La notizia più letta di questi giorni sui giornali, oltre che le drammatiche vicende di Parigi è stata la sieropositività dell'attore Charlie Sheen.
Per il grande pubblico questa è stata una sorpresa, mentre per i professionisti della salute gli infettati dall' HIV sono sia eterosessuali che omosessuali, per il grande pubblico l'immagine della malattia è legata all'omosessualità maschile.
Infatti tranne casi rarissimi i personaggi pubblici che hanno reso pubblico la loro sieropositività hanno reso pubbliche anche le loro scelte sessuali, come si dice oggi hanno fatto coming out.
Si è cosi sviluppata la falsa idea che Hiv e Aids, riguardi solo la comunità gay, nulla di più sbagliato i virus non guardano le preferenze sessuali, l'influenza la prendiamo tutti, uomini e donne, eterosessuali e omosessuali, i virus non fanno differenze.
Charlie Sheen ha una reputazione da playboy, il comunicare la sua sieropositività, mi dispiace per lui, è un bene dal punto di vista della comunicazione dell'infezione dell'HIV, in questo modo gli eterosessuali si sentiranno meno sicuri e si proteggeranno (almeno spero).
La profilassi pre esposizione (Pe Ep) per HIV
Oltre al preservativo c'è un altro metodo che può inibire HIV, io avevo espresso le mie perplessità su questa profilassi ma mi sono dovuto ricredere, in sintesi qualche anno fa era stato approvato dalla FDA un farmaco per prevenire le infezioni da HIV.
Un farmaco o meglio un trattamento che è stato molto criticato dalla comunità scientifica in quanto secondo alcuni avrebbe promosso il sesso promiscuo.
Invece un nuovo studio pubblicato recentemente sullo Jama International Medicine, su un gruppo a rischio che è stato seguito da un equipe medica mostra i risultati positivi ottenuti attraverso il Pr Ep.
Un farmaco o meglio un trattamento che è stato molto criticato dalla comunità scientifica in quanto secondo alcuni avrebbe promosso il sesso promiscuo.
Invece un nuovo studio pubblicato recentemente sullo Jama International Medicine, su un gruppo a rischio che è stato seguito da un equipe medica mostra i risultati positivi ottenuti attraverso il Pr Ep.
Non si tratta in realtà di un farmaco ma di una combinazione di farmaci, che se assunti da persone ad alto rischio d'esposizione al virus HIV, può ridurre il rischio di contrarre l'HIV di ben il 90%.
Ma c'erano e ci sono molto perplessità, io stesso ne ho ancora, ma la profilassi pre-esposizione (PrEP) in alcuni gruppi a rischio ha dato risultati incoraggianti tanto che nel gruppo a cui è stato fatto lo studio il tasso di HIV è sceso in maniera molto rilevante.
Su 437 uomini e donne con comportamenti ad alto rischio, seguiti per 48 settimane, solo due sono diventati HIV positivi, ma con bassi livelli ematici del farmaco perchè non si sono attenuti alla prescrizione del farmaco.
La notizia positiva è che non solo non sono diventati HIV positivi ma utilizzo del farmaco non ha modificato le abitudini sessuali di coloro che avevano partecipato al test anche se si trattava di un gruppo ad alto rischio, in parole semplici non erano diventati più promiscui.
Il PrEp come viene chiamato si rileva uno strumento utile per la prevenzione dell'Hiv, il problema è che nella comunità scientifica molti pensano che utilizzo di questo farmaco porti al fallimento dell'educazione verso comportamenti sessuali responsabili, questo spiega secondo me anche perchè nonostante siano passati più di trent'anni i progetti di vaccino al di là delle difficoltà tecniche, siano sempre stati rallentati.
Pregiudizi da eliminare fuori e dentro la comunità scientifica
Credo che il principale ostacolo sia culturale ed economico, questi farmaci costano, in America sono forniti gratuitamente ai soggetti a rischio perchè secondo le autorità sanitarie rappresentano un risparmio rispetto al costo del trattamento da infezione HIV, in sintesi hanno compreso che è meglio prevenire che curare, in Europa invece ancora nessuno stato ha implementato il PrEp, ci si affida solo al preservativo.
Credo che il principale ostacolo sia culturale ed economico, questi farmaci costano, in America sono forniti gratuitamente ai soggetti a rischio perchè secondo le autorità sanitarie rappresentano un risparmio rispetto al costo del trattamento da infezione HIV, in sintesi hanno compreso che è meglio prevenire che curare, in Europa invece ancora nessuno stato ha implementato il PrEp, ci si affida solo al preservativo.
Il più grande ostacolo secondo me riguarda i giudizi, in particolare sul sesso, forse sarebbe il caso di dire pregiudizi, la sessualità è una scelta personale, istintiva spesso irrazionale, non bisogna dare giudizi chi siamo per giudicare il comportamento altrui?
Meglio favorire dal mio punto di vista un comportamento responsabile attraverso il PrEp, che comunque non è privo di effetti collaterali sono farmaci antiretrovirali, sarebbe meglio il preservativo, che cercare d'istallare comportamenti virtuosi a chi per natura e carattere non è portato, non è nella sua natura e non ne vuole sentire parlare, si fallisce in partenza.
Proprio ieri leggevo di un attrice di Roma, che in una intervista diceva che lei non mette mutande, cosi fa prima, io comprendo perchè stare tutto il giorno a tirare su e tirare giù le mutande, a fine sera fanno male le braccia, ha ragione, chi siamo noi per dire cosa deve fare?
Una lettrice di Torino, mi scrive che suo marito la sera prima di passare da casa fa un giro sulla strada provinciale per cercare compagnia allegra, non usa il preservativo, ha paura di prendere qualche malattia, anzi ne ha già presa una, tesoro mio mi verrebbe da dire scappa o almeno tutelati a costo di mollarlo.
Non gli cambi quel comportamento lì, la sessualità è difficile da gestire cos', non c'è cura, non c'è farmaco, non c'è amore e passione che tenga, vai a fare il test, cerca di convincerlo a proteggersi apertamente e a proteggerti se veramente ti vuole bene, altrimenti mollalo anche se è il padre dei tuoi figli.
Non gli cambi quel comportamento lì, la sessualità è difficile da gestire cos', non c'è cura, non c'è farmaco, non c'è amore e passione che tenga, vai a fare il test, cerca di convincerlo a proteggersi apertamente e a proteggerti se veramente ti vuole bene, altrimenti mollalo anche se è il padre dei tuoi figli.
Capite perchè anche se non sono molto d'accordo sul PrEp, se qualcuno o qualcuna ha quest'abitudine ed è vostro partner, ahimè per forza di cosa meglio il PrEp che il nulla, perchè appellarsi al buon senso del prossimo non conviene.
AAVV Preexposure Prophylaxis for HIV Infection Integrated With Municipal- and Community-Based Sexual Health Service, Jama Internal Medicine 16 Novembre 2015
post molto interessante, non avevo mai sentito parlare di questo farmaco. Sono assolutamente d'accordo con te, certi soggetti non cambiano nemmeno di fronte al reale pericolo di ammalarsi o di far ammalare qualcun altro, quindi anch'io credo che sia indispensabile tutelarsi il più possibile, perciò ben venga anche questo farmaco per chi non ha altri sistemi. Comunque mi hai fatto morire dal ridere, ma chi è questa che alza e abbassa le mutande tutto il giorno? certo anche a raccontarlo allegramente in un'intervista non mi sembra proprio una grande lezione di di stile, comunque, contenta lei! ciao Gunther, a presto e buona giornata
RispondiEliminala signorina che diceva quelle cosi li ero su un giornale tipo eva 2000, quelle stelline in cerca di pubblicità, una certa sara mi sembra, io leggevo e non mi capacitavo di quello che leggevo
EliminaMah io non credo molto che il PrEp sarebbe usato da chi oggi mette a rischio la madre dei suoi figli e se stesso in questo modo, fingendo di non sapere e non volendo vedere, raccontandosi chissà cosa per non chiedersi il senso delle sue scelte. Sono farmaci penso pesanti da assumere, costosi e che vanno utilizzati con costanza. Presumono un gran senso di responsabilità e consapevolezza del limite individuale e oggettivo che chi fa una vita promiscua oltretutto in modo non protetto pur avendo un rapporto familiare stabile e sessualmente attivo secondo me proprio non riesce a concepire. Ad esempio l'indubbiamente affascinante signor Sheen certo non poteva ignorare i rischi che correva, avrebbe potuto proteggersi in ogni modo, eppure...
RispondiEliminaInoltre il periodo di osservazione (48 settimane, meno di un anno) è piuttosto breve per dare delle reali sicurezze. Forse sarebbe interessante sapere da chi sia composto il gruppo a rischio che riceve il trattamento: sex workers? tossicodipendenti? tutt'e due le cose insieme? in questo caso magari darei una chance in più alla riuscita della cosa. Meno a chi ha bisogno di sfidare la sorte e rassicurarsi sulla propria potenza, seduttiva o sessuale che sia. Penso a un Foucault che ha senza dubbio giocato con almeno un filo di compiacenza con la morte, forse non soltanto la sua. Di persone così ne esiste indubbiamente un certo numero.
le tuo osservazioni sono sempre molto interessanti e intelligenti
Eliminaio ovviamente spero che quello che la signora mi ha scritto non sia vero.
Il gruppo che ha fatto la profilassi era composto non solo sa sex worker, da persone che hanno l'abitudine di unire sesso e droghe, persone che non utilizzavano il preservativo, qualcuno ha dichiarato di essere allergico, ma anche da compagni, marito o moglie di persone sieropostive.
Mi rendo conto che è pesante come profilassi con anche effetti collaterali di un certo rilievo, ma ..... il problema è che il numero dei sieropositivi cresce
Grazie a te dell'apprezzamento! Certo il numero dei sieropositivi cresce proprio per un'idea di falsa sicurezza e certo il problema cui non avevo pensato di chi ha un partner sieropositivo per n motivi, può essere aiutato parecchio da questo farmaco. Su chi rischia tanto per rischiare, però, il lavoro da fare è temo più profondo che prescrivere una pillola.
Eliminaassolutamente si
Eliminama non ti capacitavi di quello che leggevi perchè eri turbato dalle velleità "artistiche"di quella starletta dello spettacolo? :-) ma tanto immagino non abbiano canoniche mutande -slip ..penso siano provviste di più di fili interdentali per glutei con protesi...a parte gli scherzi ..l,a cosa grave è che ormai non se ne parla più o troppo poco. Mio figlio minore lo prende sottogamba e si da un gran daffare... la prevenzione americana mah... poi però se non hai una super assicurazione per qualunque patologia e malattia manco ti caricano sull'ambulanza e ti fanno crepare ..non vorrei essere cinica, ma mi sa più di manovra politica e pubblicitaria Gunther caro.. il coming out poi io non lo capisco sinceramente.. che bisogno c'è? è come tutti gli eterosessuali dichiarassero che sono attratti dal sesso opposto, tutti direbbero: e chi se ne frega, o no? a me sembrano più trovate pubblicitarie (seppure reale l''omosessualità), spesso sono anche begli uomini, che spreco. le donne fanno meno cagnara e meno scoop chissà perchè. Guarda io ho avuto molta paura qualche anno dopo il boom dell'aids, perchè avevo subito due trasfusioni in seguito al parto e, allora, non c'erano i controlli che fanno (o dovrebbero fare) adesso e il test l'avevo fatto, sai quanti si ammalano per le trasfusioni? in ospedale?
RispondiEliminacredo che oggi i coming out siano molto delle pubblicità, io ho tanti di quei problemi miei cosa vuoi che mi interessi con chi balli la rumba, sono d'acccordo
EliminaOggi tutte le trasfusioni sono controllate, anni fa questo problema c'era perchè si importava il sangue ,
Se ne parla poco, mi vergogno a dirlo ma io compro i preservativi per i miei figli e glieli metto in tasca, rasento la follia lo so non sono normale