martedì 31 marzo 2020

Cronache della spesa ai tempi del Coronavirus Covid-19

Come state? Tutto bene? Chiusi in casa e barricati?

Nel mio piccolo paese è nevicato tantissimo e dobbiamo rimanere in casa per la neve, siamo abituati a fare scorte in particolare d'inverno, tuttavia anche noi siamo stati colti di sorpresa.

Quando vediamo la televisione con le file di un'ora al supermercato a noi viene un po' da ridere,  neanche se ci mettiamo in fila alla stessa ora riusciamo a fare delle code cosi lunghe, eppure....


La spesa programmata a ciascuno il suo slot

Al mio paese, anzi io abito in una frazione di un paese diviso in due, Sankt Peter di sotto e Sankt Peter di sopra, abbiamo un solo negozio, nel senso che non abbiamo un solo supermercato, ma un solo negozio proprio che è supermercato, panetteria, pasticceria, tabaccheria, fotografo, ferramenta, tutto per ogni cosa si va da Skudela.

Tuttavia l'arrivo del Coronavirus ha gettato scompiglio anche qui nel piccolo paese, siccome Skudela si trova a Sankt Peter di sotto, gli abitanti hanno bloccato l'accesso a quelli di Sankt Peter di sopra con la scusa del pericolo della promiscuità per il virus, se le sono date di santa ragione, per tenere un metro di distanza, per sedare gli animi è dovuta intervenire la polizia.

Alla fine si è deciso di fare come gli slot degli aeroporti, cioè l'intervallo di tempo della partenza e dell'atterraggio di un'aereo, si va a fare la spesa programmata, ogni famiglia ha uno slot un tempo stabilito in cui andare a fare la spesa, cosi gli abitanti di Sankt Peter di sotto non si mescolano con gli abitanti si Sankt Peter di sopra, quelli della via Rezia con quelli della via Ulrich.

Siccome siamo un piccolo paese facciamo in modo di fare incontrare le simpatie nello stesso slot, oppure ai slot prima o dopo, come figli e genitori, fidanzati ma anche separare le antipatie per esempio la Signora Y che è famosa per essere generosa con i mariti delle altre signore, la facciamo andare a fare la spesa con la coppia diversamente eterosessuale, cosi come dice la moglie del sindaco che non è pettegola " hanno tante cose da raccontarsi".

Se sono diventati matti al mio paese che non c'è ancora nessun caso di coronavirus, non oso pensare altrove cosa succede!


Cosa compriamo ai tempi del Coronavirus?

Anche qui prevale l'irrazionalità, la sfida all'ultima banana lo confesso è un mese che mancava il lievito di birra fresco, non ho mai fatto il pane e compro il lievito solo se devo fare la pizza due o tre volte all'anno, invece l'ho visto e l'ho comprato anche se non avevo bisogno per non farlo prendere al mio vicino di casa, metti che mi viene voglia di pizza?

Mamma vado a fare la spesa cosa ti devo prendere? 
Carta Igienica, Candeggina, Detersivo per i piatti, Ammorbidente
Mamma da mangiare? 
Ah da mangiare, boh quello c'è !

Mia madre avendo 88 anni forse ha altre esigenze, però la carta igienica è stato l'acquisto più importante fatto in tutto il mondo, arriva il Coronavirus e siamo tutti corsi a comprare la carta igienica e nota che non da nemmeno diarrea, se dava diarrea cosa avremmo fatto? Avremmo comprato anche un'edicola intera? Diciamo che la preoccupazione dell'igiene ha avuto il sopravvento sui generi di prima necessità.

Il mio vicino di casa ha comprato talmente tanta carta igienica che non sapendo dove metterla in casa l'ha stipata sul balcone! (Tu non mi hai fatto trovare la carta igienica io ti ho tolto il lievito di birra e aziono il ventilatore per farti sentire il profumo della pizza in forno).

Scorte di zucchero, farina, cosi tanta che ho trovato solo la farina senza glutine in vendita, ma fino a un mese fa non eravate tutti intolleranti al glutine?


Sono divenuti radi nei supermercati tutti i generi di prima necessità come le uova, possibile tutti a fare frittata? Prima erano tutti chef per fare ricette senza zucchero, senza burro, senza farina e senza uova e ti dicevano con l'aria schifata "ma tu quando fai la crema adoperi ancora le uova?"

Inoltre da noi sono scomparsi tutti i frutti che contengono Vitamina C, le Arance Rosse di Sicilia non si trovano più, kiwi, limoni, mandarini, frutti di bosco, se prima ti tiravano le arance dietro a 1 euro circa ora devi spendere almeno tre volte tanto e non devi fare nemmeno il difficile.

Poche carote e pochi piselli, almeno per quanto ci riguarda ma forse è un problema di chi abita in montagna, la frutta e la verdura è la cosa di cui si sente di più la mancanza sia in termine di varietà che di quantità.

Tanto che ricorriamo ai surgelati: piselli, fave, spinaci, biete oppure alle conserve in scatola, si fa di necessità virtù.


Il bello di fare la spesa è che è l'unico momento sociale, nonostante si vada bardati di guanti  e mascherine ci si veste con la stessa attenzione di quando si va a un matrimonio, c'e gente che ha tirato fuori il visone, le scarpe firmate Jimmy Choo, "scusa papà ma se queste non le faccio vedere quando vado a fare la spesa, quando? Hanno tolto anche i funerali!" (Diciamo che ho toccato ferro).

L'unica preghiera che vorrei fare è dare la possibilità di fare lavorare i parrucchieri, vi prego si vedono tagli e chiome dalle tinte e sfumature di colore che sono dei colpi alle pupille, c'è gente che ci ha rimesso il cristallino, dobbiamo sopravvivere al Coronavirus non diventare ciechi!



14 commenti:

  1. Ci hai fatto fare (a me e a mio marito) una bella risata, grazie Gunther. Direi che la situazione è più o meno uguale dappertutto. Io oggi ho ricevuto la spesa ordinata on-line il 13 marzo, figurati. Nonostante tutto, niente farina, lievito e uova. La carta igienica però si! ��

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  2. io abito a Roma ma non a Roma città bensì ad Ostia Antica, in piena campagna, per questo motivo a me la quarantena non spaventa perchè io sono isolata tutto l'anno! Per quanto riguarda il lavoro per il momento è in smart working e per la spesa io la faccio sempre 1 volta alla settimana (perchè non mi va di perdere tempo in questo), solo che adesso devo farla più velocemente perchè comunque la fila la trovo, e non sempre trovo tutti i prodotti che mi servono pazienza, ce la faremo! Un abbraccio SILVIA

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  3. Mi sono molto divertita Günther,grazie per questa piacevole lettura 😘

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  4. Mi hai fatto ridere e ne avevo bisogno! A Genova non siamo proprio così, ma la carta igienica è sparita anche qui.... insieme a farina e lievito di birra! Un abbraccio :)

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  5. Che bel post ironico, simpatico e divertente .... ma soprattutto VERO!!! E' proprio così e fare la spesa è diventato un problema. Anche negli orari più assurdi si trova gente e manca sempre qualcosa. Parrucchieri ed estetiste avranno la coda quando riaprono!!!
    Un forte abbraccio

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  6. Per fortuna che ci sei tu e mi fai fare due risate. Stiamo mangiando tutti pane e frittate :-D
    Si vede che l'uomo perde proprio la capacità di far prevalere il raziocino davanti alla paura. mah.... comunque beato te che abiti in un piccolo paese, nelle grandi città è il caos. Tanto che io ci vado ogni due settimane. E se potessi anche meno

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  7. Ciao Gunther, grazie, con tutte le preoccupazioni che ci sono in questo periodo leggerti è stato di sollievo.
    Anche a Livorno nel mio quartiere trovare farina uova e arance è una impresa. Ma com'è che sono diventati tutti pasticceri? Un abbraccio a distanza, Barbara

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  8. Che forte il tuo paese! La spesa è il momento topico della settimana. L unico in cui si esce ma in cui ti bardi come per andare in guerra e un po' una guerra lo è veramente. Sotto la mascherina sudi, i guanti ti fanno allergia, ma nonostante ciò io devo dire che ho trovato quasi sempre tutto. Ieri perfino il lievito fresco! Andare a fare la spesa mi piace molto meno di prima, che ci andavo quasi ogni giorno. Ora una volta a settimana mi basta e mi avanza..

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  9. Vedo che siete messi bene anche voi lassù. Ahahah che ridere !! Mai avrei detto che gli altoatesini dall'alto del loro aplomb se le dessero di santa ragione per la fila al momento della spesa.

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  10. Grazie caro Gunther,mi ci voleva una lettura leggera che mi ha permesso di ridere,cosa che da un po non succedeva.Io non esco nemmeno x la spesa,mi racconta telefonicamente mia figlia che mi fa la spesa,tutta bardata come un astronauta e che mi lascia tutto fuori della porta.Litigi ,mancanza di prodotti...Ogni mondo è paese!!
    un caro saluto

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  11. Io mi sono organizzata con la spesa ogni 15 giorni.... Speriamo di uscire presto da questo incubo....

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  12. Caro Günther, vedo che la situazione è più o meno uguale ovunque. Tu, con la tua intelligente ironia, ci hai strappato più di un sorriso in questo periodo angosciante. Un carissimo abbraccio e grazie di cuore.
    MG

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  13. Beh, ogni tanto una lettura che ti fa ridere e prendere le cose con un pò più di leggerezza e non in modo disperato, ci vuole. E' vero che la situazione non è di quelle migliori, però la gente la rende ancora peggio con il loro modo di pensare le cose e di agire. Anche noi la spesa una volta alla settimana o anche 10 giorni e ci si aggiusta in base a quello che si trova, a volte mancano le cose dai supermercati e magari sono quelle cose che necessitano e sei costretto a fare due file. Io personalmente ho più di un mese che non esco se non solo sul balcone, va una volta mio marito o i due ragazzi che per ora ho in casa ma anche quelli a turni, si fa come si può. Tra surgelati e meno, legumi, cereali secchi e non si va avanti, importante mettere qualcosa sotto i denti. Comunque apprezzo il tuo modo di sdrammatizzare e di come vuoi fare capire alla gente che deve stare con i piedi sulla terra.

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  14. Di tutta questa quarantena la spesa è in assoluto la parte peggiore per me. Io abito a Roma, in centro vicino al Gianicolo, a parte il lavoro in smart working, la paura del contagio, la lontananza dai miei parenti ed amici, la spesa è il vero incubo. Ti devi attrezzare con guanti e mascherine e ti metti in fila ...per il supermercato almeno è un'ora solo per entrare e poi non si trova tutto, non è più periodo di farine speciali ecc si finiscono le scorte e poi ci si adatta, dal macellaio vado ogni 15 gg, fortunatamente da una settimana ha riaperto il mercato ortofrutticolo ...ma ti giuro che quello che vedi in tv almeno qui è vero....elevato alla seconda. Il tutto condito dall'incubo di ricevere telefonate di conoscenti ricoverati ...
    buona serata e in bocca al lupo
    Alice

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