L'Organizzazione Mondiale della Sanità invita gli stati membri a monitorare e a regolare le compagne pubblicitarie di Marketing Digitale dirette a bambini e adolescenti sui social media.
In considerazione del fatto che le malattie non trasmissibili (MNT) sono la principale causa di morte nel mondo (86%), stiamo parlando di cancro, diabete, malattie cardiovascolari, tutte patologie che hanno tra i fattori di rischio cattive abitudini come abuso di alcol, tabacco, prodotti alimentari ultra trasformati e poco sani, ricchi di grassi, zucchero e sale.
Secondo OMS buona norma sarebbe la prevenzione fin dalla più tenera età, assunzione di comportamenti corretti può condurre al rallentamento dello sviluppo di queste patologie nel mondo.
Oggi i bambini e gli adolescenti hanno una maggiore dimestichezza dell'uso delle nuove tecnologie, smartphone, tablet, computer vi passano molto tempo e sono soggetti di campagne di marketing digitale sui social media, come lo sono stati in passato i media più tradizionali.
OMS propone la possibilità della verifica dell'età degli utenti, campagna di marketing con limitato accesso secondo l’età, istituzione di regolamenti che limitino i messaggi rivolti ai minori.
Nei maggiori paesi europei come Norvegia, Irlanda, Regno Unito, Spagna si è percorsa la strada di un codice di autoregolamentazione cui agenzie e aziende dichiarano d'osservare per quanto riguarda le campagne di marketing digitale per escludere i minori di anni quindici.
Al momento l'autoregolamentazione sembra la strada più praticata perché conoscere identità dell'utente, non è sempre facile, salvo per i genitori attivare dei filtri come il filtro per il contenuto per adulti per gli strumenti in dotazione per i minori.
Il vero rischio è di creare ancora di più una maggiore curiosità, il fascino del proibito che rende allettante tutto quello che non lo è.
Tra proibizionismo e liberismo, ci può essere secondo me una terza strada quella della ragionevolezza, del parlare ai ragazzi in modo sincero di queste abitudini, raccontando loro la verità, educando a tavola, farsi buon esempio e insegnando a sapere leggere i messaggi di marketing e pubblicità con la propria testa.
In considerazione del fatto che le malattie non trasmissibili (MNT) sono la principale causa di morte nel mondo (86%), stiamo parlando di cancro, diabete, malattie cardiovascolari, tutte patologie che hanno tra i fattori di rischio cattive abitudini come abuso di alcol, tabacco, prodotti alimentari ultra trasformati e poco sani, ricchi di grassi, zucchero e sale.
Secondo OMS buona norma sarebbe la prevenzione fin dalla più tenera età, assunzione di comportamenti corretti può condurre al rallentamento dello sviluppo di queste patologie nel mondo.
Oggi i bambini e gli adolescenti hanno una maggiore dimestichezza dell'uso delle nuove tecnologie, smartphone, tablet, computer vi passano molto tempo e sono soggetti di campagne di marketing digitale sui social media, come lo sono stati in passato i media più tradizionali.
OMS propone la possibilità della verifica dell'età degli utenti, campagna di marketing con limitato accesso secondo l’età, istituzione di regolamenti che limitino i messaggi rivolti ai minori.
Nei maggiori paesi europei come Norvegia, Irlanda, Regno Unito, Spagna si è percorsa la strada di un codice di autoregolamentazione cui agenzie e aziende dichiarano d'osservare per quanto riguarda le campagne di marketing digitale per escludere i minori di anni quindici.
Al momento l'autoregolamentazione sembra la strada più praticata perché conoscere identità dell'utente, non è sempre facile, salvo per i genitori attivare dei filtri come il filtro per il contenuto per adulti per gli strumenti in dotazione per i minori.
Se però seguiamo questa strada, ho qualche dubbio per la stessa ragione quando andiamo al supermercato, dovremmo coprire gli scaffali che hanno prodotti ricchi di sale, zucchero e grassi perché anche la vista e il posizionamento sugli scaffali sono uno strumento di marketing,
La pubblicità per strada, avremmo cosi le vie per minori e via per adulti (non li faremo passare in alcune strade?), la pubblicità sugli autobus, in metropolitana, sui treni (gli facciamo andare solo a piedi?).
Se seguiamo questo ragionamento anche le vetrine di pasticcerie e salumerie andrebbero coperte perché stimolano comportamenti poco sani.
Il vero rischio è di creare ancora di più una maggiore curiosità, il fascino del proibito che rende allettante tutto quello che non lo è.
Tra proibizionismo e liberismo, ci può essere secondo me una terza strada quella della ragionevolezza, del parlare ai ragazzi in modo sincero di queste abitudini, raccontando loro la verità, educando a tavola, farsi buon esempio e insegnando a sapere leggere i messaggi di marketing e pubblicità con la propria testa.
Sono assolutamente d'accordo sull'importanza del problema e sul tuo giudizio finale. Io svolgo una lotta quotidiana con i miei nipotini e a forza di parlarne e mostrare gli esempi, sembra che qualcosa si muova ma il confronto con le abitudini degli altri, soprattutto per quello adolescente, è duro da smantellare. Grazie per questo contributo prezioso.
RispondiEliminaHai ragione, la terza strada è quella da percorrere per ottenere i migliori risultati. Se pianti il semino della sana educazione raccogli ottimi frutti.
RispondiEliminaBuon pomeriggio e buona festa del papà!
Come dici tu non è il divieto, o il non far vedere qualcosa che può insegnare ai ragazzi uno stile di vita sano che ci faccia rimanere il salute. Bisogna educarli, parlare con loro, spiegare le cose in modo da aiutarli a ragionare con la loro testa.
RispondiEliminaHai ragione, parlando con i ragazzi ed educandoli, raccontandoli la verità sapranno ciò che e giusto o meno.
RispondiEliminaCondivido con te......
RispondiEliminala via della"ragionevolezza"
Sarebbe la più opportuna!
Buona serata
Concordo assolutamente con il tuo ragionamento.
RispondiEliminahai ragione, il buonsenso vince su tutto, peccato se ne faccia un uso precario... baci
RispondiEliminaBravo Gunther, hai proprio ragione!
RispondiEliminasono d'accordo con te Günther, ragionevolezza , buon senso e sano esempio
RispondiEliminaSì, serve consapevolezza nell'adulto per educare i figli, un senso critico che mostri le differenze e i pericoli, che insegni a ragionare non solo in base al piacere.. Grazie Gunther per i tuoi post !!!
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