Dopo la presentazione e l’accoglienza piuttosto fredda di questa linea di prodotti probiotici, ha spinto Barilla a una diversa modalità di marketing e comunicazione. Basta con la strategia precedente ora si punta sui 30-40 enni, individualisti con una spiccata propensione per investire sul benessere in tavola.
Per fare conoscere il marchio e i prodotti, sceglie la formula della comunicazione diretta “one to one” e parte da Milano con un temporary shop : Alixir food lodge. Dove sono presentati due progetti a) Qx che mira a identificare le correlazioni tra alimentazione e benessere (in collaborazione con un istituto ospedaliero, non è in ritardo! mah!) b) Next Food Experience, per aiutare i consumatori a scoprire, grazie ad un test, quali aree del proprio organismo necessitano di maggiore attenzione (per utilizzare i prodotti alixir), esigenza per avere un feedback da parte del consumatori (in altre parole capire cosa eventualmente non attrae ). Si prevede di coinvolgere diverse città per tutta la primavera A disposizione del pubblico “nutrizionisti Barilla” per istruire e spiegare (quelli normali non andavano bene?)
Compito immane quello di istruire ! I 30-40enni devono essere istruiti? Forse si, forse no. Istruiscono le Scuole, le Università, le Accademie, che istruiscono le aziende è un concetto molto originale. Forse ho compreso male, volevano dire che spiegheranno come e in che modalità utilizzare la linea di prodotti alixir. Il target 30-40 enni mi lascia perplesso, sono dei prodotti indicati, secondo me, per un target più maturo con una maggiore coscienza diretta dell’importanza del rapporto alimentazione e salute.
Quando le cose non vanno come previsto si rispolvera la strategia "one to one", il bisogno di spiegare la linea di prodotti, ci dice che per comunicare non è sufficiente spendere per l’acquisto di pubblicità** ma arrivare al pubblico con una modalità di linguaggio e comunicazione più comprensibili.
Non sono convinto del marketing mix della linea. Per la pubblicità in televisione hanno ripescato gli omega3, di atavica memoria, ma per essere un prodotto innovativo è un messaggio debole!
Compito immane quello di istruire ! I 30-40enni devono essere istruiti? Forse si, forse no. Istruiscono le Scuole, le Università, le Accademie, che istruiscono le aziende è un concetto molto originale. Forse ho compreso male, volevano dire che spiegheranno come e in che modalità utilizzare la linea di prodotti alixir. Il target 30-40 enni mi lascia perplesso, sono dei prodotti indicati, secondo me, per un target più maturo con una maggiore coscienza diretta dell’importanza del rapporto alimentazione e salute.
Quando le cose non vanno come previsto si rispolvera la strategia "one to one", il bisogno di spiegare la linea di prodotti, ci dice che per comunicare non è sufficiente spendere per l’acquisto di pubblicità** ma arrivare al pubblico con una modalità di linguaggio e comunicazione più comprensibili.
Non sono convinto del marketing mix della linea. Per la pubblicità in televisione hanno ripescato gli omega3, di atavica memoria, ma per essere un prodotto innovativo è un messaggio debole!
**(fare presente nella comunicazione di 10.000.000 di euro in spazi pubblicitari, secondo il mio punto di vista, non è mai bello rinfacciare o alla stampa o al pubblico la propria capacità di spesa in termine di comunicazione, va bene ricordarlo se hai fatto una donazione all’Unicef, non che gli hai spesi per un investimento pubblicitario) .
post precedente alixir
sul temporany shop un commento tecnico
intervista al responsabile marketing Alixir, da non perdere cliccare qui è un po buia l'intervista non si vede bene il viso.
ho visto che hanno affidato il lavoro ad un agenzia inglese, con una cultura dell'alimentazione molto diversa dalla nostra,che evidentemente trattano il prodotto come fossero saponette
RispondiEliminala pubblicità è più simpatica di quella di prima, il prodotto però è sempre quello..... invece che mangiare il loro pane io preferisco 12 acciughe al giorno
RispondiEliminaLa mia percezione è che questi prodotti siano indicati a chi ha problemi di salute. Potrà stupire, ma ci sono anche persone che mangiano in maniera corretta e non hanno necessariamente bisogno di introdurre un certo tipo di alimenti creati per "curare".
RispondiEliminasarà ma non ho visto sulle confezioni alcun collegamento a qualche studio scientifico che dimostri la correttezza del contenuto del prodotto
RispondiElimina