercato, credo.. poi è pure selvaggio!) scherzi a parte... dunque per il tonno in scatola sott'olio ho trovato quello dell'esselunga buonissimo (mi sa che forse però te l'ho già scritto una volta..) leggo l'etichetta, come faccio sempre, e scopro che lo producono a Favignana :-) e costa molto meno di quelli "di marca". Per il resto.. che barba! uno davvero non sa più cosa mangiare e ti passa proprio il gusto di metterti a tavola, poi magari più fai attenzione maniacale e più ti ammali lo stesso.
    Bacioni :-) P.s. belle le tue foto!

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    1. non lo sapevo che la facevano lì, forse però il tonno non arriva tutto dal mediterraneo ma chissà magari è vero

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  13. Ho sentito anch'io questo fatto del mercurio...mah,io penso che per le quantità che ne mangiamo,di certo non ci faccia male...:D
    Ciao,felice serata

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  14. Grazie per le informazioni, come sempre utilissime.
    Un caro saluto!

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  15. Dicevo tempo fa che il sushi rovinerà il mondo, in effetti la sua ascesa è stata esponenziale.Informazioni interessanti le tue, seguite con riferimenti legislativi.
    Bellissimo e interessante articolo.
    A presto

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  16. Grazie Gunther, imparo sempre qualcosa qui da te. Cerco di mangiare poco tonno perchè non è sostenibile tutto questo consumo, adesso c'è una ragione di più... La tonnara di Favignana è chiusa da tempo, chissà come li pescano...Ciao !!!

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