lunedì 29 novembre 2010

Le diete ipocaloriche o le diete dimagranti, sono pericolose per la salute?

Fonte foto: Claire-p.com


È apparso in questi giorni uno studio condotto dalla Anses, agenzia pubblica della salute in Francia, di confronto e analisi delle diete dimagranti o ipocaloriche che vanno per la maggiore (io le chiamo le "diete libro", perchè hanno tutte una ricca diffusione in libreria) dalla dieta Detox alla Montignac, dalla dieta Dukan alla Dieta a zona, dalla Crono dieta alla dieta Weight Watchers, dove si mette in evidenza i rischi per la salute delle persone che le seguono, in quanto queste diete, secondo l’Anses, sono poco equilibrate e inducono pericolosi squilibri nutrizionali soprattutto in rapporto ai macronutrienti come i grassi, carboidrati, proteine le vitamine e i minerali.

I contenuti più importanti dello studio mettono in rilievo che le assunzioni di proteine sono al di sopra delle indennità dietetiche raccomandate, gli apporti di Fibra sono inferiori alle RDA, come gli apporti in Ferro e Calcio, alcune diete sono troppo ricche di Sodio. La Vitamina C è inferiore alle RDA come in alcune la Vitamina D è inferiore in altre è superiore alla RDA.

In sinstesi lo studio sostiene che i rischi per la salute potrebbero essere più gravi dei benefici mette in evidenza i pericoli per salute: la perdita di densità minerale ossea, la riduzione di acidi grassi polinsaturi "essenziali", il rischio di calcoli biliari e il cancro del colon-retto (ma l'Obesità non ha anche dei rischi?).

L’osservazione più corretta secondo me è che dopo un primo periodo di perdita di peso nel tempo da sei mesi a due anni, 85% riguadagna il peso perso e nella maggioranza dei casi si aggiungono dei chili in più a quelli persi.


La persone non riescono a stabilizzare il loro peso. Questo rischia di condurre in un senso di frustrazione non indifferente, tale da condurre molte persone a sviluppare veri disturbi del comportamento alimentare. Che si trasforma nella mancanza di non avvertire il senso di fame o sazietà e aggiungono l’ansia ogni volta che mangiano, tanto che la loro vita sociale è spesso perturbata.

Il fallimento di una dieta ipocalorica e il fallimento anche del professionista della salute che l'ha prescritta
Personalmente non mi piace l'eccessiva colpevolizzazione di alcuni centri medici, i pazienti non vanno colpevolizzati ma aiutati, stimolati e indirizzati verso un comportamento corretto. Un paziente che non dimagrisce, un paziente che ritorna in poco tempo al peso inziale e aumenta di peso è una responsabilità anche del medico, non solo del paziente e della società è molto comodo parlare di ambiente obesogeno e trasferire la responsabilità ad altri, bisogna anche ammettere di non sapere fornire delle indicazioni corrette, di un approccio comunicativo negativo, il fallimento di una dieta è anche il fallimento di chi l'ha prescritta. La crescita dell'Obesità è anche dovuta alla mancanza di strumenti e di un "sapere" superato. Ci sono anche pazienti ostinati che non seguono i consigli rivolti per l'amore del cielo ma quando l'85% non riesce o fallisce ritengo sia necessaria una riflessione (rivolta sopratutto alla diete prese in esame dell'Anses) .

Qual è il mio consiglio?

Io credo che questo studio segna il fallimento delle diete standard, secondo me non ci può essere una dieta ipocalorica uguale per tutti o anche la suddivisione in gruppi di popolazione è alquanto controverso. Allo stesso tempo nemmeno le diete stardardizzate di alcuni studi medici e ospedali vanno bene per lo stesso principio. Tuttavia le diete oggetto di studio contengono dei spunti interessanti come buttare alle ortiche tutto lo studio Montignac sull’indice glicemico ? L’applicabilità può essere discutibile e migliorabile, ma rimane per alcuni soggetti una dieta ipocalorica interessante, non è adatta a tutti . Alcune diete ipocaloriche vanno bene per perdere due o tre chili per un periodo di tempo breve, ma ovviamente se devi perderne 20 non sono adatte e sopratutto ci vogliono tempi lunghi.
L' Obesità è una malattia, una malattia della società del benessere, una malattia del tessuto adiposo, che richiede una cura globale e personalizzata, deve tenere conto dei diversi fattori di rischio personali, dei fattori culturali, dei fattori psicologici, dell’attività fisica, deve essere educativa senza mai essere troppo restrittiva, l’obiettivo deve essere quello di stabilizzare il peso "nuovo" e ritrovare un buon rapporto con il cibo.


La mancanza di professionisti della salute

L'alimentazione non è solo grassi carboidrati fibre sali minerali vitamine e oligoelementi ma anche un fattore culturale e sociale che richiede anche un personale specializzato dove accanto un sapere medico scientifico occorre una conoscenza psicologica, sociale e culturale, al congresso Sinu la scorsa settimana a Milano, mi sono cadute le braccia per non dire altro, avrei preferito essere dalla fattucchiera Amalia, la strega che ammalia, almeno ti facevi due risate, sembrava di stare in un film dell'horror, chiaramente non è riferito a tutti sia chiaro, ma l'approccio generale mi ha dato un impatto sconfortante a dire poco. I professionsiti seri ci sono ringraziando il cielo, ci sono medici o nutrizionisti che hanno per proprio conto sviluppato conoscenze molto valide, hanno sviluppato un approccio al paziente giusto , rimane un sapere personale. Bisogna che si orienti il percorso accademico in modo più completo e valido per formare dei professionisti, che siano in grado di affrontare e fornire delle risposte più adatte alla società moderna.

Purtroppo è questo approccio carente e parziale che permette a singoli individui e società di proporre quelle diete oggetto dello studio Anses, saranno pure forse ciarlatani, non lo metto in dubbio, ma forniscono delle risposte, discutibili ma delle risposte, hanno un maggiore comunicabilità e aderenza con l'evoluzione della società odierna.

Dulkan, uno dei medici citati dallo studio Anses risponde su Le Parisien: In quanto al fatto che chi segue la dieta Dulkan sia a rischio di carenza di nutrienti e rischio cardiovascolare , le critiche si basano su alcuna prova scientifica, sono solo impressioni, sensazioni ... ritengo che il vero rischio c è in sovrappeso e obesità. Sul problema di recupero del peso, il 40% cento delle persone che hanno seguito la mia dieta, non sono aumentate di peso nei primi quattro anni.

Fonte news Afriqueactu

15 commenti:

  1. Quanto hai ragione! A volte meglio Amalia, se non altro per la simpatia :-D
    Il problema del sovrappeso, o peggio dell'obesità, non è da poco, ma non lo sono neppure questi facili ritrovati e queste diete copiaincolla. Per perdere peso servono volontà, equilibrio e bravi medici..mica facile avere tutte e tre le cose insieme..
    Ciao Gunther e grazie per i tuoi post, sempre interessanti.

    RispondiElimina
  2. La dieta non è una applicazione oggettiva il cui modello è perseguibile in modo standard con tutto e tutti. I regimi nutrizionali controllati infatti oltre a fattori fisici, valori metabolici e contingenze patologiche devono tener conto non da meno dell'aspetto psicologico in cui si muove il paziente perchè la riuscita di un percorso contro l'obesità è soprattutto una vittoria in primis della mente e poi del corpo. Detto ciò non posso che esprimerti ancora una volta tutta la mia stima per il punto di vista critico ma equilibrato in merito alla questione dietologia&professionalità.
    Grazie come sempre :)))

    RispondiElimina
  3. condivido con te il pensiero...e devo dirti che sono contenta di aver trovato la mia dietologa...una professionista attenta all'alimentazione, rispettosa e capace... più che una dieta mi ha proposto una guida per l'alimentazione, che non mi lascia affamata insodisfatta o triste...sono felice perchè posso divertirmi in cucina e preparare le mie pietanze in modo naturale e attento...mi ha anche aiutato a superare il blocco in cui ero cascata...per cui non riuscivo più a capire come fare con me e i miei chiletti di troppo....il suo unico neo è la storia dello yakult...ma ho abbastanza spirito critico per non prenderlo! grazie come sempre

    RispondiElimina
  4. LA dieta miracolosa e universale non esiste. Va costruita ad hoc per il paziente e non generalizzata. E soprattutto occorre stabilire un’intensa fatta di fiducia reciproca tra medico e paziente. “Dieta” va intesa non semplicemente come perdita dei chili in eccesso ma piuttosto come stile di vita. E’ la coscienza dell’alimentazione sana e bilanciata che bisogna acquisire prima di tutto e in questo può aiutare solo un professionista del settore degno di questo nome. Non sempre così facile da trovare.

    RispondiElimina
  5. Molto interessante Gunther. Anche io sono convinta che la dieta perfetta e per tutti non esista.
    Bisogna stare sempr emolto attenti ed affidarsi a professionisti seri.

    RispondiElimina
  6. Gunter hai tanta tantissima ragione, purtroppo abiamo tanto personale che non sa fare il suo mestiere ... lo fanno solo per il guadagno, perchè ad ogni visita è un botto.
    Grazie Gunter, ho letto tutto con molto interesse.
    Mandi

    RispondiElimina
  7. Sono assolutamente d'accordo con te, e vorrei aggiungere anche che, in questo campo, senza un approccio di tipo multidisciplinare non si arriva da nessuna parte.
    Inoltre, è bene che entrambe le parti (medico e paziente) si mettano in testa che il risultato per poter essere considerato definitivo deve essere monitorato per almeno cinque anni.
    Il problema sta quindi alla base: occorre trovare medici preparati e disposti a collaborare anche con altri specialisti, e pazienti disposti ad accettare il tipo di educazione alimentare che verrà loro proposta.
    La dieta dovrà essere "ad personam", creata quindi tenendo conto dell'unicità biologica e comportamentale, di ogni essere umano.
    Considerando quindi, non solo lo stile di vita, ma anche tutte le patologie connesse.
    Patologie che possono essere la vera causa dell'aumento di peso, o che possono essere semplicemente una conseguenza di quest'ultimo.

    Grazie, come sempre, per i tuoi interessantissimi post :-)

    RispondiElimina
  8. Mi è capitato anche a fare una dieta tanti anni fa;( Ho perso tanto ferro, mi sono ammalata ma adesso vado a correre ( piano, senza esagerazioni ) e mangio sanno.
    Grazie mille Gunther per i tuoi utilissimi articoli

    RispondiElimina
  9. Condivido pienamente ciò che hai detto, sicuramente non esiste una dieta ideale per tutti e se un paziente recupera in poco tempo i kg persi è segno, sicuramente, anche di un insuccesso del professionista a cui si è affidato.

    RispondiElimina
  10. non ho capito una cosa
    perchè secondo te il metodo montignac non funziona?
    io lo trovo interessante...
    dove è che sbaglierebbe?
    grazie
    nerdmania
    ho torvato un account google come mrs nerd di un anno fa...
    adesso penso di scriverti con questo così non sono anonima

    RispondiElimina
  11. @sabrina, si non è facile a essere sinceri anche trovare la volontà per quanto mi riguarda parlo parlo ma latito anche io

    @gambetto, te ogni tanto mi stupisci, si è anche un percorso mentale bisogna cambiare da un messaggio negativo di dieta a un messaggio positivo anche di piacere del cibo mi rendo conto che è difficile, grazie copme sempre del contributo

    @lo, io ho capito perchè ti ha consigliato quel prodotto, in teoria quel prodotto stimola la risposta immunitaria e viene comunicato per quello, non è un suo errore della dietologa assolutamente, in totale buona fede, ma di chi ha prodotto e comunicato, la bocciatura dell'efsa è arrivata solo qualche giorno fa, la dieta va sempre valutata nel suo insieme e non solo per un solo alimento, brava

    @zieelle, grazie lo penso anche io

    @rosetta, grazie

    @Muscaria, grazie hai trovato le parole giuste che a me non venivano, vieni più spesso che mi dai una mano :-))

    @oxana, grazie della tua testimonianza

    @mila, grazie mila

    @nerdamnia/mrs.nerd, no no calma io non dico che montignac non funziona anzi, è lo studio anses che sostiene che le diete che ho elencato non funzionano e sono dannose, ho scritto che il metodo montignac offre dei spunti molto interessanti e in particolare in coloro che hanno un metabolismo lento può dare degli ottimi, migliorabile nel senso che va adattata alla cultura gastronomica locale è molto cucina francese e va personalizzata al paziente.
    Il problema di alcune diete sono l'autoprescrizione, acquistare un libro non basta, bisogna seguirle in collaborazione con un professionsita della salute, questo perchè è difficile l'autovalutazione, alcuni sanno farlo bene altri no.

    RispondiElimina
  12. Grazie al cielo, mi basta mangiare poco di tutto, fare le scale a piedi ecc.. regole semplicissime anche per chi non deve perdere peso.
    Sono super fortunata.
    Grazie Gunther

    RispondiElimina
  13. qui siamo molto sensibili sul tema dieta, con una ragazza danzatrice... la soluzione la stiamo trovando con una nutrizionista genetista... più personalizzata di così..e funziona lentamente, senza false promesse di rapidi miracoli...!

    RispondiElimina
  14. E qui trovi una che le diete le ha provate praticamente tutte!!!Ma la cosa migliore è imparare ad alimentarsi in modo corretto...io ho trovato il metodo giusto con un nutrizionista...salvo poi smettere di seguire il tutto...ma quella è un'altra storia!!!!

    RispondiElimina
  15. Ormai se un appuntamento fisso, i tuoi sono post di qualità ;-)

    RispondiElimina

Commenti anonimi e privi d'identità saranno rimossi.
Commenti con pubblicità e link commerciali saranno cancellati.