martedì 23 ottobre 2018

La portulaca, l'erba grassa dimenticata

Chiara M, Bassano del Grappa: Ho sentito parlare della Portulaca, cos'è ? Come la si usa in cucina?

Negli ultimi tempi c'è la riscoperta delle erbe spontanee, una tendenza che invita a conoscere tutte quelle erbe e piante che erano molto comuni nei spazi verdi e che si utilizzavano in cucina nel passato.

La mia nonna mi insegnava a camminare e riconoscere nei prati e nei boschi le piante quelle commestibili, se per esempio doveva fare delle polpette ma anche dei gnocchetti tipo Spätzle, mi mandava a raccogliere nei prati o nei boschi le erbe, il bosco dietro casa era il nostro orto.

Scoprire quello che si ha più vicino ha portato a vedere sotto una luce diversa l'ortica, il tarassaco, la borragine, il rosolaccio, la melissa, la malva e la portulaca.

La portulaca è forse l'erba di cui si parla un po' meno, eppure non c'è una cultura gastronomica tradizionale in Europa che non ha una ricetta con la portulaca.

Sicuramente l'avete vista, magari anche calpestata, cresce ovunque nei giardini, sui muri sui marciapiedi, si adatta molto facilmente in quei interstizi figli di nessuno, è facile scambiarla per erbaccia.

Pensate che solo qualche secolo fa, nel Medioevo una delle piante più ricercate nei mercati per via dell'aspetto carnoso e consistente (erba grassa), le famiglie più agiate la consumavano "confit" come si dice oggi.

Nei mercati di Napoli veniva venduta insieme con la rucola come ingrediente nell'insalata, a Roma è un ingrediente della locale rustica misticanza che si vende nello storico Mercato di Campo dei Fiori.

A Creta la si usa nell'insalata tipica greca con pomodori feta olive e cetriolo.

La sua notorietà più recente è dovuta a Michael Pollan che nel suo manifesto del mangiare sano l'ha definita, uno degli alimenti più nutrienti del mondo.


Si tratta di una pianta cosi come altre erbe spontanee ricca di vitamine, sali minerali e antiossidanti, in particolare potassio, vitamina C e magnesio a cogliere l'attenzione dei ricercatori negli ultimi anni è stato il contenuto di :

acido α-linolenico (ALA)  degli acidi grassi polinsaturi Omega 3

acido clorogenico, un polifenolo, antiossidante naturale che si trova anche nel caffè e nel carciofo , che secondo alcuni ricercatori rallenta l'assorbimento intestinale del glucosio e di conseguenza nel sangue, tanto da ipotizzare che in futuro possa avere un ruolo nella prevenzione del diabete di tipo 2.

La Portulaca (Portulaca oleracea) è una pianta disponibile tutto l'anno, più che essere spontanea e di coltivazione, sconsiglio di raccoglierla nei prati, a meno che non sia in contesto naturale, lontano dalle strade e da possibili inquinanti.

Dal mio punto di vista è meglio consumarla dalla primavera fino all'autunno in particolare le foglie più giovani, più delicate, piace per la sua consistenza morbida, il sapore leggermente acido e piccante che ricorda da lontano la rucola.

Da consumare fresca come ingrediente nell'insalata con olio d'oliva e limone, oppure è parte degli ingredienti di zuppe, frittate, gnocchi o polpette di patate. Qualcuno la utilizza per fare un pesto con anacardi e pomodorini sott'olio. In Turchia utilizzano la portulaca in cucina in sostituzione dei spinaci, in Giappone la consumano fritta come la salvia a Marsiglia mi è stata servita per accompagnare il pane bagnato con pomodoro e acciughe.

Un ritorno della Portulaca nelle pietanze, più che abbracciare l'economia Green, è adoperata per dare una nota di sapore più selvatico, più fresco, più originale, pensate che proprio per quel particolare sapore un po' rustico nell'800 è stata accantonata, in favore di vegetali più dolci e delicati.

14 commenti:

  1. Grazie per le utilissime informazioni....ho visto parecchie volte questa pianta, ma non avevo idea fosse commestibile...mi affascina l'idea di provare a farci degli gnocchetti!! Grazie, a presto!

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  2. Un'erba spontanea che conosco benissimo e che mangio spesso nell'insalata. Nel mio prato è praticamente l'infestante predominante. La trovo buonissima.

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  3. pur conoscendola non ne sapevo l'utilizzo..
    Grazie x le informazioni!!

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  4. avevo delle cassette ricchissime di tutti i colori che la portulaca regala... non le ho più, uffa. Devo recuperare da qualche parte i giusti semi (però non l'ho mai mangiata, anche se so essere commestibile perchè i gatti sono molto attratti per farci la pipì :-)) baci Gunterino

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  5. ne ho da vendere in giardino, ma proprio non mi piace.

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  6. Qualche anno fa, facemmo rifare completamente il tappeto erboso del giardino e la portulaca ci disse addio. Da quest'anno sembra fare timidamente capolino in qualche zona ma non e' in quantità sufficiente nemmeno per arricchire un'insalata. Vedremo l'anno prossimo...

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  7. Non è possibile scambiarla con altro, vero? La vedo ovunque ma non so se fidarmi o meno!

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  8. Si, sapevo che è commestibile, ho un libro che riporta ricette con le erbe spontanee. Io la tengo in terrazza al sole ma nn ho mai provato ad adoperarla in cucina. Un caro saluto, Barbara.

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  9. Oddio che ignorante che sono io ne ho due vasi pieni perchè mi piace come pianta decorativa, ora so che si può usare anche in cucina, davvero grazie!

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  10. Io invece purtroppo non riesco a riconoscere le erbe spontanee, e mi dispiace un sacco perchè mi piacciono molto. Questa però credo di non averla mia vista e neanche assaggiata

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  11. Ho un'amica che è proprio ossessionata dalla portulaca e non c'è occasione in cui siamo a cena da lei che non la inserisca in qualche portata. Io l'ho molto apprezzata e ti ringrazio per queste informazioni in più di cui faccio tesoro. Grazie, Günther!
    Un caro saluto,
    MG

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  12. Conosco questa pianta, la mia nonna la teneva sul terrazzo... ma che fosse commestibile?!?! Grazie delle informazioni!

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  13. La portulaca l'ho sempre conosciuta come pianta ornamentale dai bei fiori colorati e mai avrei pensato che fosse commestibile!
    Giorni fa leggendo un libro sui cibi veneti della tradizione contadina, trovo la portulaca che veniva usata d'estate per rinfrescare i lavoratori nei campi dove il caldo e la fatica toglieva loro l'appetito.
    Si usava in insalata, sola o accompagnata con altre erbe, ma non mai senza la cipolla minutamente tagliata e col pepe.
    Confesso che non sono tentata di provare, ma mi ha fatto piacere ampliare la conoscenza su questa pianta grazie alle tue sempre interessanti informazioni, questa volta capitate proprio a proposito!
    Baci

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  14. Da noi i boschi e i prati ne sono pieni e non sapevo fosse commestibile. Penso proprio seguirò il tuo consiglio e in primavera, mi riprometto di assaggiarla.

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