Sembra che ci sia più alcun dubbio sul fatto che le sperimentazioni cliniche condotte dalla filiale giapponese della società svizzera Novartis sulla molecola Valsartan, sono state manipolate al fine di ottenere dei risultati positivi nella terapia sull'AVC, accidente vascolare celebrale.
Ricordo che Avc è la seconda causa di morte al mondo dopo la cardiopatia ischemica, nel 2011 sul totale dei decessi 11,4% ha riguardato l'AVC ( meglio noto come ictus) rispetto al 12,6% della cardiopatia ischemica.
Ricordo che Avc è la seconda causa di morte al mondo dopo la cardiopatia ischemica, nel 2011 sul totale dei decessi 11,4% ha riguardato l'AVC ( meglio noto come ictus) rispetto al 12,6% della cardiopatia ischemica.
Rispetto ad altri prodotti messi in discussione questo farmaco non ha fatto registrare l'ombra di vittime, pur tuttavia getta una luce negativa sulla modalità in cui vengono condotti i studi e le sperimentazioni, dove i ricercatori dipendono sempre di più dagli uffici del marketing delle aziende farmaceutiche.
Finché tutto questo serve a fare i claim dei prodotti alimentari, possiamo forse anche sorriderci sopra (mi arrabbio solo io) come la bontà salutistica della crema al cioccolato spalmabile nella prima colazione e dello yogurt afrodisiaco, diverso è il caso dei farmaci riferiti a una precisa patologia, non ci si può permettere lo stesso atteggiamento.
La sperimentazione del Valsartan
La multinazionale del farmaco Novartis ha utilizzato come leva del marketing presso i professionisti della salute proprio lo studio giapponese pubblicato 31 agosto 2009, sul European Heart Journal condotto da Hiroaki Matsubara, dell'Università di Kyoto, dove si dimostrava che la molecola aveva ridotto in modo significativo il rischio di angina pectoris e AVC aprendo il farmaco a nuove prospettive terapeutiche oltre che al trattamento dell'ipertensione arteriosa.
Tuttavia nel 2011 qualche blogger, che io non conosco, aveva avanzato delle perplessità, la rivista Circulation aveva criticato altri due studi dello stesso autore e infine lo studio del 2009 viene rimosso dall'European Heart Journal.
Viene cosi avviata un indagine e si scopre che i dati dello studio erano stati alterati e che in seguito alla pubblicazione dell'articolo il laboratorio Hiroaki Matsubara ha ricevuto per la sua ricerca circa $ 1,4 milioni!
In questo mese di Luglio, il Ministro Giapponese della Salute, l'Università di Kyoto e lo stesso autore hanno ammesso le proprie responsabilità e chiesto scusa.
Manipolazione dei dati una consuetudine?
La multinazionale nega qualsiasi coinvolgimento e di non sapere dell'alterazioni eventualmnete dei dati ma l'ammissione pubblica dei soggetti coinvolti lascia poco spazio alle interpretazioni.
Ragionando per ipotesi si potrebbe dire che è una pratica molto diffusa delle aziende, io verso il contributo alla ricerca solo se in cambio mi fornisci i risultati attesi, ma allora a che serve la sperimentazione?
Ragionando per ipotesi si potrebbe dire che è una pratica molto diffusa delle aziende, io verso il contributo alla ricerca solo se in cambio mi fornisci i risultati attesi, ma allora a che serve la sperimentazione?
Questi legami pericolosi tra scienza e industria, rafforzano la sfiducia del pubblico di un intero settore, tanto che oramai se vediamo un medico con lo sponsor si inizia a dubitare fortemente delle sue parole.
Però ogni volta che i farmaci sono ritirati si scoprono studi alterati, negli ultimi anni questi episodi sono in aumento, se fino a ieri erano le aziende a cercare le Università, per le sperimentazioni oggi sono le Università che vanno a caccia d'aziende da "spennare", consentitemi questo termine.
Oltre alla promozione dell'etica a cui credo solo io, bisogna anche sanzionare ma pesantemente e prevedere licenziamento, restituzione del danaro con aggravio, carcere come il reati gravi, perchè si mettono comunque a rischio milioni di vite, non è sufficiente chiedere scusa, ci siamo sbagliati, ci dispiace, è troppo facile!.
Per informazione diciamo che i farmaci con la molecola Valsartan (es. Tareg) potrebbero non rispettare le attese positive sull'AVC, accidente vascolare celebrale.
fonte : asahi.com
NB: a onore del vero dobbiamo anche dire che ci sono persone serissime nel settore ed eticamente corrette.
Vi toccano un po' di foto di Amsterdam :-)
E siamo ben felici che le foto 'ci tocchino'. :)) Mamma mia che post davvero su cui riflettere.. chiaro che non c'è sempre il cattivo dappertutto, ma quando si tratta di salute... è sempre problematico. Grazie carissimo :*
RispondiEliminaE' sempre molto utile ed interessante leggere i tuoi post!
RispondiEliminaGrazie Gunther, a presto!
Notizie come queste, che non sono le prime relative agli scandali legati ai farmaci, mi angosciano
RispondiEliminaMa sono contenta, ho usato per qualche anno il Tareg per la pressione alta....:('
RispondiEliminaOra dopo aver perso un tot di kg la mia pressione è normale non prendo + medicine, ma la cosa non mi consola affatto ...che schifo di persone.....
Lo dico sempre, per soldi c'e' gente che venderebbe sua madre, il problema è che non vende solo la sua, ma anche la mia e quella di tutti gli altri ....
cosa non si farebbe per soldi, è veramente un mondo di gente senza morale e senza scrupoli....Che tristezza
RispondiEliminasiamo in mano agli sciacalli non ho nient'altro da dire. Come possiamo fidarci non lo so. mah veramente per la prima volta mi lasci senza parole!! Per fortuna che ci sei tu nessuno ne ho mai sentito parlare di questa cosa tanto meno la tv. Buon fine settimana nostro "angelo custode bloggerista"
RispondiEliminaPer fortuna esistono i blog come il tuo che gettano un po' di luce su un mondo molto oscuro!!
RispondiEliminaGrazie!!!!!
Senza parole! Patologie così gravi e si pensa solo al Dio denaro. E ancora siamo nella speranza di nuove cure....eppoi con che si arricchiscono! Ovviamente i mass media si guardano bene di parlarne!
RispondiEliminaComplimenti per questo bellissimo ed interessantissimo spazio web.Felice Vita da Dorino
RispondiEliminacerto che ormai manipolano tutto, guarda quasi nemmeno mi scandalizzo più, un abbraccio SILVIA
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