L'eziologia della malattia d'Alzheimer, la forma più comune di demenza rimane sconosciuta. La comunità medico scientifica è orientata a individuare più fattori come la genetica, la formazione di placche amiloidi nel cervello, i grovigli della proteina tau che si accumula all'interno della cellule.
Negli ultimi anni è stata individuata una predisposizione genetica, altrimenti noto come l'eredità dell'allele ε4 della Apolipoproteina E (APO-E) che sembra avere un ruolo molto importante nello sviluppo della patologia.
E' stato dato molto rilievo anche alle infezioni in particolare di due virus della famiglia degli herpesvirus (HHV-6A e HHV-7) si è presupposto che i geni dei due virus possono interagire con le reti geniche dei neuroni, alterandone il metabolismo e favorendo lo sviluppo di placche amiloidi e grovigli di proteine tau nel cervello.
Sembra che invece possa giocare un ruolo importante l'alimentazione nello sviluppo e nella gestione della malattia.
In molti ricercatori c'è il sospetto che esista un legame tra lo zucchero e Alzheimer. Recentemente nel Giugno 2020 è stato pubblicato sulla Rivista Alzheimer & dementia uno studio condotto in Francia dove si è voluto verificare se come negli animali un'alimentazione con alimenti raffinati ricchi di carboidrati complessi, possa determinare o peggiorare il morbo d'Alzheimer
In effetti da questo studio sembrerebbe che l'elevato carico glicemico quotidiano sia associato allo sviluppo della demenza e nei soggetti con predisposizione genetica dell'allele ε4 della Apolipoproteina E (APO-E) allo sviluppo del morbo di Alzheimer.
L'ipotesi che si avanza è che il consumo di prodotti raffinati possono favorire picchi di glicemia che ripetuti quotidianamente possano stimolare un' insulinoresistenza periferica e celebrale che favorisce lo sviluppo della demenza. Chi è predisposto geneticamente è più facile che possa sviluppare il morbo d'Alzheimer.
In un altro studio pubblicato sulla rivista Scientific Report del 2017 si mette in relazione la glicazione proteica, ovvero quell’alterazione che si genera in presenza di elevate quantità di zucchero nel sangue e lo sviluppo del Morbo d'Alzheimer.
Da questo studio sembra che che l’iperglicemia disattivi un enzima protettivo (MF) deputato alla difesa delle cellule nervose . La disattivazione di questo enzima potrebbe nelle primissime fasi favorire lo sviluppo dell’Alzheimer.
In sintesi:
Il Morbo d'Alzheimer ha cause multifattoriali, di cui l'eziologia è tutt'ora sconosciuta.
Questi studi avanzano l'ipotesi che un alimentazione con eccesso di alimenti raffinati ricchi di carboidrati complessi o ricchi di zucchero possano in qualche modo a lungo termine stimolare la demenza, favorire nelle primissime fasi lo sviluppo della malattia d' Alzheimer più facilmente in soggetti geneticamente predisposti.
Si potrebbe pertanto ipotizzare per tutti e in modo particolare per coloro che hanno avuto nella loro famiglia casi di demenza o casi d'Alzheimer, di seguire un 'alimentazione con meno alimenti trasformati e raffinati possibile, meglio con l'adozione di una dieta a basso indice glicemico o moderato, ricca di frutta e verdura fresca, con grassi di buona qualità e un ridotto consumi di grassi saturi (né più né meno di quello che attualmente si consiglia di seguire indipendentemente dall'Alzheimer).
Riferimenti:
A) Omar Kassaar, Marta Pereira Morais, Suying Xu, Emily L. Adam, Rosemary C. Chamberlain, Bryony Jenkins, Tony D. James, Paul T. Francis, Stephen Ward, Robert J. Williams & Jean van den Elsen "Macrophage Migration Inhibitory Factor is subjected to glucose modification and oxidation in Alzheimer’s Disease" Scientific Reports volume 7, Article number: 42874 (2017)
B) Mélissa Gentreau Virginie Chuy Catherine Féart Cécilia Samieri Karen Ritchie Michel Raymond Claire Berticat Sylvaine Artero "Refined carbohydrate‐rich diet is associated with long‐term risk of dementia and Alzheimer's disease in apolipoprotein E ε4 allele carriers" Alzeimer's & Dementia: 07 June 2020
Grazie Gunther i tuoi post sono sempre interessanti e precisi.
RispondiEliminaBuon pomeriggio!
Caspita non avevo davvero mai sentito parlare di questa connessione. Un'altra importante ragione per seguire un'alimentazione sana
RispondiEliminaArticolo interessante; io avevo anche letto di una correlazione tra avvelenamento da metalli e alzheimer...in particolare per l'uso di alluminio per cucinare...materiale che alle alte temperature rilascia sostanze potenzialmente tossiche...non ricordo le fonti della notizia però...
RispondiEliminaSe ne è parlato molto negli anni 80' ma poi sono mancati gli studi approfonditi sull'argomento e di conseguenza sono mancate le conferme (purtroppo).
EliminaMi spaventa molto Il fattore genetico visto che mio nonno ne era affetto. C’è un test sierologico per individuarlo? Comunque lui non mangiava dolci se non raramente, mia nonna era diabetica per cui a parte qualche schifosa caramella alla genziana per casa loro giravano “solo” panetti di burro e gorgonzola
RispondiEliminaPer il morbo di Alzheimer sono previste queste analisi in centri specializzati Prima viene fatto una serie di test preclinici o presintomatici e poi un
Eliminai test per la valutazione della suscettibilità genetica.
Per quanto mi riguarda i test genetici visto il costo sono da fare solo in casi rari e quando c'è un sospetto molto evidente.
In qualsiasi caso terapie geniche sono rare e si rischia solo una crisi d'ansia.
Una prevenzione generica evitando un eccesso di alimenti ricchi di zuccheri utile non solo per il morbo di alzheimer ma anche per altre patologie.
Non ne sapevo nulla... molto interessante, ma anche inquietante...
RispondiEliminaCome sempre un post molto interessante e preciso per una patologia che preoccupa molto!!!
RispondiEliminaConcordo che comunque valga la pena attenersi a una dieta sana, limitando gli zuccheri.
una malattia devastante, per il malato e per tutta la famiglia. Si entra in un incubo che ha come conclusione solo la più infausta delle fini, una malattia brutale che ti toglie dignità e memoria....non auguro a nessuno di incontrarla sulla propria strada.
RispondiEliminabuona serata
Alice
Non ne sapevo nulla, molto interessate.
RispondiEliminaUn post molto interessante, da non sottovalutare anche se non ci sono stati casi in famiglia.
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