mercoledì 12 settembre 2018

Le nuove abitudini alimentari fanno tremare le multinazionali del settore food

Siamo di fronte a un momento che ritengo storico del settore alimentare, dove le scelte dei consumatori stanno modificando le strategie e  gli investimenti delle multinazionali.

Un fenomeno che non era mai accaduto prima è sempre stato il contrario che le azioni delle multinazionali influenzavano il gusto e le scelte dei consumatori.

A parlare sono stati i bilanci in negativo delle aziende, un modello impostato sul consumo delle proteine di prodotti animali è entrato in forte crisi, si prevede che il consumo delle proteine vegetali sia in forte crescita nei prossimi anni (secondo uno studio di Xerfi).

C'è un forte contesto che prende di mira le produzioni agro alimentari, le denunce della comunità vegana, degli ambientalisti, i studi sul contenuto dei nitriti presenti nei salumi, gli scandali della salmonella nel latte, tutto questo influenza il target della generazione Y, i millennial, quel gruppo di persone che hanno tra i 18 e i 35 anni, che rappresentano il futuro.

Un target che vuole mangiare sano e di conseguenza presta molto attenzione agli acquisti, meno zucchero, meno sale, meno grassi, senza glutine, senza lattosio, senza olio di palma, più acquisti freschi, locali e artigianali.


Questi nuovi modelli di consumo hanno messo in crisi le multinazionali del settore alimentare che  per non perdere terreno o meglio utili, nel giro di un anno si stanno muovendo in due direzioni.

La prima è il cambiamento del gruppo dirigente e l'acquisizione di nuove aziende bio, vegetali e green.

Nell'ultimo anno c'è una vera rivoluzione dei dirigenti del settore alimentare, il caso più clamoroso riguarda  Indra Noory  della Pepsi sostituita dopo solo un anno (noi gli avevamo detto che il progetto delle chips per signora non andava bene ma la signora ha insistito), come anche di Lu, Orfeo, Campbell Soup, Kellog's, Kraft, General Mills, Nestlè, Danone, solo per citare le multinazionali più note alle prese con un cambio dirigenti.

Sono partite anche le acquisizioni d'aziende in modo d'assicurarsi il controllo sulle materie prime vegetali e sulle loro trasformazione, l'analista del settore Oc&C parla di più di 60 grandi operazioni per un totale di 145 miliardi dollari, negli ultimi sei mesi, non si vedevano azioni cosi importanti da più di vent'anni (citiamo un solo esempio Danone ha acquistato WhiteWawe).

Si tratta di un cambiamento imposto dai consumatori alle aziende e non di una reale condivisione, tuttavia le multinazionali dovrebbero riflettere di come si siano allontanate dai consumatori e di come sia venuto meno l' obiettivo di marketing più importante cioè la soddisfazione del cliente.

8 commenti:

  1. Interessante, sarebbe davvero un cambiamento importante. Spero che questo cambiamento nei consumatori sia legata a maggiore informazione piuttosto che "moda"

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  2. Ciao, innanzitutto la nostra salute, speriamo che piano piano tutti i cibi che danneggiano la salute vengano aboliti, ma personalmente la vedo dura, buona giornata.

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  3. Ancora con la testa alle vacanze si riprende lentamente la quotidianità.... tu invece sempre presente e attento, grazie per l'interessante condivisione!!!
    Baci

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  4. Il consumatore è molto più consapevole rispetto al passato ed era giusto che le multinazionali ne prendessero coscienza. Il cammino da percorrere però sarà ancora molto lungo!

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  5. Anche quelle italiane infatti stanno facendo altrettanto e non stentano a farlo vedere in ogni pubblicità. Staremo a vedere. Ciao, buon weekend

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  6. Aumentando il numero di coloro che si orientano verso il "Senza" le aziende alimentari hanno risposto alla grande: in giro si vedono una gran quantità di prodotti che soddisfano tutte queste richieste, accanto, però, a quelli vecchi che ancora trovano la loro bella fetta di mercato. Quello che noto io però è il costante aumento di cibi pronti, segno che la voglia di fare da soli, per stare veramente bene, ancora non è arrivata del tutto.

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  7. MOlto interessante, da ragionarci... Spero che la salute venga messa al primo posto, ma ho molti dubbi....

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