News dagli Usa, in questi giorni si sta svolgendo a Washington la Digestive and Disease Week, tra le relazioni più interessanti quella che mi ha colpito è stata quella del Celiac Disease Center della Columbia University Medical Center, presentata dal Prof. Peter Green, uno dei punti di riferimento della celiachia negli Usa.
Lo studio presentato ha portato alla luce che molti prodotti con probiotici contenevano glutine (55%) anche quando riportavano la scritta senza glutine.
Una delle terapie per il futuro per potere controllare meglio la celiachia o la sensibilità al glutine è l'utilizzo dei probiotici, tuttavia il centro aveva osservato che alcuni persone assistite che prendevano prodotti con probiotici avevano dei sintomi non positivi rispetto a quelli che non li prendevano.
I ricercatori hanno misurato la quantità di glutine nei 22 più popolari integratori con probiotici.
Il 55% di questi avevano tracce di glutine, molti erano al di sotto della soglia stabilità dalla legislazione americana mentre ben 4 su 22 erano al di sopra di questa soglia.
Più della meta dei prodotti testati in etichetta garantivano che erano completamente privi di glutine.
Il Prof. Green invita se si ha la malattia celiaca avvicinarsi ai probiotici con cautela, i probiotici possono rilevarsi utili per persone con problemi diversi e chiede un maggiore controllo alle autorità sui prodotti senza glutine.
Lo studio ha avuto molta risonanza negli Usa, dove potenzialmente 1 persona su 3 è celiaca o sensibile al glutine, inoltre alcuni mesi fa su alcuni prodotti naturali che si vedevano nella grande distribuzione, quindi molto popolari, che ben 4 prodotti su 5 non contenevano le erbe indicate sulle confezioni, una delle aziende più note d'integratori con ginseng, conteneva in realtà aglio e riso in polvere, mentre un integratore di ginko biloba, una pianta che dovrebbe potenziare la memoria conteneva in realtà ravanello in polvere e grano, nonostante era scritto senza glutine, mentre altri invece di erba di san giovanni e valeriana contenevano in realtà farina di piselli, carote e fagioli.
In realtà la FDA richiede alle aziende di verificare che ogni prodotto sia fabbricato in modo sicuro e etichettato in modo accurato, ma in realtà si tratta di una auto certificazione, secondo una legge federale del 1994, gli integratori sono esenti dal processo di approvazione rigoroso della FDA, come quello dei farmaci per intendersi che richiede studi di sicurezza e d'efficacia, prima che un prodotto venga immerso sul mercato.
Riferimenti: Samantha Nazareth, Benjamin Lebwohl, Jennifer Sealey Voyksner, Peter H. Green Widespread Contamination of Probiotics With Gluten, Detected by Liquid Chromatography-Mass Spectrometry. lo studio verrà pubblicato nei prossimi mesi.
Interessante Grazie per l'informazione. Ciao
RispondiEliminaSono rimasta davvero colpita dal leggere che negli states quasi una persona su tre è celiaca. Mi sembra davvero tantissimo. Sarebbe interessante sapere se anche da noi prodotti dichiarati senza glutine in verità ne contengono una percentuale.
RispondiEliminaMia cognata è celiaca, e quanti problemi ha a recuperare i prodotti senza glutine, quelli veri al 100%, sicuri se acquistati in farmacia... e quanto constano! E' stata parecchie volte male con prodotti dichiarati tali, acquistati in supermercati... probabilmente una piccola percentuale è contenuta....
RispondiEliminaNegli U.S.A. sono molto più attenti alle esigenze della popolazione, poi se il 30% di loro soffre di intolleranza al glutine ancora di più. Qui in Italia, a parte mi manda Rai Tre che ha segnalato la presenza di glutine in alcuni prodotti, sembra non interessare a nessuno il fatto che alcune persone potrebbero rimetterci la pelle. Speriamo che questi studi portino qualcosa di buono anche a noi.
RispondiEliminaBuona giornata!
Incredibile! Sono davvero stupita sia della non attenzione a questo aspetto e anche della percentuale di persone che soffre di questa intolleranza. Gran bel post Gunther, grazie!
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