venerdì 6 giugno 2008

Vertice Fao a Roma sulla fame nel mondo, verso il fallimento

Oggi sono arrabbiato nero! Ho seguito in questi giorni il vertice Fao a Roma, un risultato deludente per il futuro delle Nazioni Unite. Un vertice unico nella storia di questa organizzazione, che vedeva più di 50 capi di Stato e di governo iscritti per discutere di soluzioni concrete per combattere il problema della fame, conseguenza dell' esplosione dei prezzi delle materie prime agricole negli ultimi sei mesi.

Ritengo che il risultato sia scandaloso, sarebbero bastate solo 3 decisioni importanti, mi sarei accontentato di una sola : 1) Il divieto di utilizzare i cereali per la produzione di biocarburanti. 2) Ritirare dal mercato azionario prezzi di alimenti di base e creare un sistema in cui il paese produttore negozia direttamente con il paese consumatore in modo da escludere la speculazione finanziaria 3) Le istituzioni tra cui il Fondo Monetario Internazionale, dovrebbero dare la priorità ai paesi poveri più a rischio per gli investimenti nel settore agricolo alimentare. La dichiarazione finale del vertice ha esortato i paesi membri di dimezzare il numero di persone che soffrono la fame entro il 2015. È questo un obiettivo assolutamente irreale, è la totale ipocrisia.

Nel settembre del 2000, Kofi Annan, Segretario generale delle Nazioni Unite, riunì i paesi membri delle Nazioni Unite a New York e stabilì i nuovi obiettivi del millennio per combattere la povertà, la fame. Tra il 2000 e il 2008, la fame, non è diminuita, anzi è aumentata. Secondo la FAO stessa, l'anno scorso sono stati 854 milioni di persone gravemente denutriti. Senza contare i 6 milioni di bambini che sono morti di fame, nei prossimi mesi 100 milioni di persone sono a rischio di malnutrizione grave con danni permanenti, a causa dell' esplosione dei prezzi.

I responsabili del fallimento sono: 1) Gli Stati Uniti e i suoi alleati Canada e Australia che hanno boicottato il Vertice 2) Le grandi società multinazionali del cibo, pensate che solo 10 società multinazionali hanno il controllo dell'80% del commercio mondiale d' alimenti, daccordo non sono la Croce Rossa ma possibile che non hanno responsabilità civile? 3) Le Nazioni Unite in particolare il segretario generale delle Nazioni Unite, che era incaricato di fare delle proposte concrete, che non sono state all'altezza delle aspettative di questo vertice.

L'ultima meraviglia : la dichiarazione finale fatta evidentemente a pancia piena. L'impegno di un testo con la dichiarazione d'intenti, di battere la fame nel mondo, peccato che nessuno dice come e sopratutto con quali mezzi. Che sforzo! C'è stato anche chi non l'ha firmata! Ho troppo rispetto per i miei lettori per dire dove e come i membri del vertice possono mettere il pezzo di carta con la dichiarazione!

7 commenti:

  1. Oggi l'osservatore romano con un altra forma ha fatto le stesse critiche

    RispondiElimina
  2. Sembrano colpi di cannone più che parole, complimenti per la schiettezza, se penso a quanto è costato il vertice e a quanto persone si potevano sfamare!

    RispondiElimina
  3. un analisi molto lucida, complimenti, oggi la solidarietà non ha più valore. Gli stati uniti che si sono approprianti del petrolio irakeno, lo hanno fatto solo per avere la leadership di mercato e cosi controllare il prezzo, se crea la fame nel mondo a loro non interessa.

    RispondiElimina
  4. Sono come dei muri di gomma, fanno finta di fare,con i costi del vertice, quante persone si potevano sfamare? Poi se lo Zaire o le Filippine, firmano un carta d'intenti, per ridurre la fame, come si può pensare che questi stati abbiano la discrezionalità per poterlo fare, non hanno alcun potere in merito è come fargli firmare un assegno in bianco sapendo che saranno sempre in rosso!

    RispondiElimina
  5. Ho dimenticato di firmare il post

    RispondiElimina
  6. Se penso in mano a chi stiamo mi viene una rabbia ma una rabbia alla fine chi ci rimette è sempre la povera gente.Condivido tutto di quello che scrivi complimenti per il blog.
    ciao cocozza

    RispondiElimina
  7. Non che mi aspettassi grandi cose, considerando la società capitalistica in cui viviamo, ma hanno saputo sorprendermi in negativo! L'unico scopo della produzione è il guadagno e poco importa se i beni prodotti sarebbe invece sufficienti a sfamare il mondo intero. Le logiche di mercato sono altre.

    RispondiElimina

Commenti anonimi e privi d'identità saranno rimossi.
Commenti con pubblicità e link commerciali saranno cancellati.