mercoledì 6 maggio 2009

Con la crisi il consumatore con le proprie scelte mette in discussione il valore dei marchi e dei prezzi dei prodotti


Questa crisi economica per quanto sia difficile dirlo ha dei risvolti anche positivi, ha messo in discussione il rapporto dei consumatori con i marchi, i clienti sono diventati più consapevoli delle loro spese, e si chiedono, un prodotto con il marchio ha valore? È corretto? Il prezzo è giusto? Si tratta di domande che ci si pone in ogni decisione d’acquisto.

Il consumatore sarà sempre più attento e critico rispetto al valore reale dei prodotti. Tutti i grandi marchi sono preoccupati, si è creato un fenomeno di destabilizzazione delle persone di fronte alla crisi, c’è stato nelle mente del cliente come un annullamento dei valori. La crisi è nata dal fallimento di un sistema finanziario astratto, che ha condotto a una crisi materiale, perdita del potere d’acquisto ma anche una crisi immateriale, che mette in discussione valori consolidati fino a qualche mese fa’. Questo atteggiamento è entrato nei gesti quotidiani come l’acquisto di uno Yogurt con prebiotici, è un prodotto necessario? È un prodotto valido? Promette ciò che dice? Avrò fatto la scelta giusta? Il prezzo è giusto?

Secondo una ricerca in Europa svolta da (Credoc) i consumatori intervistati, hanno giustificato solo il prezzo del caffè, l’'80% degli intervistati considera "giusto" il prezzo delle Privat Label, prodotti con il marchio del distributore, 70% trova ingiustificati i prezzi delle principali marche.

Il consumatore ha sviluppato un atteggiamento di rifiuto del superfluo. I marchi che hanno fatto e fanno troppa pubblicità senza offrire un reale valore aggiunto, cominciano ad essere snobbati. Si scelgono nuovi marchi e si cercano altri canali commerciali. In questo contesto, private label, stanno guadagnando terreno. Nei supermercati in Europa il 30- 33% degli acquisti sono private label, contro il 17% nel 1993. Molti prodotti di Private label sono anche migliori dei prodotti di marca, l'ho scoperto durante una mia indagine sulla maionese( Pam, Esselunga) e anche più convenienti.

È finito il tempo in cui il consumatore paga l’illusione di un sogno. I clienti hanno sviluppato una scarsa relazione emozionale con le marche . Al contrario invece delle aziende hanno sviluppato un atteggiamento molto positivo i distributori le grandi catene dei supermercati come PAM, Esselunga, Coop, Unes con Slogan come “Combattiamo con voi per il caro vita ", acquisendo un alto gradimento che trasferisce alla clientela un idea di risparmio, stabilendo così un rapporto più forte, mentre invece i produttori hanno mantenuto una comunicazione incentrata sul contesto del prodotto, sul sogno e l’illusione.

Questo non vuole dire che i marchi scompariranno tanto che una società di MillardBrown, ha pubblicato il 29 aprile, il valore della top 100 mondiali dei marchi, il cui volume di affari dei prodotti con i marchi è cresciuto del 1,7% nel 2008. Il marchio viene premiato dove c’è una forte ansia o per la ricerca del piacere, in queste anse riesce a trovare la sua giustificazione, o la ricerca di un gusto originale Nutella è sempre è solo Nutella, un'altra scelta non soddisfa, preferisce rinunciare, non vuole sentirsi frustrato da prodotti che non corrispondono alle sua aspettative.


I marchi che hanno fatto invece della qualità e della sicurezza nel corso di questi anni non avranno problemi come Parmiggiano Reggiano, Consorzio San Daniele, mentre invece per gli altri marchi che fino a ieri hanno venduto sogni più che prodotti, resta la strada dell’innovazione continua per stimolare i clienti con cose nuove, l’innovazione ha sempre un forte richiamo nei confronti del consumatore. Adesso capite perché siamo stati subissati da prodotti nuovi con una forte contenuto innovativo!


Cosa si può fare, cosa possiamo fare noi consumatori? Molto innanzitutto fare la spesa è un po come votare , se vedete che un azienda o un prodotto, aumenta ingiustificatamente non acquistatelo, non compratelo, boicottatelo, scegliete un'altra marca, anche solo questo gesto aiuta moltissimo più di quando pensiate. Non dico per quale associazione di consumatori collaboro gratuitamente, ma abbiate simpatia per loro, perché riusciamo a portare le aziende davanti all’antitrust, con multe di milioni di euro e anche al ritiro del prodotto e segnalate anomalie che possono sfuggire al nostro occhio più che attento.

5 commenti:

  1. Concordo con te ed affronto da tempo la spesa con alto spirito critico.Molto spesso i marchi del super sono favolosi(e anche biologici!).
    Buon pomeriggio!
    Sara

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  2. Caro Gunther, con me sfondi una porta aperta. Io da anni preferisco i "figli minori" ai prodotti di grandi marche. Penso che il nome "Aldi" ti dica sicuramente qualcosa...
    Buona giornata, Mik

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  3. Anche a costo di diventare impopolare, devo dire che sono sicura che quest'aria di crisi e il conseguente allarmismo farà un gran bene a tutti coloro che per fretta, per stupidità, per superficialità, hanno sempre fatto la spesa seguendo più i desideri che la qualità abbinata al portafogli. C'è una sorta di risveglio di coscienza, un'attenzione maggiore al rapporto qualità prezzo, una ricerca più approfondita nella scelta. Io per esempio ho scoperto che c'è un produttore di wurstel che li produce per se e per una notissima marca, ovviamente a prezzi molto diversi tra loro. Inoltre si sta riscoprendo l'arte della cucina fatta in casa. Biscotti, camille e merendine in genere, risotti, e pasta fatti in 'quattro salti in casa' stanno ritornando sulle nostre tavole, a vantaggio del portafogli e della salute.
    Gunther quanto mi piace il tuo blog. Finalmente un posto dove parlare di cose interessanti. Bravo. Passa da me e vedi il mio ultimo post e dimmi se conosci la pianta di cui parlo. A presto
    Anna

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  4. anche io la penso come anna!
    mi sembra che si possa auspicare una specie di "grado zero" con alcuni interessanti risvolti positi!
    e concordo pienamente con gunther e gli altri sul boicottaggio, w il consumo critico! =)

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  5. ciao gunther,
    sono ancora troppo in coma/influenzale per farti un comment serio, mi limito a dirti che da tempo faccio il boicottaggio ad alcune aziende, che secondo me alzano i prezzi a dismisura tutto pro pubblicità, per moltissimi alimenti, sicuramente lo sai perchè passi spesso da chez babs, ho deciso che il fai da me (te) è più gratificante e molto meno dispendioso, vedi i biscotti per i ragazzi, il pane fatto in casa, le focaccie, alcune conserve.... e ti dirò, il portafoglio se ne accorge, il palato pure, per cui, penso di continuare così, crisi si o crisi no!
    ciaooooooo

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