Foto dal sito www.greepeace.org
Suona il campanello d'allarme per il tonno rosso, considerata dal Wwf e Greenpeace una delle specie in pericolo d'estinzione nei prossimi anni. Io lo vedo in vendita nei banchi dei supermercati e delle pescherie tutti i giorni come uno dei pesci più cari e più ricercati. Fortunatamente alcune catene come Coop hanno rifiutato di vendere il tonno rosso. Ho visto che anche i blogger fanno la loro parte inserendo ricette su come cucinare il tonno rosso, in parte da gourmand lo comprendo, le carni del tonno sono delicate e gustose ma purtroppo possiamo salvare il tonno rosso e avere la possibilità di pescarlo in futuro, solo se riusciamo a fare diminuire la richiesta.
La sopravvivenza del tonno rosso si gioca sopratutto nel Mare Mediterraneo tra il periodo di maggio e giugno. I tonni sono una specie migratrice che vive tra i Caraibi, l'Oceano Atlantico e il Mare Mediterraneo, arrivano in primavera attorno alle isole Baleari, Sicilia, Sardegna, Malta, Cipro, per accoppiarsi, è questo il periodo di legalizzazione della pesca il 15 aprile e il 15 giugno, nello stesso tempo è il periodo in cui il pesce è meno sfuggente e si lascia impigliare nelle reti.
Nonostante sia stata emanate delle norme severe dall'Unione Europea, nonostante le quantità di pesce siano state fissate, nonostante le barche siano controllate a vista, la pesca soprattutto illegale prolifera, come si è visto dalle immagini della scorsa primavera il televisione su report su rai3
I stessi pescatori se ne sono accorti, l'eccessiva pesca degli ultimi anni ha fatto diminuire la quantità di pescato, se una volta si trovavano tonni da 700 kg oggi è già un successo trovare tonni da 350kg. Nel solo 2007 sono stati pescati 60.000 tonnellate di tonno (senza contare quelle illegali) sulle previste 30.000 e sulle consigliate dai scienziati di 15.000 per aiutare la specie a svilupparsi (+ 400%). Sempre più frequentemente il tonno rosso viene bandito dai ristoranti come a Montecarlo, molte catene di sushi bar e ristoranti hanno iniziato a proporre pesci locali o altre specie di pesci meno comuni ma altrettanto gustose.
Le soluzioni possibili sono
1) Diminuire la domanda
2) Diminuire la capacità di pesca
3) Il controllo del mercato giapponese del sushi, il paese che assorbe più dell'80% dei tonni pescati nel mare Mediterraneo dove un tonno da 350 kg può essere venduto a 175.000 euro (l'equivalente di 280.000 franchi svizzeri)
Se il punto 2 e il punto 3, sono azioni governative e enti internazionali e farsene carico il punto 1 è di nostra responsabilità e possiamo aiutare il tonno rosso, attraverso il consumo di altre varietà di pesce, come il pesce azzurro, cosi come ho indicato nel recente post pesce sostenibile, la vogliamo dare una mano al tonno rosso?
La sopravvivenza del tonno rosso si gioca sopratutto nel Mare Mediterraneo tra il periodo di maggio e giugno. I tonni sono una specie migratrice che vive tra i Caraibi, l'Oceano Atlantico e il Mare Mediterraneo, arrivano in primavera attorno alle isole Baleari, Sicilia, Sardegna, Malta, Cipro, per accoppiarsi, è questo il periodo di legalizzazione della pesca il 15 aprile e il 15 giugno, nello stesso tempo è il periodo in cui il pesce è meno sfuggente e si lascia impigliare nelle reti.
Nonostante sia stata emanate delle norme severe dall'Unione Europea, nonostante le quantità di pesce siano state fissate, nonostante le barche siano controllate a vista, la pesca soprattutto illegale prolifera, come si è visto dalle immagini della scorsa primavera il televisione su report su rai3
I stessi pescatori se ne sono accorti, l'eccessiva pesca degli ultimi anni ha fatto diminuire la quantità di pescato, se una volta si trovavano tonni da 700 kg oggi è già un successo trovare tonni da 350kg. Nel solo 2007 sono stati pescati 60.000 tonnellate di tonno (senza contare quelle illegali) sulle previste 30.000 e sulle consigliate dai scienziati di 15.000 per aiutare la specie a svilupparsi (+ 400%). Sempre più frequentemente il tonno rosso viene bandito dai ristoranti come a Montecarlo, molte catene di sushi bar e ristoranti hanno iniziato a proporre pesci locali o altre specie di pesci meno comuni ma altrettanto gustose.
Le soluzioni possibili sono
1) Diminuire la domanda
2) Diminuire la capacità di pesca
3) Il controllo del mercato giapponese del sushi, il paese che assorbe più dell'80% dei tonni pescati nel mare Mediterraneo dove un tonno da 350 kg può essere venduto a 175.000 euro (l'equivalente di 280.000 franchi svizzeri)
Se il punto 2 e il punto 3, sono azioni governative e enti internazionali e farsene carico il punto 1 è di nostra responsabilità e possiamo aiutare il tonno rosso, attraverso il consumo di altre varietà di pesce, come il pesce azzurro, cosi come ho indicato nel recente post pesce sostenibile, la vogliamo dare una mano al tonno rosso?
Fonte: WWF, Greepeace, Lefigaro
Più che volentieri!!! Mi rifiuto già di comprare alcune carni come agnello, vitello, cinghiale, coniglio,capriolo... non sono vegetariana e mi piace mangiare carne di tanto in tanto, quindi se nel mio piccolo e a modo mio, posso dare un contributo, lo faccio senza problemi!!
RispondiEliminaCi sono fin troppe specie animali in via d'estinzione e in pericolo x colpa dell'uomo, ma in questi casi vorrei vedere più rigidità e soluzioni concrete da parte dei governi.
Buona domenica Gunther.
Io onestamente non sapevo di questo pericolo e ti sono grata per averlo reso pubblico.
RispondiEliminaPrometto (anche se finora non ne ho comunque comprato quantitá industriali) di spostare la mia attenzione su altri tipi di pesce.
Buona domenica e grazie ancora per le tue notizie sempre interessanti
Ammetto la mia grande colpa, sono una di quelli che, a proposito della bottarga di Favignana, ha parlato addirittura della mattanza, senza entrare nel merito ma l'ho fatto.
RispondiEliminaPer mia ignoranza non pensavo che la situazione fosse così grave
leggo molto volentieri i tuoi post sono espliciti e diretti....comunque
RispondiEliminaC'è più tonno rosso nei menu dei ristoranti che nel mar Mediterraneo!!!!
pare da fonte scientifica che...
Il futuro del tonno rosso e della sua salvaguardia potrebbe trovarsi tutto nelle stanze di un laboratorio dell'Università di Bari. Nell'ambito di uno dei progetti finanziati dalla Regione Puglia, la Facoltà di Medicina Veterinaria ha portato in fase avanzata quello denominato ‘Allotuna' che ha dato un risultato giudicato fino a ieri impossibile: la nascita di venti milioni di larve di tonno rosso allevato in cattività. Far riprodurre questi pesci era l'anello mancante per fermare la strage e trasformare quella che attualmente è un'industria di ingrasso in una vera acquacoltura come accade per pesci tipo la spigola e l'orata.
sereni saluti
il marmiton
www.chefmarco.splinder.com
Volentierissimooooo!!!!!!!!!
RispondiEliminaIo credo di essere una delle poche che mangia il tonno in genere molto raramente.
Per cui non sento nessuna fatica a rinunciarci!!!!!!!!
A prestooo!!!!!
da tempo seguo la vicenda con grande interesse anche perchè essendo di trapani sono particolarmente coinvolta, sono adesso almeno 3-4 anni che non si calano le reti per la mattanza.
RispondiEliminada tempo non compro tonno rosso nè frequento ristoranti (si fa per dire perchè con 4 figli i ristoranti che frequento sono pochissimi) che lo propongono.
Gunther inoltre la pesca con le volanti fa strage anche di delfini, se si leggono attentamente le etichette alcune ditte riportano la certificazione per la pesca legale e di salvaguardia delle altre specie.
certo! diamogli una mano :-)
RispondiEliminaCiao Gunhter, passo per augurarti una bellissima estate,arrivederci a settembreeee!!!!!!!
RispondiEliminaGrazie a tutti dei commenti, non sono contrario in assoluto alla pesca del tonno, solo che da un po di anni 4 o 5, lo trovo in vendita dappertutto e tutto l'anno fino a qualche anno fa non accadeva, perfino in un mio viaggio a Helsinki, in un ristorante offrivano tonno rosso
RispondiElimina@ciboulette, in Italia specialmete in Sicilia è tradizione mangiare tonno rosso, ma in altre luoghi mi rimane difficile. Sicuramente il Giappone è il paese in cui bisogma più insistere.
@chef marco, grazie come sempre delle informazioni che ci fornisci, non sapevo di questa esperienza d'allevamento del tonno rosso, che sapevo difficile, rispetto ad altre specie come per esempio branzino e orata.
Complimenti, bell'articolo! Missione Blu si è permessa di postarlo sul profilo di facebook e condividerlo con le persone che amano il mare e che cercano di salvaguardare le specie ittiche a rischio... grazie!
RispondiEliminamiei cari lettori il tonno nonn puo mai finire se si rispetta il mare eliminate le tonnare volante e le spdare poi tutti quelli che dicono che tonno nn ne mangiano poi si comprono le scatolete di tonno
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