Il precedente post sulla trasmissione di Rai 3 Report e food blogger ha avuto in sette giorni ben 89,796 visite, un record per quanto mi riguarda, segno che si tratta di un problema molto sentito.
Tanti i commenti che ci hanno fatto riflettere, uno dei più interessanti è stato fatto da Artemisia Comina, blogger storica un mentore per tutti quelli che hanno aperto un blog di cucina, giustamente sostiene che noi food blogger abbiamo dato attendibilità alla rete, al web, ai blogger e a qualcuno sta sfumando tutto il lavoro costruito con tanta fatica.
Come quando un contadino prepara il terreno per piantare i pomodori, compra le piante, le cura tutti i giorni, le annaffia, le fa crescere e quando i pomodori sono maturi, passa qualcun altro a raccoglierli.
Questo sta accadendo nel mondo del web in particolare nel settore dell'alimentazione, influencer o non influencer.
Recitando anche il mia culpa, perché in questi anni ogni persona ha pensato al proprio giardino, nessuno ha mai pensato di difendere immagine dei food blogger in generale, gli attacchi ai blogger e ai food blogger si fanno sempre più pesanti.
Ho visto la condivisione di un post su facebook un filmato di Carrefour in cui più o meno ironicamente si prendevano in giro i food blogger ma con un fondo di verità, questo non è un lavoro, può essere un momento d'approfondimento di un argomento preciso che aiuta a entrare in un settore lavorativo.
Tuttavia gli attacchi ai blogger con commenti negativi sono continui, in primo luogo da parte della stampa, che non hanno compreso che il problema della crisi dell'editoria non è stato colpa dei blogger, si vende sempre meno giornali? Chiedetevi come mai il pubblico non è interessato a quello che pubblicate?
C'è anche una proposta di legge che vuole obbligare chi apre un blog, sito web o forum diretto alla pubblicazione o diffusione online d’informazioni, dovrà tramite posta elettronica certificata fornire tutte le informazioni personali (nome e cognome, domicilio e codice fiscale) alla Sezione per la stampa del tribunale di dove si scrive il blog.
Cosa noi food blogger abbiamo fatto di male? Non ho capito, forse abbiamo pubblicato troppe ricette di tiramisù? Se ve li siete mangiati tutti in una volta sola e siete stai male, la colpa non è mica nostra!
In tutta questa confusione sono rimasto molto deluso nei confronti delle Associazioni di Food Blogger, di fatto non sono mai presenti per tutelare l'immagine dei food blogger e sembra che si occupino di ben altro.
Ci vorrebbe maggiore chiarezza, una differenza tra siti di cucina e food blogger non sono la stessa cosa, bisogna che ci differenziamo dai siti di cucina e di food blogger farlocchi.
I siti di cucina sono fatti da redattori, che nel corso del tempo possono cambiare, sono dei magazine on line delle riviste e come tali devono iscriversi in tribunale al registro dei quotidiani e riviste, pagare i redattori che non possono essere food blogger, lavorare per il proprio piacere, il volontariato ha senso solo se ci si occupa di no profit.
La situazione attuale dei food blogger è molto frammentata, ci sono food blogger indipendenti che utilizzano una piattaforma di cui sono ospiti (blogspot o wordpress), ci sono food blogger molto bravi che hanno un sito che si gestiscono autonomamente, ci sono food blogger che fanno parte di raccoglitori di blog, come I food, Giallo Zafferano, che in teoria raccolgono la pubblicità per loro.
Food Blogger d'Autore
Food Blogger d'Autore
Il Food blogger è sempre singolo, anche se non mancano blog con più autori, bravo o non bravo non importa, non è che Picasso o Dalì al primo quadro hanno fatto un’opera d'arte, uno solo che scrive, che ricerca, che fotografa, che si pulisce la cucina, sono la maggior parte dei food blogger.
Quello che dobbiamo fare e differenziarci già lo facciamo per i contenuti originali ma non basta, bisogna che creiamo un marchio collettivo tipo "food blogger d'autore" o Food blogger per passione e che ci si dia delle regole di comportamento nel rispetto di chi legge, contenuti propri, fotografie proprie, la cucina di casa propria ecc.
Food Blogger d'autore perchè ci si mette nome, cognome, il viso, le nostre emozioni, la nostra vita, i nostri affetti, pochi si rendono conto che quelle foto e quelle ricette non trasmettono solo colori e profumi ma anche storie di vita, raccontano di persone un po' speciali, raccontano d'amore ma anche di delusioni, di storie liete ma anche di storie di blues, foto e ricette sono come quadri d'autore.
Ricette d'autore ricette che ogni blogger sa fare in modo diverso, sa raccontare in modo diverso e rendere speciali.
Food Blogger d'autore perchè ci si mette nome, cognome, il viso, le nostre emozioni, la nostra vita, i nostri affetti, pochi si rendono conto che quelle foto e quelle ricette non trasmettono solo colori e profumi ma anche storie di vita, raccontano di persone un po' speciali, raccontano d'amore ma anche di delusioni, di storie liete ma anche di storie di blues, foto e ricette sono come quadri d'autore.
Ricette d'autore ricette che ogni blogger sa fare in modo diverso, sa raccontare in modo diverso e rendere speciali.
Adotta un Food Blogger
Si può adottare un orto e farmi mandare i frutti a casa, perché no un food blogger si può scegliere se basta la visibilità o altro un solo sponsor per un certo tempo.
Vantaggi per un’azienda
Il blogger ha un target segmentato, già pronto e ricettivo, nessuno vuole sapere come realizza un piatto Carlo Cracco, lui è bravo ha una cucina super attrezzata, ma vuole sapere come lo realizzi una persona semplice con una cucina normale.
La credibilità del food blogger offre la possibilità d'inserirsi in un contenuto già positivo.
Pochi sanno che i blogger di cucina sono soprattutto frequentati da utenti esteri che vogliono imparare la cucina italiana, dai tagliolini a mano alle alici, quale miglior modo d'impararla guardando i blog, si vuole fare la cucina italiana di casa, lo ha capito Jamie Oliver che viene in Italia a imparare non la cucina accademica delle scuole ma la cucina che si fa in casa.
Quest’aspetto non deve essere sottovalutato perché inconsapevolmente i blogger sono diventati i principali testimonial della cucina italiana nel mondo.
I food blogger non sono editori non prendono soldi pubblici per l'editoria potrà sembrare poco ma in un mondo in cui la stampa vive grazie ai fondi pubblici, i food blogger non portano via niente dalla tasca di nessuno.
Ora mi rivolgo alle aziende come Ferrero e Barilla, che spendono per uno spot in televisione anche 100.000 euro, potete fare qualche spot in meno e contribuire a realizzare dei progetti con food blog veri e non farlocchi?
Cari amici di Ferrero, ho appena visto la vostra pubblicità delle nonne con tutti i riferimenti ai prodotti d'origine italiana, non ci credete nemmeno voi, figurativi noi guardando lo spot, volete dimostrare d'essere italiani? Adottate i food blogger, bastano anche tre spot in meno ma un ritorno in termine di pubblicità e credibilità molto più grande e vasto.
Barilla, dopo che abbiamo visto i vostri spot sui nuovi formati di pasta e sughi pronti, che appena iniziano, cambio canale, qualche spot meno e più food blogger, sono certo che ne guadagna l'immagine e vi fate conoscere a un pubblico più vasto sia in Italia sia all'estero.
Ci sono anche un grande numero d'aziende che fanno dei prodotti interessanti ma che non sono conosciute, proprio ieri sono stato a Tutto Food, ci sono tanti prodotti di qualità, ma poco noti che rischiano di passare inosservati a livello nazionale e internazionale per la poca comunicazione.
Impegni per il food blogger
Pubblicare ricette fare il suo lavoro di sempre, ricette vere contenuti propri.
Una sola adozione per volta per un certo tempo non ci si può fare adottare da più genitori.
Rendere a chi adotta il numero di visitatori e contatti effettivi.
Alle aziende che utilizzano blogger farlocche
Non è affare mio sapere perché utilizzate blogger e cuoche farlocche, so per certo che contano anche le relazioni e le amicizie ma se finanziate qualcuna che si fa fotografare o filmare con uno scolapasta in mano che non sa cosa farci perché non l' ha mai visto in vita sua, che figura ci fate?
Cosi come le aziende di pentole e di coltelli che abbiamo visto in questi anni, senza offesa per nessuno più che delle sponsorizzazione sembravano il pagamento d'altre consulenze.
Sintesi
L'anno scorso ho aperto un'associazione no profit per la ricerca, la cura e l'assistenza su una malattia genetica, ma non l'ho mai reso pubblico sul blog e nemmeno su internet, perché non c'è attinenza tra il mio lavoro e la passione gastronomica.
D'aprire un’altra associazione per i food blogger per difendere l'immagine e il lavoro di tutti, non me la sento da solo, fossi già in pensione lo farei ma mi mancano più di vent'anni di lavoro.
Mi piacerebbe portare avanti sia il progetto "Food blogger d'autore" e "Adotta un Food blogger", poche parole creare un marchio food blogger d'autore da condividere in line con delle regole da decidere con più blogger.
Lancio un'appello se c'è in ascolto un’associazione che mi aiuti, un’azienda di comunicazione che mi sostiene fornendomi dei professionisti potrei essere più celere altrimenti dovete aspettare i miei tempi tra il lavoro e la famiglia.
Lancio un'appello se c'è in ascolto un’associazione che mi aiuti, un’azienda di comunicazione che mi sostiene fornendomi dei professionisti potrei essere più celere altrimenti dovete aspettare i miei tempi tra il lavoro e la famiglia.
Ringrazio tutti dell'ascolto
Aggiornamento del 13 Maggio 2016
Spiacente d'essere stato equivocato, la mia era un'esortazione all'unità dei blogger e non alla frammentazione, pazienza non si può essere simpatico a tutti, cercavo solo di portare delle cose positive, una migliore rappresentatività sia all'interno della rete che fuori.
Nessun problema amici come prima, io vado avanti per la mia strada come ho fatto fino ad adesso.
Aggiornamento del 13 Maggio 2016
Spiacente d'essere stato equivocato, la mia era un'esortazione all'unità dei blogger e non alla frammentazione, pazienza non si può essere simpatico a tutti, cercavo solo di portare delle cose positive, una migliore rappresentatività sia all'interno della rete che fuori.
Nessun problema amici come prima, io vado avanti per la mia strada come ho fatto fino ad adesso.
Argomento molto complesso e sicuramente non di facile soluzione, penso comunque che visti gli sviluppi e le nuove tendenze sia arrivato il momento di fare chiarezza e mettere delle regole. Sono curiosa di vedere come andranno avanti le cose!!!
RispondiEliminaUn bell'impegno Gunther! Sei sicuro?
RispondiEliminaVolevo commentare, anzi ho commentato! Solo che si trattava di stendere un lenzuolo e per non stenderlo a casa tua, l'ho steso a casa mia :-)))
RispondiEliminaGrazie per essermi spunto di riflessioni.
Molto molto interessante questo tuo articolo, ancora meglio del precedente, che ho condiviso anche io sulla mia pagina fb, tanto mi era piaciuto. Se si dovessero trovare gli sponsor io ci sto. La trovo un ottima idea
RispondiEliminaIo mi associo, in Toto 🙋 Ci sto
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